sabato 11 ottobre 2025

Corso di storia dell'architettura: 15 La Civiltà Etrusca: Architettura Cultura e Persistenza del Modello Urbano

Arco di Volterra.

La Civiltà Etrusca: Architettura, Cultura e Persistenza del Modello Urbano

1. Origini e contesto storico

Nell’età del Ferro, parallelamente allo sviluppo della civiltà greca, si afferma, sul versante tirrenico della penisola italiana, una civiltà autonoma e originale: la civiltà etrusca, che nasce a partire dal IX secolo a.C. nell’area compresa tra l’Arno e il Tevere, per poi espandersi, tra il VII e il VI secolo a.C., dalla Padania fino alla Campania, in diretto contatto territoriale e marittimo con la Magna Grecia¹.
L’Etruria era costituita da una lega di città-stato indipendenti, con un centro federale situato probabilmente presso Volsinii (Bolsena), comprendente città quali Volterra, Arezzo, Cortona, Chiusi, Perugia, Vetulonia, Tarquinia, Vulci, Cerveteri e Veio, tutte successivamente trasformate e romanizzate².

La prosperità economica di questa civiltà derivava dal controllo delle risorse minerarie e dai traffici marittimi con l’Oriente e il mondo greco, che contribuirono alla formazione di una cultura raffinata, aperta agli influssi esterni ma sempre reinterpretata secondo un gusto locale e spiritualmente originale³.

2. Fasi evolutive della civiltà etrusca

Gli studiosi sono soliti distinguere l’evoluzione della civiltà etrusca in quattro fasi fondamentali, che ne scandiscono lo sviluppo politico, artistico e architettonico⁴:

  1. Periodo orientalizzante (700–600 a.C.) – caratterizzato dall’influenza delle arti orientali e greco-ioniche, con l’introduzione di motivi decorativi esotici e una crescente complessità nei rituali funerari.

  2. Periodo etrusco-arcaico (600–450 a.C.) – contrassegnato dalla formazione di un linguaggio architettonico autonomo e dall’espansione commerciale nel Mediterraneo.

  3. Età di mezzo (450–225 a.C.) – segnata da un progressivo rallentamento economico e politico, ma da un consolidamento culturale e urbano.

  4. Periodo ellenistico (225–30 a.C.) – in cui l’Etruria entra nell’orbita di Roma, subendo profonde trasformazioni sociali e artistiche, ma continuando a esercitare un’influenza significativa sulla cultura romana.

3. Architettura e materiali

L’architettura etrusca, di cui possediamo solo testimonianze indirette, è ricostruibile attraverso resti archeologici e fonti letterarie, come quelle di Vitruvio, che menziona l’“ordine tuscanico” come una delle principali derivazioni degli ordini classici⁵.
Le fonti documentano la presenza di:

  • cinte murarie di pietra, irregolari ma solide, spesso adattate all’orografia del terreno;

  • edifici templari costruiti in legno e terracotta, con decorazioni fittili policrome;

  • ricche architetture funerarie ipogee, testimonianza del profondo senso religioso e della centralità del culto dei morti⁶.

Il tempio etrusco si distingue da quello greco per la struttura frontale, l’ampio pronao con colonne disposte solo sulla facciata anteriore e la tripartizione della cella interna. Era realizzato in materiali deperibili, come il legno e la terracotta, poggiando su un alto podio in tufo, che ne accentuava la monumentalità⁷.

4. Architettura funeraria e culto dei morti

A differenza dei templi, le tombe etrusche costituiscono il vero documento architettonico della civiltà. Queste strutture ipogee, spesso scavate nel tufo e sormontate da tumuli di terra, rivelano una concezione domestica dell’aldilà, poiché riproducono, in scala ridotta, la forma delle abitazioni dei vivi⁸.

Esemplari celebri sono le Tombe Regolini-Galassi a Cerveteri, le Tombe Barberini e Bernardini a Preneste, e le necropoli di Tarquinia, Veio, Vulci, Populonia, Vetulonia e Marsiliana⁹.
Il corridoio d’accesso in pendenza o a gradini conduce a un atrio e a una o più camere sepolcrali, chiuse da un tamburo in muratura e coperte da una falsa volta a cupola, ottenuta con progressiva aggettatura delle pietre (pseudo-volta).
Le pareti erano spesso affrescate con scene mitologiche o conviviali, come nelle tombe dei Leopardi e delle Cacce e Pesca di Tarquinia, che testimoniano la gioia di vivere e la concezione serena della morte¹⁰.

5. Eredità e influenza

La civiltà etrusca esercitò una profonda influenza sulla Roma arcaica, soprattutto nei campi dell’urbanistica, della religione e dell’arte figurativa. Le tecniche costruttive ad arco e a volta, la pianificazione urbana regolare, la canalizzazione delle acque e il concetto di templum orientato sono elementi che Roma ereditò e rielaborò in senso monumentale¹¹.
In tal modo, l’Etruria si pone come anello di congiunzione tra le civiltà orientali e greche e la nascente cultura romana, contribuendo alla formazione del linguaggio architettonico mediterraneo antico¹².

Note

  1. M. Pallottino, Civiltà degli Etruschi, Torino, Einaudi, 1975.

  2. G. Colonna, Gli Etruschi e l’Italia preromana, Roma, Laterza, 1992.

  3. G. Camporeale, Gli Etruschi. Storia e civiltà, Milano, Mondadori, 2001.

  4. M. Torelli, Storia dell’arte etrusca, Roma-Bari, Laterza, 1985.

  5. Vitruvio, De Architectura, IV, 7.

  6. M. Cristofani, Introduzione allo studio dell’Etruscologia, Firenze, Olschki, 1989.

  7. L. Quilici, Architettura etrusca e italica, Roma, Quasar, 2004.

  8. M. Pallottino, L’arte degli Etruschi, Milano, Rizzoli, 1988.

  9. G. Steingräber, Etruscan Painting, New York, Abrams, 1986.

  10. S. Haynes, Etruscan Civilization: A Cultural History, Los Angeles, Getty Publications, 2000.

  11. A. Carandini, La nascita di Roma, Torino, Einaudi, 1997.

  12. N. Spivey, Etruscan Art, London, Thames & Hudson, 1997.

Bibliografia

  • Carandini, A. La nascita di Roma, Torino: Einaudi, 1997.

  • Camporeale, G. Gli Etruschi. Storia e civiltà, Milano: Mondadori, 2001.

  • Colonna, G. Gli Etruschi e l’Italia preromana, Roma: Laterza, 1992.

  • Cristofani, M. Introduzione allo studio dell’Etruscologia, Firenze: Olschki, 1989.

  • Haynes, S. Etruscan Civilization: A Cultural History, Los Angeles: Getty Publications, 2000.

  • Pallottino, M. Civiltà degli Etruschi, Torino: Einaudi, 1975.

  • Pallottino, M. L’arte degli Etruschi, Milano: Rizzoli, 1988.

  • Quilici, L. Architettura etrusca e italica, Roma: Quasar, 2004.

  • Spivey, N. Etruscan Art, London: Thames & Hudson, 1997.

  • Steingräber, G. Etruscan Painting, New York: Abrams, 1986.

  • Torelli, M. Storia dell’arte etrusca, Roma-Bari: Laterza, 1985.

  • Vitruvio, De Architectura, trad. it., Milano: Mondadori, 2008.

Ricostruzione di tempio etrusco.

Nessun commento:

Posta un commento