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Arco di Volterra. |
La Civiltà Etrusca: Architettura, Cultura e Persistenza del Modello Urbano
1. Origini e contesto storico
La prosperità economica di questa civiltà derivava dal controllo delle risorse minerarie e dai traffici marittimi con l’Oriente e il mondo greco, che contribuirono alla formazione di una cultura raffinata, aperta agli influssi esterni ma sempre reinterpretata secondo un gusto locale e spiritualmente originale³.
2. Fasi evolutive della civiltà etrusca
Gli studiosi sono soliti distinguere l’evoluzione della civiltà etrusca in quattro fasi fondamentali, che ne scandiscono lo sviluppo politico, artistico e architettonico⁴:
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Periodo orientalizzante (700–600 a.C.) – caratterizzato dall’influenza delle arti orientali e greco-ioniche, con l’introduzione di motivi decorativi esotici e una crescente complessità nei rituali funerari.
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Periodo etrusco-arcaico (600–450 a.C.) – contrassegnato dalla formazione di un linguaggio architettonico autonomo e dall’espansione commerciale nel Mediterraneo.
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Età di mezzo (450–225 a.C.) – segnata da un progressivo rallentamento economico e politico, ma da un consolidamento culturale e urbano.
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Periodo ellenistico (225–30 a.C.) – in cui l’Etruria entra nell’orbita di Roma, subendo profonde trasformazioni sociali e artistiche, ma continuando a esercitare un’influenza significativa sulla cultura romana.
3. Architettura e materiali
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cinte murarie di pietra, irregolari ma solide, spesso adattate all’orografia del terreno;
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edifici templari costruiti in legno e terracotta, con decorazioni fittili policrome;
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ricche architetture funerarie ipogee, testimonianza del profondo senso religioso e della centralità del culto dei morti⁶.
Il tempio etrusco si distingue da quello greco per la struttura frontale, l’ampio pronao con colonne disposte solo sulla facciata anteriore e la tripartizione della cella interna. Era realizzato in materiali deperibili, come il legno e la terracotta, poggiando su un alto podio in tufo, che ne accentuava la monumentalità⁷.
4. Architettura funeraria e culto dei morti
A differenza dei templi, le tombe etrusche costituiscono il vero documento architettonico della civiltà. Queste strutture ipogee, spesso scavate nel tufo e sormontate da tumuli di terra, rivelano una concezione domestica dell’aldilà, poiché riproducono, in scala ridotta, la forma delle abitazioni dei vivi⁸.
5. Eredità e influenza
Note
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M. Pallottino, Civiltà degli Etruschi, Torino, Einaudi, 1975.
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G. Colonna, Gli Etruschi e l’Italia preromana, Roma, Laterza, 1992.
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G. Camporeale, Gli Etruschi. Storia e civiltà, Milano, Mondadori, 2001.
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M. Torelli, Storia dell’arte etrusca, Roma-Bari, Laterza, 1985.
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Vitruvio, De Architectura, IV, 7.
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M. Cristofani, Introduzione allo studio dell’Etruscologia, Firenze, Olschki, 1989.
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L. Quilici, Architettura etrusca e italica, Roma, Quasar, 2004.
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M. Pallottino, L’arte degli Etruschi, Milano, Rizzoli, 1988.
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G. Steingräber, Etruscan Painting, New York, Abrams, 1986.
-
S. Haynes, Etruscan Civilization: A Cultural History, Los Angeles, Getty Publications, 2000.
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A. Carandini, La nascita di Roma, Torino, Einaudi, 1997.
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N. Spivey, Etruscan Art, London, Thames & Hudson, 1997.
Bibliografia
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Carandini, A. La nascita di Roma, Torino: Einaudi, 1997.
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Camporeale, G. Gli Etruschi. Storia e civiltà, Milano: Mondadori, 2001.
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Colonna, G. Gli Etruschi e l’Italia preromana, Roma: Laterza, 1992.
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Cristofani, M. Introduzione allo studio dell’Etruscologia, Firenze: Olschki, 1989.
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Haynes, S. Etruscan Civilization: A Cultural History, Los Angeles: Getty Publications, 2000.
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Pallottino, M. Civiltà degli Etruschi, Torino: Einaudi, 1975.
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Pallottino, M. L’arte degli Etruschi, Milano: Rizzoli, 1988.
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Quilici, L. Architettura etrusca e italica, Roma: Quasar, 2004.
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Spivey, N. Etruscan Art, London: Thames & Hudson, 1997.
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Steingräber, G. Etruscan Painting, New York: Abrams, 1986.
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Torelli, M. Storia dell’arte etrusca, Roma-Bari: Laterza, 1985.
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Vitruvio, De Architectura, trad. it., Milano: Mondadori, 2008.
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Ricostruzione di tempio etrusco. |
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