venerdì 11 aprile 2025

Corso di storia dell'architettura: Isozaki 1931

Arata Isozaki 1931

https://youtu.be/m_zYs3kqNCw

Arata Isozaki, nato il 23 luglio 1931 a Ōita, in Giappone, è uno dei maggiori architetti giapponesi. Ha studiato architettura presso l'Università di Tokyo, diplomandosi nel 1954. Durante i suoi studi, Isozaki ha sviluppato un forte interesse per l'architettura moderna occidentale e per le tradizioni architettoniche giapponesi. Dopo aver lavorato presso lo studio di Kenzo Tange, un influente architetto giapponese del dopoguerra, Isozaki ha aperto il proprio studio, l'Arata Isozaki & Associates, nel 1963. Inizialmente, il suo lavoro rifletteva l'influenza del Movimento Metabolista giapponese, un gruppo di architetti che cercava di creare progetti urbanistici flessibili e adattabili.

Arata Isozaki "Cluster in the Air, Shibuya, Tokyo", (Model from before 1982)  Negli anni successivi, Isozaki ha sviluppato un proprio stile architettonico unico, capace di integrare le tradizioni e le forme giapponesi con le teorie e le tecniche dell'architettura moderna occidentale.

Le opere di Isozaki sono spesso caratterizzate da forme geometriche audaci, linee fluide e un uso innovativo della luce. La sua architettura si distingue per la sua capacità di adattarsi all'ambiente circostante e di creare spazi armoniosi e funzionali. Riconoscimenti e onorificenze hanno accompagnato la carriera di Isozaki. Nel 2019, è stato insignito del prestigioso premio Pritzker per l'architettura, riconosciuto come uno dei più alti riconoscimenti nel campo dell'architettura.

Nara Centennial Hall (1999) in Nara, Japan Arata Isozaki ha realizzato numerose opere architettoniche di rilievo in tutto il mondo. Ecco alcune delle sue opere principali:


Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles (MOCA) - Los Angeles, Stati Uniti (1986): Il museo è uno dei lavori più celebri di Isozaki ed è caratterizzato da una combinazione di forme geometriche audaci e un uso innovativo della luce.


Art Tower Mito, Ibaraki Prefecture 1990


Team Disney Building - Orlando, Florida, Stati Uniti (1990): Questo edificio iconico ospita le strutture amministrative della Walt Disney Company ed è noto per la sua forma spettacolare e futuristica.


Palau Sant Jordi - Barcellona, ​​Spagna (1992): Questa arena polifunzionale è stata progettata per le Olimpiadi estive del 1992 ed è caratterizzata da una grande copertura a forma di cuspide che domina la struttura.

Jumeirah Himalayas Hotel Shanghai / Cina / 2011

Qatar National Convention Centre (2011) in Doha, Qatar,

Edificio Allianz Tower - Milano, Italia (2015): Situato nel quartiere finanziario di Milano, questo grattacielo è uno dei più alti d'Europa e presenta una facciata metallica riflettente che crea effetti luminosi unici.


Museo del Futuro - Rio de Janeiro, Brasile (2020): Questo edificio futuristico è stato progettato per celebrare l'architettura sostenibile e la tecnologia avanzata. Presenta una struttura organica e una pelle esterna ricoperta da pannelli solari.


Arata Isozaki (Ōita, 23 luglio 1931) è un architetto giapponese della prefettura di Ōita.
Laureato all'Università di Tokyo nel 1954, è stato allievo di Kenzō Tange ed ha fatto parte del suo studio. Nel 1963 ha fondato l'"Arata Isozaki Atelier", che oggi è divenuto "Arata Isozaki & Associates". Isozaki ha vinto nel 1986 la medaglia d'oro del RIBA. In Italia un suo progetto ha vinto la gara internazionale per la nuova uscita monumentale degli Uffizi a Firenze, che è stato completato fino al progetto esecutivo ed è in attesa di essere realizzato in coda ai lavori per il rinnovamento del museo. Ha realizzato il Palasport Olimpico di Torino, che durante le olimpiadi del 2006 ha ospitato le gare di hockey su ghiaccio. L'architetto ha inoltre progettato uno dei tre nuovi edifici prossimi alla costruzione nel centro di Milano: il Dritto, e affiancato da lo Storto e il Curvo. Dal 2005 ha aperto insieme ad Andrea Maffei, suo socio italiano, lo studio Arata Isozaki & Andrea Maffei Associati srl a Milano per sviluppare nuovi progetti in Italia.
È membro del Building Council del Giappone, socio onorario dell'Accademia Tiberina a Roma e dell'Istituto Americano degli Architetti, membro onorario del Bund Deutscher Architekten, Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese.
Riconoscimenti
1967 Premio per la Libreria della Prefettura di Oita dall'Istituto d'Architettura del Giappone
1968 Premio per la Libreria della Prefettura di Oita dal Libro Annuale dell'Architettura
1969 Premio Artist's Newcomer per l'Oita Branch, Fukuoka City Bank assegnato dal Ministero della Cultura del Giappone
1975 Premio per il Gunma Prefectural Museum of Fine Arts
1975 Premio per la Kitakyushu Central Library
1980 Premio speciale per l'Expo 1970 dall'Architectural Institute of Japan
1983 Mainichi Art Award per il Tsukuba Center Building
1988 Asahi Award dall'Asahi Shimbrun
1988 Arnold W. Brunner Memorial Prize dall'Accademia Americana
1988 Istituto delle Arti e delle Lettere
1990 Chicago Architecture Award
1996 Leone d'oro alla Mostra internazionale di architettura di Venezia
2019
Pritzker Prize
Opere principali
Periodo brutalista
1959-60, Centro medico di Oita, Giappone
1961-66, Biblioteca della Prefettura di Oita, Giappone
1963-64, Scuola superiore femminile di Iwata, Prefettura di Ōita, Giappone
1966-67, Filiale di Oita della Banca Sogo di Fukuoka, Giappone
Periodo postmoderno
1974 Kitakyushu Municipal Museum of Art
1974 Biblioteca centrale di Kitakyushu a Fukuoka, Giappone
1974 Gunma Museum of Modern Art a Takasaki, Giappone
1979-'83 Centro civico di Tsukuba a Ibarak, Giappone
1981-1986 Museum of Contemporary Art (MOCA), Los AngelesUSA
1983-'90 Palazzo dello Sport Sant Jordi al Montjuic di Barcellona
1991-'94 Museo d'arte contemporanea a Nagi, Nagi, Giappone
1992 Progetto per l'auditorium della città giardino della scienza di Harima, Giappone
1992 Progetto per il Palazzo dei Congressi di Nara, Giappone
1993 Museo d'arte moderna di Monaco, Germania
1993 Progetto per le Torri gemelle di Donau a Vienna, Austria
1993 Centro per le scienze e le tecnologie avanzate a Hyogo, Giappone
1993 Edificio per uffici in Potsdamer Platz a Berlino, Germania
1993 Edificio polifunzionale nella Place de Francfort a Lione, Francia
1994 Padiglione del te a Tokyo, Giappone
1995 Campus per l'University Arts and Design
1995 Palazzo dei Congressi a Beppu, Oita, Giappone
1995 Centro d'arte e tecnologia giapponese a Cracovia, Polonia
1995 Kyoto Concert Hall, Kyoto, Giappone
1995 Casa del Hombre, A Coruña, Spagna
1996 Padiglione giapponese alla Biennale di Architettura di Venezia, Italia
1997 Stazione di polizia a Okayama, Giappone
1998 Progetto per il Museo d'arte Moderna a Fort Worth, USA
1998 Progetto per la nuova uscita degli Uffizi a Firenze, Italia
1999 Progetto per il Concorso per il Museo dell'evoluzione, Burgos, Spagna
1999 Centro per la ricerca musicale e Palazzo dei congressi a Akiyoshidai, Giappone
1999 Complesso residenziale di Kitagata, Giappone
1999 Center of Science and Industry, Columbus (Ohio) USA
2000 Centro Culturale a Shizouka, Giappone
2000 Stazione marittima e palazzetto dello sport a Salerno, Italia
2000 Progetti per Miami, Florida, USA
2001 Progetto di riqualificazione urbana (centro commerciale, banca, aerostazione nell'area Pirelli), Milano, Italia
2002 Qatar National Library, in Qatar
2003 Palasport Olimpico, Torino, Italia
2003 Central Academy of Fine Arts Museum of Contemporary Art a Pechino, Cina
2003 Zendai Art Museum Hotel a Shanghai, Cina
2004 Isozaki Atea, Abando, Bilbao, Spagna
2004 Palazzo del Nuoto, Torino, Italia
2008 Stazione centrale di Bologna, Italia (vincitore del concorso con Andrea Maffei)
2009 Nuova sede della provincia di Bergamo, Italia (con Andrea Maffei)
2011 MABIC, nuova biblioteca di Maranello (MO), Italia (con Andrea Maffei)
2011 Qatar National Convention Centre, Doha, Qatar
Team DisneyFloridaUSA
Weill Cornell Medical CollegeEducation City, vicino a DohaQatar
Progetto CityLife (riqualificazione Fiera urbana), Milano, Italia



Corso di storia dell'architettura: Mendini 1931

Mendini 1931






Alessandro Mendini (Milano, 16 agosto 1931 – Milano, 18 febbraio 2019) è stato un architetto, designer e artista italiano. Alessandro Mendini, laureatosi in Architettura al Politecnico di Milano nel 1959, dalla fine degli anni settanta fu tra i rinnovatori del design italiano, sia come intellettuale teorico sia come membro autorevole del gruppo Alchimia. Lavorò quindi per numerose aziende quali Alessi (creando tra l'altro il cavatappi Alessandro M), Venini, Bisazza, Cartier, Hermès, Vacheron Constantin, Supreme NYC, Swatch, Swarovski, ecc. Molto conosciuti sono anche i suoi mobili, tra i quali la collezione Museum Market del 1993 e la poltrona Proust, esposta in diverse collezioni permanenti quali la Triennale Design Museum e il Museo delle arti di Catanzaro. Alessandro Mendini ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il premio del design industriale italiano Compasso d'Oro nel 1979; nel 1981 insieme allo studio Alchimia e nel 2014 per il lavoro della sua vita. Diresse molte riviste di architettura tra le quali Domus, Casabella e Modo da lui stesso fondata. Nell'anno 1989 fondò insieme al fratello Francesco l'Atelier Mendini. Svolse più volte il ruolo di consulente per l'urbanistica di alcune amministrazioni locali in Corea del Sud e in Italia assieme a Franco Summa. Il suo lavoro fu oggetto di esposizioni museali, citate in articoli e saggi. Per il valore della sua opera venne nominato Chevalier des Arts et des Lettres in Francia. Ricevette l'onorificenza dell'Architectural League di New York, la laurea honoris causa al Politecnico di Milano e l'European Prize for Architecture Awards nel 2014. Collaborò con l'azienda Samsung allo scopo di creare alcune watchfaces per il loro smartwatch di punta: il Gear S2. "Anche se non hai mai sentito parlare di Alessandro Mendini, sei stato comunque influenzato dal suo lavoro. Le nostre vite sarebbero diverse senza di lui". - Alice Rawsthorn - Direttore, London Design Museum. "Alessandro Mendini è uno dei rari, iconici architetti nella storia dell'arte e dell'architettura, profondamente influenzato da Leonardo Da Vinci, Palladio, Alberti e Ledoux. Il suo pensiero filosofico è più che originale. Mendini ha spinto il pensiero oltre i perimetri dell'inventiva, cercando incessantemente, senza compromessi, l'idea di Design più essenziale. E i risultati si concentrano sul più visionario e grande progettista dei nostri tempi. In un'epoca in cui le idee architettoniche sono copiate e riprodotte in tutto il mondo con una velocità "virale", Mendini e le sue opere rimangono singolari, profetiche e originali con l'impronta unica di un geniale architetto ". - Christian Narkiewicz-Laine - Presidente del Museo del Chicago Athenaeum.

Progettò e realizzò numerosissimi edifici pubblici sia in Italia che in vari paesi del mondo; delle sue opere si ricordano tra le altre:

la Torre dell'Orologio a Gibellina

il Groninger Museum nei Paesi Bassi

la Torre del Paradiso a Hiroshima (Giappone)

il Museo della Ceramica a Incheon, Corea

sede coreana della Triennale di Milano, Incheon, Corea

la nuova piscina olimpionica a Trieste

le stazioni Salvator Rosa, Università e Materdei della metropolitana di Napoli

il Teatro Comunale Pietro Aretino di Arezzo

Realizzò famosi arredi nel settore del design industriale, tra i quali:

la Poltrona di Proust per Alchimia Edizioni (1978)

il cavatappi Anna G per Alessi (1994) (ispirato dal volto e dalla silhouette dell'amica designer Anna Gili)

il cavatappi Alessandro M per Alessi (2003)

la lampada Amuleto per Ramun (2010)

la poltrona Magis Proust per Magis (2011)


Corso di storia dell'architettura: Canella 1931

Canella 1931




Guido Canella (Bucarest, 19 gennaio 1931 – Milano, 2 settembre 2009) è stato un architetto e accademico italiano. È stato uno dei protagonisti più importanti ed originali dell'architettura italiana del dopoguerra. Docente presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Milano, è stato direttore delle riviste Hinterland (34 numeri dal 1977 al 1985) e Zodiac (21 numeri dal 1989 al 1999). Nominato Professore Emerito al termine della sua carriera universitaria nel 2006, nel biennio 2007-2008 è stato presidente dell'Accademia Nazionale di San Luca.


Corso di storia dell'architettura: Portoghesi 1931

Portoghesi 1931














Paolo Portoghesi (Roma, 2 novembre 1931) è un architetto, accademico e teorico dell'architettura italiano, esponente della corrente del Postmodernismo. Si laurea nel 1957 presso la Facoltà di Architettura della Sapienza - Università di Roma. Ancora studente, aveva pubblicato la prima monografia su Guarino Guarini e alcuni saggi su Borromini, che diverrà un riferimento costante in tutta la sua opera. Preside della facoltà di architettura del Politecnico di Milano nel 1968, è stato professore ordinario presso la di Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma. Prima con Casa Baldi del 1960 e in seguito con Casa Papanice del 1968 sembra anticipare i temi del movimento postmoderno in Architettura, di cui diverrà poi capofila in Italia. Nel 1966 fonda la rivista Controspazio, di cui rimarrà direttore fino al 1983. Oltre a Controspazio, ha diretto il Dizionario Enciclopedico di Architettura e Urbanistica (1968) e le riviste "Eupalino" (1985/90), "Materia" (dal 1990) e "Abitare la Terra" (dal 2001). Studioso della cultura islamica, è autore del progetto delle Moschee di Roma e di Strasburgo e nel 1976 progetta il Palazzo dei reali di Giordania ad Amman. Attualmente, in qualità di professore emerito tiene il corso di Geoarchitettura alla Sapienza - Università di Roma. Nel 1979 viene eletto direttore della Biennale di Venezia. Nello stesso anno dà incarico ad Aldo Rossi di costruire il Teatro del Mondo su un natante ormeggiato nel bacino di San Marco, che veleggerà poi fino a Ragusa. Nel 1980 la Biennale da lui diretta vede protagonista l'installazione "Strada Novissima" in cui venti architetti di fama internazionale, tra cui Frank Gehry, Rem Koolhaas, Charles Moore, Hans Hollein e Franco Purini, furono chiamati a disegnare venti facciate contigue, ognuna di 7 metri di larghezza, con un'altezza che poteva variare da un minimo di 7,20 metri ad un massimo di 9,50 metri e che diverrà manifesto dell'Architettura postmoderna. A tal riguardo ha scritto i saggi Dopo l'architettura moderna e Postmodern: l'architettura nella società post-industriale. Portoghesi non ha rifiutato i canoni del Movimento Moderno nella sua interezza, ma si pone piuttosto all'interno di quel variegato mondo del razionalismo italiano fatto di molte sfaccettature anche contrastanti. Nel 1964 fonda uno studio insieme all'ingegnere Vittorio Gigliotti, con cui realizzerà molte delle sue opere. Autore di diverse opere di una certa notorietà, fra le quali la Moschea di Roma, realizzata in collaborazione con Vittorio Gigliotti e l'architetto Sami Mousawi, e la rifunzionalizzazione del borgo di Calcata (nella Valle del Treja), ha operato anche nella ricerca storiografica di settore ed è critico d'arte. È uno studioso del Barocco romano e in particolare di Borromini. Per i meriti conseguiti nell'ambito della sua attività professionale e culturale, è stato nominato membro dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, dall'Accademia di San Luca e dell'Accademia dei Lincei a Roma e dell'American Institute of Architects. Sempre a Calcata (VT) ha progettato tra il 1990 e il 2008 il grande parco della sua villa, in cui confluiscono tutte le forme tipiche dell'architettura di Portoghesi e che ospita anche la sede del suo studio e la vasta biblioteca personale, collocata in alcuni edifici ristrutturati. Negli ultimi anni della sua attività Portoghesi concentra la sua attenzione su quella che, citando Le Corbusier, chiama geoarchitettura. In linea con la teoria della decrescita di Serge Latouche, Portoghesi parla di un'architettura "umanistica" che rispetti sette criteri fondamentali: imparare dalla natura, confrontarsi con il luogo, imparare dalla storia, impegnarsi nell'innovazione, attingere alla coralità, tutelare gli equilibri naturali e contribuire alla riduzione dei consumi. Sul tema pubblica nel 2005 il saggio Geoarchitettura. Verso un'architettura della responsabilità e fonda la rivista Abitare la terra. Nel 2007 presso la Facoltà di Architettura della Sapienza viene attivato il corso di Geoarchitettura da lui tenuto.


Corso di storia dell'architettura: Rossi 1931

Rossi 1931

Rossi


Rossi
Aldo Rossi (Milano, 3 maggio 1931 – Milano, 4 settembre 1997) è stato un architetto, teorico dell'architettura e accademico italiano.
È stato il primo italiano a vincere nel 1990 il Premio Pritzker, seguito otto anni dopo da Renzo Piano.
La formazione scolastica avviene presso i padri somaschi e nel Collegio arcivescovile Alessandro Volta di Lecco. Nel 1949 si iscrive alla facoltà di Architettura al Politecnico di Milano e si laurea nel 1959, presentando una tesi con Piero Portaluppi come relatore.
Nel 1955 ha cominciato a collaborare come redattore alla rivista di architettura Casabella-Continuità, diretta da Ernesto Nathan Rogers. La collaborazione termina nel 1964, quando la direzione della rivista passa a Gian Antonio Bernasconi. La pratica giornalistica continua però all'interno delle redazioni di Società e Il contemporaneo, che fanno di Rossi uno dei partecipanti più attivi al fervente dibattito culturale.
I primi articoli riguardano architetti come Alessandro Antonelli, Mario Ridolfi, Auguste Perret ed Emil Kaufmann, molti dei quali confluiranno nel suo secondo libro, Scritti scelti sull'architettura e la città 1956-1972. Sposa l'attrice svizzera Sonia Gessner, che lo introduce al mondo del cinema e del teatro, suoi grandi interessi sia come uomo di cultura che come padre: al cinema approderà il figlio Fausto, al teatro la figlia Vera, e nel 1973 lo stesso Rossi si cimenterà dietro la macchina da presa.
Inizia l'attività professionale presso lo studio di Ignazio Gardella nel 1956, passando poi per lo studio di Marco Zanuso. Nel 1963 inizia anche l'attività didattica: prima è assistente di Ludovico Quaroni (1963) presso la scuola di urbanistica di Arezzo, successivamente di Carlo Aymonino all'Istituto di Architettura di Venezia. Nel 1965 è nominato professore al Politecnico di Milano e l'anno seguente, nel 1966, pubblica L'architettura della città, presto divenuto un classico della letteratura architettonica.
La sua attività professionale, inizialmente dedicata alla teoria architettonica e a piccoli interventi edilizi compie un salto di qualità quando Carlo Aymonino gli fa realizzare parte del complesso "Monte Amiata" nel quartiere Gallaratese a Milano. Nel 1971 vince il concorso di progettazione per l'ampliamento del cimitero San Cataldo a Modena, che gli donerà la fama internazionale. La storia dell'architettura, Architettura contemporanea, pubblicata 5 anni più tardi da Manfredo Tafuri e Francesco Dal Co, si chiude proprio con il progetto del giovane architetto milanese.
Dopo la sospensione dall'insegnamento insegna progettazione architettonica presso il Politecnico federale di Zurigo, cattedra che occuperà dal 1971 al 1975.
Nel 1973 dirige la sezione internazionale di architettura alla XV Triennale di Milano, dove presenta, tra gli altri, il suo allievo Arduino Cantafora. Insieme a Gianni Braghieri e Franco Raggi, realizza il documentario Ornamento e delitto in formato 16 mm per la regia di Luigi Durissi. Insieme al catalogo della "Sezione internazionale di architettura", il film contiene l'enunciazione teorica del progetto della mostra. Nel 1975 Rossi viene reintegrato nella professione didattica, torna a Venezia dov'è docente del corso di Composizione architettonica.
Nel 1979 diventa Accademico della prestigiosa Accademia nazionale di San Luca. Intanto l'attività internazionale si fa più intensa: è Direttore del Seminario internazionale di Santiago de Compostela, insegna in diverse università degli Stati Uniti, tra cui la Cooper Union di New York e la Cornell University di Ithaca (New York) e collabora con l'Institute for Architecture and Urban Studies, viaggia in oriente (Cina e Hong Kong) e tiene conferenze in Sud America.
Nel 1981 pubblica Autobiografia scientifica, richiamo all'omonima opera di Max Planck. Nell'opera l'autore, "in discreto disordine", riporta ricordi, oggetti, luoghi, forme, appunti di letteratura, citazioni, luci e cerca di «...ripercorrere le cose o le impressioni, descrivere, o cercare un modo di descrivere».
Afferma egli stesso: «Pensavo, in questo libro, di analizzare i miei progetti e i miei scritti, il mio lavoro, in una sequenza continua; comprendendoli, spiegandoli e nello stesso tempo riprogettandoli. Ma ancora ho visto come, scrivendo di tutto questo, si crei un altro progetto che ha in sé qualcosa di imprevedibile e di imprevisto». Nello stesso anno ottiene il primo premio al concorso internazionale per il progetto di un isolato, precisamente il nº 10, tra la Kochstraße e la Friedrichstraße a Berlino.
Nel 1983 ottiene da Paolo Portoghesi l'incarico di direttore della sezione architettura alla Biennale di Venezia, incarico che manterrà fino al 1984. L'anno successivo vince il concorso per il restauro del Teatro Carlo Felice di Genova. Negli anni seguenti cura le sue personali a Torino, Mosca, York, Londra, Madrid e a villa Farsetti per la Biennale di Venezia.
Nel 1987 vince due concorsi internazionali: uno a Parigi, per la Villette, l'altro a Berlino per il Deutsches Historisches Museum di Berlino. Nel 1989 riceve l'incarico per il Teatro de las lndias da parte della Junta de Andalucia a Siviglia e continua le ricerche nel campo del design industriale per Unifor e Alessi. È del 1989 la caffettiera espresso "Cupola", realizzata per Alessi, che da semplice oggetto da cucina si è trasformata in un complemento d'arredo.
Nel 1990 gli viene assegnato il Premio Pritzker, primo italiano a vincerlo e primo di una lunga serie di riconoscimenti. Vince l'Aia Honor Award e il premio città di Fukuoka grazie al progetto del complesso alberghiero "Il Palazzo"; il premio "Campione d'Italia nel mondo" e il premio "1991 Thomas Jefferson Medal in Architecture". A questi prestigiosi riconoscimenti seguono le mostre al Centre Georges Pompidou di Parigi, al Beurs van Berlage di Amsterdam, alla Berlinische Galerie di Berlino e al Museo di arte contemporanea di Gand.
Nel 1996 diviene membro onorario dell'American Academy of Arts and Letters e l'anno successivo riceve il Premio speciale Cultura per il settore "Architettura e Design" della Presidenza del Consiglio dei ministri. Muore a Milano il 4 settembre 1997, a seguito di un incidente automobilistico. Riceve postumi il premio "Torre Guinigi" per il suo contributo agli studi urbani e il Seaside Architectural Prize del Seaside Institute of Florida dove aveva realizzato una residenza unifamiliare nel 1995.
Postuma è l'aggiudicazione nel 1999 della gara (dopo aver vinto il ricorso) per la ricostruzione del Teatro La Fenice di Venezia inaugurato nel 2004. Nel 1999 viene dato il suo nome alla Facoltà di Architettura dell'Alma Mater Studiorum di Bologna, con sede a Cesena.
Il lavoro di Aldo Rossi rappresenta un superamento delle metodologie del Movimento Moderno, appartenendo inizialmente alla corrente architettonica del Neoliberty, prima reazione al razionalismo con richiami più o meno espliciti all'Art Nouveau. Successivamente è approdato, al Post-Modern nel variato panorama Italiano di questo movimento, che in lui ha assunto una rigorosità esemplare, che taluni hanno definito Neo-Novecento.
Rossi fu uno dei più grande rinnovatori ideologici e plastici dell'architettura contemporanea, con la sua poesia metafisica e il culto che professò nella stessa misura verso la geometria e la memoria.
Rossi muore a Milano, all'ospedale San Raffaele, dove era ricoverato da una settimana in seguito a un incidente stradale, all'età di sessantasei anni.
Nel 2005, per volontà degli eredi Vera e Fausto Rossi, si è costituita la Fondazione Aldo Rossi con la finalità di riunire, tutelare e divulgare l'opera dell'Architetto, in tutta la sua complessità, bellezza e ricchezza.
Aldo Rossi ha sviluppato una concezione della città totalmente nuova rispetto all'idea di Le Corbusier, idea che aveva dominato tutto il primo '900: Rossi la vedeva come la somma di tutte le epoche, di tutti gli stili architettonici fino ad allora presenti. Non potendo "rompere" totalmente con il passato come facevano gli architetti dell'International Style, egli pertanto si trovava a dover rendere la sua costruzione "organica" all'interno della città.
La sua soluzione è stato l'utilizzo degli Archetipi. Questi sono delle forme ricorrenti nella storia dell'architettura, forme che vanno a costituire un vero e proprio richiamo alla cittadina esistente, rendendo il proprio risultato nello stesso tempo innovativo e tradizionale. Molti sono stati gli archetipi utilizzati da Rossi nel corso della sua carriera e la loro bellezza sta nella facile riconoscibilità da parte di tutti, sia dall'esperto che dal ragazzino.
Architettura
    1960 Villa ai Ronchi in Versilia
    1962 Concorso per il Monumento alla Resistenza a Cuneo
    1964 Concorso per il nuovo teatro Paganini e piazza della Pilotta a Parma
    Ponte della Triennale a Milano
    1965 Fontana monumentale di Segrate
    1966 Concorso per il quartiere San Rocco a Monza
    1967-74 Quartiere Gallaratese, Milano, con Carlo Aymonino
    1968 Progetto del palazzo comunale a Scandicci
    1971-84 Ossario e cimitero di San Cataldo a Modena[3]
    1972 Progetto per il nuovo Municipio di Muggiò
    1972 Scuola elementare di Fagnano Olona
    1973 Realizza il documentario di montaggio Ornamento e delitto per la Triennale di Milano
    1974 Progetto per il Palazzo della Regione e il per una Casa dello studente a Trieste
    1976 Progetto per una casa dello studente a Chieti
    1977 Progetto per un centro direzionale a Firenze
    1977 Case Unifamiliari A Mozzo (Bg)
    1978 Teatrino scientifico
    1979 Il Teatro del Mondo e il portale d'ingresso realizzati per la Biennale di Venezia Disegni e foto
    Appartamenti nella Südliche Friedrichstadt per l'esposizione IBA 84 a Berlino Ovest, Germania
    Centro commerciale Torri a Parma
    Scuola media di Broni, con Arduino Cantafora
    Torre Monumentale, Melbourne, Australia
    1982 Centro Direzionale di Fontivegge a Perugia
    Casa Pocono Pines, Mount Pocono in Pennsylvania, USA
    Cimitero di San Cataldo a Modena
    Cabine dell'isola d'Elba per Bruno Longoni
    1983 Progetto del municipio comunale di Borgoricco
        "Il Municipio raffigura una sorta di mappa del DNA dove si intrecciano passato e presente di Borgoricco. Esso rappresenta una macchina del tempo dove ogni cittadino si sente rispettato nei suoi aspetti più intimi e antichi che gli sono stati trasmessi anche attraverso la lettura diacronica del proprio passato." (Aldo Rossi - Il Municipio di Borgoricco a cura di Fernando Dotti - Pag. 16 - Cleup Editrice Padova - ISBN 88-6129-043-4
    1984 Progetto di un edificio per uffici a Buenos Aires
    1984-1987 Casa Aurora, sede del Gruppo Finanziario Tessile GFT, Torino
    Allestimento per Pitti-Uomo a Firenze
    1985 Allestimento per uno stand per il GFT
    1985 Edificio residenziale in zona Vialba a Milano
    1986 Palazzo Hotel a Fukuoka, Giappone
    Villette Sud a Parigi
    1988-91 Hotel Duca di Milano, Milano
    1988-90 Monumento a Sandro Pertini, Milano
    1989-91 Villa Alessi a Suna, frazione di Verbania, sul Lago Maggiore
    1989 Appartamenti De Lamel all'Aja, Paesi Bassi
    Piano urbanistico per l'area Cosmopolitan Pisorno a Tirrenia (Pisa)
    1990-1992 Edificio residenziale e terziario area ex Sogema Città di Castello
    1990-1993 Club House del Golf Club Cosmopolitan a Tirrenia (Pisa)
    Complesso sociosanitario in via Canova a Firenze
    1991 Centro di Arte Contemporanea sull'isola di Vassivière a Beaumont-du-Lac, Francia
    Recupero dell'area industriale ex Cotonificio Cantoni a Castellanza quale sede del campus dell'Università Carlo Cattaneo
    Ufficio postale e appartamenti vicino alla Città della Musica a Parigi (19e), Francia
    1992 Ricostruzione del Teatro Carlo Felice a Genova con Ignazio Gardella
    1993 Armadio Mobile fiorentino per Bruno Longoni
    1994 Quartier Schützenstraße, Berlino.
    1995 Bonnefantenmuseum a Maastricht, Paesi Bassi
    Recupero dell'area ex Kursaal a Montecatini
    1996 Complesso per un periodico a Berlino, Germania
    1997 Progetto della Manifattura delle Arti a Bologna
    1997 Centro Commerciale "Terranova", Olbia
Design industriale
    1983 la sedia Teatro per Molteni&C, attuale Gruppo Molteni, con la collaborazione di Luca Meda;
    1984 la caffettiera La Conica per Alessi;
    il bollitore Il Conico per Alessi;
    1987 la sedia Milano per Gruppo Molteni;
    1988 la caffettiera La Cupola Alessi;
    1989 la poltrona Parigi per Unifor, attuale Gruppo Molteni;
    la libreria Cartesio per Unifor, attuale Gruppo Molteni;
    il tavolo Consiglio per Unifor, attuale Gruppo Molteni;
    L'orologio " Momento", Alessi.