martedì 31 dicembre 2024

Fare città: Robotica collaborativa e prefabbricazione intelligente

🏗️ Robotica collaborativa e prefabbricazione intelligente

Le architetture modulari e la prefabbricazione industriale stanno entrando in una nuova fase grazie alla robotica collaborativa. I cobot – robot pensati per lavorare fianco a fianco con gli umani – stanno rivoluzionando i cantieri, rendendoli più sicuri, precisi ed efficienti.

Un esempio emblematico è CONCERT, un robot sviluppato in Italia, modulare e riconfigurabile, capace di svolgere molteplici attività come trapano, levigatura e trasporto, grazie a un rapido cambio di effettori. In ambienti prefabbricati, questi strumenti permettono un'assemblaggio con precisioni millimetriche, riducendo costi e tempi senza rinunciare alla qualità.

Questo modello cambia la natura del cantiere: da spazio artigianale a ecosistema digitale dove uomini e macchine cooperano, coordinati da strumenti come il BIM e sistemi intelligenti di gestione.

🤖 Cosa fanno i cobot nei cantieri modulari?

  • 🔩 Assemblano con precisione strutture prefabbricate
  • 🧱 Adattano le componenti in tempo reale in base al progetto
  • 📦 Trasportano materiali riducendo fatica e rischio per gli operai
  • 🛠️ Possono essere riconfigurati per nuovi compiti senza sostituzioni

🧠 Il cantiere diventa intelligente

  • 📡 I robot si muovono seguendo dati BIM e pianificazioni digitali
  • 👷‍♂️ La collaborazione con l’essere umano è continua e adattiva
  • 💻 Le lavorazioni vengono monitorate in tempo reale con sistemi IoT
  • 🔁 La produzione è scalabile e personalizzabile a seconda del progetto

🌍 Perché è una rivoluzione sostenibile?

  • ♻️ Riduzione degli scarti di produzione grazie alla precisione robotica
  • ⚡ Minore consumo energetico grazie all’efficienza dei processi digitalizzati
  • 🏘️ Maggiore qualità abitativa e possibilità di personalizzazione diffusa
  • 👨‍🔧 Valorizzazione del lavoro umano: meno fatica, più specializzazione

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🔮 Conclusione

La robotica collaborativa non elimina il lavoro umano: lo trasforma, lo qualifica, lo protegge.

Nei cantieri del futuro, umani e robot lavoreranno insieme per costruire città più sicure, sostenibili e intelligenti.



Fare città: Intelligenze urbane – AI etica e design del comportamento collettivo

🤖 Intelligenze urbane – AI, etica e design del comportamento collettivo

L’intelligenza artificiale sta entrando negli algoritmi di pianificazione, nella gestione dei flussi urbani e nella regolazione automatica delle infrastrutture. Ma quali sono le implicazioni etiche di una simile trasformazione?

L’AI urbana può essere una leva per decisioni più inclusive, oppure uno strumento che rafforza le disuguaglianze esistenti. Progettare la città con l’AI significa ripensare il ruolo dell’urbanista: da disegnatore di spazi a curatore di comportamenti collettivi.

I nuovi strumenti di machine learning permettono simulazioni adattive e complesse, ma richiedono trasparenza, governance condivisa e diritti digitali. La città intelligente del futuro non sarà quella più automatizzata, ma quella in cui l’AI è al servizio della collettività.

🧠 Principi per una AI urbana etica

  • 🔍 Trasparenza degli algoritmi e tracciabilità delle decisioni
  • 🗳️ Coinvolgimento dei cittadini nella progettazione dei sistemi
  • 📉 Prevenzione delle disuguaglianze algoritmiche
  • 📊 Uso dell’AI per analisi predittive che migliorano i servizi

📐 Nuovi ruoli professionali

  • 🏙️ Urban AI designer: integra i dati nel design urbano
  • 🧭 Facilitatore civico: collega cittadini e sistemi digitali
  • 🧑‍⚖️ Ethics officer: supervisiona gli algoritmi pubblici
  • 📡 Analista dei dati urbani: legge i comportamenti collettivi

🏙️ Esempi e sperimentazioni

  • 🇨🇭 Zurigo – Sistemi predittivi per il traffico basati su AI
  • 🇪🇸 Barcellona – Decidim: piattaforma civica algoritmica partecipata
  • 🇸🇬 Singapore – Urban Operating System per il controllo urbano in tempo reale
  • 🇨🇦 Toronto – Smart City Quayside: progetto tra AI e governance urbana (poi sospeso per motivi etici)

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💡 Conclusione

La città del futuro non è solo automatizzata, ma intenzionalmente intelligente.

Una città giusta e sostenibile nasce quando l’AI diventa strumento collettivo e non controllo cieco. Il futuro urbano sarà disegnato da etica + dati.

Fare città: Architetture rigenerative – Il progetto come agente ecologico

 

🌿 Architetture rigenerative – Il progetto come agente ecologico

Il passaggio dalla sostenibilità alla rigenerazione segna una svolta culturale e progettuale decisiva. L’obiettivo non è più solo non danneggiare, ma restituire, ricostruire, rigenerare. Aria, suolo, biodiversità e relazioni umane diventano parte integrante del progetto.

Le architetture rigenerative imitano i processi naturali: biomimesi, suolo attivo, sistemi idrici intelligenti, materiali traspiranti. La città si trasforma in ecosistema vivo, in cui ogni edificio contribuisce al benessere collettivo e ambientale.

🌱 Principi della rigenerazione

  • 🏞️ L’edificio come organismo vivente: respira, filtra, nutre
  • 💧 Water sensitive design: raccolta, filtraggio e riuso dell’acqua
  • 🌾 Suolo attivo e agricoltura urbana integrata
  • 🌬️ Materiali naturali e cicli di vita rigenerativi

🔧 Tecnologie e strategie

  • 🌿 Biomimesi: imitare i processi naturali per progettare ambienti resilienti
  • 🏗️ Architetture permeabili che assorbono pioggia e calore
  • 🌀 Sistemi di ventilazione naturale e microclimi controllati
  • 🧬 Integrazione tra ecologia urbana e design

🧭 Visione etica e sociale

Rigenerare significa co-evolvere con l’ambiente. Superare la logica estrattiva per costruire spazi che curano, che accolgono, che restituiscono.

È un’estetica nuova: il bello non è più solo forma, ma interazione positiva tra costruito e vivente.

🌍 Casi ispiratori

  • 🇳🇿 Living Building Challenge – L’edificio produce più energia di quanta consuma
  • 🇩🇰 Copenhill – Termovalorizzatore con pista da sci e tetto verde accessibile
  • 🇧🇷 Favela Verde – Rigenerazione ecologica e sociale delle periferie
  • 🇮🇹 Milano – Bosco Verticale e nuovi quartieri a biodiversità urbana

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🌾 Conclusione

Un edificio può respirare. Può raccogliere acqua, può creare ombra, può ospitare vita.

Le architetture rigenerative non consumano: generano. Offrono una via concreta per abitare il futuro con intelligenza ecologica.

Fare città: Abitare flessibile – L’architettura come servizio

 

 

🏡 Abitare flessibile – L’architettura come servizio

Le trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche stanno ridefinendo il concetto stesso di casa. Il lavoro da remoto, la precarietà abitativa, la mobilità intermittente portano alla nascita di modelli di abitare flessibile: spazi temporanei, modulari, riconfigurabili. L’architettura diventa servizio: si adatta ai bisogni, cambia con il tempo, si connette in rete.

🔄 Case che si adattano

  • 🏙️ Microappartamenti e capsule abitative per urban nomads
  • 🔧 Spazi interni trasformabili e arredi modulari
  • 📦 Architetture plug-in: componenti mobili, smontabili, condivisibili
  • 🌍 Reti abitative flessibili tra città, quartieri e comunità

📦 Abitare leggero, vivere connessi

L’abitazione diventa parte di un ecosistema di servizi condivisi: lavanderie comuni, coworking, orti urbani, hub di prossimità. Un’idea di casa meno proprietaria e più partecipata, dove conta la funzione relazionale più che l’estensione.

📌 Nuove sfide urbane

  • 🏗️ Urbanistica flessibile: spazi che si ridefiniscono nel tempo
  • ⚖️ Inclusione: evitare che la flessibilità diventi precarietà
  • 🌐 Integrazione tecnologica: sensori, domotica, sostenibilità
  • 💓 Valorizzare la dimensione affettiva dell’abitare

🌍 Esempi e sperimentazioni

  • 🏡 Muji Hut: microabitazioni in legno per vite minimal
  • 🚚 Vanlife: veicoli abitabili e mobilità permanente
  • 🏗️ Housing plug-in a Tokyo e Seoul per studenti e lavoratori mobili
  • 🔁 Co-living in Europa: comunità flessibili e intergenerazionali

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✨ Conclusione

Non si tratta di rinunciare alla casa, ma di ripensarne i codici.

L’abitare del futuro è fluido, modulare e connesso, capace di rispondere ai cambiamenti della vita e della città.

L’architettura non è più solo spazio: è servizio, relazione, possibilità.

Fare città: Triennale Milano – “Inequalities” (24ª Esposizione Internazionale)


🏛️ Triennale Milano – “Inequalities” (24ª Esposizione Internazionale)

Dal 17 maggio al 9 novembre 2025 la Triennale di Milano ospita la 24ª Esposizione Internazionale intitolata “Inequalities”: un viaggio critico attraverso le disuguaglianze del nostro tempo, tra tecnologia, geografia urbana e diritti sociali. Un evento multidisciplinare che intreccia arte, architettura e scienze sociali per riflettere su uno dei temi più urgenti del presente.

🌍 Un’esplorazione delle disuguaglianze globali

“Inequalities” pone l’accento sulle divergenze economiche, ambientali, di genere e tecnologiche che plasmano le nostre città e comunità. Attraverso installazioni, mappe dinamiche, progetti di architettura sociale e dati geospaziali, l’esposizione stimola una riflessione critica sul futuro dell’abitare e sulla necessità di inclusione.

🏙️ Architettura, dati e diritti

Tra i temi chiave: accesso ai servizi essenziali, segregazione urbana, impatto delle nuove tecnologie nelle periferie e ruolo delle smart cities. Esposti anche progetti sperimentali che promuovono l’abitare condiviso, la rigenerazione partecipata e l’empowerment delle comunità emarginate.

🤖 Tecnologia e giustizia sociale

La mostra indaga anche le disuguaglianze digitali: dalla distribuzione dell’intelligenza artificiale ai divari nell’accesso alla connettività e alle competenze. Focus specifici affrontano l’etica degli algoritmi, l’inclusione tecnologica e l’impatto dell’automazione sul lavoro.

📌 Perché visitare "Inequalities"?

  • 📊 Per comprendere come le disuguaglianze plasmano il territorio urbano
  • 🌐 Per scoprire progetti e soluzioni innovative per l’inclusione
  • 🧠 Per riflettere sull’etica delle tecnologie emergenti
  • 🎨 Per vivere un’esperienza immersiva tra arte, dati e architettura
  • 👥 Per partecipare a talk, workshop e laboratori aperti al pubblico

📅 In mostra fino al 9 novembre 2025

Un evento imperdibile per chi crede in un futuro più equo.

Scopri di più →

Fare città: Biennale “Manifesta 15” – Barcellona – Urban Imaginaries

 

🎨 Biennale “Manifesta 15” – Barcellona – Urban Imaginaries


Dal 8 settembre al 15 ottobre 2025 Barcellona ospita la 15ª edizione di Manifesta, la biennale europea itinerante di arte contemporanea. Il tema scelto per questa edizione, “Urban Imaginaries”, invita artisti, attivisti, architetti e cittadini a reimmaginare la città come spazio condiviso e rigenerativo.

🏙️ Immaginari urbani e futuro delle città

“Urban Imaginaries” si sviluppa come un’esplorazione collettiva delle trasformazioni urbane e delle sfide del presente. Gli spazi pubblici diventano luoghi di sperimentazione artistica e politica, riflettendo su memorie condivise, tensioni sociali, migrazioni, crisi ambientale e possibili alternative al modello urbano dominante.

🧭 Manifesta tra arte e attivazione civica

L’approccio di Manifesta 15 è partecipativo: i progetti non si limitano all’estetica, ma innescano pratiche di rigenerazione urbana, educazione ambientale e inclusione. Interventi site-specific si intrecciano con eventi locali e workshop, trasformando la città in un laboratorio a cielo aperto. Le sedi principali includono Parc de Collserola, Zona Franca, Besòs, Montjuïc, ognuna con un’identità simbolica forte.

🌍 Un progetto europeo radicato nel locale

Manifesta nasce come risposta al cambiamento politico e sociale dell’Europa post-1989, e continua a reinventarsi in ogni edizione. A Barcellona, il dialogo tra reti internazionali e comunità locali genera un cartellone ricco di installazioni, azioni collettive, performance e laboratori aperti, con una forte attenzione alle pratiche sostenibili e inclusive.

📌 Perché visitare Manifesta 15?

  • 🌇 Per esplorare nuovi modi di vivere, abitare e trasformare la città
  • 🎭 Per incontrare artisti internazionali impegnati in pratiche sociali
  • 🧠 Per riflettere sul futuro urbano attraverso l’arte contemporanea
  • 🤝 Per partecipare ad attività comunitarie, camminate urbane, tavoli civici
  • 🌿 Per scoprire progetti di ecologia urbana e rigenerazione sostenibile

📅 In mostra fino al 15 ottobre 2025

“Manifesta 15” è più di una biennale: è un’esperienza viva che interroga il nostro modo di abitare il mondo.

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Fare città: Biennale Architettura 2025 – Venezia

 


🌍 Biennale Architettura 2025 – Venezia (10 maggio–23 novembre)

La Biennale Architettura 2025 apre le porte a una nuova visione del costruire: sostenibile, tecnologica, connessa ai bisogni reali delle città future. Tra i padiglioni più attesi, il Climate Tech Startup, che inaugura il 7 giugno, propone un percorso immersivo tra innovazione ambientale, urbanistica avanzata e sperimentazione sociale.

🏙️ Un padiglione per le città di domani

Il padiglione "Climate Tech Startup" ospiterà esposizioni interattive, workshop, installazioni e incontri con startup e ricercatori da tutto il mondo. Il focus è su soluzioni reali: energia rinnovabile, materiali rigenerativi, intelligenza artificiale applicata alla pianificazione urbana, e nuovi modelli di abitare collaborativo.

🌿 Tecnologia al servizio della sostenibilità

Non solo teoria: il padiglione sarà un laboratorio vivo. Ogni settimana si alterneranno dimostrazioni pratiche, esperienze immersive in realtà aumentata e tavole rotonde sull’impatto delle tecnologie verdi. L’obiettivo è creare un ponte tra progettisti, cittadini e imprese, verso una città più resiliente.

🔧 Workshop e incontri

Dal design biofilico alla sensoristica ambientale, dalla gestione smart dei rifiuti all'autocostruzione circolare, i workshop offriranno strumenti concreti per architetti, maker, urbanisti, ma anche per semplici appassionati. Saranno presenti startup emergenti, acceleratori internazionali, enti pubblici e fondazioni culturali.

📌 Perché visitare Climate Tech Startup?

  • 💡 Per scoprire soluzioni concrete al cambiamento climatico
  • 🧭 Per immaginare nuovi modelli di città intelligenti
  • 🔋 Per conoscere da vicino le startup che stanno cambiando il mondo
  • 🤝 Per partecipare a incontri e co-progettazioni dal vivo
  • 🎓 Per apprendere e ispirarsi grazie a workshop formativi

📅 Inaugurazione il 7 giugno

Un evento da non perdere per chi immagina un futuro sostenibile.

Scopri l’evento →

Fare città: Nuovi codici per lo spazio pubblico – Ibridazioni tra fisico e digitale

 

🌐 Nuovi codici per lo spazio pubblico – Ibridazioni tra fisico e digitale

Lo spazio pubblico sta vivendo una trasformazione profonda. Non è più solo un luogo fisico, ma una piattaforma ibrida che fonde interazioni sociali, tecnologie digitali, dati in tempo reale e ambienti reattivi. Le piazze, i parchi, le strade si dotano di layer sensibili: sensori, realtà aumentata, geolocalizzazione e intelligenza ambientale.

🧠 Verso ambienti cognitivi

I progetti urbani più innovativi non si limitano a disegnare superfici: progettano ecosistemi interattivi in grado di apprendere e reagire ai comportamenti umani. Lo spazio pubblico diventa un soggetto attivo: raccoglie dati, restituisce servizi, si riconfigura in tempo reale.

📲 Tecnologie emergenti nello spazio urbano

  • 🌐 Wi-Fi urbano intelligente e reti 5G per connettività continua
  • 📡 Sensoristica ambientale per qualità dell’aria, traffico, suono
  • 🕶️ Realtà aumentata per arricchire l’esperienza dello spazio fisico
  • 🧩 Interfacce digitali per interagire con l’ambiente urbano

🏙️ L’urbanistica post-pandemica

Dopo il Covid-19, cresce la richiesta di spazi pubblici flessibili, accessibili, multifunzionali. Si diffondono installazioni temporanee, arredi modulari, piazze trasformabili. Il concetto stesso di “public realm” si espande: il valore non è solo nella struttura, ma nella sua capacità di generare relazioni.

📌 Dal disegno allo scambio

  • 🛠️ L’urbanistica si ibrida con l’interaction design
  • 📶 Le città diventano piattaforme aperte, dove i cittadini partecipano in tempo reale
  • ♻️ Spazi adattabili ai bisogni emergenti: socialità, lavoro, cultura, emergenza
  • 🚶‍♂️ L’obiettivo: uno spazio pubblico inclusivo, accessibile, riconfigurabile

🌍 Esempi dal mondo

  • 🇪🇸 Barcellona: progetto Superblocks con sensori ambientali e spazi condivisi
  • 🇸🇪 Stoccolma: smart benches e arredo urbano interattivo
  • 🇸🇬 Singapore: urban analytics per gestire parchi intelligenti
  • 🇮🇹 Torino: Living Lab per la sperimentazione di soluzioni smart

🔗 Approfondimenti consigliati

✨ Conclusione

Lo spazio pubblico del futuro sarà sempre più ibrido: fisico e digitale, sociale e tecnologico.

Serve un nuovo alfabeto urbano per progettare ambienti che sappiano accogliere, connettere e trasformarsi con chi li vive.

Fare città: La città adattiva – Infrastrutture per il cambiamento climatico

 


🌍 La città adattiva – Infrastrutture per il cambiamento climatico


Il cambiamento climatico impone un ripensamento radicale dell’ambiente costruito. Le città non possono più essere statiche: devono adattarsi, assorbire, mutare. Nasce così il concetto di infrastrutture adattive, progettate per rispondere agli eventi estremi – ondate di calore, alluvioni, innalzamento dei mari – rendendo l’urbanistica un sistema flessibile e dinamico.

🌧️ Clima estremo: le città devono cambiare

L’impatto del clima sulle aree urbane è sempre più evidente: allagamenti improvvisi, isole di calore, scarsità d’acqua. La risposta è un’urbanistica resiliente, capace di integrare tecnologie, materiali intelligenti e nuove forme spaziali. Le città diventano sistemi viventi, in grado di adattarsi e rigenerarsi.

🏞️ Parchi allagabili e spazi reversibili

Le infrastrutture non sono più monofunzionali: un parcheggio può diventare bacino di accumulo, un parco può trasformarsi in zona di espansione per le acque. Le superfici permeabili tornano protagoniste, mentre tetti verdi e facciate multifunzionali aiutano a regolare temperatura, umidità e qualità dell’aria.

🧱 Nuovi materiali, nuove strategie

Le città adattive si costruiscono con materiali fotocatalitici, asfalti drenanti, pavimentazioni smart. La tecnologia incontra l’ecologia, con un’attenzione crescente al recupero dei suoli, al reinserimento del verde e alla coabitazione con l’acqua.

🔁 Resilienza come matrice progettuale

Il concetto di resilienza urbana non è più solo emergenziale, ma strutturale. Ogni edificio, strada o spazio pubblico dovrebbe essere pensato per assorbire e trasformare le crisi. Una vera rivoluzione del modo di pensare la città: da rigida a reattiva, da statica a adattiva.

📌 Perché è una sfida cruciale?

  • 🌡️ Crescita delle temperature urbane e isole di calore
  • 💧 Aumento di eventi metereologici estremi
  • 🏘️ Necessità di integrare funzione urbana e sicurezza climatica
  • 🌱 Urgenza di ripensare materiali e infrastrutture
  • 🌀 Dal concetto di prevenzione a quello di adattamento continuo

💡 Casi studio e buone pratiche

  • 🇩🇰 Copenhagen Cloudburst Plan: gestione delle acque piovane attraverso spazi urbani reversibili
  • 🇸🇬 Singapore Biophilic Urbanism: integrazione di verde e acqua in ogni piano urbanistico
  • 🇳🇱 Rotterdam Climate Initiative: quartieri galleggianti e bacini urbani multipli