venerdì 16 maggio 2025

Corso di storia dell'architettura: Nemesi & Partners 1966

Nemesi & Partners 1966









Agenzia di progettazione architettonica e urbana, focalizzata sullo sviluppo di progetti e servizi innovativi ad alto valore aggiunto. Fondata nel 1997 da Michele Molè (1966), e diretta dal 2008 in collaborazione con Susanna Tradati (1971), Nemesi è uno degli studi italiani più innovativi nell'ambito dell'architettura e del design urbano. La sua originale ricerca progettuale sui linguaggi della contemporaneità è supportata da un solido know-how tecnico. Pensiamo  al progetto come un vero e proprio strumento di indagine “dall’interno” della struttura profonda della contemporaneità, come un laboratorio in cui materiali spuri, provenienti dalle diverse espressioni estetiche contemporanee, interpolandosi si contaminano, aprendo a nuove e inattese possibilità di configurazione. E’ fondamentale mantenere un atteggiamento di curiosità, mantenendo una linea rossa che aiuti a costruire i passaggi della progettazione, mettendo sempre in discussione la traiettoria intrapresa. (…) Dobbiamo cercare la profondità e lo spessore anche dentro la volatilità della cultura del consumo. L’architettura di Nemesi nasce da una profonda e continua ricerca e rielaborazione dei linguaggi espressivi contemporanei, unita ad un attento studio degli input del contesto di riferimento nel dialogo con il territorio. La ricerca e l’attività professionale dello studio si concretizzano attraverso un lavoro meticoloso sulla forma e sui linguaggi ad essa sottesi in grado di esprimere contenuti tecnologici, funzionali e prestazionali attraverso scritture coerenti e poetiche. Geometrie articolate, continuum spaziali fluidi con alternanze di vuoti e di pieni posti in stretta relazione con il contesto territoriale ed il paesaggio, questi i tratti distintivi dell’architettura Nemesi, contraddistinta da innovazione tecnologica e approccio sostenibile nella realizzazione. La ricerca sul linguaggio architettonico è accompagnata da una capacità di controllo del progetto in tutte le sue fasi, dallo studio di fattibilità, al concept architettonico, fino alla progettazione esecutiva e costruttiva. Nemesi ha maturato un’importante esperienza nella progettazione di uffici, residenze, infrastrutture, spazi culturali e per il tempo libero, public building, master plan, nell’ottica di soddisfare le differenti esigenze di committenti pubblici e privati. In risposta alle specificità e alle sfide del brief di progetto, l’approccio di Nemesi si contraddistingue nella capacità di mettere a fuoco le potenzialità del progetto, valorizzandone gli aspetti funzionali, ambientali ed economici. I professionisti di Nemesi sono architetti, grafici, designer. La modellazione in 3D e Bim  accompagna il progetto in tutte le fasi di sviluppo, dalla concezione alla realizzazione e gestione. Con i suoi oltre 1.000 mq Nemesi ha sede a Roma, nel quartiere di Pietralata, all’interno dell’ex Lanificio Luciani, edificio risalente agli anni ’40 i cui spazi sono stati riconvertiti nel 2007 con l’intento di creare una cittadella dell’arte e dell’architettura. L’architettura contemporanea e la pianificazione urbana hanno subito in questi anni in Italia un processo di banalizzazione con conseguente appiattimento della realtà e perdita di visione e slancio verso il futuro. Nemesi recupera la complessità propria della società contemporanea esprimendo nei suoi progetti un significato che va ben oltre l’immediatezza della visione. Dalla ricerca filosofica e scientifica sulla interdipendenza dei fenomeni complessi, Nemesi persegue la ‘profondità’ come forma stilistica - in opposizione alla semplificazione della realtà – in coerenza con il patrimonio culturale ed estetico della tradizione italiana. Lo sviluppo dei progetti è connotato da un approccio analitico, volto a valutare, sin dalla fase di ideazione e fattibilità, le diverse alternative di progetto e i relativi costi e benefici, secondo un approccio integrato che verifica la coeremza tra Architettura, Strutture, MEP, Sostenibilità e costi. Gli strumenti di progettazione 3D utilizzati, tra cui Revit e altri software di modellazione BIM complementari, sono lo strumento privilegiato di un approccio a 360° al progetto e i modelli su cui il progetto deve essere ottimizzato. L'attività di Project Management monitora inoltre l'avanzamento della progettazione al fine di verificare la coerenza in termini di obiettivi, strategie e prestazioni, dalla fattibilità alla costruzione, in un dialogo contnuo con il cliente, le parti interessate e i diversi soggetti coinvolti. Lavorando su un approccio computazionale e parametrico alla progettazione, coniughiamo una progettazione altamente creativa ad input numerici per dare vita a progetti ad ale prestazioni, con un linguaggio innovativo ad alto valore aggiunto, come la produzione di componenti per l'edilizia atti a garantire la massima unicità e personalizzazione nella standardizzazione.

Corso di storia dell'architettura: Adjaye 1966

Adjaye 1966

Sir David Adjaye (Dar es Salaam, 22 settembre 1966) è un architetto ghanese naturalizzato britannico. È il figlio di un diplomatico ghanese che ha vissuto in Tanzania, Egitto, Yemen e Libano prima di trasferirsi in Gran Bretagna all'età di nove anni, condusse una vita privilegiata e fu educato privatamente. Ha conseguito il BA in London South Bank University, infine ottiene il Master nel 1993 alla Royal College of Art. Nel 1993, lo stesso anno della laurea, Adjaye vince il RIBA Medaglia di bronzo. Inizia la sua carriera professionale con l'Architectural Association, in seguito diventa docente presso il Royal College of Art. Dopo un breve periodo nel quale ha lavorato con gli studi di architettura David Chipperfield (Londra) e Eduardo Souto de Moura (Porto), Adjaye istituisce a il suo studio con William Russell nel 1994, chiamato Adjaye & Russell, con sede a Nord Londra. Questo studio viene sciolto nel 2000 e Adjaye fonda il proprio studio. Adjaye ha un approccio democratico all'architettura, infatti l'artista intende la progettazione come uno strumento sociale di aggregazione e catalizzatore per la nascita di nuove comunità. Il suo uso ingegnoso dei materiali e della luce, insieme all'approccio democratico hanno contribuito a stabilire la sua fama di architetto internazionale. L'interesse di Adjaye va verso la natura dello spazio contemporaneo, che nel nostro secolo è una sintesi equilibrata tra vari fattori come ad esempio tra il lusso e la funzionalità, tra l'economia e le esigenze emozionali. Secondo l'architetto è necessario abbandonare la mentalità conservatrice e le preoccupazioni vincolate al volume e alla linea, per approdare alle vere problematiche del XXI secolo, ovvero la relazione dell'essere umano con la natura dello spazio, i formati inediti e le emozioni.