sabato 11 ottobre 2025

Corso di storia dell'architettura: 13 L’ARCHITETTURA ELLENISTICA E L’ORDINE CORINZIO

L'ara di Pergamo ricostruita nel Pergamo Museum di Berlino.

L’ARCHITETTURA ELLENISTICA E L’ORDINE CORINZIO

Introduzione

Con l’età ellenistica si apre una fase nuova della civiltà artistica e architettonica greca, segnata da una profonda trasformazione politica, sociale e culturale. I regni sorti dopo la disgregazione dell’impero di Alessandro Magno estendono la cultura ellenica in un territorio vastissimo, dal Mediterraneo orientale fino alle regioni più remote dell’Asia, mentre Roma ne raccoglierà l’eredità, reinterpretandone i principi in chiave imperiale¹.
Ma questa diffusione geografica non corrisponde a una semplice espansione: essa implica un mutamento sostanziale del rapporto tra arte, potere e individuo, che segnerà per sempre la storia dell’architettura.

1. La laicizzazione dell’arte e la nuova committenza

L’età ellenistica rappresenta il passaggio dall’ideale civico della polis al modello monarchico e cosmopolita dei regni ellenistici².
L’uomo non è più cittadino partecipe della vita collettiva, ma suddito di un sovrano; la città non è più il centro sacro della vita politica, ma diviene una delle tante capitali di un mondo articolato e plurale.
Di conseguenza, l’arte perde il suo carattere pubblico e comunitario per rivolgersi a una committenza privata, composta da re, dinasti, alti funzionari e ricchi notabili³.
L’architettura assume una funzione di rappresentanza, volta a esaltare il prestigio del potere e a comunicare, attraverso la monumentalità, la grandezza del regno.
Questa laicizzazione comporta un radicale mutamento del linguaggio artistico: dall’austerità ideale del Partenone si passa alla sontuosità del Mausoleo, dal tempio come spazio sacro collettivo al monumento come segno di potere individuale.

2. L’affermazione dell’ordine corinzio

Nel nuovo scenario culturale, l’ordine corinzio si afferma come elemento distintivo dell’architettura ellenistica. Già noto in età classica, esso diventa ora simbolo di raffinatezza e splendore⁴.
Il capitello, decorato con foglie d’acanto e volute sinuose, sostituisce progressivamente i più austeri ordini dorico e ionico, traducendo in termini formali la nuova sensibilità estetica orientata al lusso e alla decorazione⁵.
Le proporzioni si fanno più snelle, le superfici più articolate, e il rapporto tra struttura e ornamento si rovescia: la decorazione non è più semplice complemento, ma diviene principio generatore della forma.
Grandi complessi monumentali testimoniano questo linguaggio:

  • Il Mausoleo di Alicarnasso (359 a.C.), concepito come tomba dinastica e simbolo di potere regale, una delle Sette Meraviglie del mondo antico⁶;

  • L’Ara di Pergamo (197 a.C.), capolavoro di scultura architettonica, con il celebre fregio del Gigantomachia, emblema della teatralità e della tensione dinamica tipiche dell’ellenismo⁷;

  • L’Acropoli di Pergamo (III–II sec. a.C.), vero e proprio laboratorio urbano dove l’architettura si integra al paesaggio in una composizione ascensionale di grande effetto scenografico⁸.

3. La sovrapposizione degli ordini e l’eclettismo formale

L’ellenismo è l’età dell’eclettismo, dell’esperimento e della libertà compositiva. Gli architetti ellenistici non esitano a mescolare e sovrapporre i tre ordini, a reinventarne le proporzioni e a impiegarli in funzione puramente decorativa⁹.
La facciata si struttura secondo assi di simmetria e criteri ornamentali più che proporzionali, mentre l’interno tende a un gioco scenografico di spazi, luci e ombre.
Si afferma così un gusto illusionistico che, pur rimanendo fedele al vocabolario classico, ne sovverte l’uso, anticipando talune soluzioni dell’architettura romana e barocca¹⁰.

Sul piano tipologico, le innovazioni non sono radicali, ma consistono piuttosto in adattamenti funzionali ai nuovi bisogni sociali: complessi termali, teatri coperti, stoai monumentali e santuari polilobati sostituiscono i templi isolati dell’età classica.
Due esempi emblematici sono:

  • Il Santuario di Atena Lindia a Rodi, dove l’uso delle terrazze crea un percorso ascensionale in dialogo con il paesaggio¹¹;

  • Il Santuario di Asclepio a Coo, che unisce architettura, natura e funzione terapeutica in un insieme armonico e suggestivo¹².

4. Conclusioni

L’architettura ellenistica segna la transizione dall’ordine ideale della polis alla complessità cosmopolita del regno.
La conquista dell’ordine corinzio, l’uso eclettico dei linguaggi architettonici e la ricerca di effetti scenografici attestano un mutamento profondo: l’arte non è più misura dell’uomo, ma del potere.
Eppure, proprio in questa tensione tra rigore e spettacolarità, tra struttura e ornamento, si manifesta la forza vitale della cultura greca, capace di reinventarsi e di gettare le basi per la monumentalità romana.
L’ellenismo, lungi dall’essere una decadenza, è la sintesi dinamica tra tradizione e innovazione, tra razionalità e pathos, tra classicità e universalismo.

Note

  1. Boardman, J., The Diffusion of Classical Art in Antiquity, Princeton University Press, 1994.

  2. Pollitt, J. J., Art in the Hellenistic Age, Cambridge University Press, 1986.

  3. R. Ginouvès, Dictionnaire méthodique de l’architecture grecque et romaine, Paris, CNRS, 1992.

  4. Dinsmoor, W. B., The Architecture of Ancient Greece, London, Batsford, 1950.

  5. Lawrence, A. W., Greek Architecture, Yale University Press, 1996.

  6. Jeppesen, K., The Mausoleum at Halicarnassus, Aarhus University Press, 2002.

  7. Ridgway, B. S., Hellenistic Sculpture I–III, University of Wisconsin Press, 1990–2002.

  8. Hoepfner, W., Pergamon. Geschichte und Bauten einer antiken Metropole, Mainz am Rhein, 1994.

  9. Coulton, J. J., Ancient Greek Architects at Work, Cornell University Press, 1977.

  10. Winter, F. E., Greek Fortifications, Routledge, 1971.

  11. Vitti, P., Architettura greca. Forme, tecniche e funzioni, Roma–Bari, Laterza, 2010.

  12. Tomlinson, R. A., Greek Sanctuaries, Routledge, 1976.

Bibliografia essenziale

  • Boardman, J., The Diffusion of Classical Art in Antiquity, Princeton University Press, 1994.

  • Coulton, J. J., Ancient Greek Architects at Work, Cornell University Press, 1977.

  • Dinsmoor, W. B., The Architecture of Ancient Greece, London, Batsford, 1950.

  • Ginouvès, R., Dictionnaire méthodique de l’architecture grecque et romaine, CNRS, 1992.

  • Hoepfner, W., Pergamon. Geschichte und Bauten einer antiken Metropole, Mainz am Rhein, 1994.

  • Lawrence, A. W., Greek Architecture, Yale University Press, 1996.

  • Pollitt, J. J., Art in the Hellenistic Age, Cambridge University Press, 1986.

  • Ridgway, B. S., Hellenistic Sculpture, University of Wisconsin Press, 1990–2002.

  • Tomlinson, R. A., Greek Sanctuaries, Routledge, 1976.

  • Vitti, P., Architettura greca. Forme, tecniche e funzioni, Laterza, 2010.

Santuario di Asclepio a Coo

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