lunedì 29 gennaio 2024

Corso Architetti internazionali del XX Secolo: Lezione 9 1941-1944 Hasegawa Childs Ando Ito Moss Botta Zumthor Balmond Morphosis Thom Mayne

Hasegawa 1941










Itsuko Hasegawa (Yaizu, 1941) è un architetto giapponese. Nata a Yaizu, nella prefettura di Shizuoka, nel 1941, ha studiato architettura presso l'Università Kanto Gakuin di Yokohama, dove si è laureata nel 1964. Dopo la laurea e fino al 1969 ha lavorato con l'architetto giapponese Kiyonori Kikutake, quindi si è specializzata per due anni al Istituto di tecnologia di Tokyo e tra il 1971 e il 1978 ha lavorato presso l'istituto come assistente di Kazuo Shinohara. Nel 1979 ha aperto il proprio studio di architettura, dedicandosi alla progettazione sia di abitazioni unifamiliari sia di edifici pubblici e complessi polifunzionali. Il suo stile mostra caratteristiche fortemente tecnologiche, che si discostano dai canoni dell'architettura tradizionale giapponese. Il suo lavoro ha iniziato ad essere acclamato a livello nazionale nel 1986, dopo aver vinto il concorso per la progettazione del Shonandai Cultural Center di Fujisawa, centro culturale costruito quattro anni più tardi che comprende un museo della scienza per bambini e un planetario attrezzato con 160 posti a sedere. Negli anni successivi è stata incaricata del progetto di un gran numero di opere in tutto il paese, come la Bizen Hall di Shizuoka (per il cui progetto ha vinto il premio per il design Architectural Institute of Japan nel 1986), la Sumida Culture Factory di Tokyo (centro polifunzionale che comprende uno spazio espositivo, un planetario, una biblioteca e una sala polivalente), il Museo della frutta a Yamanashi, il centro per le arti rappresentative a Niigata e il Fukuroi Workshop Centre a Shizuoka. Nel 1997 è eletta membro onorario del Royal Institute of British Architects, nel 2001 è stata insignita della laurea onoraria dell'University College a Londra e nel 2006 è stata nominata membro onorario dell'American Institute of Architects. Nel 2018 ha vinto la prima edizione dell'Architecture Prize indetto dalla Royal Academy of Arts di Londra.

Childs 1941






David Magie Childs (nato il 1 aprile 1941) è un architetto americano e presidente emerito dello studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill . È meglio conosciuto per essere l'architetto del nuovo One World Trade Center a New York City . Childs si è laureato alla Deerfield Academy di Deerfield, Massachusetts , nel 1959 e alla Yale University di New Haven, Connecticut nel 1963.  Si è laureato in zoologia prima di dedicarsi all'architettura alla Yale School of Architecture e ha conseguito il Master nel 1967. È entrato a far parte dell'ufficio di Washington, DC, SOM nel 1971, dopo aver lavorato con Nathaniel Owings e Daniel Patrick Moynihan sui piani per la riqualificazione di Pennsylvania Avenue . Childs è stato un partner di progettazione dell'azienda a Washington fino al 1984, quando si è trasferito nell'ufficio di SOM a New York. I suoi progetti principali includono: a Washington, DC , 1201 Pennsylvania Avenue , il Four Seasons Hotel, piani generali per il National Mall , il quartier generale di US News e World Report e il quartier generale del National Geographic ; a New York City , Worldwide Plaza , 450 Lexington Avenue , Bertelsmann Tower e One World Trade Center ; ea livello internazionale, l' Ambasciata degli Stati Uniti, Ottawa e il terminal internazionale Changi di Singapore . Childs è stato presidente della National Capital Planning Commission dal 1975 al 1981 ed è stato nominato alla US Commission of Fine Arts nel 2002, in qualità di presidente dal 2003 al 2005. Ha ricevuto il Rome Prize nel 2004; nominato senior fellow del Design Futures Council nel 2010; ed ha fatto parte dei consigli di amministrazione della Municipal Art Society, del Museum of Modern Art e dell'American Academy in Rome .

Ando 1941
Ando

https://youtu.be/8tfMIGNTKbg

Ando









































Tadao Andō (Osaka, 13 settembre 1941) è un architetto giapponese, tra i più noti sulla scena internazionale. Il suo approccio all'architettura è talvolta classificato come Regionalismo critico.
Prima di dedicarsi all'Architettura da autodidatta, conduce una vita molto varia, lavorando come camionista e pugile.
Fortemente influenzato dal Movimento moderno e in particolar modo da Le Corbusier, ma allo stesso modo legato all'architettura tradizionale giapponese, alle sue opere conferisce un carattere quasi "artigianale" nella definizione dei dettagli. Utilizza quasi esclusivamente il cemento a vista, con casseformi che si basano sulla dimensione del tatami giapponese, e lo associa spesso al legno e alla pietra. È noto per uno stile esemplare che evoca in modo tipicamente giapponese la materialità, il collegamento e la lettura degli spazi, attraverso la comparazione estetica col modernismo internazionale. I suoi edifici sono spesso caratterizzati da volumi stereometrici attraversati da complessi percorsi tridimensionali, che si incrociano tra spazi interni ed esterni. Elemento fondamentale è sempre la luce, che contribuisce a definire il carattere degli spazi.
Nel 1969, ha aperto lo studio Tadao Ando Architects & Associates.
La sua Row House (casa a schiera) in Sumiyoshi (Azuma House), una piccola casa a due piani in getto di cemento completata nel 1976, gli valse il Premio annuale dell'Architectural Institute of Japan. Anticipatrice di quello che diventerà il suo stile, consiste in tre volumi rettangolari di uguali dimensioni: due elementi di spazi interni, separati da un cortile aperto. Per la sua posizione, il cortile interno diventa parte integrale del sistema di circolazione della casa.
Nel 1995 vince il Premio Pritzker. Ha donato il premio di 100.000 dollari agli orfani del Grande terremoto di Hanshin del 1995.
In Italia, Tadao Andō ha realizzato il centro di ricerca del Gruppo Benetton Fabrica a Villorba (frazione Lancenigo, nella provincia di Treviso), il progetto di risistemazione della Punta della Dogana a Venezia, sede della Fondazione François Pinault e la AB-house (la casa invisibile) a Ponzano Veneto. Per Giorgio Armani ha progettato la sede della casa di moda e il Teatro Armani a Milano. Sempre a Milano ha realizzato il flagship store e lo show-room di Duvetica.
Stile
Ando è cresciuto nel Giappone, dove la religione e lo stile di vita hanno fortemente influenzato la sua architettura e il suo design. Si dice che lo stile architettonico di Ando crea un effetto "haiku", enfatizzando il nulla e lo spazio vuoto per rappresentare la bellezza della semplicità. Predilige la progettazione di una complessa circolazione spaziale mantenendo l'aspetto della semplicità. Architetto autodidatta, tiene in mente la sua cultura e lingua giapponese mentre viaggia in Europa per la ricerca. Come architetto, crede che l'architettura possa cambiare la società, che "cambiare dimora significa cambiare la città e riformare la società". La "società di riforma" potrebbe essere una promozione di un luogo o un cambiamento dell'identità di quel luogo. L'architetto svizzero Werner Blaser ha dichiarato: "I buoni edifici di Tadao Ando creano un'identità memorabile e quindi pubblicità, che a sua volta attira il pubblico e promuove la penetrazione del mercato".
La semplicità della sua architettura enfatizza il concetto di sensazione ed esperienze fisiche, influenzato principalmente dalla cultura giapponese. Il termine religioso Zen, si concentra sul concetto di semplicità e si concentra sul sentimento interiore piuttosto che sull'aspetto esteriore. Le influenze Zen mostrano vividamente nel lavoro di Ando e sono diventate il suo segno distintivo. Al fine di praticare l'idea di semplicità, l'architettura di Ando è in gran parte costruita con cemento, fornendo allo stesso tempo un senso di pulizia e assenza di gravità (anche se il cemento è un materiale pesante). A causa della semplicità dell'esterno, la costruzione e l'organizzazione dello spazio sono relativamente potenziali per rappresentare l'estetica della sensazione.
Oltre all'architettura religiosa giapponese, Ando ha anche progettato chiese cristiane, come la Chiesa della Luce (1989) e la Chiesa di Tarumi (1993). Sebbene le chiese giapponesi e cristiane presentino caratteristiche distinte, Ando le tratta in modo simile. Crede che non ci dovrebbero essere differenze nella progettazione di case e architetture religiose.
Oltre a parlare dello spirito dell'architettura, Ando sottolinea anche l'associazione tra natura e architettura. Intende che le persone sperimentino facilmente lo spirito e la bellezza della natura attraverso l'architettura. Crede che l'architettura sia responsabile dell'esecuzione dell'atteggiamento del sito e lo renda visibile. Ciò non solo rappresenta la sua teoria del ruolo dell'architettura nella società, ma mostra anche perché trascorre così tanto tempo a studiare architettura dall'esperienza fisica.
Opere
Selezione di progetti
    Casa Row (altro nome di Casa Azuma), a Sumiyoshi, nella prefettura di Ōsaka (1976)
    Rokko Housing One, a Rokko, nella prefettura di Kobe (1983)
    Festival, a Naha, nella prefettura di Okinawa, (1984)
    Edificio TS, ad Osaka (1985)
    Cappella sull'acqua, a Tomamu, nella prefettura di Hokkaidō (1988)
    Galleria akka, ad Osaka, in Giappone (1988)
    Children's Museum di Himeji, nella prefettura di Hyōgo (1989)
    La chiesa della Luce, a Ibaraki, nella prefettura di Osaka (1989)
    Collezione a Tokyo, in Giappone (1989)
    Tempio dell'Acqua all'isola Awaji, nella prefettura di Hyōgo (1991) [3]
    Museo d'arte contemporanea di Naoshima, nella prefettura di Kagawa (1992) [4] [5]
    Padiglione giapponese per l'Esposizione di Siviglia, in Spagna (1992)
    Rokko Housing Two, a Rokko, Kobe (Giappone, 1993)
    Padiglione Vitra per le conferenze, a Weil am Rhein, in Germania (1993)
    Centro Fabrica per Benetton, Catena di Villorba (TV), in Italia (2000)
    Fondazione Pulitzer per le arti, a Saint Louis, nel Missouri (2001)
    Museo memoriale di Ryōtarō Shiba, a Higashiōsaka, nella prefettura di Osaka (2001)
    Teatro Armani e Sede internazionale della Giorgio Armani S.p.A. a Milano, in Italia (2002)
    Museo d'arte moderna a Fort Worth, in Texas (2002)
    Museo d'arte Chichu, a Naoshima, nella prefettura di Kagawa (2004) [9]
    AB-house a Ponzano Veneto (TV), in Italia (2004)
    Jingumae 4-Chome Project, a Tokyo
    Palazzo Grassi, a Venezia, in Italia (2006), restyling interni
    Punta della Dogana, Venezia, in Italia (2009), restauro
    Abitazione, stalle e mausoleo per Tom Ford presso Santa Fe, nel Nuovo Messico
    Espansione del Clark Art Institute di Williamstown, in Massachusetts
    Casa-studio per Karl Lagerfeld a Biarritz, in Francia
    Flagship store e show-room per Duvetica, una a Milano e una a Kitzbühel, in Austria
Premi
    Premio annuale (Row House, Sumiyoshi), Architectural Institute of Japan (1979)
    Cultural Design Prize (Rokko Housing One and Two), Giappone (1983)
    Medaglia Alvar Aalto, della Finnish Association of Architects (1985)
    Medaglia d'Oro per l'architettura, Académie royale d'architecture (1989)
    Premio Carlsberg, Danimarca (1992)
    Japan Art Academy Prize, Giappone (1993)
    Premio Pritzker (1995)
    Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres, Francia (1995)
    Praemium Imperiale First “FRATE SOLE” Award in Architecture, Japan Art Association (1996)
    Officier de l'Ordre des Arts et des Lettres, Francia (1997)
    Royal Gold Medal, Royal Institute of British Architects (R.I.B.A., 1997)
    AIA Gold Medal, American Institute of Architects (A.I.A., 2002)
Onorificenze
Onorificenze giapponesi
Premio Imperiale - nastrino per uniforme ordinaria Premio Imperiale
Tokyo, 25 ottobre 1996
Medaglia d'onore con nastro viola - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'onore con nastro viola Tokyo, 26 ottobre 2010
Onorificenze straniere
Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres (Francia) nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres (Francia) 1995
Ufficiale dell'Ordre des arts et des lettres (Francia) nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale dell'Ordre des arts et des lettres (Francia) 1997
Grande ufficiale dell'Ordine della stella d'Italia (Italia) nastrino per uniforme ordinaria Grande ufficiale dell'Ordine della stella d'Italia (Italia)16 gennaio 2013

Ito 1941

https://youtu.be/rIalHBPyc7I

  











 
Toyo Ito (1941) architetto giapponese considerato tra i più innovativi ed influenti al mondo, particolarmente apprezzato per la creazione ed elaborazione di concetti architettonici estremi, nei quali combina il mondo fisico con quello virtuale. È uno degli esponenti più significativi di quell’indirizzo architettonico che viene definito della città simulata.
Ito dopo gli studi presso la facoltà di architettura dell’Università di Tokyo ed un apprendistato nello studio del metabolista Kikutake, nel 1971 apre il proprio studio Urban Robot (urbot), a Tokyo che diventerà nel 1979 Toyo Ito & Associates, Architects. Ha svolto attività accademica presso l’Università di Tokyo, l’University of North London e la Columbia University.

 






Il teatro dell’opera Taichung è un complesso costituito da tre elementi: il gran teatro con 2014 posti a sedere, il teatro di prosa con 800 e la sala sperimentale o black box con 200. Si aggiungono a questi tre elementi la Art Plaza, lo spazio dedicato all’arte e alla creatività, ristoranti e caffetterie. Ogni piano dispone di aree aperte al pubblico, collegate con il parco e con il giardino pensile. Tutti gli ambienti sono tra loro collegati grazie a una struttura dalla superficie curva e tridimensionale costituita da catenoidi, che forma una rete verticale e orizzontale di vuoti tubolari. Tutti possono godersi la magia di uno spettacolo con video e audio di alta qualità, grazie ai sistemi di home theater. Domandarsi dunque quale sia il senso di realizzare un nuovo teatro equivale a domandarsi quale sia l’essenza stessa dell’arte performativa, significa ripensare la natura del progetto architettonico poiché lo spazio architettonico e l’arte che si svolge in esso sono elementi inscindibili. La strategia adottata dallo studio è stata quella di utilizzare, quale concetto spaziale, la caverna del suono. L’arte performativa nasce dall’integrazione, a livello spaziale, di tutta una serie di energie, quella del pubblico, quella dell’attore, del corpo, dell’arte, della musica e dell’informazione. Il teatro dell’opera Taichung può essere interpretato non solo come un complesso che riunisce in sé più teatri, può altresì essere visto come una “combinazione di attività tra loro differenti”; il complesso dunque, nella sua interezza, diviene un affascinante centro di produzione di cultura. Negli ultimi anni, gli edifici adibiti a teatro si sono rivelati troppo rigidi, una rigidità dettata da una serie di preconcetti didascalici, che definivano le specifiche tecniche della tipologia “teatro”. Quest’ultimo è essenzialmente un luogo in cui le persone si incontrano, cantano, danzano, un luogo brulicante di attività e pieno di sorprese. Immaginiamo che antichi esploratori si trovino a percorrere un tunnel e che, alla fine di questo, si trovino di fronte ad una piazza magica; senza dubbio esclamerebbero “forza, venite tutti qui, questo è un teatro. C’è posto per 2014 persone, ci vuole una festa!”. Sono all’interno del Taichung si può veramente capire cosa significhi trovarsi di fronte a un teatro all’uscita di una caverna. La forma della caverna è il risultato dell’applicazione di un sistema denominato “griglia emergente”, un sistema non lineare che dà vita ad uno spazio organico e complesso, partendo tuttavia da regole semplici e flessibili. La superficie curva in 3D è ottenuta dall’elaborazione di una griglia bidimensionale a più strati; intervenendo su tale griglia è stato possibile integrare il teatro e la caverna del suono. Quest‘ultima è divisa in due zone da una sottile membrana: una lontana ma collegata, l’altra vicina ma separata dalla membrana. Ecco dunque che si vengono a creare nuovi rapporti tra i diversi spazi e tra le persone all’interno di essi. L’utilizzo di tecnologia digitale permette a un sistema non lineare di divenire realtà. Il nostro scopo, tuttavia, è quello di creare un’esperienza spaziale estremamente realistica, partendo da qualcosa di primitivo. Lo stesso processo di costruzione risulta particolarmente realistico. Abbiamo scelto materiali primitivi, come l’acciaio, per barre che sono state piegate a mano, il calcestruzzo è stato invece gettato.

 




Un porticato affacciato sul lago, una passeggiata coperta, una tettoia volante che, sospesa su colonne bianche, disegna un paesaggio atmosferico, fatto di linee e di luce, e racchiude un interno accogliente, un luogo per il ricordo condiviso. È il Meguri No Mori, Funeral Hall della città di Kawaguchi in Giappone.Il contatto con gli elementi naturali, come l’acqua, la vegetazione e la luce, ha un effetto rasserenante e consolatorio, e l’architettura giapponese tradizionalmente include elementi di naturalità, magari in miniatura, in un disegno di armonia e di pacificazione. Un tempio per il commiato, in un crematorio, è un tema perfetto, per Toyo Ito.Nel suo attraversare epoche e luoghi con progetti anche molto diversi, dalle piccole case unifamiliari, come la bellissima White U che, nel 1976, lo portò alla ribalta internazionale, ai grandi edifici complessi, come la mediateca di Sendai e il National Taichung Theater di Taiwan, il maestro giapponese ha lavorato a sovvertire la percezione dell’edificio, giocando con effetti di trasparenza di leggerezza che tendono a una sua personale idea di smaterializzazione.Questa volta, nella casa funeraria di Kawaguchi, Ito dispone l’edificio a ridosso di un piccolo serbatoio di bilanciamento rivisto dal vecchio lago inserito nel verde dell’Akayama Historic Nature Park. Inclusa tra l’acqua e il prato, la funeral hall crea una presenza atmosferica, fatto di linee e di luce, che segue il flusso del tempo sospeso, dell’addio e dell’assenza, e si offre alla meditazione con metodi non banali.Il gelo dell’abbandono, la simmetria vertiginosa della non vita, sono sublimati nella inversione percettiva dell’edificio in cui la copertura è come un suolo che lievita, un paesaggio volante. Al centro, si erge lo ziggurat di mattoni della fornace, chiuso e compatto, che dovrà essere rivestito dalle piante alloggiate nelle terrazze ricavate dal set-back.All’interno del blocco centrale si trovano sette stanze destinate ad accogliere i due passaggi del cerimoniale, l’addio alla salma e la deposizione delle ceneri nell’urna. Per favorire il raccoglimento e la privacy dei parenti, e per evitare che vengano avvertiti i rumori prodotti dai sistemi meccanizzati, le stanze hanno un accurato sistema di isolamento acustico e sono illuminate con luci indirette provenienti da sorgenti invisibili, localizzate negli spigoli e nel controsoffitto.Entrando nell’edificio, i visitatori accedono allo spazio continuo che fluisce tra il blocco centrale e le vetrate continue del perimetro esterno, su cui affacciano le stanze cerimoniali del blocco centrale. Proseguendo, si giunge a un corridoio centrale che porta a un gruppo di dieci sale, vasti spazi luminosi, affacciati sul lago artificiale e sul parco, dove riunirsi nel tempo che intercorre tra la cremazione e la deposizione nell’urna.



Lo Shinmai Media Garden è stato inaugurato nell'aprile 2018 e funge da centro commerciale e ufficio principale del giornale locale Shinmai. Ci sono un totale di 11 negozi, ristoranti e caffè dal primo al terzo piano. Il Media Garden vanta una bella terrazza che permette di ammirare dall'alto il centro di Matsumoto. Per gli appassionati di architettura, l'edificio è stato progettato dall'architetto giapponese di fama mondiale Toyo Ito.

Moss 1943















L'architetto Eric Owen Moss è nato nel 1943 nella città di Los Angeles, in California. Ha studiato ad Harvard e Berkeley. Nel 1973 ha aperto il suo studio professionale a Los Angeles. All’attività di architetto ha affiancato quella dell’insegnamento a Yale e Harvard, a Copenaghen, a Vienna oltre che a SCI-Arc, dove insegna dal 1974, ricoprendo, attualmente, il ruolo Board of Directors. L’opera di Moss si pone al centro dell'attenzione internazionale a seguito del suo intervento nella città di Culver, un'area industriale collocata a sud-ovest di Los Angeles che, negli ultimi anni, sta vivendo una generale ristrutturazione. Incoraggiato dal patronato visionario degli imprenditori edili Frederick e Laurie Samitaur Smith, Eric Owen Moss ha iniziato a trasformare un ambiente urbano degradato in uno dei centri più attraenti dell’inizio millennio per le aziende della new economy del bacino di Los Angeles. Culver City, un tempo sede dell’industria leggera e dell’industria manifatturiera della difesa statunitense, ha visto cambiare il proprio volto dall’azione di Moss che ha operato un’enorme quantità di interventi di trasformazione di vecchi magazzini industriali in complessi di uffici ed abitazioni. Il primo risultato è il Samitaur Complex, del 1992, un imponente edificio per uffici che ha segnato il punto di partenza del grande progetto di pianificazione urbana redatto da Moss nel 1991 per rivitalizzare la zona industriale di Culver City. La metodologia progettuale di Moss si manifesta in un atteggiamento del tutto nuovo per la cultura architettonica americana nei confronti delle preesistenze. Sulle vecchie strutture, memoria di un passato produttivo, vengono calate nuove forme a determinare effetti scultorei come nel Pittard Sullivan Office Building o a creare un’esplosione di tensioni strutturali come nel "Green Umbrella". Le particolarità formali di questi interventi si connotano come una serie di eventi architettonici che ospitano le nuove funzioni contemporanee. L’azione di Moss assume un ruolo importantissimo nel riattivare la città di Culver e, su una più grande scala, serve come modello per il recupero urbano su scala nazionale. Il suo lavoro è stato esposto recentemente a Duren (Germania), a Barcellona, a Tokyo, a Glasgow, a Copenhagen. Nel 1996 è stato uno dei quattro architetti americani invitato a rappresentare gli U.S.A. alla Biennale di Venezia. Una seconda monografia edita da Rizzoli "Eric Owen Moss: Buildings and Projects 2" è stata pubblicata nel 1995, insieme a "The Box" pubblicata da Princeton Architectural Press nel 1996. Il suo libro più recente Gnostic architecture (Monacelli Press) è un vero e proprio manifesto della sua teoria del design. Di prossima pubblicazione 10 years and the new City (Phaidon press) e Building and project 3 (Rizzoli).Ha vinto numerosi premi, fra cui il Premio per l’Architettura dell’American Academy of Arts and Letters nel 1999. Ha realizzato le sue architetture a Vienna, in Spagna, in Inghilterra, a New York e soprattutto a Culver City a Los Angeles. I nuovi progetti includono: le torri a Los Angeles, un centro multifunzionale a Londra e complessi residenziali a Hollywood e Calabasas. Sede aziendale Umbrella - Culver City, California, 20

Botta 1943

https://youtu.be/KbbAyjrCu4s?si=-0N5R3ODkkmFcKpw
















 


Mario Botta (1943) architetto svizzero, ma laureato all'Istituto Universitario di Architettura IUAV di Venezia è una delle figure più importanti dell'architettura contemporanea. La sua architettura è stata molto influenzata da Le Corbusier (con il quale collaborò alla progettazione del nuovo ospedale di Venezia) e Louis Kahn (con cui allestì la mostra dedicata al progetto per il nuovo Palazzo dei congressi di Venezia) tuttavia ha saputo emanciparsi da essi sino a risultare assai personale. Accanto alla sua opera di architetto Botta ha avuto una vasta esperienza di insegnamento presso il Politecnico di Losanna, la Yale School of Architecture a New Haven e l’Accademia di Architettura di Mendrisio (sua città natale), di cui è stato ideatore e fondatore ed attualmente ne è professore e direttore.
Tra i riconoscimenti alla carriera sono da ricordare il Premio Europeo per la Cultura ricevuto nel 1995, il Merit Award for Excellence in Design by the AIA nel 1996, e la Legione d'Onore della Repubblica Francese nel 1999.
La sua è un'architettura concepita come arte di fondersi in maniera armoniosa con la natura, le culture e le storie dei territori, ma anche come testimone concreta dei vissuti storici e delle aspirazioni umane. Risulta caratterizzata da un notevole pragmatismo e dalla creazione di uno spazio architettonico forte e geometrico, volumi puri tagliati e traforati da grandi spaccature, forme cilindriche ed ellittiche si affiancano a impianti rettangolari, archi rampanti o a tutto sesto si contrappongono a volumi squadrati e a pietre impilate, superfici oblique sovrastano perimetri a base rettangolare, coperture voltate fanno da contrappunto a murature traforate e colonnati. Spesso i suoi edifici sono rivestiti di mattoni in cotto, di pietra grigia di Riveo, di marmo bianco di Peccia, di pietra rossa di Verona, edificati con un attento disegno del particolare architettonico, capaci di creare effetti chiaroscurali e cromatici di suggestivo impatto visivo.

 

  

  

  

Il progetto dell'architetto Mario Botta prevede una riqualifica del quartiere dove si trovano attualmente le rovine delle terme medievali di Baden. baden.ch Grazie alle sue sorgenti, Baden è stata una delle stazioni termali più importanti d’Europa. Oggi non è altro che una piccola cittadina nel canton Argovia. Un mega progetto promosso dall’architetto svizzero Mario Botta, che include una clinica di riabilitazione, potrebbe dare nuovo lustro alla regione. Tuttavia, i bagni della Roma antica e del Medioevo dovrebbero cedere il loro posto. Ed è polemica.Chi passeggia nell’accogliente Baden, nei pressi di Zurigo, fatica probabilmente a immaginare che durante il Medioevo e il Rinascimento questa cittadina è stata il centro di cura più importante d’Europa. Soprattutto se attraversa l’antico quartiere termale, oggi più che mai addormentato. Eppure non è sempre stato così. Già nel primo secolo avanti Cristo, i romani avevano costruito le prime terme vicino alla sorgente, dalla quale sgorga acqua calda e sulfurea. Il complesso si estendeva su una superficie di due ettari e comprendeva diverse vasche per bagni d’acqua e di vapore. Nel Medioevo, i bagni sono stati ulteriormente ampliati. Appartenenti ai conti d’Asburgo, ospitavano re e nobili di tutta Europa. E durante la Belle Epoque gli alberghi mondani attiravano gente da tutto il mondo venuta a Baden per rimettersi in formaLa Prima guerra mondiale ha messo fine a questo periodo florido. La vera crisi è però scoppiata negli anni Ottanta, quando le assicurazioni malattia hanno iniziato a non più rimborsare le cure termali. Gli alberghi di lusso hanno chiuso i battenti e gli stabili hanno cominciato ad andare in rovina. Così nel 2012 le terme sono state chiuse al pubblico, perché non corrispondevano più alle esigenze moderne. “Un centro termale funzionale e al passo coi tempi è atteso da tempo”, afferma l’architetto Raphael Frei, che nel 1999 col suo team pool Architekten ha concepito un progetto di sviluppo del quartiere termale, nell’ambito di un mandato di studio della città di Baden. Di fatto sono numerosi i progetti naufragati. Autorità, politici e investitori discutono da tempo sullo stile, la superficie e i costi del nuovo complesso, ma ora sembra che le cose si stiano muovendo. Investitori privati hanno chiesto all’architetto ticinese Mario Botta di rimodellare il sito: tre alberghi storici – vuoti da oltre trent’anni – saranno in parte demoliti e trasformati in un clinica di riabilitazione. Al contempo saranno installati dei bagni pubblici, con la possibilità di tuffarsi nel fiume, delle saune e degli hammam. I lavori cominceranno quest’anno e dovrebbero concludersi nel 2018.

Zumthor 1943

 







Peter Zumthor (Basilea, 26 aprile 1943) è un architetto, restauratore e accademico svizzero.
Figlio di un ebanista, Zumthor imparò falegnameria fin da piccolo. Negli anni sessanta ha studiato al Pratt Institute di New York. Zumthor ha lavorato a molti progetti di restauro storici, che gli hanno permesso di conoscere più a fondo le relazioni tra i vari materiali. I suoi edifici esplorano le qualità tattili e sensoriali di spazi e materiali, pur mantenendo una sensazione minimalista.
Tra i vari riconoscimenti internazionali conseguiti, Zumthor ha ricevuto nel 1989 la medaglia d’oro Heinrich Tessenow dalla Heinrich-Tessenow-Gesellschaft e.V. (Alfred Toepfer Stiftung F.V.S.), nel 1996 la Thomas Jefferson Medal in Architecture, nel 1998 il Carlsberg Architecture Prize per il progetto del museo di Bregenz (Austria) e per i bagni termali a Vals nel Canton Grigioni (Svizzera). Prima di essere insignito nel 2009 del Premio Pritzker, ha anche ricevuto nel 2008 il Premio Imperiale dall'imperatore del Giappone.
Ha insegnato al "Southern California Institute of Architecture" di Los Angeles, alla "Technische Universität" di Monaco, alla "Harvard Graduate School of Design" e all'"Accademia di Architettura" di Mendrisio (Università della Svizzera Italiana)[2].
La sua architettura si caratterizza per la qualità materica delle superfici, la ricerca di una definizione quasi artigianale delle stesse e la massività, oltre che per la predilezione per l'uso di materiali naturali lasciati a vista. Grande importanza viene assegnata dall'architetto al ruolo della luce. Spesso, più o meno propriamente, è stato usato il termine minimalista in riferimento all'architettura di Zumthor. Il suo lavoro scritto pubblicato è principalmente di tipo narrativo e fenomenologico. Attualmente lavora con il suo atelier, Architeckturbüro Peter Zumthor, fondato nel 1979 a Haldenstein[3].
Principali realizzazioni
1985-1986 Coperture per gli scavi archeologici romani di Coira, Svizzera
1985-1986 Studio Zumthor, Haldenstein
1985-1988 Cappella di San Benedetg a Sumvitg, Svizzera VIDEO
1989-1993 Residenza per gli anziani a Coira-Masans, Svizzera
1986-1996 Bagni termali di Vals, Svizzera
1989-1997 Kunsthaus di Bregenz Disegni e foto
1990-1994 Casa Gugalun a Safiental Pianta1 Pianta2
1989-1996 Quartiere residenziale Spittelhof, Biel-Benken, Baselland, Svizzera
1997-2000 Padiglione della Svizzera all'Expo 2000 ad Hannover, Germania
2001-2007 Museo diocesano Kolumba a Colonia, Germania (1997, concorso di idee)
2007 Cappella di San Nicola de Flue a Hof Scheidtweiler, Mechernich, Germania Bruder Klaus Kapel Gallery Galleria fotografica 2

Balmond 1943
















Cecil Balmond OBE è un cingalese - britannico designer, artista e scrittore. Nel 1968 Balmond è entrato a far parte di Ove Arup & Partners , portandolo a diventare vicepresidente. Nel 2000 ha fondato il gruppo di progettazione e ricerca AGU (Advanced Geometry Unit). Cecil Balmond e l'artista Anish Kapoor incontrano la regina Elisabetta II all'ArcelorMittal Orbit. Attualmente detiene la cattedra Paul Philippe Cret presso PennDesign come professore di architettura dove è anche il direttore fondatore della Non Linear Systems Organization, un'unità di ricerca sui materiali e le strutture. È stato anche Kenzo Tange Visiting Design Critic presso la Harvard Graduate School of Architecture (2000), Eero Saarinen Visiting Professor presso la Yale University School of Architecture (1997-2002) e visiting fellow presso la London School of Economics Urban Cities Programme (2002 -2004). Nel 2010 Balmond ha avviato il proprio studio, Balmond Studio, con uffici a Londra e Colombo. Lo studio condotto dalla ricerca si occupa di arte, architettura, design e consulenza. Uno dei progetti attuali è il Gretna Landmark, Star of Caledonia di cui Cecil è l'artista. È una scultura illuminata che segna il valico di frontiera scozzese e inglese e sarà completata nel 2018. È stato nominato Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico (OBE) nel 2015 New Year Honours per i servizi all'architettura. Nel 2016 Balmond è stato anche insignito della Thomas Jefferson Foundation Medal in Architecture dall'Università della Virginia. È andato al Trinity College di Kandy e successivamente ha studiato ingegneria all'Università di Colombo . Dopo aver vissuto brevemente in Nigeria si è trasferito in Gran Bretagna e ha continuato i suoi studi all'Università di Southampton e all'Imperial College di Londra .Balmond vede il suo lavoro come un'applicazione visiva aperta della teoria, seguendo il principio che "la struttura in quanto rigore concettuale è architettura". Il suo approccio alla struttura deriva dalle teorie della complessità, dell'organizzazione non lineare e dell'emergenza. Attraverso la sua ricerca, Balmond indaga i concetti matematici e la loro influenza su forme e strutture naturali, interrogando algoritmi , frattali , ritmo e struttura cellulare. Balmond è stato vicepresidente di Arup . L'AGU di Arup ha riunito architetti, matematici, programmatori, artisti, musicisti e scienziati. Ha studiato i sistemi strutturali, scavando nel bacino dell'ordine e dei modelli e interagendo con la musica, gli algoritmi e la struttura cellulare maligna per creare concetti astratti che hanno ispirato le forme tettoniche. Sotto la direzione artistica di Balmond all'AGU, Balmond ha lavorato su alcune delle strutture più famose al mondo, tra cui il Centre Pompidou-Metz con Shigeru Ban e il quartier generale della CCTV con Rem Koolhaas Balmond è stato anche una forza creativa dietro il programma Serpentine Pavilion di Londra . Il padiglione Ito-Balmond Serpentine , 2002 è stato realizzato in vetro e alluminio verniciato bianco e presenta una dispersione di linee, il prodotto di un algoritmo progettato da Balmond. Il padiglione si trova ora in un hotel di lusso nel sud della Francia. [1] Balmond ha anche progettato padiglioni con Daniel Libeskind (2001), Alvaro Siza e Eduardo Souto de Moura (2005) e Rem Koolhaas (2006). Balmond ha aperto il suo studio e laboratorio a Londra 2010. I progetti di Balmond sono numerosi e includono il Weave Bridge , un ponte per l'Università della Pennsylvania (2010), il ponte Pedro e Inês a Coimbra (2006) e uno sviluppo a uso misto da 400 milioni di dollari in Asia. L' ArcelorMittal Orbit è stato progettato da Balmond e Anish Kapoor . È una scultura alta 120 metri progettata per le Olimpiadi del 2012 a Stratford, Londra. Balmond ha anche collaborato con Kapoor su Marsia una scultura che è stata esposta nella Tate Modern Turbine Hall (2002), e ha anche co-progettato le installazioni artistiche di Tees Valley Giants con Kapoor. Altre opere chiave di Balmond includono un masterplan radicale per la Battersea Power Station (2006) e l' estensione del Victoria & Albert Museum con Daniel Libeskind (1996).La Freedom Sculpture è un monumento d'oro e d'argento in acciaio inossidabile situato su Santa Monica Boulevard in una mediana accessibile al pubblico a Century City , Los Angeles, California,

Morphosis  Thom Mayne 1944


https://youtu.be/rVobyA6mjlI?si=frltVuNRvuedaxsyThom Mayne, fondatore dello studio di architettura Morphosis, è un rinomato architetto americano noto per il suo approccio sperimentale e avanguardista al design. Nato il 19 gennaio 1944 a Waterbury, nel Connecticut, Mayne ha sviluppato un interesse per l'architettura fin dalla giovane età.

Dopo aver ottenuto una laurea in architettura presso l'Università del Southern California (USC) nel 1968, Mayne ha lavorato con diversi studi di architettura prima di fondare Morphosis nel 1972 a Santa Monica, in California. Con Morphosis, Mayne ha sviluppato un approccio radicale al design, caratterizzato da forme audaci, materiali innovativi e soluzioni spaziali uniche.

Le prime opere di Morphosis hanno attirato l'attenzione a livello internazionale per la loro visione audace e il loro uso non convenzionale dei materiali. Tra le opere di maggior rilievo di Mayne e Morphosis vi sono la Graduate School of Design and Management della Columbia University a New York, il Perot Museum of Nature and Science a Dallas, la Caltrans District 7 Headquarters a Los Angeles e la Phare Tower a Parigi.

Mayne ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, inclusi il Premio Pritzker nel 2005, considerato uno dei più prestigiosi riconoscimenti nell'ambito dell'architettura. È stato anche professore di architettura presso la UCLA School of the Arts and Architecture.

Il suo approccio architettonico enfatizza l'interazione tra l'edificio, il contesto circostante e gli utenti, creando spazi dinamici e coinvolgenti. Thom Mayne è considerato un pioniere dell'architettura contemporanea e continua a influenzare la pratica dell'architettura con la sua creatività e innovazione.


Ecco alcune delle principali opere di Thom Mayne e dello studio Morphosis:





Kate Mantilini / Beverly HillsCA, 1986




Cedar Sinai Comprehensive Cancer CenterLos AngelesCA, 1988


Salick Healthcare Office BuildingLos AngelesCA, 1991



Blades Residence, Santa BarbaraCalifornia, 1995



Sun TowerSeoulKorea 1997








Diamond Ranch High SchoolPomonaCalifornia, 1999




University of Toronto Graduate House, TorontoOntarioCanada, 2000





Hypo Alpe-Adria Center, Klagenfurt, Austria, 2002







Caltrans District 7 Headquarters (Los Angeles, Stati Uniti): Questo edificio governativo, completato nel 2004, si distingue per le sue forme dinamiche e per l'uso di materiali come il vetro e l'acciaio.



Science Center SchoolLos AngelesCalifornia, 2004







Hypo Alpe Adria Bank Spa, Tavagnacco, Udine, Italia, 2006









University of Cincinnati Student Recreation Center, Cincinnati, Ohio, 2006













Wayne L. Morse United States Courthouse, EugeneOregon, 2006



















San Francisco Federal BuildingSan FranciscoCalifornia, 2006






National Oceanic Atmospheric Administration (NOAA) Satellite Operation Facility, SuitlandMD, 2007




New U.S. Ambasciata Londra 2010







Perot Museum of Nature and Science (Dallas, Stati Uniti): Inaugurato nel 2012, questo museo è caratterizzato da una forma scultorea e da una pelle esterna in metallo che richiama le caratteristiche geologiche e naturali del Texas.




Museum of Fine Arts di Houston 2012





Phare Tower (Parigi, Francia): Anche se non è ancora stato completato, la Phare Tower è un progetto ambizioso di Mayne per una torre di 300 metri di altezza che dovrebbe diventare uno dei grattacieli più alti di Parigi. Phare Tower, La DéfenseFrance (The Lighthouse, "Green" Wind-Powered Office Building, Parigi, Francia, 2012)






Bill e Melinda Gates Hall Campus Ithaca NY 2014



Bloomberg Center at Cornell Tech New York 2016






Kolon One & Only Tower Seul Korea 2018

 
  
 
8850 Sunset Boulevard West Hollywood. 2020





Korean American National Museum 6th Street e Vermont Avenue nella Koreatown di Los Angeles.





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