Ludovico Quaroni (Roma, 28 marzo 1911 – Roma, 22 luglio 1987) è stato un urbanista, architetto, saggista e docente universitario italiano. Ha lungamente e profondamente dibattuto in numerose pubblicazioni e attraverso l'insegnamento i principali problemi dell'architettura e dell'urbanistica del suo tempo, sottoponendoli a severa e continua revisione critica. «Vorrei sapere come riesce un medico, un chirurgo, a diventare esperto nel suo campo senza sperimentazione continua. Il caso dell'urbanista o dell'architetto è identico. Senza la possibilità di sperimentare, di esercitare lavorando per conto delle regioni, dei comuni o degli enti statali, non è possibile fare niente. Anzi, tutto si riduce ad una pura esercitazione verbale.» (Ludovico Quaroni, Progettare un edificio, 1977.) Studia presso l'Istituto di architettura dell'Università di Roma, dove è allievo di Enrico Del Debbio e Marcello Piacentini e si laurea nel 1934, mentre prende l'abilitazione professionale di architetto presso il Politecnico di Milano. Sempre in quell'anno, insieme con Fariello e Muratori, partecipa a diversi concorsi nazionali e internazionali, come quelli per l'Auditorium di Roma (1935), per il Piano di Aprilia e per le Preture romane unificate (1936) - vincendo il secondo premio con Saverio Muratori -, per il Palazzo dei Congressi e la Piazza Imperiale all'E42 a Roma (1938). Durante la guerra, Ludovico Quaroni è per cinque anni prigioniero in India da dove, profondamente segnato, torna nel 1946. Nell'immediato dopoguerra è tra i soci dell'APAO, l'Associazione per l'Architettura Organica, fondata da Bruno Zevi nel 1945, e partecipa, insieme con Fariello e Mario Ridolfi, al concorso per la Stazione Termini a Roma (1947). In quegli anni l'attività progettuale è fortemente caratterizzata dalla partecipazione al dibattito politico, che avviene sia attraverso l'impegno e la produzione di saggi e interventi sia con la realizzazione di progetti esemplari, come il quartiere Ina-Casa del Tiburtino a Roma, datato 1947 eseguita come capogruppo assieme a Mario Ridolfi, emblema della ricostruzione italiana, tra le opere più importanti del Neorealismo architettonico corrente del più ampio Razionalismo italiano e che ha caratterizzato il Movimento Moderno in Italia con quelle sue connotazioni regionali e vernacolari. Dal 1947 al 1951 è vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Urbanistica e sviluppa il suo impegno nella redazione di alcuni piani urbanistici, come quelli di Ivrea (1952), Roma (1954), Ravenna (1956-57), Cortona (1957) e Bari (1965) nonché nel progetto del quartiere delle Barene di San Giuliano a Mestre nel 1960. Tra il 1951 e il 1954, l'azione di Quaroni si lega sia a quella del gruppo di studiosi guidati da Friedrich G. Friedmann nell'intervento di costruzione dei sobborghi UNRRA-Casas intorno a Matera, principalmente per il villaggio contadino di La Martella nel 1951, sia all'adesione a esperienze politico partecipative, prima tra tutte quella comunitaria di Adriano Olivetti, sancita con la firma sulla Dichiarazione Politica del Movimento Comunità nel 1953. Nel 1956 ha ottenuto il premio Olivetti per l'urbanistica. Agli inizi degli anni settanta fa parte del gruppo di artisti e architetti chiamati da Ludovico Corrao a dare nuova vita alla cittadina di Gibellina, distrutta dal terremoto del Belice, dove progetta la Chiesa Madre, realizzata nel 1972. Oltre al lavoro di architetto e urbanista, Quaroni è impegnato nell'insegnamento universitario dapprima a Roma, poi a Napoli (1951-55), quindi a Firenze, dove insegna urbanistica dal 1957 al 1964. La sua carriera accademica si consolida infine a Roma, dove insegna dal 1965 al 1981, e dove forma diverse generazioni di architetti e urbanisti. Ludovico Quaroni muore a Roma nel 1987.
sabato 1 marzo 2025
Corso di storia dell'architettura: Muratori 1910
Saverio Muratori (Modena, 31 agosto 1910 – Roma, 17 ottobre 1973) è stato un architetto, urbanista, storico dell'architettura e accademico italiano, docente presso la Sapienza – Università di Roma. Ha fondato una nuova metodologia per lo studio dell'urbanistica e dell'architettura. Le sue ricerche sono sempre state condotte in aperto contrasto con la cultura contemporanea, denunciandone gli errori nei vari settori, soprattutto all'interno dell'Università di Roma dove ha insegnato. Per risolvere la crisi della società Saverio Muratori proponeva l'utilizzo di un rigoroso metodo culturale che permetteva di comprendere la realtà e le sue leggi. La costruzione di questo suo metodo appare chiaramente in una sua lezione: «Ho dovuto compiere notevolissima fatica per togliermi di dosso i luoghi comuni acquisiti come figlio del giovanile velleitarismo moderno; ho impiegato tutta l'esperienza dai venti ai quarant'anni per individuare i problemi non risolti della cultura attuale; dai quarant'anni in poi, con lo studio del tessuto urbano di Venezia e di Roma, sono giunto a comprendere le leggi della tipicità delle forme urbane e della ciclicità del mondo della città, come di quella dell'uomo, ho impiegato altri dieci anni di lavoro sul quesito del territorio, e infine ho affrontato il problema dell'autocoscienza, cioè dell'avventura della civiltà.» (Saverio Muratori)
1910, 31 agosto - Saverio Muratori nasce a Modena da Ennio e da Elvira Cattanìa, di antica e nobile famiglia originaria di Correggio, in Emilia
1928 - si iscrive alla Scuola Superiore di Architettura di Roma
1933 - consegue la laurea in Architettura
1933-34 - lavora presso lo studio di Alberto Calza Bini a Roma
1935-39 - svolge attività progettuale in collaborazione con Francesco Fariello e Ludovico Quaroni
1938 - pubblica il saggio il Movimento architettonico moderno in Svezia su "Architettura"
1942 - è abilitato alla libera docenza in Composizione Architettonica e Urbanistica
1944-45 - collabora nel corso di 'Caratteri Distributivi degli Edifici' di Enrico Calandra presso la Facoltà di Architettura di Roma
1944 - scrive il saggio 'Storia e critica dell'Architettura contemporanea'
1946 - scrive 'Saggi di critica e di metodo nello studio dell'architettura'
1948-53 - elabora una serie di progetti per l'INA-Casa in collaborazione con Mario De Renzi
1950 - pubblica il saggio 'Vita e storia delle città' su 'Rassegna critica di Architettura'
1950-54 - è professore straordinario presso la cattedra di 'Caratteri distributivi degli edifici' allo (IUAV)
1952 - riceve il Premio Einaudi per l'Architettura
1954-73 - è professore ordinario presso la cattedra di 'Composizione Architettonica' della Facoltà di Architettura di Roma
1954-58 - è membro del comitato di Elaborazione Tecnica (C.E.T.) per il Nuovo Piano Regolatore di Roma
1959 - pubblica 'Studi per un'operante storia urbana di Venezia'
1963 - pubblica il testo 'Architettura e civiltà in crisi' ne 'Studi per un'operante storia urbana di Roma'
1967 - pubblica il testo 'Civiltà e territorio'
1973, 17 ottobre - muore a Roma
Corso di storia dell'architettura: Saarinen 1910
Saarinen 1910