sabato 1 marzo 2025

Corso di storia dell'architettura: Quaroni 1911

Quaroni 1911







Ludovico Quaroni (Roma, 28 marzo 1911 – Roma, 22 luglio 1987) è stato un urbanista, architetto, saggista e docente universitario italiano. Ha lungamente e profondamente dibattuto in numerose pubblicazioni e attraverso l'insegnamento i principali problemi dell'architettura e dell'urbanistica del suo tempo, sottoponendoli a severa e continua revisione critica. «Vorrei sapere come riesce un medico, un chirurgo, a diventare esperto nel suo campo senza sperimentazione continua. Il caso dell'urbanista o dell'architetto è identico. Senza la possibilità di sperimentare, di esercitare lavorando per conto delle regioni, dei comuni o degli enti statali, non è possibile fare niente. Anzi, tutto si riduce ad una pura esercitazione verbale.» (Ludovico Quaroni, Progettare un edificio, 1977.) Studia presso l'Istituto di architettura dell'Università di Roma, dove è allievo di Enrico Del Debbio e Marcello Piacentini e si laurea nel 1934, mentre prende l'abilitazione professionale di architetto presso il Politecnico di Milano. Sempre in quell'anno, insieme con Fariello e Muratori, partecipa a diversi concorsi nazionali e internazionali, come quelli per l'Auditorium di Roma (1935), per il Piano di Aprilia e per le Preture romane unificate (1936) - vincendo il secondo premio con Saverio Muratori -, per il Palazzo dei Congressi e la Piazza Imperiale all'E42 a Roma (1938). Durante la guerra, Ludovico Quaroni è per cinque anni prigioniero in India da dove, profondamente segnato, torna nel 1946. Nell'immediato dopoguerra è tra i soci dell'APAO, l'Associazione per l'Architettura Organica, fondata da Bruno Zevi nel 1945, e partecipa, insieme con Fariello e Mario Ridolfi, al concorso per la Stazione Termini a Roma (1947). In quegli anni l'attività progettuale è fortemente caratterizzata dalla partecipazione al dibattito politico, che avviene sia attraverso l'impegno e la produzione di saggi e interventi sia con la realizzazione di progetti esemplari, come il quartiere Ina-Casa del Tiburtino a Roma, datato 1947 eseguita come capogruppo assieme a Mario Ridolfi, emblema della ricostruzione italiana, tra le opere più importanti del Neorealismo architettonico corrente del più ampio Razionalismo italiano e che ha caratterizzato il Movimento Moderno in Italia con quelle sue connotazioni regionali e vernacolari. Dal 1947 al 1951 è vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Urbanistica e sviluppa il suo impegno nella redazione di alcuni piani urbanistici, come quelli di Ivrea (1952), Roma (1954), Ravenna (1956-57), Cortona (1957) e Bari (1965) nonché nel progetto del quartiere delle Barene di San Giuliano a Mestre nel 1960. Tra il 1951 e il 1954, l'azione di Quaroni si lega sia a quella del gruppo di studiosi guidati da Friedrich G. Friedmann nell'intervento di costruzione dei sobborghi UNRRA-Casas intorno a Matera, principalmente per il villaggio contadino di La Martella nel 1951, sia all'adesione a esperienze politico partecipative, prima tra tutte quella comunitaria di Adriano Olivetti, sancita con la firma sulla Dichiarazione Politica del Movimento Comunità nel 1953. Nel 1956 ha ottenuto il premio Olivetti per l'urbanistica. Agli inizi degli anni settanta fa parte del gruppo di artisti e architetti chiamati da Ludovico Corrao a dare nuova vita alla cittadina di Gibellina, distrutta dal terremoto del Belice, dove progetta la Chiesa Madre, realizzata nel 1972. Oltre al lavoro di architetto e urbanista, Quaroni è impegnato nell'insegnamento universitario dapprima a Roma, poi a Napoli (1951-55), quindi a Firenze, dove insegna urbanistica dal 1957 al 1964. La sua carriera accademica si consolida infine a Roma, dove insegna dal 1965 al 1981, e dove forma diverse generazioni di architetti e urbanisti. Ludovico Quaroni muore a Roma nel 1987.

Corso di storia dell'architettura: Muratori 1910

Muratori 1910







Saverio Muratori (Modena, 31 agosto 1910 – Roma, 17 ottobre 1973) è stato un architetto, urbanista, storico dell'architettura e accademico italiano, docente presso la Sapienza – Università di Roma. Ha fondato una nuova metodologia per lo studio dell'urbanistica e dell'architettura. Le sue ricerche sono sempre state condotte in aperto contrasto con la cultura contemporanea, denunciandone gli errori nei vari settori, soprattutto all'interno dell'Università di Roma dove ha insegnato. Per risolvere la crisi della società Saverio Muratori proponeva l'utilizzo di un rigoroso metodo culturale che permetteva di comprendere la realtà e le sue leggi. La costruzione di questo suo metodo appare chiaramente in una sua lezione: «Ho dovuto compiere notevolissima fatica per togliermi di dosso i luoghi comuni acquisiti come figlio del giovanile velleitarismo moderno; ho impiegato tutta l'esperienza dai venti ai quarant'anni per individuare i problemi non risolti della cultura attuale; dai quarant'anni in poi, con lo studio del tessuto urbano di Venezia e di Roma, sono giunto a comprendere le leggi della tipicità delle forme urbane e della ciclicità del mondo della città, come di quella dell'uomo, ho impiegato altri dieci anni di lavoro sul quesito del territorio, e infine ho affrontato il problema dell'autocoscienza, cioè dell'avventura della civiltà.» (Saverio Muratori)

    1910, 31 agosto - Saverio Muratori nasce a Modena da Ennio e da Elvira Cattanìa, di antica e nobile famiglia originaria di Correggio, in Emilia

    1928 - si iscrive alla Scuola Superiore di Architettura di Roma

    1933 - consegue la laurea in Architettura

    1933-34 - lavora presso lo studio di Alberto Calza Bini a Roma

    1935-39 - svolge attività progettuale in collaborazione con Francesco Fariello e Ludovico Quaroni

    1938 - pubblica il saggio il Movimento architettonico moderno in Svezia su "Architettura"

    1942 - è abilitato alla libera docenza in Composizione Architettonica e Urbanistica

    1944-45 - collabora nel corso di 'Caratteri Distributivi degli Edifici' di Enrico Calandra presso la Facoltà di Architettura di Roma

    1944 - scrive il saggio 'Storia e critica dell'Architettura contemporanea'

    1946 - scrive 'Saggi di critica e di metodo nello studio dell'architettura'

    1948-53 - elabora una serie di progetti per l'INA-Casa in collaborazione con Mario De Renzi

    1950 - pubblica il saggio 'Vita e storia delle città' su 'Rassegna critica di Architettura'

    1950-54 - è professore straordinario presso la cattedra di 'Caratteri distributivi degli edifici' allo (IUAV)

    1952 - riceve il Premio Einaudi per l'Architettura

    1954-73 - è professore ordinario presso la cattedra di 'Composizione Architettonica' della Facoltà di Architettura di Roma

    1954-58 - è membro del comitato di Elaborazione Tecnica (C.E.T.) per il Nuovo Piano Regolatore di Roma

    1959 - pubblica 'Studi per un'operante storia urbana di Venezia'

    1963 - pubblica il testo 'Architettura e civiltà in crisi' ne 'Studi per un'operante storia urbana di Roma'

    1967 - pubblica il testo 'Civiltà e territorio'

    1973, 17 ottobre - muore a Roma

Corso di storia dell'architettura: Saarinen 1910

Saarinen 1910







 


Eero Saarinen (Kirkkonummi, 20 agosto 1910 – Ann Arbor, 1º settembre 1961) è stato un architetto e designer finlandese naturalizzato statunitense.
Figlio di Eliel Saarinen, si trasferì negli Stati Uniti dalla Finlandia nel 1923, si diplomò a Yale nel 1934 e quindi si perfezionò presso il Cranbrook Institute of Architecture and Design, di cui suo padre era amministratore. Qui conobbe Charles Eames, col quale collaborò a vari progetti. Al pari dello stesso Eames, si dedicò alla ricerca di nuove tecnologie nell'uso dei materiali, in particolare nello stampaggio del fiberglass.
Uno dei suoi lavori di grande impegno fu il centro tecnico della General Motors a Warren (Michigan), finito nel 1955, nel quale si avvertono le indicazioni del razionalismo industriale di Mies van der Rohe, ma in forme meno classicistiche. Dello stesso anno sono la cappella e il Kresge Auditorium al Massachusetts Institute of Technology, che segnano per Saarinen l'acquisizione di un linguaggio più coerente e personale. Dopo questi inizi di ricerca eclettica tra razionalismo e romanticismo di derivazione scandinava, Saarinen s'impose nella nuova architettura statunitense con lo Yale Hockey Rink a New Haven, terminato nel 1958, una specie d'immenso dinosauro in cemento armato, espressivo non solo nella forma ma anche nello spazio interno.
Questa conquista spaziale ed espressionistica fu confermata nell'aeroporto Dulles a Washington, ma soprattutto nel suo capolavoro: il terminal della TWA nell'Aeroporto Internazionale John F. Kennedy a New York (terminato postumo nel 1962), leggerissimo ed espressivo fascio d'ali in volo posato a terra, nel quale lo spazio interno è plasmato e modellato in ogni particolare.
Sposò Aline Saarinen, che fu una nota storica dell'arte, e morì prematuramente per un tumore cerebrale a 51 anni ad Ann Arbor, nel Michigan.
Carriera architettonica
Dopo il suo tour in Europa e in Nord Africa, Saarinen tornò a Cranbrook per lavorare per suo padre e insegnare all'accademia. L'azienda era "Saarinen, Swansen and Associates", diretta da Eliel Saarinen e da Robert Swansen, dalla fine degli anni '30 fino alla morte di Eliel, nel 1950. L'azienda si trovava a Bloomfield Hills, nel Michigan, fino al 1961, quando fu trasferita ad Hamden, nel Connecticut.
Nel 1940, mentre ancora lavorava per suo padre, Saarinen ricevette il primo riconoscimento critico: con Charles Eames vinse il primo premio al concorso "Organic Design in Home Furnishings" per una sedia progettata insieme. La "Tulip Chair", come tutte le altre sedie Saarinen, è stata messa in produzione dalla società di mobili Knoll, fondata da Hans Knoll,che sposò la famiglia di amici Saarinen Florance (Schust) Knoll. Stava ancora lavorando per suo padre, quando ottenne il primo premio nel concorso del 1948 per la progettazione del Jefferson National Expansion Memorial, St. Louis, rimasto incompleto fino agli anni '60. Il premio della competizione fu erroneamente inviato a suo padre.
Durante la sua lunga collaborazione con Knoll, progettò molti importanti elementi di arredamento, tra cui la poltroncina e il pouf "Grasshopper" (1946), la sedia e il pouf "Womb" (1948), il divano "Womb" (1950), lato e poltrone (1948-1950) e il suo più famoso gruppo "Tulip" o "Pedestal" (1956), che comprendeva sedie, poltrone, tavoli da pranzo, tavolini da caffè e uno sgabello.
Una delle prime opere di Saarinen con cui ricevette consensi internazionali è la Crow Island School di Winnetka, Illinois (1940). Il primo grande lavoro di Saarinen, in collaborazione con suo padre, è il General Motors Technical Center , Michigan, che segue lo stile razionalista del design Miesiano, incorporando acciaio e vetro, ma con l'aggiunta dei pannelli in due tonalità di blu. Per il GM Technical Center, costruito nel 1956, Saarinen utilizzava modelli che gli permettevano di condividere le sue idee e di scambiare informazioni con altri professionisti.