Valle
Gino Valle (Udine, 7 dicembre 1923 – Udine, 30 settembre 2003) è stato un architetto e designer italiano. Gino è figlio di Provino Valle, noto architetto udinese, e fratello di Lella Vignelli, moglie del noto designer Massimo Vignelli. La prima esperienza artistica non è legata alla pratica architettonica, bensì a quella pittorica: nel 1943 due sue opere sono infatti selezionate per il premio di Bergamo. Durante la seconda guerra mondiale viene fatto prigioniero e internato in un campo di smistamento in Germania. Durante la sua prigionia lavora in una fabbrica di cingoli armati. Frequenta l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia dove si laurea nel 1948. Inizia proprio nello stesso anno l'attività professionale nello studio del padre Provino Valle a Udine. In seguito si unisce allo studio anche la sorella di Gino, Nani Valle. Ottiene numerose borse di studio all'estero tra cui la Fullbright presso la Harvard Graduate School of Design nel 1951. La prima esperienza di docenza è presso la scuola internazionale del CIAM, dove insegna dal 1952 al 1954. È professore all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia dal 1954 al 2001, occupando negli anni la cattedra dei corsi di Applicazione di geometria, Elementi di composizione e Composizione IV. Durante la sua lunga carriera professionale ha collaborato con Zanussi, per la quale disegna il frigorifero piatto, e con Solari, per la quale ha progettato orologi e datari a cifra (con Cifra 5 si è aggiudicato il Compasso d'Oro del 1956), nonché il sistema di teleindicatori per aeroporti e stazioni vincitore del medesimo premio nel 1962. Dopo la sua scomparsa l'attività del suo studio è continuata dallo Studio Valle Architetti Associati, con sedi a Udine e a Milano, diretto dalla moglie Piera Ricci Menichetti e dal figlio Pietro Valle.
Boeri
Maria Cristina Mariani Dameno, coniugata Boeri (Milano, 19 giugno 1924 – Milano, 9 settembre 2020), è stata una designer italiana nota con il nome di Cini Boeri. Allieva e collaboratrice di Gio Ponti, e professionista in proprio dal 1963, è stata un'architetta la cui cifra creativa ha sempre teso a privilegiare la funzionalità del progetto rispetto alla sua estetica, nonché l'autonomia dell'occupante delle abitazioni da lei disegnate. Si laureò al Politecnico di Milano nel 1951. Dopo aver inizialmente collaborato con Gio Ponti e Marco Zanuso, aprì un proprio studio nel 1963. Sposò il noto neurologo Renato Boeri dal quale si separò nel 1965. Nel 1979 vinse il premio Compasso d'oro per il divano Strips, disegnato nel 1968 per Arflex ed esposto presso la collezione permanente della Triennale di Milano. Il divano nacque dal proposito di progettare un sistema di sedute di facile produzione e facile vendita e seguì all'esperimento del divano Serpentone, costituito da una struttura schiumata integrale da vendere a metri. Dal 1981 al 1983 insegnò al Politecnico di Milano Progettazione architettonica e Disegno industriale e arredamento. Nel 1981 fu membro del Consiglio di Amministrazione alla XVI Triennale di Milano. Nel 1984 fece parte della giuria del premio Compasso d'oro assieme a Douglas Kelley, Antti Nurmesniemi, Giotto Stoppino e Bruno Zevi. Partecipò nel 1986 alla mostra Progetto domestico all'interno della XVII Triennale di Milano. Tenne conferenze nelle più importanti istituzioni accademiche mondiali: l'Università di Berkeley, il Nucleo del Desenho Industrial di San Paolo, il Collegio degli Architetti di Rio de Janeiro, la Cranbrook School di Detroit, la Southern California Institute of Architecture e il Pacific Design Center di Los Angeles. Premio Roscoe New York (1984), Premio Design Stoccarda (1985 e 1990), Medaglia d'oro "Apostolo del design" Milano (2003), Premio "Dama d'argento" - Poldi Pezzoli Milano 2006, Premio "Milanodonna" Milano (2007), "Piramidi dell'Accademia Italiana" Firenze (2008), "The IIC Lifetime Archievement Award" Los Angeles (2008), Good Design Award Chicago (2008). È morta nella sua casa di Milano il 9 settembre 2020, all'età di 96 anni. Il 2 novembre 2020 il suo nome è stato iscritto nel Famedio di Milano.
Gabetti & Isola
Roberto Gabetti (Torino, 29 novembre 1925 – Torino, 5 dicembre 2000) è stato un architetto e professore universitario italiano. Si laureò in Architettura presso il Politecnico di Torino con Giovanni Muzio nel 1949. Per cinquant'anni fu docente presso il medesimo Politecnico prima come assistente di Scienza delle costruzioni (dal 1950), poi "aiuto" e assistente alla cattedra di Carlo Mollino (dal 1953) e quindi ordinario di Composizione architettonica (dal 1967). Alla riforma dei modelli formativi e delle strutture della scuola torinese (come la Biblioteca centrale d'Architettura, di cui rimane Direttore sino al 1986), è dedicata una parte importante del suo impegno di insegnante e studioso. Precoce fu l'inizio della sua attività progettuale. Insieme a Aimaro Oreglia d'Isola aprì uno studio d'architettura in Via Sacchi a Torino. Tra le prime opere: la Borsa Valori (Torino) e la Bottega di Erasmo (Torino, 1957 - 1959). Fu il fondatore del neoliberty, attivo in una accesa polemica che porta all'attenzione internazionale l'architettura italiana e la sua presunta fuoriuscita dal Movimento Moderno. L'attività dello Studio Gabetti e Isola proseguì intensamente nei decenni successivi con una particolare attenzione alle sperimentazioni tecnologiche e con indifferenza ai pregiudizi ideologici e figurativi caratteristici di un'intera generazione. Nel 1968 progetta, assieme a Isola, l'Unità residenziale Ovest di Ivrea. Nel 1977 la rivista Controspazio dedicò un numero monografico alle opere dei due architetti torinesi che, per lo più costruite in Piemonte, avevano acquistato fama in Italia e all'estero. Numerose monografie e due esposizioni nel 1996, presso la Basilica Palladiana di Vicenza e l'Institut français d'architecture di Parigi, consacrarono uno dei percorsi progettuali più originali della cultura italiana del secondo dopoguerra.
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