lunedì 29 gennaio 2024

Corso Architetti internazionali del XX Secolo: Lezione 6 1925-1931 Ungers Pelli Stirling Doshi Mendes Da Rocha Peichl Maki Smithson Gehry Correa Isozaki

 Ungers 1926




















Oswald Mathias Ungers, noto anche con l'acronimo OMU, (Kaisersesch, 12 luglio 1926 – Colonia, 30 settembre 2007), è stato un architetto tedesco e teorico dell'architettura, conosciuto per il suo stile caratterizzato dal rigore geometrico. Tra i suoi progetti spiccano i musei di Francoforte sul Meno, Amburgo e Colonia. Oswald Mathias Ungers nacque il 12 luglio 1926 a Kaisersesch nella regione dell'Eifel, Germania dell'Ovest. La sua infanzia e giovinezza trascorsero tra l'avvento e la caduta del regime nazista. Frequentò un regolare corso di studi dal 1932 al 1945 nell'ambito dell'educazione della Gioventù Nazista, ed in seguito al compimento della maggiore età prestò servizio militare prima presso il gruppo Giovani Ausiliari e poi nell'esercito nazista. Durante la Seconda Guerra Mondiale, venne fatto prigioniero di guerra. Terminato il conflitto, nel 1947 si diplomò presso il Megina-Gymnasium a Mayen, e dal 1947 al 1950 studiò architettura alla Technische Hochschule di Karlsruhe. Durante questo periodo (capodanno 1948) ebbe modo di soggiornare per diverse settimane presso l'abbazia benedettina di Santa Maria di Laach, grande esempio dell'architettura romanica monasteriale e possibile fonte di ispirazione per il giovane di Ungers in merito alle idee di chiarezza e composizione formale unificatrice del complesso[1]. Si laureò nel 1950 col professor Egon Eiermann (1904—1970), esponente di spicco del razionalismo tedesco, e inizialmente fu suo collaboratore; per questo motivo Ungers fu spesso definito allievo di Eiermann sebbene tra i due vi erano notevoli differenze di linguaggio architettonico, esemplificate in seguito nella casa “estroversa” in acciaio di Eiermann a Baden-Baden e quella “introversa” di mattoni di Ungers a Colonia-Müngersdorf, entrambe costruite nel 1958—1959. Nel 1950 aprì il suo studio di architettura a Colonia, inaugurando un primo periodo (1953—1964) di incarichi che interessarono l'edilizia residenziale e scolastica: un istituto ad Oberhausen, diverse case plurifamiliari e complessi residenziali a Colonia, e Casa Ungers di Colonia-Müngersdorf, casa – “manifesto costruito” (secondo Reyner Banham) in cui la diversità volumetrica degli ambienti interni e dei rispettivi piani di facciata formano un'unità volumetrica esterna[3]. Nel 1956 Ungers sposò la compagna Lisolette Gabler, collaboratrice stretta dell'architetto sia nell'attività teorica sia in quella di pratica progettuale. Nel 1963 intraprese l'attività didattica come professore ordinario presso la Technische Universität di Berlino, aprendo uno studio nella capitale. Assunse inoltre la carica di decano della stessa dal 1965 al 1968 e contemporaneamente ebbe modo di andare ad insegnare negli Stati Uniti quale Visiting Critic presso la Cornell University ad Ithaca (NY). In questo periodo, l'attività realizzativa di Ungers si arrestò dal 1964 al 1978 per dare spazio a molti progetti di concorso ed alla profonda ricerca teorica - anticipato dal manifesto “Zu einen neuen Architektur” scritto insieme a Gieselmann nel 1963 - nella quale si definirono con solide basi la poetica caratterizzante dell'architetto, nonché i molteplici interessi di questo per una teoria e la storia dell'architettura, e per la morfologia e trasformazione urbana. Nel 1968 si trasferì con la famiglia negli Stati Uniti in seguito alle contestazioni studentesche del Sessantotto in Europa, insegnando alla Cornell University e con il ruolo di chairman del dipartimento di Architettura. Come ricorda Rafael Moneo, in quegli anni la Cornell era centro di un vivace dibattito architettonico intorno alle figure rivali di Ungers e Colin Rowe con i personali metodi e temi di insegnamento. Ungers proponeva un tipo di insegnamento centrato sulla pianificazione urbanistica basata sulla analisi della forma urbana[5], anticipando analoghe posizioni teoriche da parte dello stesso Rowe e di Aldo Rossi, Robert Venturi, Fred Koetter. Uno dei suoi allievi di questo periodo fu Rem Koolhaas, fortemente debitore del metodo di analisi morfologico-urbano di Ungers per i suoi primi progetti (The City of Captive Globe ed Exodus, entrambi del 1972). Nei primi anni Settanta aprì uno studio ad Ithaca, una volta ottenuta la licenza di architetto nello Stato di New York, diventando membro dell'AIA (Istituto Americano degli Architetti) nel 1971. Ungers continuò la sua attività di docente, insegnando anche ad Harvard e a Los Angeles fino al 1976, anno in cui tornerà in Germania aprendo un nuovo studio a Francoforte sul Meno. Questo decennio fu caratterizzato inizialmente dai diversi progetti di concorso legati alla riflessione teorica e ricerca urbana; particolarmente importanti da un punto di vista metodologico sono il piano per Roosevelt Island (1974) e il complesso residenziale in Ritterstrasse a Marburg (1976). Verso la fine del decennio si ebbe una rinnovata attività realizzativa, nella quale si delinearono vari interventi di tipo residenziale, insieme al Museo di Architettura a Francoforte (1979—1984) ed il Padiglione 9 e Galleria della Fiera di Francoforte, realizzati poi nel 1980. Nel decennio successivo, il lavoro dell'architetto acquistò maggior importanza internazionale, in seguito alla grande attività realizzativa di molti progetti, divenendo ampiamente conosciuto tanto che si contano ben 8 mostre in questi anni tra Venezia, Milano, Colonia e Tokyo. Questa ricca attività di costruzione del progetto – inveramento dell'idea architettonica sul piano pratico - permise ad Ungers di scontrarsi con la realizzazione pratica delle sue idee e per questo scendere a dei compromessi che destarono diversi malumori tra i suoi colleghi architetti(meeting internazionale a Charlotteville nel 1983). Tuttavia, tutta la sua attività “pratica” rimase sempre supportata e corroborato da densi scritti teorici per le maggiori testate di architettura (Casabella, Architectural Design, Lotus, Domus, Der Architekten, etc.) tra cui si cita l'importantissimo saggio “Architettura come tema” (1984). Nel ventennio degli anni '80 e '90, si assistette alla realizzazione delle opere più rilevanti: la Biblioteca Regionale del Baden (1980—1984), il grattacielo sulla Gleisdreieck (1983—1984) della fiera di Francoforte, diversi edifici giuridico-amministrativi tra cui il Tribunale della Famiglia e l'ampliamento della Pretura a Berlino (1989—1995), il Museo delle Terme nel foro di Treviri(1989—1996), diverse sedi economiche ed officine, e infine la nuova Galleria (1997) della Kunst Halle di Amburgo su un edificio già precedentemente realizzato. Tra gli edifici residenziali si ricorda la Kubus Haus (1985—1990), suo programmatico cambio di codice morfologico (passaggio dal quadrato al cubo), edificio affiancata alla Casa Ungers di Colonia-Müngersdorf e che tuttora custodisce la preziosa biblioteca tematica dell'architetto in cui si trovano tutti maggiori trattati di architettura e modelli in gesso delle maggiori architetture della storia. Si ricordano inoltre Casa Ungers 2 ad Utscheid (1986—1988) e Casa Ungers 3 di Colonia (1994—1996), entrambe manifesto dell'archetipo abitativo. In seguito ad un peggioramento della salute negli ultimi anni di vita dell'architetto a causa di una ricorrente pneumonite e della scomparsa del figlio Simon Ungers(morto di malattia nel 2006), Ungers morì il 30 settembre 2007 nella sua casa a Colonia all'età di 81 anni. O. M. Ungers è considerato il Maestro del Neorazionalismo tedesco del secondo dopoguerra, come esito di una autonoma critica del razionalismo storico e dell'espressionismo organicista. Il collega Vittorio Gregotti lo ricorda come il miglior architetto tedesco della seconda metà del Novecento, e gli riconosceva le tre doti principali per essere un importante architetto: testardaggine appassionata, talento per la costruzione ed il progetto, e l'attitudine di dare fondamento teorico ai propri progetti. Ebbe modo di insegnare ed in seguito collaborare con Max Dudler, Hans Kollhoff, Christopher Mäclker, Walter Noebel e Jürgen Sawade, i quali indicò come suoi allievi; in seguito al conferimento della laurea honoris causa nel 2004 presso la Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” dell'Università degli Studi di Bologna (sede Cesena), Annalisa Trentin ha raccolto cinque saggi degli architetti sopracitati nel libro Oswald Mathias Ungers: una scuola, scritti in onore del maestro.

Pelli 1926












César Pelli (San Miguel de Tucumán, 12 ottobre 1926 – New Haven, 19 luglio 2019) è stato un architetto argentino naturalizzato statunitense. Studiò architettura presso la Universidad Nacional di Tucumán dove ottenne la laurea nel 1949. In questo periodo incontra Diana Balmori, paesaggista, con la quale si sposa, anche se oggi sono separati condividono la loro filosofia progettuale. L'attaccamento al territorio argentino lo porta a lavorare qua, contribuisce all'urbanistica del suo paese, difatti accetta la direzione del design della OFEMPE, che è un'organizzazione del governo con lo scopo di sponsorizzare e costruire gli alloggi sociali a Tucuman. Fino al 1952 quando si trasferì negli Stati Uniti, per aver vinto una borsa di studi all'Università dell'Illinois, ottenendo un master in architettura in meno di due anni, dove in seguito ottenne la cittadinanza americana nel 1964. Pelli fu socio dello studio di Eero Saarinen dal 1954 al 1964, architetto finlandese con passione per l'Art Nouveau. In questo periodo lavora alla realizzazione del terminal TWA dell'aeroporto JFK, alla realizzazione di alcuni collegi dell'Università di Yale. Durante gli anni sessanta insegna alla facoltà Tucumán tenendo un corso di progettazione. Quindi tornerà nuovamente negli USA per lavorare come direttore del design nello studio Daniel, Mann, Johnson & Mendenhall. Diventa nel 1968 socio della Gruen Associates. Nel contempo insegna all'Università della California. In questi anni progetta nel 1969 il municipio di San Bernardino e l'Ambasciata americana a Tokyo nel 1972. Nel 1977 diventa indipendente fondando un proprio studio, Cesar Pelli and Associates, oggi diventata la Pelli Clarke Pelli Architects, assieme alla moglie Diana ed all'architetto Fred W. Clarke. È stato decano della facoltà di architettura dell'Università di Yale, diventando preside della facoltà di architettura. È stato insignito della medaglia d'oro dell'American Institute of Architects. La sua opera più famosa sono le Torri Petronas a Kuala Lumpur in Malaysia, fino alla metà del 2003 gli edifici più alti del mondo, con i loro 452 metri. La costruzione evidenzia l'eleganza e la sobrietà delle linee, e della forma che combina cristallo, pietra e metallo. Tra le altre opere più note c'è il campus dell'Universidad Empresarial Siglo 21, a nord della città argentina di Cordoba. Gli edifici da lui costruiti sono molto moderni e mostrano allo stesso tempo semplicità e lusso. Dal 2006 è il leader del progetto Costanera Center che sarà costruito a Santiago del Cile, e che sarà l'edificio più grande di tutto il Sudamerica. Nel 2007 inizia il progetto Centro Municipal Distrito Sudoeste (CMDS), nella città argentina di Rosario, che sorgerà sul sito dell'ex fabbrica Acindar. A Madrid ha realizzato la Torre de Cristal, uno dei quattro grattacieli che si stanno innalzando nel centro direzionale Cuatro Torres Business Area. La costruzione, terminata nel 2008, con la sua altezza di 249,5 metri è diventata la seconda più alta della Spagna. Sempre in Spagna, ha progettato la Torre Iberdrola a Bilbao (la struttura più alta dei Paesi Baschi) e la Torre Sevilla a Siviglia: si tratta un grattacielo di 180,5 metri e 37 piani iniziato nel 2007 e ultimato nel 2015, fiancheggiato da due edifici commerciali e con un parcheggio sotterraneo per oltre 3000 veicoli. A Milano César Pelli ha realizzato il master plan del progetto Porta Nuova, in particolare di quello dell'area di Porta Garibaldi, che ha riqualificato il tessuto urbano del quartiere attraverso un grande parco e una piazza-podio. Nell'ambito di questo progetto, nel 2014, è stata inaugurata la Torre Unicredit che, con i suoi 152 metri di altezza (231 con la guglia), è il più alto grattacielo in Italia. È morto a 92 anni il 19 luglio 2019.


Stirling 1926

 










Sir James Stirling (Glasgow, 22 aprile 1926 – Londra, 25 giugno 1992) è stato un architetto britannico.
Fece parte del Royal Institute of British Architects, egli fu tra i più importanti ed influenti architetti della seconda metà del XX secolo. Egli è forse meglio conosciuto come uno di quei giovani architetti facenti parte di vari paesi, che dal 1950 in poi, misero in discussione e sovvertirono i precetti composizionali e teoretici del primo movimento moderno.
Lo sviluppo reinterpretativo talvolta agitato e modificato di quei precetti fu molto influenzato dal suo maestro, amico ed insegnante, l'importante teorico architettonico ed urbanista Colin Rowe - egli introdusse uno spirito eclettico che gli permise di scavare nell'intera storia dell'architettura per ricavarne una sorgente di ispirazione compositiva, partendo dall'antica Roma e dal Barocco, via via fino alle molte manifestazioni del periodo moderno, da Frank Lloyd Wright ad Alvar Aalto.
Il suo successo personale è garantito dalla sua abilità a incorporare questi sottili riferimenti enciclopedici, assieme ad una forma forte e muscolare, architettura molto decisa, gesti sicuri che hanno mirato a rivedere la forma urbana. Dopo aver prestato servizio militare durante la guerra, Stirling studiò architettura dal 1945 al 1950 all'Università di Liverpool, nella quale Rowe fu suo insegnante. Nel 1956 lui e James Gowan abbandonarono la loro posizione di assistenti con la firma di Lyons, Israel, and Ellis per mettere in pratica la ditta Stirling and Gowan.
Uno dei più conosciuti risultati di questa collaborazione fu la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Leicester (1959-63), notevole per il suo carattere tecnologico e geometrico, marcata dall'uso del disegno tridimensionale basato su Assonometria isometrica visto sia da sopra che da sotto. Nel 1963 Stirling e Gowan si separarono e nel 1971 Michael Wilford, che aveva lavorato nella ditta dal 1960 e poté essere la causa della loro rottura, persuase Stirling di fare di lui il suo partner e così fu fino alla morte di Stirling, sebbene egli si concentrasse nel far progredire il lavoro dal punto di vista manageriale e non avesse alcuna influenza nell'attività di disegno dell'ufficio; questa attività rimase sotto il suo controllo assistito da aiutanti che teneva sott'occhio.
Durante gli anni settanta, la firma architettonica di Stirling iniziò a cambiare così come la scala dei suoi progetti (forse sotto l'efficiente influenza manageriale di Wilford) si spostò dal piccolo e non molto pago di profitti al molto grande, e l'architettura di Stirling divenne molto più di stile neoclassico, sebbene rimase profondamente legata al proprio potente modernismo rivisitato. Ciò produsse un'ondata di progetti a larga scala, tre importanti progetti riguardanti musei in Germania (a Düsseldorf, Colonia, e Stoccarda). Questi progetti degli anni settanta lo mostrano all'apice del suo stile maturo.
Vincendo la competizione per il museo di Stoccarda - la Neue Staatsgalerie - egli caricò il proprio potente concetto di base con un largo numero di divertimenti architettonici e di allusioni decorative, che portò molti erroneamente a vederli come un esempio di postmodernismo - un'etichetta che poi attecchì ma che egli rifiutò. Nel 1981, vinse il premio Pritzker Prize. L'ultimo edificio completato mentre lui era ancora in vita fu la libreria nei Giardini della Biennale di Venezia (completato nel 1991).
Questo fu disegnato da Stirling e da Thomas Muirhead, che lo spinse ad un approccio più conservativo meno di soprassalto e più autocoscientemente modernista. La libreria di Venezia fu salutata dal critico Kenneth Frampton e altri come l'inizio di un nuovo, e potenzialmente molto importante avvio nel lavoro di Stirling - se egli non fosse improvvisamente morto, a causa di complicazioni post operatorie per un intervento di routine. Proprio poco prima di questo incidente a lui fu offerto il titolo di Cavaliere (nel 1992) che, come spirito ribelle, egli accettò con riluttanza affermando che "poteva essere d'aiuto per il lavoro".
Dopo la morte di Stirling nel 1992, Wilford prese il comando della ditta e gradualmente concluse i lavori che erano stati intrapresi e lasciati da Stirling incompleti. Vari edifici completati dopo questa data e spesso sommariamente attribuiti a Stirling, come l'università Statale di Musica e arte di Stoccarda, 1993-1994, o No 1 Poultry a Londra, furono infatti completate e costruite da Wilford e dai suoi assistenti. La pratica progettuale non esiste più e gli archivi completi dell'ufficio furono venduti al Centro canadese di Architettura di Montréal. Il Premio Stirling, Un premio annuale britannico per l'architettura è stato istituito nel 1996, e dedicato a questo famoso architetto.
La profondità culturale e la ricchezza del lavoro di Stirling attrassero l'attenzione di tutti i maggiori critici e teoretici del mondo, da Peter Eisenman a Charles Jencks, e la letteratura che esamina la sua architettura, pubblicata in ogni paese del mondo, è vasta. Per coloro seriamente interessati, il punto migliore da cui partire per approfondirne lo studio sono due libri pubblicati che descrivono il suo intero lavoro, che egli stesso supervisionò, aiutato da amici e collaboratori fidati. Questi due libri cronologicamente coprono ogni progetto e enfatizzano la visuale, con migliaia di fotografie, disegni e modelli riprodotti in modo molto curato.
Alcuni progetti
    1952 - Technical College di Poole
    1953 - Casa nella zona nord di Londra
    1955/58 - Appartamenti a Ham Common, (G.B.) (con J. Gowan)
    1956/58 - Casa nell'isola di Wight, (con J. Gowan)
    1957/59 - Trasformazione di una casa a Kensington, (G.B.) (con J. Gowan)
    1957/59 - Complesso residenziale a Preston, (G.B.) (con J. Gowan)
    1958/61 - Scuola di Camberwell, (G.B.) (con J. Gowan;
    1959 - Selwyn College, Cambridge, (G.B.) (con J. Gowan;
    1959/63 - Engineering Building dell'Università di Leicester, (G.B.) (con J. Gowan)
    1960/64 - Asilo infantile, Putney, (G.B.) (con J. Gowan)
    1960/64 - Casa per anziani, Blackheath, (G.B.) (con J. Gowan)
    1964/67 - Facoltà di Storia dell'Università di Cambridge
    1964/68 - Appartamenti a Camden Town
    1964/68 - Complesso residenziale all'Università di St. Andrews
    1966/71 - Queen's College, Oxford
    1967 - Complesso residenziale nella New Town di Runcorn
    1969 - Case Popolari a Lima, Perù
    1969/72 - Scuola per la formazione del personale della Olivetti, Haslemere
    1970 - Centro civico di Derby (concorso a inviti)
    1971 - Sede della British Olivetti, Milton Keynes (con M. Wilford)
    1971 - Centro artistico all'Università di St. Andrews (con M. Wilford;
    1975 - Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf (con M. Wilford; concorso)
    1975 - Wallraf-Richartz-Museum, Colonia (con M. Wilford; concorso ad inviti)
    1972/77 - Southgate Housing, Runcorn New Town, (con M. Wilford;
    1977/84 - Neue Staatsgalerie and Chamber Theatre, Stoccarda (con M. Wilford)
    1979/81 - School of Architecture, Rice University, Texas (con M. Wilford)
    1979/87 - Wissenschaftszentrum, Berlino (con M. Wilford)
    1979/84 - Arthur M.Sackler Museum, Harvard University (con M. Wilford; 1980/86 - Clore Gallery, Londra (con M. Wilford)
    1983/88 - Cornell Center for the Performing Arts, Ithaca (con M. Wilford; 1984/88 - Tate in the North, Liverpool (con M. Wilford)
    1986/92 - Headquarters for Braun AG, Melsugen, Germania (con M. Wilford);
    1991 - Kyoto Centre, Giappone (con M. Wilford; progetto)

Doshi 1927

 









Balkrishna Vithaldas Doshi (Pune, 26 agosto 1927) è un architetto indiano.
Dopo aver lavorato per quattro anni nel 1951-54 con Le Corbusier nello studio di Parigi, Doshi ritornò in patria per visionare da parte di Le Corbusier i maggiori lavori che ebbe in India, ad Ahmedabad e a Chandigarh. Aprì il suo studio, Vastu-Shilpa (progettazione ambientale), nel 1955. Doshi lavorò anche con un altro architetto Louis Kahn assieme a Anant Raje al progetto del campus dell'Indian Institute of Management ad Ahmedabad.
Nel 1958 fu membro alla Graham Foundation for Advanced Studies in the Fine Arts a Chicago, fondandovi nel 1962 la Scuola di Architettura (S.A).
Doshi ebbe inoltre un'importante attività didattica. Fondò diverse istituzioni indiane: la Scuola di Architettura di Ahmedabad nel 1962, fondò e diresse anche la School of Planning e il Centre for Environmental Planning and Technology nel 1972.
Fu inoltre membro di importanti istituzioni quali il Royal Institute of British Architects e l'Indian Institute of Architects.
Fu anche commissario del Premio Pritzker, dell'Indira Gandhi National Centre for Arts, e del Premio Aga Khan per l'Architettura.
Nel 2018 è diventato il primo architetto Indiano a ricevere il Premio Pritzker per l'architettura.
Riconoscimenti
Padma Shri, Government of India
Dottorato onorario dalla University of Pennsylvania.
Ordre des Arts et des Lettres in Francia 2011.
Premio Pritzker 2018
Opere principali
1979-1981 Sangath, studio di Doshi, Ahmedabad
1972 Centre for Environment and Planning Technology (CEPT), Ahmedabad
1962-74 Indian Institute of Management Bangalore
1980-1984 Gandhi Labor Institute ad Ahmedabad.
1989 National Institute of Fashion Technology, Delhi
1990 Amdavad ni Gufa, Ahmedabad

Mendes Da Rocha 1928


















Paulo Mendes da Rocha (nato il 25 ottobre 1928 a Vitória, Espírito Santo ) è un architetto brasiliano. Mendes da Rocha frequentò l' Universidade Presbiteriana Mackenzie College of Architecture, laureandosi nel 1954. Lavorando quasi esclusivamente in Brasile, Mendes da Rocha produce edifici dal 1957, molti dei quali costruiti in cemento, un metodo che alcuni chiamano "brutalismo brasiliano" , probabilmente consentendo la costruzione di edifici economici e rapidi. Ha contribuito a molti importanti edifici culturali a San Paolo ed è ampiamente riconosciuto come un artefice del miglioramento e della rivitalizzazione della città.
Mendes da Rocha è stato professore presso il Architecture College dell'Università di San Paolo , noto come FAU-USP , fino al 1998. Il suo lavoro è influenzato dall'architetto brasiliano Vilanova Artigas , della scuola paulista brasiliana. È stato insignito del Premio Mies van der Rohe (2000), del Premio Pritzker (2006) e del Leone d'oro della Biennale di Venezia per la carriera (2016).

Peichl 1928












Peichl, Gustav è un architetto austriaco, nato a Vienna il 18 marzo 1928. Si è laureato all'università di Vienna (1954), città in cui nel 1955 ha aperto uno studio professionale. Nel 1964, con H. Hollein, W. Pichler e O. Oberhuber, P. ha fondato la rivista di architettura e urbanistica Bau; membro (dal 1972) dell'Österreichischer Kunstsenat, è professore (dal 1973) e direttore (dal 1987) nella Meisterschule dell'Akademie der bildenden Künste di Vienna. P. è membro dell'Akademie der Künste di Berlino, dell'American Institute of Architects e del Royal Institute of British Architects; è consulente per la ricostruzione del palazzo del Bundestag a Berlino. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1975 e nel 1991; nel 1987 è stato invitato alla Triennale di Milano e a Documenta 8 di Kassel. Ha vinto il premio Città di Vienna per l'architettura (1969), il premio Grosser Österreichischer Staatpreis (1971), il Reynolds memorial award (1975), il premio Geramb per l'architettura (1982), il premio Steyrian per l'architettura (1985), il premio Mies van der Rohe (1986) e il Berliner architecture prize (1989). Vanno ricordati ancora i prestigiosi riconoscimenti del Grosser Sudetendeutscher Kulturpreis e il Deutscher Architekturpreis per gli Staatliche Museen di Berlino. Fin dalle prime opere, P. si è caratterizzato per un 'razionalismo tecnologico', per un'architettura sapiente nel dominio formale della tecnologia, espressione spaziale di funzione, materiale, colore e luce. Vincitore, nel 1969, del concorso bandito dall'ORF per la costruzione delle sedi regionali decentrate di Linz, Salisburgo, Innsbruck e Dornbirn (1972-81) dell'ente radiofonico austriaco, P. ha realizzato opere nelle quali il concetto di 'macchina' ha assunto valenze espressive di grande qualità e nelle quali si sono fuse, integrandosi, architettura e tecnologia. Nella corrispondenza formale delle tematiche tecnologiche affrontate, e nella ricerca di valori estetici nella tecnologia, l'architettura di P. si è sempre dimostrata la più appropriata per il luogo e l'oggetto che andava a interpretare. Così è per il Piano di sviluppo urbano per Grinzing (Vienna) del 1973, ma anche per la scuola elementare sulla Diesterweggasse a Vienna-Penzig del 1978 e per la stazione radio satellitare di Aflenz (1976-79). Tra il 1980 e il 1985 P. ha realizzato il progetto PEA a Berlin Tegel, che ha avuto notevole successo di critica, mentre al 1986 risale il Centro Pirelli (Milano Bicocca), al 1987-88 la scuola elementare Wienerberg a Vienna e al 1987-90 l'ampliamento dello Städel Museum di Francoforte. In quest'ultimo progetto, l'integrazione del nuovo con il preesistente sancisce la contrapposizione tra norma e deroga, raggiungendo notevoli risultati architettonici. Del 1990 sono i progetti del Werkraumtheater a Monaco di Baviera e l'ampliamento della Städelschule a Francoforte; ma il progetto di P. che meglio ne sintetizza l'opera è forse la Bundeskunsthalle a Bonn, iniziata nel 1986 e inaugurata nel 1992. Seguono, nel 1993, l'edificio per la compagnia EVN a Maria Enzerdorf, le torri circolari Donauzwilling a Vienna, il progetto urbano Erzherzog Karl Stadt a Vienna-Donaustadt, il teatro della città di Gutersloh; nel 1994, il Wilhelm Bush Museum a Hannover, gli studi regionali dell'ORF a St. Polten, il padiglione austriaco per l'Expo '96 a Budapest, la scuola elementare e media sulla Ocwirkgasse a Vienna e, nel 1995, l'edificio per il Centro cinematografico europeo a Berlino. Del 1996 è la biblioteca di Dortmund, del 1997 la residenza Wilhelm-Eck e il progetto per il Kindertagesstatte (KITA) a Berlino. Coerente interprete del modernismo, P. ha dimostrato, con i suoi lavori, come il moderno possa evolversi e proporsi stilisticamente in piena autonomia. La personalità di P., che ha ricondotto sempre l'architettura a regole certe, applicando al mestiere logica e moralità, è caratterizzata da rigore, razionalità, chiarezza, equilibrio, ma anche da una particolare vena ironica: con lo pseudonimo di Ironimus, infatti, P. si è distinto come pungente caricaturista.

  Maki 1928




















Fumihiko Maki (Tokyo, 6 settembre 1928) è un architetto giapponese.
Ha vinto il premio Wolf per le arti nel 1988 e il premio Pritzker nel 1993.
Ha studiato architettura all'Università di Tokyo dove si è laureato nel 1952. Fra i suoi professori figura Kenzō Tange. Prosegue la sua formazione negli Stati Uniti dove ottiene un Master alla Cranbrook Academy of Art (1953) e all'Università di Harvard (1954). Resta fino al 1965 negli Stati Uniti dove lavora presso gli studi di Skidmore, Owings & Merrill e di Sert Jackson & Associates. Oltre ai suoi maestri giapponesi ed americani, è stato fortemente influenzato dall'architettura europea, in particolare da Le Corbusier e dalla Scuola del Bauhaus di Walter Gropius. Nel 1965 torna a Tokyo dove apre lo studio Maki & Associates. È una piccola struttura che preferisce collaborare con gruppi più importanti a seconda della dimensione dei progetti. In contemporanea, insegna dal 1979 al 1989 all'Università di Tokyo e pubblica diverse opere. Nel 1993, Fumihiko Maki è il secondo architetto giapponese a ricevere il Premio Pritzker, considerato il Premio Nobel dell'Architettura. Il suo maestro Kenzō Tange lo aveva ricevuto nel 1987. Nel luglio 2003, Fumihiko Maki in collaborazione con Jean Nouvel (Francia) e Norman Foster (Regno Unito) viene scelto per progettare tre delle cinque torri del progetto di ricostruzione di Ground Zero sul luogo dove sorgeva il World Trade Center a New York. Il concorso è poi stato vinto dall'americano Daniel Libeskind. Nel 2004, ha vinto il concorso per l'ampliamento del palazzo dell'ONU a New York. In collaborazione con lo studio americano Skidmore, Owings & Merrill, realizzeranno un edificio per uffici alto 35 piani che verrà consegnato nel 2008 e costerà all'incirca 330 milioni di dollari americani. Il concorso, su inviti, era riservato ai vincitori del Premio Pritzker.
Fumihiko Maki sa inventare uno stile personale, risolutamente moderno ma rispettoso delle pulsioni naturali e delle singolarità della cultura giapponese. Si rifà spesso ai giochi a nascondino dei bambini e ai "luoghi di rifugio e di prospettiva" che permettono loro di vedere senza essere visti. Costruisce dei percorsi chiusi che portano a delle zone riparate che offrano una meta da raggiungere. Nella sua poetica sono ricorrenti i concetti di Ma, intervallo tra due luoghi, e di Oku, questi strati spaziali imbricati che dissimulano ma non nascondono completamente. Si oppone all'architettura manichea, totalmente opaca o totalmente trasparente che prolifera nelle città moderne. La sua architettura è fatta di calcestruzzo, di metallo e di vetro, ma sa anche integrare il mosaico, l'alluminio anodizzato ed il legno all'interno degli edifici. In Giappone dove le norme antisismiche sono molto rigide, sa anche giocare sulla leggerezza per rispettare questi vincoli. Segue progetti durante periodi inabituali per un architetto. Il migliore esempio è il progetto di una zona di abitazioni, uffici e negozi, l'Hillside Terrace Complex a Tokyo-Shibuya che ha portato avanti dalla prima fase nel 1969 alla quarta fase nel 1992.
Le costruzioni più rilevanti
    1960: Nagoya University Toyoda Memorial Hall Auditorium Higashiyama, Nagoya
    1962: Chiba University Memorial Auditorium
    1969: Hillside Terrace Complex-fase 1, Shibuya, Tokyo
    1971: Kanazawa Ward Office, Yokohama
    1973: Hillside Terrace Complex-fase 2, Shibuya, Tokyo
    1974: Tsukuba University Center for School of Arts & Physical Education Tsukuba, Ibaraki
    1977: Hillside Terrace Complex-fase 3, Shibuya, Tokyo
    1977: Kota Kinabaru Sports Complex and Park, Pool Sabah, Malaysia
    1978: Iwasaki Art Museum Ibusuki, Kagoshima
    1978: Sea Side Town, Kanazawa, Yokohama, Kanagawa
    1979: Royal Danish Embassy, Shibuya, Tokyo
    1981: Kyoto Craft Center, Kyōto
    1984: Fujisawa Municipal Gymnasium Fujisawa, Kanagawa
    1985: Tsukuba Expo '85 International Pavilions [Block A] Tsukuba, Ibaraki
    1985: West Plaza a Yokohama Central Station Yokohama, Kanagawa
    1985: Spiral, Tokyo
    1986: National Museum of Modern Art, Kyoto
    1987: Hillside Plaza Hall Shibuya, Tokyo
    1989: Toyama Shimin Plaza Musical Hall, Toyama
    1989: Makuhari Messe, Chiba
    1990: Tokyo Metropolitan Gymnasium Shibuya, Tokyo
    1992: Hillside Terrace Complex-fase 4, Shibuya, Tokyo
    1993: Yerba Buena Center for the Arts, California, USA
    1993: YKK R&D Center Sumida, Tokyo
    1994: Kirishima International Concert Hall, Makizono, Kagoshima
    1995: Isar Büropark, Monaco di Baviera, Germania
    1996: Floating Pavilion, Groninga, Paesi Bassi
    1997: Kaze-no-Oka Crematorium, Nakatsu, Ōita
    1998: Makuhari Messe II-North Hall, Chiba
    1999: Toyama International Conference Center, Toyama
    2001: Maki Solitare, Düsseldorf, Germania
    2002: Uffici TRIAD, negozi, Azumi, Nagano
    2002: Sede della Rolex, Tokyo
    2003: Yokohama I-land Tower: uffici e sala per mostre
Progetti in corso
    Estensione del Terminale marittimo di Hong-Kong
Nuovo edificio per la sede dell'ONU 

 
 

Il Museo Reinhard Ernst sarà dedicato all'esposizione di opere della vasta collezione d'arte raccolta dall'uomo d'affari Reinhard Ernst. La sua collezione si concentra sull'arte astratta tedesca ed europea del dopoguerra, sull'arte astratta giapponese e sull'espressionismo astratto americano. I lavori di costruzione del museo sono attualmente in pieno svolgimento. Progettato dall'architetto giapponese Fumihiko Maki, l'edificio è in costruzione nelle immediate vicinanze del Museo Wiesbaden. Quando sarà aperta, la casa presenterà mostre temporanee, ospiterà eventi pubblici e istruirà i bambini sull'arte. Oltre a un negozio del museo, il Museo Reinhard Ernst sarà caratterizzato da una caffetteria con posti a sedere all'aperto che si affaccia su Wilhelmstraße. Situato nel centro di Wiesbaden, il nuovo museo completerà l'asse culturale che include a breve distanza a piedi il cinema Murnau Filmtheater, il centro culturale Schlachthof, il RheinMain CongressCenter, il Museo statale dell'Assia, il centro d'arte contemporanea Nassauischer Kunstverein e il Literaturhaus Casa della letteratura Villa Clementine e Teatro di Stato dell'Assia.

 





Shenzhen Sea World Culture and Arts Center è stato progettato come nucleo culturale di uno sviluppo multiuso su larga scala (vendita al dettaglio, commerciale, residenziale) nell'area Sea World intrapreso dal nostro cliente, China Merchants Shekou Industrial Zone Holdings. Il sito occupa la parte sud-orientale della penisola di Shekou e si affaccia sull'oceano con splendide viste sulle montagne di Hong Kong. Nel 2011, Maki and Associates è stata invitata a disegnare il suo primo progetto in Cina. L'edificio ospita una varietà di funzioni culturali tra cui un museo, un teatro, una sala polifunzionale e una galleria d'arte privata, insieme a vari spazi commerciali affiliati culturalmente. La forma dell'edificio è costituita da un podio e un padiglione, con tre volumi sporgenti rispetto alle caratteristiche naturali della geografia, di fronte all'oceano a sud, al parco adiacente e alle montagne a nord. La circolazione scorre intorno agli atri interni, che sono tutti strettamente legati alle piazze esterne. Insieme, forniscono una vasta gamma di esperienze culturali al visitatore. Il parco si estende sul giardino pensile tramite due grandi scalinate, creando un'esperienza pubblica olistica appropriata per un centro culturale. 
 


 
 
È previsto che il municipio di Yokohama si trasferisca nel distretto di Minato-Mirai dal distretto di Kannai nel 2020 e la città ha recentemente annunciato che avrebbe riqualificato l'ex edificio e il sito circostante a Kannai. Per riprogettare il sito è stato selezionato un comitato composto da Mitsui Fudosan e da altre sette società partner. Il loro piano è quello di preservare ed evidenziare il design architettonico di grande valore dell'edificio esistente come un hotel unico. Inoltre, nelle vicinanze verrà costruito un nuovo complesso edilizio, con spazio riservato ad aziende nazionali e globali all'avanguardia, e una delle università con sede a Yokohama. Questo complesso fungerà da centro di innovazione aziendale, incluso il coworking e lo spazio per eventi, per supportare le startup e i driver dell'innovazione.

Smithson 1928







Alison Smithson (Sheffield, 1928 – Londra, 1993) e Peter Smithson (Stockton-on-Tees, 18 settembre 1923 – Londra, 3 marzo 2003) sono stati una coppia di architetti britannici che lavoravano in partenariato. Gli Smithson sono probabilmente considerabili i più importanti fra gli architetti di quella scuola britannica che il critico Reyner Banham definì New Brutalism. Lungo la loro carriera pubblicizzarono molto attivamente i loro lavori, il che contribuì a far loro assumere un alto profilo architettonico, forse sproporzionato rispetto alle relativamente poche realizzazioni. Peter e Alison Smithson si conobbero mentre erano studenti di architettura all'università di Durham e si sposarono nel 1949. La coppia lavorò per il dipartimento di architettura del London County Council prima di aprire uno studio in proprio nel 1950. I due cominciarono ad acquisire notorietà con il progetto della Hunstanton School di Norfolk, costruita fra il 1950 e il 1954. L'edificio utilizzava per la prima volta in maniera così intransigente, il linguaggio high modern di Ludwig Mies van der Rohe, a base di acciaio e vetro, ma completamente denudato, con superfici grezze e voluta mancanza di rifiniture. Nonostante al momento della sua costruzione l'edificio ricevesse un largo plauso da parte dei critici, in seguito esso non si dimostrò molto funzionale e subì nel tempo una serie di modifiche. A dispetto del successo della Hunstanton School e della continua originalità delle loro proposte a concorsi quali quelli della Cattedrale di Coventry e dell'Università di Sheffield, gli Smithsons ricevettero poche commissioni, decidendo comunque di disseminare le loro idee sull'estetica e la pianificazione urbana. I due cercarono altri modi per intervenire nel dibattito estetico a loro contemporaneo: espressero le loro idee con grande convinzione, scrissero manifesti e articoli, organizzarono mostre e conferenze, oltre a dedicarsi al design d'interni. Furono inoltre membri dell'Independent Group, un'associazione di artisti che contestava le tendenze moderniste, ponendo l'accento sulla pop-culture, sul consumismo e sull'industria culturale. La coppia partecipò alle mostre collettive Parallel of Life (1954) e This is Tomorrow (1956). Sempre nell'ambito della critica al modernismo, gli Smithson furono membri del cosiddetto Team 10, un gruppo di architetti che contestò vivacemente il linguaggio modernista di Gropius e Le Corbusier al CIAM di Aix-en-Provence del 1953. Mentre la generazione di architetti precedente aveva posto l'accento sulla separazione della città in zone differenti, con alte torri distanziate fra loro, il gruppo di contestatori richiedeva un maggior interesse verso l'interazione fra individui ed edifici, il superamento del dogma funzionalista e un'architettura più in contatto con la complessa dialettica dei centri urbani.
L'utopia abitativa e il suo fallimento
Fra le loro proposte architettoniche più note spiccano le «streets in the sky», strade nel cielo, un sistema di percorsi sopraelevati in cui il traffico veicolare e la circolazione pedonale erano rigorosamente separate, un tema che divenne molto popolare negli anni Sessanta. L'adozione di strade pedonali e altri accorgimenti avrebbe dovuto ricreare un senso di comunità all'interno dei complessi abitativi. Gli Smithson esplorarono il tema nel loro progetto di case popolari Golden Lane, ma ancora più profondamente nel controverso progetto dei Robin Hood Gardens, all'inizio degli anni Settanta. Si trattava di un complesso di case popolari di avanzata concezione che doveva sorgere a East London. Sfortunatamente per il duo di architetti il loro progetto per i Robin Hood Gardens fu afflitto da alti costi di costruzione, scadente esecuzione e, successivamente, da alti livelli di criminalità. Gli architetti furono aspramente criticati per la concezione brutalista che faceva somigliare le case a prigioni di calcestruzzo e per la scelta della location, un inattrattivo lotto all'imbocco del Blackwall Tunnel. Il critico Colin Amery scrisse che il complesso sembrava «riassumere tutto il peggio dell'architettura del XX secolo e delle politiche statali riguardo l'edilizia pubblica». Gli Smithson furono addirittura accusati di ipocrisia visto che vivevano in una casa vittoriana nell'elegante quartiere di Chelsea. Queste aspre polemiche contribuirono a svalutare la visione delle «streets in the sky» e anche la reputazione architettonica della coppia, tanto che, con l'eccezione del loro lavoro per l'università di Bath, non eseguirono più alcun progetto pubblico in Gran Bretagna, dedicandosi per lo più a lavori commissionati all'estero da privati ai quali Peter Smithson aggiungeva l'attività dell'insegnamento, è stato infatti visiting professor a Bath dal 1978 al 1990 e ha insegnato anche per l'Architectural Association School of Architecture.

Gehry 1929

https://youtu.be/Qx9z_prUCfg

Frank Gehry, nato con il nome di Ephraim Owen Goldberg il 28 febbraio 1929 a Toronto, in Canada, è un famoso architetto statunitense di origini canadesi. È noto per la sua estetica audace e innovativa, caratterizzata da forme scultoree e materiali insoliti, che hanno reso i suoi edifici riconoscibili in tutto il mondo. Gehry ha iniziato la sua carriera come architetto negli anni '60, dopo aver studiato presso la University of Southern California e la Harvard Graduate School of Design. Inizialmente ha lavorato in collaborazione con diversi studi di architettura, ma nel 1962 ha fondato il suo studio, noto come Gehry Partners, LLP, con sede a Los Angeles. Negli anni '80, Gehry ha raggiunto la fama internazionale con la realizzazione della sua opera più iconica, il Guggenheim Museum di Bilbao, in Spagna. L'edificio, completato nel 1997, è diventato un simbolo dell'architettura contemporanea e ha contribuito a rivitalizzare la città di Bilbao, attirando un gran numero di turisti. Gehry è conosciuto per il suo approccio sperimentale e la sua abilità nel combinare forme organiche con tecnologie all'avanguardia. Utilizza spesso materiali come il titanio, l'acciaio inossidabile e il vetro per creare edifici che si integrano nel contesto urbano circostante, al tempo stesso conferendo loro un aspetto distintivo e unico. Il lavoro di Gehry ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi nel corso degli anni, tra cui il prestigioso Premio Pritzker nel 1989, considerato il più alto riconoscimento nell'ambito dell'architettura. È stato anche membro dell'American Academy of Arts and Letters, dell'American Academy of Arts and Sciences e dell'Ordine del Canada. Frank Gehry continua a lavorare attivamente nel campo dell'architettura e ha numerosi progetti in corso in diversi paesi del mondo. La sua influenza sull'architettura contemporanea è profonda e il suo stile innovativo e audace ha lasciato un'impronta duratura nel campo dell'architettura.

Opere di Gehry

Frank Gehry ha realizzato molte opere iconiche in tutto il mondo. Di seguito sono elencati alcuni dei suoi progetti più noti: Golden fish for the Barcelona Olympics in 1992


Dancing House, Praga, Repubblica Ceca: Completato nel 1996, questo edificio residenziale è noto per il suo design insolito e surreale. La struttura sembra composta da due figure che ballano insieme, con una parte superiore curva e una parte inferiore a forma di torre.



Guggenheim Museum, Bilbao, Spagna: Completato nel 1997, questo museo d'arte contemporanea è una delle opere più celebri di Gehry. L'edificio è caratterizzato da forme curve e irregolari, rivestite da lastre di titanio, e ha contribuito a trasformare la città di Bilbao in un importante centro culturale e turistico.







Der Neuer Zollhof 1999, Dusseldorf



Experience Music Project, Seattle, Stati Uniti: Inaugurato nel 2000, questo museo è dedicato alla musica popolare e alla cultura pop. L'edificio è caratterizzato da forme scultoree e irregolari, rivestite da lastre di metallo colorato, che richiamano le chitarre e le forme degli strumenti musicali.












Walt Disney Concert Hall, Los Angeles, Stati Uniti: Inaugurato nel 2003, questo auditorium è uno dei simboli architettonici di Los Angeles. Le sue forme sinuose e il rivestimento in acciaio inossidabile riflettono la luce in modo suggestivo, creando un'esperienza visiva unica.




Ray and Maria Stata Center, 2004 Cambride Massachusetts



Eight Spruce Street by Gehry 2006, New York, USA




Nuova sede di IAC – InterActiveCorp 2007 New York



Pharmaceuticals company Novartis Pharma AG 2009 Basilea




Lou Ruvo Center for Brain 2010 Las Vegas



Tower for Santa Monica 2013





Fondation Louis Vuitton, Parigi, Francia: Completata nel 2014, questa struttura è stata concepita come un centro culturale e artistico. Le sue pareti di vetro e il design di cristalli di ghiaccio gli conferiscono un aspetto etereo e leggero.



Biomuseo, Panama City, Panama: Inaugurato nel 2014, il Biomuseo è dedicato alla biodiversità del Panama e al suo impatto sul pianeta. L'edificio presenta forme geometriche e colori vivaci, richiamando l'eccezionale flora e fauna del paese.

Dr Chau Chak Wing Building 2015 Sydney










Storica cantina del Marqus de Riscal 2016 Rioja 

Queste sono solo alcune delle numerose opere di Frank Gehry, che si distinguono per la loro audacia e innovazione, influenzando l'architettura contemporanea a livello globale.

Correa 1930













Charles Correa (Hyderabad, 1º settembre 1930 – Mumbai, 16 giugno 2015) è stato un architetto, urbanista e attivista indiano. Jawahar Kala Kendra, progettato da Charles Correa, in Jaipur (Rajasthan). Charles Correa è nato a Secunderabad, in India. Ha studiato architettura presso l'Università del Michigan e il MIT dopodiché ha stabilito uno studio privato a Bombay nel 1958. Charles Correa è una figura di spicco dell'architettura contemporanea in tutto il mondo. Con i suoi straordinari e stimolanti disegni, ha svolto un ruolo fondamentale nella creazione di un'architettura per la post-indipendenza dell'India. Tutto il suo lavoro, dal curato e dettagliato Mahatma Gandhi Memorial Museum a Ahmedabad alla torre appartamento Kanchanjunga a Mumbai, la Jawahar Kala Kendra a Jaipur, la progettazione di Navi Mumbai, il MIT's Brain e il Cognitive Sciences Centre di Boston, e, più recentemente, il Centro Champalimad per l'Ignoto di Lisbona, pone particolare enfasi sulle risorse prevalenti, l'energia e il clima come determinanti principali l'ordinamento dello spazio. Nel corso degli ultimi quattro decenni, Correa ha svolto un lavoro pionieristico in questioni urbane e nel dare un riparo a basso costo alle popolazioni del Terzo mondo. Dal 1970-1975, è stato Capo Architetto per Navi Mumbai, un centro di sviluppo urbano di 2 milioni di persone, di fronte al porto della città esistente. Nel 1985, il primo ministro Rajiv Gandhi lo ha nominato presidente della Commissione nazionale per l'urbanizzazione. Nel 1984, ha fondato il prestigioso Urban Design Research Institute di Bombay, che fino ad oggi è dedicato alla protezione dell'ambiente e al miglioramento delle comunità urbane. Ha inoltre progettato gli edifici distintivi della National Crafts Museum, Nuova Delhi (1975-1990), Bharat Bhavan Bhopal, British Council, Delhi (1987-1992). Dal 2005 al 2008 è stato Presidente della Commissione dell'Arte Urbana di Delhi. In seguito, nel 2008 ha dato le dimissioni.

Isozaki 1931

https://youtu.be/m_zYs3kqNCw

Arata Isozaki, nato il 23 luglio 1931 a Ōita, in Giappone, è uno dei maggiori architetti giapponesi. Ha studiato architettura presso l'Università di Tokyo, diplomandosi nel 1954. Durante i suoi studi, Isozaki ha sviluppato un forte interesse per l'architettura moderna occidentale e per le tradizioni architettoniche giapponesi. Dopo aver lavorato presso lo studio di Kenzo Tange, un influente architetto giapponese del dopoguerra, Isozaki ha aperto il proprio studio, l'Arata Isozaki & Associates, nel 1963. Inizialmente, il suo lavoro rifletteva l'influenza del Movimento Metabolista giapponese, un gruppo di architetti che cercava di creare progetti urbanistici flessibili e adattabili.

Arata Isozaki "Cluster in the Air, Shibuya, Tokyo", (Model from before 1982)  Negli anni successivi, Isozaki ha sviluppato un proprio stile architettonico unico, capace di integrare le tradizioni e le forme giapponesi con le teorie e le tecniche dell'architettura moderna occidentale.

Le opere di Isozaki sono spesso caratterizzate da forme geometriche audaci, linee fluide e un uso innovativo della luce. La sua architettura si distingue per la sua capacità di adattarsi all'ambiente circostante e di creare spazi armoniosi e funzionali. Riconoscimenti e onorificenze hanno accompagnato la carriera di Isozaki. Nel 2019, è stato insignito del prestigioso premio Pritzker per l'architettura, riconosciuto come uno dei più alti riconoscimenti nel campo dell'architettura.

Nara Centennial Hall (1999) in Nara, Japan Arata Isozaki ha realizzato numerose opere architettoniche di rilievo in tutto il mondo. Ecco alcune delle sue opere principali:


Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles (MOCA) - Los Angeles, Stati Uniti (1986): Il museo è uno dei lavori più celebri di Isozaki ed è caratterizzato da una combinazione di forme geometriche audaci e un uso innovativo della luce.


Art Tower Mito, Ibaraki Prefecture 1990


Team Disney Building - Orlando, Florida, Stati Uniti (1990): Questo edificio iconico ospita le strutture amministrative della Walt Disney Company ed è noto per la sua forma spettacolare e futuristica.


Palau Sant Jordi - Barcellona, ​​Spagna (1992): Questa arena polifunzionale è stata progettata per le Olimpiadi estive del 1992 ed è caratterizzata da una grande copertura a forma di cuspide che domina la struttura.

Jumeirah Himalayas Hotel Shanghai / Cina / 2011

Qatar National Convention Centre (2011) in Doha, Qatar,

Edificio Allianz Tower - Milano, Italia (2015): Situato nel quartiere finanziario di Milano, questo grattacielo è uno dei più alti d'Europa e presenta una facciata metallica riflettente che crea effetti luminosi unici.


Museo del Futuro - Rio de Janeiro, Brasile (2020): Questo edificio futuristico è stato progettato per celebrare l'architettura sostenibile e la tecnologia avanzata. Presenta una struttura organica e una pelle esterna ricoperta da pannelli solari.


Arata Isozaki (Ōita, 23 luglio 1931) è un architetto giapponese della prefettura di Ōita.
Laureato all'Università di Tokyo nel 1954, è stato allievo di Kenzō Tange ed ha fatto parte del suo studio. Nel 1963 ha fondato l'"Arata Isozaki Atelier", che oggi è divenuto "Arata Isozaki & Associates". Isozaki ha vinto nel 1986 la medaglia d'oro del RIBA. In Italia un suo progetto ha vinto la gara internazionale per la nuova uscita monumentale degli Uffizi a Firenze, che è stato completato fino al progetto esecutivo ed è in attesa di essere realizzato in coda ai lavori per il rinnovamento del museo. Ha realizzato il Palasport Olimpico di Torino, che durante le olimpiadi del 2006 ha ospitato le gare di hockey su ghiaccio. L'architetto ha inoltre progettato uno dei tre nuovi edifici prossimi alla costruzione nel centro di Milano: il Dritto, e affiancato da lo Storto e il Curvo. Dal 2005 ha aperto insieme ad Andrea Maffei, suo socio italiano, lo studio Arata Isozaki & Andrea Maffei Associati srl a Milano per sviluppare nuovi progetti in Italia.
È membro del Building Council del Giappone, socio onorario dell'Accademia Tiberina a Roma e dell'Istituto Americano degli Architetti, membro onorario del Bund Deutscher Architekten, Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese.
Riconoscimenti
1967 Premio per la Libreria della Prefettura di Oita dall'Istituto d'Architettura del Giappone
1968 Premio per la Libreria della Prefettura di Oita dal Libro Annuale dell'Architettura
1969 Premio Artist's Newcomer per l'Oita Branch, Fukuoka City Bank assegnato dal Ministero della Cultura del Giappone
1975 Premio per il Gunma Prefectural Museum of Fine Arts
1975 Premio per la Kitakyushu Central Library
1980 Premio speciale per l'Expo 1970 dall'Architectural Institute of Japan
1983 Mainichi Art Award per il Tsukuba Center Building
1988 Asahi Award dall'Asahi Shimbrun
1988 Arnold W. Brunner Memorial Prize dall'Accademia Americana
1988 Istituto delle Arti e delle Lettere
1990 Chicago Architecture Award
1996 Leone d'oro alla Mostra internazionale di architettura di Venezia
2019
Pritzker Prize
Opere principali
Periodo brutalista
1959-60, Centro medico di Oita, Giappone
1961-66, Biblioteca della Prefettura di Oita, Giappone
1963-64, Scuola superiore femminile di Iwata, Prefettura di Ōita, Giappone
1966-67, Filiale di Oita della Banca Sogo di Fukuoka, Giappone
Periodo postmoderno
1974 Kitakyushu Municipal Museum of Art
1974 Biblioteca centrale di Kitakyushu a Fukuoka, Giappone
1974 Gunma Museum of Modern Art a Takasaki, Giappone
1979-'83 Centro civico di Tsukuba a Ibarak, Giappone
1981-1986 Museum of Contemporary Art (MOCA), Los AngelesUSA
1983-'90 Palazzo dello Sport Sant Jordi al Montjuic di Barcellona
1991-'94 Museo d'arte contemporanea a Nagi, Nagi, Giappone
1992 Progetto per l'auditorium della città giardino della scienza di Harima, Giappone
1992 Progetto per il Palazzo dei Congressi di Nara, Giappone
1993 Museo d'arte moderna di Monaco, Germania
1993 Progetto per le Torri gemelle di Donau a Vienna, Austria
1993 Centro per le scienze e le tecnologie avanzate a Hyogo, Giappone
1993 Edificio per uffici in Potsdamer Platz a Berlino, Germania
1993 Edificio polifunzionale nella Place de Francfort a Lione, Francia
1994 Padiglione del te a Tokyo, Giappone
1995 Campus per l'University Arts and Design
1995 Palazzo dei Congressi a Beppu, Oita, Giappone
1995 Centro d'arte e tecnologia giapponese a Cracovia, Polonia
1995 Kyoto Concert Hall, Kyoto, Giappone
1995 Casa del Hombre, A Coruña, Spagna
1996 Padiglione giapponese alla Biennale di Architettura di Venezia, Italia
1997 Stazione di polizia a Okayama, Giappone
1998 Progetto per il Museo d'arte Moderna a Fort Worth, USA
1998 Progetto per la nuova uscita degli Uffizi a Firenze, Italia
1999 Progetto per il Concorso per il Museo dell'evoluzione, Burgos, Spagna
1999 Centro per la ricerca musicale e Palazzo dei congressi a Akiyoshidai, Giappone
1999 Complesso residenziale di Kitagata, Giappone
1999 Center of Science and Industry, Columbus (Ohio) USA
2000 Centro Culturale a Shizouka, Giappone
2000 Stazione marittima e palazzetto dello sport a Salerno, Italia
2000 Progetti per Miami, Florida, USA
2001 Progetto di riqualificazione urbana (centro commerciale, banca, aerostazione nell'area Pirelli), Milano, Italia
2002 Qatar National Library, in Qatar
2003 Palasport Olimpico, Torino, Italia
2003 Central Academy of Fine Arts Museum of Contemporary Art a Pechino, Cina
2003 Zendai Art Museum Hotel a Shanghai, Cina
2004 Isozaki Atea, Abando, Bilbao, Spagna
2004 Palazzo del Nuoto, Torino, Italia
2008 Stazione centrale di Bologna, Italia (vincitore del concorso con Andrea Maffei)
2009 Nuova sede della provincia di Bergamo, Italia (con Andrea Maffei)
2011 MABIC, nuova biblioteca di Maranello (MO), Italia (con Andrea Maffei)
2011 Qatar National Convention Centre, Doha, Qatar
Team DisneyFloridaUSA
Weill Cornell Medical CollegeEducation City, vicino a DohaQatar
Progetto CityLife (riqualificazione Fiera urbana), Milano, Italia



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