lunedì 13 maggio 2024

Corso di storia dell'architettura: Lezione 2 EGITTO


L’architettura antica egiziana, che si sviluppa dal 3100 a.C. fino al fiorire dell'architettura copta (sec. V d.C.), ruota attorno alla figura del faraone, che non è il rappresentante di un dio, come i governatori sumeri, ma un dio egli stesso.
Con l’eccedenza di quanto prodotto (assai maggiore di quella che era nella disponibilità dei sacerdoti asiatici), costruisce opere pubbliche, città, templi, la sua tomba monumentale, simbolo di sopravvivenza e di continuazione del proprio potere-protezione sulla comunità oltre la morte.


Complesso funerario di re Gioser a Saqqara. Sorge entro un perimetro murario di calcare bianco di grandi dimensioni (alto 10 m., lati 544m.x77 m.). Semicolonne papiriformi, senza funzione portante, sono addossate ai muri. La tecnica costruttiva è quella dei blocchetti di pietra, usati come paramento dei muri, ricoperti, internamente di mattoni crudi.



La sfinge in cui è effigiato il volto del faraone Chefren


In Egitto, la città divina monumentale, non sta al centro della città, ma è a sé stante. Fatta in pietra, per durare in eterno, gigantesca, per esser vista da lontano, sproporzionata, rispetto alle misure dell'uomo, i suoi elementi gareggiano per dimensione con quelli del paesaggio naturale. Essa sovrasta la città degli uomini, effimera, costruita in mattoni, assai deperibile, talvolta ridotta a semplici attendamenti provvisori che costituiscono il cantiere adibito all'edificazione monumentale.

Nel complesso di Giza troneggia la piramide di Cheope (alta 146,70 m., con base quadrata e lato di 230 m.). Architettura più simbolica che utilitaria, è affiancata dal percorso processionale e dal tempio funerario. L'ingresso alla camera funeraria è protetto da complessi dispositivi. Decorata con un raffinato rivestimento in pietra, la sua realizzazione richiese il lavoro di 100.000 persone per circa 20 anni.


Tomba di Montuhotep II a Deir el Bahari. Il tempio funerario, addossato ad una parete rocciosa, è preceduto da terrazze porticate, ulteriore sviluppo delle caratteristiche serie di aperture, allineate nelle rocce delle vicine tombe dinastiche di el-Assàif

 

NUOVO REGNO (XVIII-XX DINASTIA) 1567-1075 A.C

Con la XVIII dinastia la capitale politica ritorna a Tebe. Al gigantismo delle piramidi subentra una concezione nuova, che privilegia sepolture rupestri, come testimoniato dalla Valle dei Re.
• Il culto del dio Ra, coincide col culto del faraone, emblema di sovrano onnipotente e onnisciente che contrasta l’apparato burocratico;
• le sepolture dei sovrani sorgono sulla riva occidentale del Nilo, di fronte a Luxor;
• la piramide è sostituita da una tomba scavata nelle rocce di una valle desertica;
• dopo il funerale, la tomba viene sigillata e l'ingresso mascherato.
Il periodo del Nuovo Regno è caratterizzato da edifici notevolissimi:
• Tempio funebre della regina Hatshepsut, a Deir el-Bahari, con struttura a terrazze porticate degradanti (di tradizione tebana);
• Complesso Templare di Karnak, edificato dopo la riforma teologica della regina Hatshepsut, basata sulla mitologia tebana (antimenfitica) dove il re è figlio carnale del dio tebano Ammone;
• Sala delle Feste, eretta da Tutmosi III, trasposizione architettonica della riforma teologica, dove, simbolicamente, il dio Ammone, il sovrano e il dio solare Ra si identificano;
• Tempio di Luxor, eretto da Amenofi III, unito con un viale di sfingi al santuario di Karnak.
• la Sala di Ammone a Karnak (134 colonne, di cui 12 della navata centrale alte 20 m. e pesanti ciascuna oltre 500 t.);
• il Cortile porticato del tempio di Luxor;
• il Ramesseo, tempio funerario a Tebe-ovest;
• il Tempio Abu Simbel, in Nubia scavato nella roccia, con portale ornato di quattro enormi statue.


Importanti cambiamenti socio-religiosi caratterizzano questa epoca:
• Il Tempio Funerario di Amenofi III, con i Colossi di Memnone, due statue colossali del sovrano, poste ai lati dell'ingresso, oggetto di culto fuori del tempio, quindi accessibili a tutti i sudditi.
 
Il tempio di Luxor.


Il complesso templare di Luxor

LA CITTÀ EGIZIANA

Quale forma ha la città egiziana? Una risposta la possiamo avere dai resti delle opere eseguite sotto Amenofi IV che, assunto il nome di Ekhnaton (amato da Aton), promosse un ardito tentativo di monoteismo (Aton, divinità unica, sostituisce Ammone, divinità principale). Nel conseguente, ma temporaneo, sconvolgimento politico, avvenne il trasferimento della residenza regale, da Tebe al Medio Egitto, dove venne fondata la nuova capitale (nei pressi del’odierna Tell-el-Amarna). I pochi, ma interessanti resti, ci danno un’idea, abbastanza precisa, di quello che doveva essere l’impianto urbanistico della città egiziana del Nuovo Regno. Impostata come una città giardino: era composta di case popolari a schiera allineate verso la strada, case a corte per i ceti più elevati e ville di funzionari, circondate da giardini, variate secondo il gusto individuale.
 
Tempio-palazzo di Ramesse III a Madinet-Habu. Il grandioso complesso è simile ad una fortezza, circondata da mura alte 17 m, con portali e merlature di chiara matrice assira, entro cui sorgono il palazzo reale, gli spazi sacri del tempio, le abitazioni del clero, del personale amministrativo, dei soldati e degli ufficiali, le stalle, i magazzini, ecc.

IL TEMPIO-PALAZZO EGIZIANO

Quale forma ha il palazzo egiziano? La risposta la possiamo individuare all’epoca della XX dinastia, dove, il mutato clima sociale, vede una progressiva perdita di potere da parte del faraone. Il tempio viene circondato da edifici accessori (granai, archivi, magazzini, ecc.) e finisce per configurarsi come un tempio-palazzo-fortezza. Importante testimonianza in tal senso è il Tempio-palazzo di Ramesse III a Medinet-Habu (sec. XII a. C.)
Complesso templare dell’isola di File.

EPOCA TARDA (XXI-XXXIX DINASTIA) 1075-332 A.C.

Colle dinastie seguenti, inizia la definitiva decadenza egiziana. L’occupazione, da parte di Cambise (525 a.C.) e di Alessandro Magno (332 a.C.), fa dello stato egiziano la parte di un più vasto gioco di rapporti mediterranei. Anche i resti architettonici, quando non sono scarsi, testimoniano una cultura totalmente diversa da quella di impianto originale antico.

L’EGITTO GRECO-ROMANO (SEC. IV A.C.- IV D.C.)

L’arrivo di nuovi apporti culturali non crea, in Egitto, un linguaggio architettonico nuovo. Nell'Egitto tolemaico della dominazione greca, vengono iniziati o rifatti molti edifici, tra cui ricordiamo i Templi di File, Kom Ombo, Edfu, Esna e Dendera, che ripetono sostanzialmente la struttura dei templi antico-egiziani. La tradizione finirà per estinguersi del tutto sotto la dominazione romana
 











Storia dell'architettura: Espressionismo



https://youtu.be/7XYRBrPHsUg?si=G26a7xE9xxwDJ6eR

L'Architettura Espressionista: Una Rivoluzione nell'Estetica Urbana






























L'Architettura Espressionista emerge come una rivoluzione nell'estetica urbana del XX secolo, sfidando le convenzioni architettoniche tradizionali e abbracciando una visione audace e innovativa del design degli edifici. Caratterizzata da forme audaci, linee dinamiche e un uso creativo dei materiali, l'architettura espressionista si distingue per la sua capacità di comunicare emozioni intense e creare esperienze spaziali uniche.

Le Radici dell'Espressionismo Architettonico
Nato in Germania nei primi decenni del XX secolo, l'architettura espressionista è influenzata da una serie di fattori storici, culturali e sociali. La devastazione della Prima Guerra Mondiale, l'ascesa del movimento artistico dell'Espressionismo e l'instabilità politica ed economica dell'epoca hanno contribuito a creare un terreno fertile per l'emergere di un nuovo linguaggio architettonico.
Principi e Caratteristiche Distintive
L'architettura espressionista si distingue per il suo approccio non convenzionale alla progettazione degli edifici. Le sue principali caratteristiche includono:

Forme Astratte: Gli edifici espressionisti spesso presentano forme non convenzionali e astratte, che sfidano le regole della geometria tradizionale. Le linee curve, le masse scultoree e le facciate irregolari sono comuni in questo stile architettonico.
Esplorazione dei Materiali: Gli architetti espressionisti sperimentano con una vasta gamma di materiali, inclusi il cemento armato, il vetro e l'acciaio, per creare effetti visivi e tattili unici. L'uso innovativo dei materiali contribuisce a conferire agli edifici espressionisti una sensazione di dinamismo e movimento.
Espressione Emotiva: L'architettura espressionista mira a comunicare emozioni intense e a creare un'esperienza spaziale coinvolgente per coloro che interagiscono con gli edifici. Attraverso l'uso di forme suggestive, giochi di luce e ombra, e una disposizione spaziale dinamica, gli architetti espressionisti cercano di suscitare una risposta emotiva negli spettatori.
Integrazione con l'Ambiente Circostante: Nonostante la loro natura audace e innovativa, gli edifici espressionisti sono spesso progettati per integrarsi armoniosamente con il loro contesto urbano. Gli architetti tengono conto delle caratteristiche del sito, della topografia circostante e delle esigenze dei residenti per creare edifici che si fondono organicamente con il loro ambiente.

Eredità e Influenza

L'architettura espressionista ha lasciato un'impronta duratura sul panorama urbano mondiale, influenzando generazioni successive di architetti e designer. La sua enfasi sull'innovazione, la creatività e l'espressione emotiva ha ispirato molti altri movimenti architettonici, tra cui il Brutalismo ed il Postmodernismo. In conclusione, l'architettura espressionista rappresenta una tappa fondamentale nella storia dell'architettura moderna, testimoniando il potere della creatività umana e la capacità di trasformare il mondo attraverso il design innovativo e l'espressione artistica. Con le sue forme audaci e la sua visione avveniristica, continua a ispirare e affascinare coloro che si avventurano nei suoi spazi straordinari.

Principali Architetti Espressionisti e le Loro Opere Iconiche

1. Erich Mendelsohn (1887-1953)






Erich Mendelsohn è considerato uno dei pionieri dell'architettura espressionista. Nato in Polonia e formatosi in Germania, Mendelsohn ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama architettonico del XX secolo con opere innovative e futuristiche. Tra le sue opere più celebri si annoverano:

  • Einsteinturm (Torre Einstein) a Potsdam, Germania: Questa torre di osservazione astronomica, completata nel 1924, è un esempio iconico di architettura espressionista, caratterizzata da forme curve e una facciata dinamica.

  • Teatro del Mondo (Universum Kino) a Berlino, Germania: Progettato nel 1927, questo cinema all'aperto è famoso per la sua facciata ondulata e la sua forma che ricorda una nave pronta a salpare.

  • Magazzini Schocken a Berlino

2. Bruno Taut (1880-1938)




Bruno Taut è stato un altro importante esponente dell'architettura espressionista tedesca. Le sue opere si distinguono per l'uso audace del colore e delle forme geometriche. Alcune delle sue realizzazioni più significative includono: Glass House a Vienna. Padiglione di vetro.

3. Hans Poelzig (1869-1936)





Hans Poelzig è stato un altro importante architetto e scenografo tedesco, noto per la sua opera eclettica che spaziava dall'espressionismo al neoclassicismo. Tra le sue realizzazioni più rilevanti si annoverano: Grosses Schauspielhaus (Grande Teatro) a Berlino, Germania: Questo teatro, completato nel 1919, presenta una facciata imponente e un interno sontuoso, che combinano elementi espressionisti e neoclassici.

4. Fritz Höger (1877-1949)



Fritz Höger è stato un architetto tedesco, noto soprattutto per il suo capolavoro, il Chilehaus. Nato nel 1877, Höger ricevette la sua formazione presso la Scuola Tecnica Superiore di Amburgo e successivamente lavorò per importanti architetti dell'epoca, tra cui Martin Haller e Johannes Otzen.

L'opera più celebre di Höger, il Chilehaus, è situata ad Amburgo ed è considerata uno dei più significativi esempi di architettura espressionista del mondo. Costruito tra il 1922 e il 1924, il Chilehaus è un edificio a forma di nave con una facciata decorata con mattoni a forma di scale che creano un effetto dinamico e tridimensionale. Questo imponente edificio, con le sue linee affilate e la sua struttura impressionante, rappresenta l'apice dell'estetica espressionista nell'architettura.

Questi sono solo alcuni degli architetti più influenti dell'era espressionista, il cui lavoro ha contribuito a ridefinire il concetto di architettura nel XX secolo e ha lasciato un'impronta indelebile sulla storia dell'arte e del design.


11 VI RACCONTO LA STORIA DELL'ARCHITETTURA 1

  

Vi racconto la Storia dell’Architettura 1 raccoglie in maniera divulgativa e narrativa le lezioni tenute nel corso di molti anni d’insegnamento superiore ed universitario e pubblicate nel blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/). L’opera completa si compone di 3 volumi.

12 VI RACCONTO LA STORIA DELL'ARCHITETTURA 2


 
Vi racconto la Storia dell’Architettura 2. In questo secondo volume sono raccolte le biografie e le opere degli architetti della generazione prebellica ed interbellica pubblicate nel blog  “Homo ludens” (
https://nonmirompereitabu.blogspot.com/). L’opera completa si compone di 3 volumi.



13 VI RACCONTO LA STORIA DELL'ARCHITETTURA 3


 
Vi racconto la Storia dell’Architettura 3
. In questo terzo volume sono raccolte le biografie e le opere degli architetti della generazione postbellica pubblicate nel blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/) L’opera completa si compone di 3 volumi.