sabato 22 giugno 2024

Corso di storia dell'architettura: Gropius 1883

Gropius 1883








Walter Adolph Gropius (Berlino, 18 maggio 1883 – Boston, 5 luglio 1969) è stato un architetto, designer, urbanista e accademico tedesco. È stato uno dei fondatori del Bauhaus. Assieme a Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto e Ludwig Mies van der Rohe è ricordato come uno dei maestri del Movimento Moderno in architettura.

Le sue Officine Fagus, costruite tra il 1911 e il 1913 ad Alfeld an der Leine, sono state iscritte nel 2011 nella Lista dei Patrimoni Mondiali dell'Umanità dall'UNESCO.
Proveniente da una famiglia di architetti (era pronipote dell'architetto Martin Gropius), studia architettura a Monaco (1903) e a Berlino (1905-1907). Nel 1915, durante una licenza militare dal fronte, sposa Alma Mahler Schindler, vedova del musicista Gustav Mahler. Insieme i due ebbero una prima figlia, alla quale diedero il nome di Manon; affetta da poliomielite, morì nel 1935 a soli diciotto anni. Un secondo figlio, Carl Martin, nacque pure gravemente malato e morì a dieci mesi di vita. I due divorziarono nel 1920[1].
Finiti gli studi, dal 1907 al 1910 lavorò a Berlino nello studio di Peter Behrens, quando questi era impegnato come consulente artistico con la AEG[2]. Nella stessa città, nel 1911 aprì il suo studio di architettura e da allora fino al 1925, lavorò in collaborazione con Adolf Meyer. Sempre nel 1911 ebbe come primo importante incarico la progettazione e realizzazione delle Officine Fagus ad Alfeld, dove sono presenti innovazioni formali: con il vetro e l'acciaio sentiti come "privi di essenza" Gropius diede all'edificio una corporeità compatta e nello stesso tempo trasparente. Per la prima volta furono applicate ampie superfici in vetro su un edificio a più piani in muratura. Gli angoli privi di sostegni del rivestimento trasparente dell'edificio, che permettono di vedere all'interno i pianerottoli sospesi in aria, contraddicevano le concezioni tradizionali della stabilità.
Le Officine Fagus, Patrimonio dell'Umanità

Nel 1914 progetta, insieme a Adolf Meyer, il Padiglione del Werkbund per l'esposizione di Colonia; l'edificio si compone di più volumi su un impianto assiale e simmetrico, rotto soltanto dal Padiglione dei Motori (il quale è affiancato da un lato da una statua classica e dall'altro da una turbina, a celebrazione dello spirito colto dell'élite industriale tedesca). L'ingresso principale è costituito da un severo volume in mattoni affiancato da due cilindri vetrati contenenti scale elicoidali; seguendo il percorso centrale si arriva alla Sala delle Macchine, spazio trattato come un capannone ferroviario.
Il Bauhaus divenne l'istituzione formale più influente del XX secolo per l'architettura, il design e la pedagogia dell'arte. Già nel nome, il Bauhaus, nel quale insegnarono molti fra i più importanti artisti moderni, alludeva ai cantieri (Bauhütten) medievali. L'arte e l'artigianato, la teoria e la pratica, dovevano essere unificati in un'opera d'arte totale, la costruzione. Si trattava però di utilizzare le tecniche contemporanee, di trasferire alle condizioni dell'epoca industriale le vecchie capacità artigianali. Condividendo con il Werkbund le idee del rispetto dei materiali e della loro funzione, l'utilizzabilità dei prodotti divenne l'idea-guida e la produzione industriale lo scopo del lavoro di progettazione. Quella che doveva sorgere era un'arte industriale.
Dessau è stata la prima località nella quale la "scuola del Bauhaus" ha potuto realizzare il suo programma non solo di corsi, ma anche di costruzioni. All'edificio della scuola e delle officine, con la sua famosa cortina di vetro, apparteneva anche la Preller - Haus con gli alloggi per gli studenti: dei balconcini, che con il loro parapetto di ferro si stagliavano nettamente nel blocco, indicavano all'esterno la suddivisione in piccole unità abitative. Dopo il complesso della scuola, Gropius progettò le case dei maestri, composte di cubi. Nel 1926 realizzò la Siedlung ("insediamento") di Dessau-Törten, uno dei capisaldi dell'urbanistica razionalista; nelle case a schiera a due piani egli sperimentò il lavoro con elementi prefabbricati e con il montaggio a catena sul luogo della costruzione. Del 1927 è il progetto per il "Total Theatre" di Erwin Piscator, progetto mai realizzato ma assolutamente innovativo: il palco e gli spalti erano in grado di ruotare ed assumere diverse configurazioni a seconda che si trattasse di una conferenza, di una rappresentazione teatrale o di un concerto. Del 1930 è Karlsruhe-Dammerstock. Dal 1928 esercita la professione a Berlino svolgendo un'intensa attività quale conferenziere su questioni riguardanti il "nuovo modo di costruire" e il Bauhaus.
Dal 1934 al 1937 lavora a Londra in collaborazione con Maxwell Fry. Nel 1937 viene chiamato negli Stati Uniti ad Harvard, presso la "Graduate School of Design", dove, a partire dal 1938, diventa direttore della sezione di architettura. Nello stesso anno organizza a New York la mostra "Bauhaus 1919-1928" e costruisce la sua casa di Lincoln (Massachusetts). Dal 1938 al 1941 gestisce uno studio di architettura in collaborazione con Marcel Breuer.
Nel 1946 fonda a Cambridge (Massachusetts) lo studio "The Architects Collaborative" (TAC) con un gruppo di suoi ex allievi, e con questa sigla firmerà le sue opere del dopoguerra: in particolare il Graduate Center di Harvard (1949-50) e l'ambasciata degli USA ad Atene (1956). Del 1964/65 è il progetto per un Archivio del Bauhaus con sede a Darmstadt che verrà poi effettivamente realizzato a Berlino (1976-79).
Architettura
La sede del Bauhaus a Dessau
La Gropius house a Lincoln
Gropius è unanimemente considerato uno dei più grandi architetti moderni. In effetti la fabbrica Fagus e gli edifici del Bauhaus costituiscono altrettante pietre miliari nella storia dell'architettura moderna. Per il Bauhaus, Gropius ha rappresentato, anche dopo la conclusione della sua esperienza come direttore della scuola, la vera personalità ispiratrice e l'autorità di riferimento. Non a caso anche dopo la chiusura della scuola egli si è sempre adoperato perché fossero conosciute e valorizzate le idee che erano state alla base della sua fondazione.
Il contributo di Gropius all'architettura moderna, importante sul piano linguistico, diventa decisivo sul piano della didattica: tutto un filone del razionalismo sarebbe impensabile senza la riflessione teorica e l'esperienza didattica del maestro tedesco. Nella teoria metodica di Gropius, infatti, trovano una precisa collocazione funzionale, all'insegna del principio metodologico, tutte le discipline architettoniche, dal design all'urbanistica.
Scritti
1935 - La nuova architettura e il bauhaus
Libro breve scritto durante il suo esilio inglese, pubblicato nel 1935 da Faber and Faber è e diviso in quattro capitoli: la nuova architettura e il Bauhaus, standardizzazione, razionalizzazione, il bauhaus. Nel libro ,l'autore descrive l'essenza della nuova architettura come costruzione razionale ,che migliora le condizioni di vita delle persone minimizzando i costi. Grande attenzione viene posta alla necessità di riportare la progettazione ad esprimere lo spirito dell'epoca ,promuovendo l'istituzione di una nuova scuola basata sulla collaborazione attiva.
La nuova architettura e il bauhaus
Nel primo capitolo, lo scopo dell'autore è identificare l'essenza della Nuova Architettura, nella quale le nuove forme sono il prodotto logico e ineluttabile delle condizioni intellettuali, sociali e tecniche dell'epoca. La critica al formalismo avviene sia quando riprende gli stili del passato, che quando utilizza le nuove forme come capriccio individuale. L'architettura per l'appagamento dell'uomo deve fondere in un'unità sia gli aspetti materiali che quelli estetici. Nel primo caso, il valore pratico della nuova architettura si contraddistingue dalla liberazione dall'ornamento, l'enfatizzazione delle caratteristiche strutturali, la creazione di soluzioni semplici ed economiche, nel secondo si distingue per una nuova visione dello spazio grazie alla tecnica che consente di ridurre il volume delle strutture. Le nuove tecniche costruttive consentono di:


  • abolire la funzione portante del muro, assegnando la funzione portante ai pilastri sottili e la funzione di divisorio a muri non portanti più leggeri.
  • aumentare la superficie trasparente per migliorare l'illuminazione degli ambiente e per trasmettere l'idea di leggerezza.
  • eliminare il tetto a due spioventi a favore di una copertura piana che consente di avere maggiore libertà nella progettazione, stanze regolari, adibire la copertura ad altre funzioni, consentire un'eventuale estensione futura, prestare attenzione alla visione estetica a volo d'uccello, reintrodurre la natura nelle città.


Standardizzazione
Nel secondo capitolo l'autore si concentra sull'efficienza, dove la meccanizzazione è finalizzata a liberare l'uomo dalle attività manuali per potersi dedicare ad attività più elevate. Il desiderio di soddisfare i bisogni della comunità al minor costo e con il minor sforzo, tramite il miglioramento dell'organizzazione produttiva ha portato alla meccanizzazione, alla specializzazione del lavoro e alla razionalizzazione. Secondo l'autore la standardizzazione è una precondizione di una civiltà evoluta e non un rischio per l'individuo. Questo comporta la definizione di un modello standard o forma-tipo di un qualsiasi oggetto di uso comune come sintesi delle forme purificate dall'individualismo. Per raggiungere questi scopi in edilizia, lo strumento per la produzione di questi modelli tipo sarebbe la produzione di massa.
Razionalizzazione
Nel terzo capitolo l'autore si concentra sulla necessità di una transizione del settore edilizio verso una costruzione razionale al fine di raggiungere un miglioramento delle condizioni di vita e contemporaneamente una riduzione dei costi.
Caratteristiche
Architettura tradizionale
Nuova Architettura
processo
artigianale
industriale
esecuzione
stagionale
continua
materiali
materiali naturali disuniformi e imprecisi
materiali sintetici uniformi e precisi
costruzione
a umido
assemblaggio a secco
estetica
pesante
leggera
principi
ornamento
armonia spaziale, compostezza e proporzione, forme chiare, forme essenziali
L'autore indica alcune opere come espressione dei suoi lavori successivi (tra cui le Officine Fagus). Conclude sostenendo che a seguito della prima guerra mondiale si era convinto che non poteva realizzare le sue idee se non era in grado di influenzare l'industria del proprio paese anche realizzando una nuova scuola di design che fosse gestita da collaboratori autonomi aventi una causa comune.
Il Bauhaus
Nell'ultimo capitolo l'autore dichiara che alla base della fondazione del primo Bauhaus c'era stata l'idea di una unità sottostante a tutti i campi del design. Nel 1919 assume il controllo della Scuola di arti e mestieri di Weimar e Accademia di belle arti con lo scopo di conciliare la creatività del design con la perizia tecnica, elaborando prodotti studiati per la produzione di massa. L'autore descrive il curriculum di studi che fonde insegnamenti pratici (Weklehre) a quelli intellettuali (Formlehre). Nel 1925 la scuola viene trasferita a Dessau e si organizza in modo diverso passando dalla gestione dei laboratori con un insegnante pratico e uno teorico ad un unico insegnante, inoltre viene realizzato il complesso di edifici nuovi. Dopo il 1928 l'autore lascia il Bauhaus e si concentra sulle problematiche dell'abitare per la grande massa della popolazione, dove sviluppa soluzioni a più piani per raggiungere la qualità dell'abitare identificata in luminosità, spazi verdi, densità abitativa, distanza ridotta, opposta sia alle soluzioni disarticolate delle abitazioni monofamiliari che alla speculazione edilizia presente a New York.
Edifici importanti
Officine Fagus, 1911 - 1925, Hannoversche Straße, Alfeld an der Leine, Germania
Padiglione del Werkbund , 1914, Colonia, (Germania)
Sede del Bauhaus, 1925 - 1926, Gropiusallee, Dessau, (Germania)
Ufficio di collocamento, 1927 - 1929, August-Bebel-Platz, Dessau, (Germania)
Gropius House, 1938, Baker Bridge Road, Lincoln (Massachusetts)
Harvard Graduate Center, 1950, Cambridge, (Massachusetts)
Progettazione della Gropiusstadt, quartiere residenziale di Berlino, 1960
Bauhaus Archiv, 1976 - 1979, Klingelhöferstraße, Berlino

Corso di storia dell'architettura: Bauhaus

BAUHAUS https://youtu.be/U-VXsfbD450?si=Nq6MG1e9jlOAe7yi


La Bauhaus è stata molto più di una semplice istituzione educativa; è stata un movimento culturale che ha rivoluzionato il mondo del design, dell'architettura e delle arti visive nel XX secolo. Ecco alcuni punti chiave per approfondire la sua importanza:

  1. Approccio interdisciplinare: La Bauhaus ha adottato un approccio interdisciplinare all'arte e al design, integrando l'arte, l'artigianato e l'industria. Questo significava che gli studenti venivano formati in diverse discipline, tra cui pittura, scultura, architettura, design tessile, design grafico e mobili. Questo approccio ha promosso la collaborazione tra artisti e artigiani, incoraggiando la sperimentazione e l'innovazione.

  2. Rivoluzione nel design: La Bauhaus ha introdotto una nuova estetica nel design, caratterizzata dalla semplicità, la funzionalità e la razionalità. Gli insegnanti della Bauhaus hanno sviluppato un linguaggio visivo distinto basato sulla geometria, sulle forme semplici e sui colori primari. Questo approccio minimalista ha influenzato il design industriale e grafico, nonché l'architettura moderna.

  3. Mobili Bauhaus: I mobili progettati alla Bauhaus sono diventati icone del design moderno. Artisti e designer come Marcel Breuer e Ludwig Mies van der Rohe hanno creato pezzi innovativi che combinavano materiali moderni come l'acciaio tubolare e il compensato curvato con forme geometriche pulite. Questi mobili erano funzionali, ergonomici e spesso privi di ornamenti superflui.

  4. Architettura Bauhaus: Gli architetti della Bauhaus hanno abbracciato l'idea di "architettura totale", che integrava design, funzionalità e tecnologia per creare spazi abitativi moderni ed efficienti. I principi architettonici della Bauhaus, come la trasparenza, la simmetria e l'uso innovativo dei materiali, sono stati applicati a edifici residenziali, scuole e edifici pubblici in tutto il mondo.

  5. Eredità duratura: Nonostante la chiusura della scuola nel 1933 sotto la pressione del regime nazista, l'eredità della Bauhaus continua a influenzare il design e l'arte contemporanei. I principi di design della Bauhaus, come la forma segue la funzione e la ricerca della semplicità, sono ancora rilevanti oggi e hanno ispirato molte generazioni di designer e artisti.




Il Bauhaus ha attratto numerosi artisti, designer e architetti di talento che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo e alla diffusione dei principi del movimento. Ecco alcuni dei principali esponenti del Bauhaus:

  1. Walter Gropius: Fondatore e primo direttore della Bauhaus, Gropius era un architetto visionario che ha sviluppato la filosofia e i principi fondamentali della scuola. Ha promosso l'integrazione tra arte e industria e ha sottolineato l'importanza della collaborazione interdisciplinare.






  1. Paul Klee: Uno dei più importanti pittori e teorici dell'arte del XX secolo, Klee ha insegnato alla Bauhaus dal 1921 al 1931. La sua opera rifletteva un approccio innovativo alla pittura basato su forme geometriche e colori vivaci.





  1. Wassily Kandinsky: Conosciuto per essere uno dei pionieri dell'arte astratta, Kandinsky è stato uno degli insegnanti più influenti della Bauhaus. Ha sviluppato teorie sulla spiritualità dell'arte e sull'uso simbolico del colore e della forma.





  1. Ludwig Mies van der Rohe: Dopo Gropius, Mies van der Rohe è stato direttore della Bauhaus dal 1930 al 1933. È noto per il suo lavoro nell'architettura moderna, con opere iconiche come il padiglione tedesco per l'Esposizione Internazionale del 1929 a Barcellona e la famosa casa Tugendhat a Brno.









  1. Marcel Breuer: Famoso per i suoi mobili in acciaio tubolare e il design innovativo, Breuer è stato uno dei principali designer della Bauhaus. Ha contribuito a definire lo stile Bauhaus con le sue sedie, poltrone e tavoli caratterizzati da linee pulite e materiali moderni.





  1. László Moholy-Nagy: Artista multiforme, Moholy-Nagy ha lavorato alla Bauhaus come insegnante e capo del dipartimento di metallo, vetro e ceramica. È noto per le sue opere sperimentali nell'arte fotografica, nell'arte cinetica e nell'arte delle installazioni.








 

Corso di storia dell'architettura: Lezione 20 BAUHAUS









Il Bauhaus, il cui nome completo era Staatliches Bauhaus, è stata una scuola di arte e design che operò in Germania dal 1919 al 1933, nel contesto storico-culturale della Repubblica di Weimar. Ebbe sede a Weimar dal 1919 al 1925, a Dessau dal 1925 al 1932, e a Berlino dal 1932 al 193 quando chiuse perché invisa al nazismo. Ideato da Walter Gropius, il termine Bauhaus richiamava la parola medievale Bauhütte, che in italiano significa: capannone, indicante la loggia dei muratori. Erede delle avanguardie anteguerra, non fu solo una scuola, ma rappresentò anche il punto di riferimento fondamentale per tutti i movimenti d'innovazione nel campo del design e dell'architettura legati al razionalismo e al funzionalismo, facenti parte del cosiddetto Movimento Moderno. I suoi insegnanti, appartenenti a diverse nazionalità, furono figure di primo piano della cultura europee e l'esperienza didattica della scuola influirà profondamente sull'insegnamento artistico e tecnico fino ad ogg. Il Bauhaus è stato un momento cruciale nel dibattito novecentesco del rapporto tra tecnologia e cultura. Attualmente l'azienda tedesca Tecta produce riproduzioni di arredamento progettato dal Bauhaus con l'aiuto di documenti ufficiali. L'esperienza del Bauhaus ha i suoi antecedenti nel clima culturale che si era venuto a creare da metà ottocento in Europa, soprattutto nei paesi anglosassoni, nel periodo storico successivo alla Rivoluzione industriale, che aveva prodotto la meccanizzazione dei sistemi produttivi, la crescita del proletariato e l'inizio di un processo di razionalizzazione e riduzione dei prezzi delle merci. In Inghilterra, dove il governo aveva promosso una riforma delle accademie e della formazione professionale nel senso di un maggiore coinvolgimento dello studente nella fase progettuale, William Morris, influenzato dal pensiero di John Ruskin, fondò laboratori che producevano artigianalmente sedie, tavoli, bicchieri, cucchiai, brocche, mobili contenitori, cassapanche, decretando l'affermazione dello stile Arts and Crafts. I primi musei che raccolsero opere di arte applicata e industriale furono aperti in Inghilterra e ad essi seguirono la fondazione in Germania del Museum für angewandte Kunst a Vienna e del Kunstgewerbemuseum a Berlino. La Prussia inviò in Inghilterra Hermann Muthesius per scoprire e studiare le ragioni del successo economico inglese. Muthesius suggerì di integrare laboratori all'interno delle scuole di artigianato artistico e cercò di stimolare la formazione di aziende-laboratori come i Deutsche Werkstätten, suscitando la nascita del Deutscher Werkbund, volta a mettere insieme le ragioni dell'arte con quelle dell'industria. Tra le scuole che vennero riformate secondo i nuovi principi si ricordano l'Accademia di Düsseldorf di Peter Behrens, la Scuola di artigianato artistico di Stoccarda di Otto Pankok, l'Accademia di Breslavia di Hans Poelzig, l'Accademia di Berlino di Bruno Paul, la Scuola di artigianato artistico di Weimar diretta da Henry van de Velde.Walter Gropius aveva atteso invano dal 1915 di poter dirigere la Scuola d'arte applicata (Kunstgewerbeschule) di Weimar, che chiuse quando il suo fondatore e direttore Henry van de Velde ne fu allontanato perché straniero. Tuttavia prima di andare via, van de Velde indicò al Ministero come suoi successori proprio Gropius, Hermann Obrist o August Endell. Nell'ottobre dello stesso anno Fritz Mackensen, che dirigeva l'Istituto superiore di belle arti del Granducato di Sassonia, con una lettera invitò Gropius a dirigere la neonata sezione di architettura della scuola. Nel carteggio fra i due tuttavia emergono molte divergenze circa la forma che doveva avere il corso di architettura ed il rapporto dell'architettura con le arti applicate ed i sistemi produttivi. Nel gennaio del 1916 Gropius inviò al Ministero di Stato del Granducato di Sassonia a Weimar una proposta per l'istituzione di un istituto scolastico come centro di consulenza artistica per l'industria, il commercio e l'artigianato. Nell'ottobre del 1917 Fritz Mackensen, direttore dell'istituto superiore di belle arti del Granducato di Sassonia insieme al corpo insegnante elaborarono ed inviarono al Ministero un verbale contenente delle istanze circa alcune proposte di riforma. Il dibattito si concluse nel 1919 con una soluzione di compromesso: l'istituto statale del Bauhaus sarebbe nato dalla fusione dell'ex Istituto superiore di belle arti e l'ex Scuola d'arte applicata del Granducato di Sassonia con l'aggiunta di una sezione di architettura. Pertanto si riunivano in un unico istituto l'Accademia d'arte e la Scuola di arti e mestieri.Gropius nel gennaio del 1919 inviò al barone von Frischt, amministratore di tutti gli istituti d'arte di Weimar, una richiesta di chiarimenti circa l'eventuale sua nomina come direttore. Finalmente nell'aprile dello stesso anno il "Bauhaus statale di Weimar" (Staatliches Bauhaus in Weimar) fece la sua prima comunicazione ufficiale, pubblicando il Manifesto e programma del Bauhaus statale di Weimar curato da Gropius, con sulla copertina una xilografia di Lyonel Feininger dal titolo Cattedrale, che raffigurava una cattedrale superata da una torre e tre raggi luminosi corrispondenti rispettivamente alla pittura, scultura e architettura. Nella stesura del programma del Bauhaus, Gropius aveva tenuto conto dei risultati del dibattito che aveva animato gli anni della guerra, fra lui e Fritz Mackensen, ma anche dei contributi di Otto Bartning e del suo Programma di insegnamento per l'Architettura e le Belle Arti impostato sui metodi e i processi dell'artigianato. Tuttavia i principi su cui si basava il programma del Bauhaus del 1919 erano stati anticipati da Bruno Taut nel suo programma sull'architettura per l'Arbeitsrat für Kunst pubblicato nel 1918. Taut era convinto che l'unione profonda di tutte le discipline in una nuova arte del costruire avrebbe portato una nuova unità culturale. Questa rielaborazione del concetto di Gesamtkunstwerk era stata espressa anche dallo stesso Gropius in un opuscolo pubblicato quasi in contemporanea con il programma della scuola. Il già esistente Rat der Meister (Consiglio dei Maestri) proposto da Bartning divenne l'effettivo Meisterrat, delle quali attività gli studenti erano sempre ben informati. Esso nominava i maestri e gestiva le attività degli allievi, nel loro percorso da apprendista di primo livello (Lehrling), ad apprendista di secondo livello (Geselle, dopo 3 anni) fino alla nomina a giovani insegnanti (Jungmeister, dopo 6 anni). Dal 1922 si istituì il Bauhausrat che vedeva la partecipazione al consiglio dei maestri tecnici, nonché dei rappresentanti degli studenti e apprendisti di secondo livello, che tenevano inoltre anche una propria rivista. Nonostante la scelta presente nel programma di affiancare al maestro-artista un maestro-artigiano, i primi anni di attività della scuola furono caratterizzati da un'impronta quasi esclusivamente artistica, dovuta alla presenza del pittore svizzero Johannes Itten, che vi giunse nell'autunno del 1919 proveniente, insieme a molti suoi allievi, da Vienna, dove aveva aperto una propria scuola d'arte, influenzata da Franz Cižek anche se Itten aveva arricchito il metodo con la teoria della forma e del colore del suo maestro Adolf Hölzel. L'artista insegnò al Bauhaus per i primi tre anni, fino a che Gropius, dopo un periodo di contrasti, non lo licenziò per poter dare alla scuola un carattere più tecnico. A Weimar fu dato spazio all'organizzazione di feste, ideate anche per coinvolgere, ma con scarso successo, la popolazione della città. Le principali furono la Festa della lanterna (in occasione del compleanno di Gropius), la Festa del solstizio d'estate, la Festa degli aquiloni e il Natale.Dopo un incontro avvenuto nel natale del 1919 a casa di Bruno Taut a Berlino fra Theo van Doesburg e alcuni personaggi di spicco e diversi studenti del Bauhaus, Gropius, avendo esaminato il materiale portato dall'architetto olandese, auspicò la sua presenza a Weimar. Nel mese di aprile del 1921 van Doesburg, con la moglie Pétro-Nelly van Moorsen, si trasferì a Weimar, con l'intento di essere immesso nel corpo docente del Bauhaus; tuttavia solo nel 1922 diede vita ad un corso sul De Stijl, a cui parteciparono la maggior parte degli studenti del Bauhaus. L'influenza del corso nello scuola fu importante, come dimostrano i lavori prodotti successivamente nei laboratori, tra cui l'opera di Marcel Breuer e László Moholy-Nagy, decretando la fine del "Bauhaus espressionista".

L'esposizione del 1923
L'esposizione fu organizzata successivamente alla richiesta fattane dal governo regionale nel 1922. Gropius dispose che tutti i laboratori avrebbero dovuto lavorare alla sua organizzazione con la finalità principale di realizzare una casa modello che rispondesse alle tecnologie più avanzate. La Haus am Horn, progettata architettonicamente da Georg Muche, fu finanziata dall'imprenditore Adolf Sommerfeld, che ne ottenne i diritti. Le innovazioni erano rappresentate dalla mancanza di corridoi: tutte le stanze si rivolgevano al soggiorno, e da una migliore disposizione degli spazi e strutturazione dei collegamenti interni: cucina in comunicazione con la sala da pranzo, camera da letto con il bagno, cucina con la sala dei bambini, affinché la madre potesse controllarli. Gli arredi interni furono progettati e realizzati dagli studenti del Bauhaus. Alma Buscher si dedicò alla progettazione di pareti scrivibili e cubi-costruzioni per la camera dei bambini, mentre la cucina fu una delle più moderne prevedendo elettrodomestici e superfici lisce da poter essere facilmente pulite. Tra gli eventi organizzati durante l'esposizione sono rilevanti le conferenze tenute da Gropius sul rapporto tra arte e tecnica, da Wassily Kandinsky sull'arte sintetica, da Jacobus Oud, come ospite, sull'architettura olandese, e gli eventi musicali tenuti da Paul Hindemith, Ferruccio Busoni, Ernst Křenek e Igor Stravinski, insieme agli spettacoli teatrali concepiti dagli studenti come il "Cabaret meccanico" e il "Balletto triadico". Nel museo regionale vennero esposti i dipinti realizzati da maestri e allievi, mentre nella scuola si esposero i risultati dei laboratori e parallelamente fu anche organizzata una Mostra internazionale di Architettura.

A Dessau con Walter Gropius (1925 - 1926)
Il Bauhaus all'inizio venne largamente sovvenzionato dalla città di Weimar, amministrata dalla socialdemocrazia, ma dopo un cambio nel governo della Turingia vi furono gravi contrasti con le autorità, a cui si aggiunse una crescente ostilità dell'opinione pubblica cittadina, che comportarono la chiusura dell'istituto a Weimar. Nel 1925, la scuola si spostò quindi a Dessau, dove venne costruito il famoso edificio che la ospiterà, progettato da Gropius, manifesto del nuovo clima razionalista che andava imponendosi nella cultura architettonica europea, e di cui il Bauhaus di Dessau divenne il principale centro propulsore. A Dessau furono superate le eredità espressioniste d'anteguerra e decadde l'entusiasmo nei confronti dell'artigianato che aveva caratterizzato i primi anni, pertanto non furono più previsti docenti artigiani. Inoltre finalmente nella nuova sede Gropius poté estendere gli insegnamenti anche all'architettura. A Dessau si intensificarono le pubblicazioni edite dalla scuola tra cui i Bauhausbücher e una rivista quadrimestrale bauhaus, monografica e composta con caratteri esclusivamente minuscoli e standardizzati secondo la DIN.

A Dessau con Hannes Meyer (1928-1930)
Nel 1927 Gropius alla ricerca di un docente per la neonata sezione di architettura, pensò in primo luogo a Mart Stam che però rifiutò la proposta, per poi offrire la cattedra a Hannes Meyer che accettò la proposta. Già nella presentazione del suo corso di architettura colse l'occasione per determinare quei principi che saranno peculiari nell'attività della scuola sotto la sua direzione: "il mio insegnamento sarà tendenzialmente di tipo funzionalistico e collettivistico e inoltre sarà particolarmente attento alle tecniche costruttive". Tra gli allievi che avrebbero raggiunto una certa fama internazionale, in questo periodo, c'era anche Alfredo Bortoluzzi. Sotto la direzione di Hannes Meyer per un periodo di tempo l'ingresso al Bauhaus fu aperto a tutti gli studenti che volessero entrarvi, senza seguire alcun criterio selettivo, ma i problemi del sovraffollamento portarono alla decisione di stringere il numero degli studenti a 150. Hannes Meyer avrebbe voluto "un tipo di insegnamento imperniato sulla sociologia, l'economia e la psicologia", come dimostrano le riforme che avrebbe voluto applicare per il semestre invernale 1930/1931: "allargamento dell'insegnamento", "abolizione dei pittori", "pedagogia esclusivamente materialistica". Il 5 maggio 1930 in seguito ad alcune manifestazioni del gruppo di studenti comunisti (che rappresentava la maggioranza degli iscritti all'istituto) ci fu un colloquio tra il sindaco Hesse, Hannes Meyer, il Dr. Grote e il provveditore agli studi Blum, nel quale si rafforzò l'idea che l'allontanamento di Hannes Meyer, che aveva dato alla scuola un'impostazione filocomunista, avrebbe risolto i conflitti tra gli studenti e tra l'istituzione e gli amministratori di destra, soprattutto i sempre più numerosi nazionalsocialisti. Qualche settimana dopo Hannes Meyer, osteggiato anche da docenti come Josef Albers e Wassily Kandinsky, fu invitato dal sindaco a rassegnare le dimissioni. Riguardo al suo successore Grote avrebbe voluto il ritorno di Gropius, che però declinò l'invito, come l'architetto Otto Haesler, e ad accettare fu l'architetto Ludwig Mies van der Rohe.

A Dessau con Mies van der Rohe (1930-1932)
Dal 1930 fino alla chiusura fu direttore Ludwig Mies van der Rohe che impresse alla scuola un carattere più strettamente disciplinare incentrato sull'architettura. Gropius e Hannes Meyer avevano voluto un Bauhaus legato al contesto sociale, ma questo legame si perse con Mies che credeva che l'istituto avesse come unico scopo quello di dare allo studente una formazione artigianale, tecnica ed artistica completa. Gli studenti non ebbero più rappresentanza nel Meisterrat e le decisioni più importanti venivano prese dal solo direttore[48]. A seguito della diminuzione delle sovvenzioni ricevute dallo Stato, Mies decise di aumentare le rette degli studenti e di sostenersi sui proventi della produzione su licenza dei prodotti progettati dagli studenti nel tempo e acquistati dal Bauhaus. Registrando per precauzione tutti i brevetti ancora inutilizzati e acquistando tutti i nuovi progetti degli studenti. Con la nomina a Ministro degli interni e della pubblica istruzione di Wilhelm Frick, del Partito nazionalsocialista, nel 1930 iniziò la lotta all'arte e alla cultura moderna e contemporanea. Nella vecchia sede del Bauhaus a Weimar, dove si era formata una scuola simile ad essa, fu inviato l'architetto nazionalsocialista Paul Schultze-Naumburg per chiuderla e riformarla su basi filonazista, eliminando persino le decorazioni parietali create da Oskar Schlemmer. Inoltre vennero tolte tutte le opere moderne presenti nel Museo Regionale di Weimar, comprese quelle acquistate dal Bauhaus. A Dessau i nazisti decisero la chiusura del Bauhaus, cominciando con l'eliminazione dei contributi all'istituto e la pretesa che fossero licenziati i docenti stranieri. Il 12 agosto 1932 il sindaco Hesse dovette mettere, su richiesta dei nazisti, all'ordine del giorno la chiusura della scuola. A votare contro furono solo Hesse e i comunisti mentre i socialdemocratici, che fino ad allora avevano sostenuto il Bauhaus, si astennero, giustificandosi con la perdita di voti che sarebbe stata provocata dal cattivo giudizio che la città aveva nei confronti dell'istituto. Il Bauhaus cessò le attività ufficialmente a fine settembre 1932.

A Berlino con Mies van der Rohe (1932-1933) fino alla chiusura definitiva
A seguito della chiusura del Bauhaus a Dessau, Magdeburgo e Lipsia, due città allora guidate da amministrazioni socialdemocratiche, furono le prime ad offrire alla scuola degli spazi per una nuova sede, ma Mies decise di costituire a Berlino il privato "Libero istituto per l'insegnamento e la ricerca", affittando una fabbrica di telefoni abbandonata Dal punto di vista economico la scuola si sarebbe sostenuta con le rette degli studenti, ancora una volta aumentate, e i 30.000 marchi provenienti dalla vendita dei brevetti. Lo stipendio dei docenti era assicurato dal contratto preso con la città di Dessau, valido fino al 1935. La presa del potere del Partito nazionalsocialista segnò però la fine anche dell'esperienza berlinese. La procura della repubblica di Dessau aprì un'inchiesta sul sindaco Hesse, atta a raccogliere prove che dimostrassero che il Bauhaus fosse un istituto bolscevico. A Berlino, tra i pacchi di libri inviati dalla biblioteca della scuola di Dessau, furono trovate alcune riviste comuniste, probabilmente messe lì per lo scopo dagli stessi nazionalsocialisti. Nonostante l'11 aprile 1933 la Gestapo avesse perquisito la scuola decidendone la chiusura, Mies e gli studenti fecero di tutto per riuscire a riaprirla. Alcuni di essi si iscrissero al Kampfbund, azione consigliata dagli stessi Mies e Lilly Reich. Entrata in vigore una legge secondo la quale anche le scuole private dovevano essere sottoposte all'Intendenza scolastica provinciale, Mies richiese il permesso di aprire una scuola d'arte e la risposta della Gestapo fu di rispettare alcune condizioni imposte dal Ministero della cultura: licenziamento di Kandinsky e Hilberseimer, l'assenza di docenti ebrei, la presenza di qualche docente presente all'interno del partito, programma di studi orientato in senso nazionalsocialista. Viste le condizioni poste e le difficoltà economiche, dovute al mancato versamento delle rette degli studenti e alla perdita dei contratti con le aziende produttrici su licenza dei prototipi della scuola, i docenti all'unanimità decisero di chiudere definitivamente il Bauhaus il 19 luglio 1935.

11 VI RACCONTO LA STORIA DELL'ARCHITETTURA 1

  

Vi racconto la Storia dell’Architettura 1 raccoglie in maniera divulgativa e narrativa le lezioni tenute nel corso di molti anni d’insegnamento superiore ed universitario e pubblicate nel blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/). L’opera completa si compone di 3 volumi.

12 VI RACCONTO LA STORIA DELL'ARCHITETTURA 2


 

Vi racconto la Storia dell’Architettura 2. In questo secondo volume sono raccolte le biografie e le opere degli architetti della generazione prebellica ed interbellica pubblicate nel blog  “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/). L’opera completa si compone di 3 volumi.


13 VI RACCONTO LA STORIA DELL'ARCHITETTURA 3

 
Vi racconto la Storia dell’Architettura 3. In questo terzo volume sono raccolte le biografie e le opere degli architetti della generazione postbellica pubblicate nel blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/) L’opera completa si compone di 3 volumi.