mercoledì 19 marzo 2025

Corso di storia dell'architettura: 19 COSTRUTTIVISMO



https://youtu.be/sH-z8kLcYIg?si=OhkhWg2VAobF1HY9


Il Costruttivismo nacque in Russia intorno al 1913, poco prima della Rivoluzione del 1917. Non era una semplice corrente artistica, ma un vero e proprio movimento culturale che rifiutava l’idea dell’“arte per l’arte”, tipica del passato, per abbracciare invece un’arte con uno scopo concreto: servire la società e contribuire alla sua trasformazione.

Come movimento attivo, il Costruttivismo ebbe il suo apice fino ai primi anni ’30, per poi essere gradualmente sostituito dal Realismo Socialista. Tuttavia, le sue idee lasciarono un’impronta duratura, influenzando l’arte della Repubblica di Weimar e comparendo, qua e là, in altri movimenti europei.

Fin dall’inizio, il Costruttivismo si divise in due tendenze:

  • una più astratta e estetizzante, rappresentata dal Manifesto Realista di Naum Gabo (1920),
  • e una più pratica e politica, espressa nel Programma del gruppo produttivista di Aleksandr Rodčenko e Varvara Stepanova, considerato il primo manifesto ufficiale del movimento.

Il termine stesso “Costruttivismo” fu diffuso da Aleksej Gan, che nel 1922 pubblicò un libro con questo titolo.

Le origini: da Tatlin al Futurismo russo

Il Costruttivismo si sviluppò nel clima postbellico della Prima Guerra Mondiale, prendendo spunto dal Futurismo russo e, in particolare, dalle opere di Vladimir Tatlin. Nel 1914, Tatlin era stato a Parigi, dove aveva incontrato Picasso e frequentato gli ambienti futuristi. Tornato in Russia, iniziò a sperimentare con materiali inediti per l’arte: fogli di alluminio, legno, cavi, elementi industriali.

L’idea era semplice ma rivoluzionaria: per raccontare il mondo nuovo che stava nascendo, bisognava usare i materiali del nuovo mondo stesso. Così nacquero i suoi “Controrilievi” (1915), vere sculture-assemblaggi che incarnavano l’essenza della modernità.

Rodčenko sviluppò ulteriormente queste idee, inserendole nel clima di entusiasmo che seguì la Rivoluzione d’Ottobre. L’industria, la tecnologia e il lavoro delle masse venivano celebrati come strumenti per costruire una società più giusta. L’arte tradizionale era vista come superata: al suo posto, l’arte proletaria doveva utilizzare i materiali della produzione industriale.

Un’arte che invade la vita quotidiana

Già nel 1925, il termine “Costruttivismo” si applicava non solo alla pittura e alla scultura, ma anche a arredamento, design tessile, porcellane, scenografia teatrale. I costruttivisti avevano un approccio geometrico e industriale, influenzato dal Suprematismo di Kazimir Malevič, ma con una differenza fondamentale: rifiutavano l’arte “chiusa” in sé stessa, preferendo un’arte calata nella realtà pratica.

Il Commissariato dell’Illuminazione (Narkompros), guidato da Anatolij Lunačarskij, abolì le vecchie accademie d’arte e aprì nuove scuole come il VChUTEMAS di Mosca (1919), un laboratorio di arte e design dove si incrociavano dibattiti politici e sperimentazioni artistiche.

Gli artisti costruttivisti collaborarono con il governo bolscevico nella progettazione di parate, scenografie urbane e feste pubbliche. Memorabile il manifesto di El Lissitzky “Spezza i Bianchi col cuneo rosso” (1919) e gli interventi urbani del gruppo UNOVIS.

Teatro, letteratura e fotografia

Il Costruttivismo non si fermò alle arti visive. A teatro, Vsevolod Mejerchol’d sviluppò la recitazione biomeccanica, ispirata al circo e alle teorie di organizzazione scientifica del lavoro di Frederick Taylor. Le scenografie di Vesnin, Popova, Stepanova applicavano i principi costruttivisti allo spazio scenico. Queste innovazioni influenzarono registi come Bertolt Brecht ed ebbero riflessi anche nel primo cinema sovietico.

In letteratura, teorici come Kornelij Zelinskij proponevano di affrontare temi contemporanei, legando arte e rivoluzione. In fotografia, il movimento si tradusse in inquadrature audaci e prospettive insolite, capaci di esaltare la realtà senza limitarsi a descriverla.

L’eredità e il declino

I valori cardine del Costruttivismo erano ottimismo progressista, fiducia nella tecnologia, esaltazione della macchina e dell’industria. L’obiettivo era un’arte funzionale alla società, accessibile e partecipata, lontana da ogni elitismo.

Il movimento ebbe successo finché si allineò alla politica culturale sovietica, soprattutto durante il primo piano quinquennale. Ma quando vennero accusati di “deviazionismo” e di eccessiva astrazione formale, i costruttivisti persero rapidamente spazio, lasciando il posto al Realismo Socialista.

Nonostante ciò, la loro influenza rimase viva: dal design europeo (in particolare alla Bauhaus) alla fotografia sperimentale, dalle scenografie teatrali all’architettura razionalista. Il Costruttivismo aveva cambiato per sempre il modo di pensare l’arte: non più un lusso per pochi, ma uno strumento per costruire il mondo di tutti.


Ecco alcuni dei principali esponenti artistici del costruttivismo russo.

Vladimir Tatlin> (1885-1953):

Tatlin è considerato uno dei fondatori del costruttivismo russo. È noto soprattutto per il suo progetto per la Monumento alla Terza Internazionale, una struttura monumentale che simboleggiava l'ideologia rivoluzionaria.



Alexander Rodchenko (1891-1956):

Rodchenko era un pittore, fotografo e designer che ha svolto un ruolo significativo nel movimento costruttivista. È conosciuto per le sue fotografie dinamiche e sperimentali, così come per i suoi lavori di design grafico, inclusi manifesti e libri.



Varvara Fëdorovna Stepanova (1894 – 1958) è stata un'artista sovietica. Stepanova era una pittrice, designer e fotografa che ha lavorato a stretto contatto con il marito Rodchenko. È nota per il suo lavoro nell'ambito del design tessile e della produzione di abbigliamento costruttivista.

Liubov Popova (1889-1924):

Popova era una pittrice e designer che ha contribuito allo sviluppo del costruttivismo attraverso il suo lavoro nel design tessile, nella grafica e nella pittura. Era nota per la sua abilità nell'uso del colore e della forma geometrica.



El Lissitzky (1890-1941):

Lissitzky era un artista poliedrico che ha lavorato in vari media, tra cui pittura, fotografia, design grafico e architettura. È noto per il suo concetto di "dispositivo per la visione", che incorporava elementi geometrici e astratti.



Naum Gabo (1890-1977):

Gabo era uno scultore e teorico dell'arte che ha sperimentato con materiali moderni come il vetro e il metallo per creare opere d'arte astratte e geometriche. Ha contribuito allo sviluppo della scultura cinetica e alla teorizzazione dell'arte cinetica.


Architettura Costruttivista

L'architettura costruttivista si concentrava sull'idea di "comunità intellettuale" e sulla creazione di spazi che potessero soddisfare le esigenze pratiche della società socialista. Gli edifici dovevano essere progettati in modo razionale e funzionale, con un'attenzione particolare alla pianificazione urbana e alla creazione di abitazioni collettive.

Gli architetti costruttivisti spesso utilizzavano forme geometriche semplici come cubi, cilindri e parallelepipedi, evitando ornamenti superflui e decorazioni.

Come nell'arte costruttivista, anche nell'architettura venivano utilizzati materiali industriali come acciaio, vetro e cemento armato per creare edifici robusti ed efficienti.

Gli architetti costruttivisti si interessavano anche alla pianificazione urbana e alla creazione di spazi pubblici che favorissero l'interazione sociale e la vita comunitaria.

Alcuni dei progetti più iconici dell'architettura costruttivista includevano edifici monumentali come la Casa del Sindacato di Mosca e il Palazzo dei Soviet, che riflettevano l'ambizione e la grandiosità dell'ideologia socialista.

Architetti esponenti del costruttivismo russo

Nel movimento del costruttivismo russo, numerosi architetti hanno contribuito a sviluppare e diffondere le idee fondamentali di questo movimento artistico e architettonico. Ecco alcuni dei principali architetti esponenti del costruttivismo russo:


Vladimir Shukhov (1853-1939):

Anche se non sempre classificato come costruttivista, Shukhov è stato un ingegnere e architetto visionario che ha influenzato il movimento. È famoso per le sue strutture iperboloidi, tra cui la Torre Shukhov a Mosca, che anticipa i principi del costruttivismo con il suo uso innovativo del metallo e la sua forma geometrica.


Leonid Vesnin (1880-1933) Viktor Vesnin (1882-1950) Aleksandr Vesnin (1883-1959):

Sono stati pionieri nell'uso di materiali industriali e nella sperimentazione con nuove forme architettoniche. Sono noti per opere come la Narkomtiazhprom Building a Mosca, una delle prime icone del costruttivismo architettonico.


Ivan Golosov (1883-1945) 

Fu un membro attivo del movimento costruttivista, noto per la sua combinazione di elementi del costruttivismo con influenze dell'architettura tradizionale russa. Golosov contribuì a numerosi progetti innovativi, tra cui il Club Zuev di Mosca, e partecipò al dibattito architettonico dell'epoca. La sua eredità continua a influenzare gli architetti contemporanei, e viene considerato uno dei principali esponenti dell'architettura costruttivista in Russia.

Moisei Ginzburg (1892-1946): 

Ginzburg è stato un architetto e teorico dell'architettura che ha contribuito alla teorizzazione e alla pratica del costruttivismo russo. È noto per il suo lavoro sulle abitazioni collettive, come il Narkomfin Building a Mosca, che ha integrato principi funzionalisti e costruttivisti.



Ivan Leonidov (1902-1959):  Leonidov è stato un architetto che ha sviluppato una visione futuristica dell'architettura costruttivista. È famoso per i suoi progetti visionari, tra cui la Casa Narkomtyazhprom, che combinavano forme geometriche audaci con idee utopiche sulla vita urbana.


Konstantin Melnikov (1890-1974): 

È celebre per opere come la Casa Melnikov a Mosca, un esempio iconico di architettura costruttivista caratterizzata da forme geometriche audaci e l'uso innovativo del cemento armato.



Questi architetti hanno contribuito in modo significativo alla definizione e all'evoluzione del costruttivismo russo, attraverso la loro pratica architettonica innovativa e la loro teorizzazione dell'architettura moderna. Il loro contributo all’innovazione architettonica è stato notevolissimo.






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