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Progetto per la ricostruzione del centro storico della città olandese di Groningen dell’architetto italiano Natalini. L’uso della prospettiva e del colore, a metà strada tra il disegno rigoroso e l’abbozzo contribuisce ad una resa viva ed immediata. |
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Progetto per la ricostruzione del centro storico di Groningen dell’architetto italiano Natalini: i nuovi uffici comunali |
ANIMAZIONE E REALISMO DELL’AREA DEL MESSAGGIO
Le considerazioni fino a qui fatte, esauriscono, a grandi linee, la componente teorica (epistemologia) della comunicazione visiva, al fine di giungere ad animare l’area del messaggio in maniera efficace ed a rendere più realistica l’immagine, avvicinandola alla nostra percezione spaziale.
Occorre adesso affrontare la gestione pratica degli strumenti, cercando di trovare quelli più adeguati ad una sua concreta traduzione architettonica (tecnologia).
Molte conoscenze sono già acquisite (ad esempio il basic design: le proiezioni ortogonali, l’assonometria e la prospettiva), ma occorrerà sistematizzarle, ampliarle, integrarle, renderle duttili alla pratica del disegno architettonico.
Sarà quanto ci proponiamo di affrontare nel seguito.
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Sinistra. L'immagine di base non privilegia nessun aspetto particolare, appare perciò priva di temperamento. Destra. La semplice accentuazione di un elemento sposta l’attenzione verso la struttura metallica reticolare. |
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Sinistra. Vengono privilegiati i riflessi della luce. Destra. L'inserimento delle scritte esplicative aggiunge una nuova dimensione alla comunicazione grafica. |
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Immagine dettagliata che pone in relazione la figura umana con il contesto. |
PREDETERMINAZIONE DEI PERCORSI VISIVI
Individuati i principali elementi, che concorrono alla formazione di una immagine, possiamo chiederci come può, questa conoscenza, favorirci nella produzione di una grafica più incisiva. Infatti, l'occhio umano si stanca presto di osservare immagini poco efficaci e, dopo un certo periodo di tempo retinico percettivo, anche se lo sguardo resta fisso, l'immagine retinica della figura scompare addirittura.
Una buona norma, propedeutica alla creazione di un’immagine efficace, è quella di fissare la gerarchia delle informazioni da comunicare, per programmare la predeterminazione dei percorsi visivi di chi guarda. La tecnica grafica, che permette una percezione ottimale dell’immagine che si va a comporre, è quella di considerarla, alla stregua di una scena teatrale, composta cioè da una successione di piani.
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Costruzione dell'immagine secondo la tecnica della scena teatrale. Posizionamento del fondo e del piano intermedio, quello di massimo interesse. |
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Con il primo piano ed i margini l’immagine è completata. |
APPLICAZIONE PRATICA DELLA COSTRUZIONE DELL’IMMAGINE PER PIANI
I concetti fino a qui esposti possono essere consolidati con un semplice esercizio guidato: il disegno intuitivo del proprio Istituto Scolastico.
FASE 1
Preliminari grafici
1. Definisci il formato del tuo disegno.
2. Ipotizza la distanza visiva a cui va osservato il disegno.
3. Definisci la scala di rappresentazione.
4. Definisci i margini del contenitore visivo.
5. Individua i punti focali dell’interesse del soggetto rappresentato.
6. Scegli tra gli oggetti grafici costitutivi dell’immagine (punti, linee, superfici) i più adatti al tuo scopo.
7. Definisci, attraverso un uso appropriato degli strumenti logico-formali (forma, sfondo), qual è l’oggetto centrale della forma e cosa rappresenta lo sfondo.
8. Scegli tra gli strumenti di completamento (pattern, texture, colore, valore tonale) quelli più adatti al tuo caso.
9. Scegli a quali artifici ricorrere per creare l’illusione della profondità (convergenza prospettica, sovrapposizione, luce e ombra, riduzione della dimensione delle texture, sfocatura dei valori tonali).
10. Nella creazione delle aree di contrasto scegli, consapevolmente, gli artifici da utilizzare (un incremento di particolari localizzato, un colore diverso in un disegno monocromo, una variazione tonale chiaroscurale, un cambio di tecnica o di mezzo grafico, un elemento differente in un insieme di elementi regolari, una variazione di spaziatura tra gli elementi grafici).
FASE 2
Strutturazione del disegno
1. Individua lo sfondo.
2. Individua il centro della scena, dove poni l'oggetto principale della comunicazione.
3. Individua il primo piano.
4. Individua le aree intorno alla cornice.
FASE 3
Consigli
1. Far coincidere il punto focale di un’immagine con il messaggio.
2. Collocare l’area in cui si trasmette il messaggio nella regione centrale del foglio.
3. Evitare che le accentuazioni grafiche sviino l'occhio verso centri d'interesse diversi.
4. Evitare i punti di fuga prospettici perfettamente centrali o simmetrici.
5. Evitare il tracciamento di elementi che dividano il formato in parti uguali.
6. Porre i principali elementi orizzontali vicino al margine superiore o inferiore.
7. Cercare la giusta posizione degli oggetti lungo le linee di profondità.
8. Evidenziare la variazione delle dimensioni sulla profondità.
9. Evitare la disposizione regolare delle forme ripetitive o irregolari.
10. Favorire la sovrapposizione ed il raggruppamento delle forme ripetitive o irregolari.
11. Lasciare che sia il contenuto dell'informazione a guidare l'occhio sull’immagine.
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Villa Cook a Boulogne-sur-Seine (Parigi) del grande architetto svizzero-francese Le Corbusier. La facciata. |
IL DISEGNO DI PROGETTO
La rappresentazione di un edificio non ancora esistente è affidata al disegno di progetto.
Si tratta di un passo avanti considerevole. Lo strumento grafico, infatti, supera il puro momento rappresentativo, in favore di un momento di tipo quasi maieutico (che porta alla luce), dell’idea progettuale. Il progetto è la sintesi di un complesso di discipline, ma, in questa sede, sarà affrontato dal punto di vista puramente grafico della rappresentazione e del processo ideativo e linguistico.
STRUTTURAZIONE DI UN’IDEA GRAFICA
Da dove si comincia un disegno di progetto?
I principianti, spesso, iniziano un disegno senza avere troppo le idee chiare su cosa debbono fare. Per capire come strutturare un’idea grafica, può essere molto produttivo, prima di partire, rispondere ad alcune domande:
1. Qual è il messaggio che si vuol comunicare?
2. Si tratta di un concetto figurativo o astratto (meglio esprimibile con parole e diagrammi)?
3. Quale sistema grafico sarà più efficace (un'assonometria o una prospettiva)?
Basta un'immagine unica oppure serve un'intera serie di disegni?
LO STUDIO PRELIMINARE DI UN DISEGNO
Dopo aver dato risposta a queste domande, si cercherà di tradurre la sintesi concettuale dell'idea in uno schizzo iniziale, traccia del progetto futuro, che conterrà informazioni relative alla morfologia architettonica e dal rapporto con l'ambiente. Si tratta dell’abbozzo di un disegno e non di un disegno. L’inutile fretta di iniziare un disegno, senza prima eseguire un abbozzo preparatorio, che stabilisca, a grandi linee, la sua composizione, porta, inevitabilmente, ad una serie di difetti:
· l’immagine risulta distorta;
· il disegno risulta troppo grande o troppo piccolo;
ci si blocca davanti ad un foglio dove si deve effettuare un disegno di bella.
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Villa Cook a Boulogne-sur-Seine (Parigi) del grande architetto svizzero-francese Le Corbusier. Piante, Prospetti, Foto. |
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Villa Stein a Garches del grande architetto svizzero-francese Le Corbusier |
In un progetto architettonico, dal punto di vista linguistico, esistono più piani di lettura, assimilabili alla descrizione sistematica di un processo di avvicinamento sequenziale all'oggetto
· Il totale (collegabile alla localizzazione e alle relazioni dell’oggetto con l'ambiente):
a) nella situazione urbana (fatta dalla sovrapposizione di componenti materiche, naturali, culturali e storiche del costruito) prevede un'ambientazione fatta di percorsi, arredo urbano, insegne pubblicitarie, ecc.;
b) nella situazione extraurbana (fatta di una dimensione naturalistico-vegetazionale) prevede un’ambientazione fatta di viste del soggetto e l'utilizzo del verde nella ricomposizione del paesaggio.
· L'insieme (collegabile all’oggetto stesso);
· La parte (collegabile agli elementi significativi che lo compongono);
Il particolare (collegabile all'interno dell'oggetto, alle qualità ed alle soluzioni tecnologiche ).
| Assonometria e piante. |
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Progetto per la ricostruzione del centro storico della città olandese di Groningen dell’architetto italiano Natalini. L’uso della prospettiva e del colore, a metà strada tra il disegno rigoroso e l’abbozzo contribuisce ad una resa viva ed immediata. |
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Progetto per la ricostruzione del centro storico di Groningen dell’architetto italiano Natalini: i nuovi uffici comunali |
ANIMAZIONE E REALISMO DELL’AREA DEL MESSAGGIO
Le considerazioni fino a qui fatte, esauriscono, a grandi linee, la componente teorica (epistemologia) della comunicazione visiva, al fine di giungere ad animare l’area del messaggio in maniera efficace ed a rendere più realistica l’immagine, avvicinandola alla nostra percezione spaziale.
Occorre adesso affrontare la gestione pratica degli strumenti, cercando di trovare quelli più adeguati ad una sua concreta traduzione architettonica (tecnologia).
Molte conoscenze sono già acquisite (ad esempio il basic design: le proiezioni ortogonali, l’assonometria e la prospettiva), ma occorrerà sistematizzarle, ampliarle, integrarle, renderle duttili alla pratica del disegno architettonico.
Sarà quanto ci proponiamo di affrontare nel seguito.
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Sinistra. L'immagine di base non privilegia nessun aspetto particolare, appare perciò priva di temperamento. Destra. La semplice accentuazione di un elemento sposta l’attenzione verso la struttura metallica reticolare. |
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Sinistra. Vengono privilegiati i riflessi della luce. Destra. L'inserimento delle scritte esplicative aggiunge una nuova dimensione alla comunicazione grafica. |
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Immagine dettagliata che pone in relazione la figura umana con il contesto. |
PREDETERMINAZIONE DEI PERCORSI VISIVI
Individuati i principali elementi, che concorrono alla formazione di una immagine, possiamo chiederci come può, questa conoscenza, favorirci nella produzione di una grafica più incisiva. Infatti, l'occhio umano si stanca presto di osservare immagini poco efficaci e, dopo un certo periodo di tempo retinico percettivo, anche se lo sguardo resta fisso, l'immagine retinica della figura scompare addirittura.
Una buona norma, propedeutica alla creazione di un’immagine efficace, è quella di fissare la gerarchia delle informazioni da comunicare, per programmare la predeterminazione dei percorsi visivi di chi guarda. La tecnica grafica, che permette una percezione ottimale dell’immagine che si va a comporre, è quella di considerarla, alla stregua di una scena teatrale, composta cioè da una successione di piani.
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Costruzione dell'immagine secondo la tecnica della scena teatrale. Posizionamento del fondo e del piano intermedio, quello di massimo interesse. |
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Con il primo piano ed i margini l’immagine è completata. |
APPLICAZIONE PRATICA DELLA COSTRUZIONE DELL’IMMAGINE PER PIANI
I concetti fino a qui esposti possono essere consolidati con un semplice esercizio guidato: il disegno intuitivo del proprio Istituto Scolastico.
FASE 1
Preliminari grafici
1. Definisci il formato del tuo disegno.
2. Ipotizza la distanza visiva a cui va osservato il disegno.
3. Definisci la scala di rappresentazione.
4. Definisci i margini del contenitore visivo.
5. Individua i punti focali dell’interesse del soggetto rappresentato.
6. Scegli tra gli oggetti grafici costitutivi dell’immagine (punti, linee, superfici) i più adatti al tuo scopo.
7. Definisci, attraverso un uso appropriato degli strumenti logico-formali (forma, sfondo), qual è l’oggetto centrale della forma e cosa rappresenta lo sfondo.
8. Scegli tra gli strumenti di completamento (pattern, texture, colore, valore tonale) quelli più adatti al tuo caso.
9. Scegli a quali artifici ricorrere per creare l’illusione della profondità (convergenza prospettica, sovrapposizione, luce e ombra, riduzione della dimensione delle texture, sfocatura dei valori tonali).
10. Nella creazione delle aree di contrasto scegli, consapevolmente, gli artifici da utilizzare (un incremento di particolari localizzato, un colore diverso in un disegno monocromo, una variazione tonale chiaroscurale, un cambio di tecnica o di mezzo grafico, un elemento differente in un insieme di elementi regolari, una variazione di spaziatura tra gli elementi grafici).
FASE 2
Strutturazione del disegno
1. Individua lo sfondo.
2. Individua il centro della scena, dove poni l'oggetto principale della comunicazione.
3. Individua il primo piano.
4. Individua le aree intorno alla cornice.
FASE 3
Consigli
1. Far coincidere il punto focale di un’immagine con il messaggio.
2. Collocare l’area in cui si trasmette il messaggio nella regione centrale del foglio.
3. Evitare che le accentuazioni grafiche sviino l'occhio verso centri d'interesse diversi.
4. Evitare i punti di fuga prospettici perfettamente centrali o simmetrici.
5. Evitare il tracciamento di elementi che dividano il formato in parti uguali.
6. Porre i principali elementi orizzontali vicino al margine superiore o inferiore.
7. Cercare la giusta posizione degli oggetti lungo le linee di profondità.
8. Evidenziare la variazione delle dimensioni sulla profondità.
9. Evitare la disposizione regolare delle forme ripetitive o irregolari.
10. Favorire la sovrapposizione ed il raggruppamento delle forme ripetitive o irregolari.
11. Lasciare che sia il contenuto dell'informazione a guidare l'occhio sull’immagine.
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Villa Cook a Boulogne-sur-Seine (Parigi) del grande architetto svizzero-francese Le Corbusier. La facciata. |
IL DISEGNO DI PROGETTO
La rappresentazione di un edificio non ancora esistente è affidata al disegno di progetto.
Si tratta di un passo avanti considerevole. Lo strumento grafico, infatti, supera il puro momento rappresentativo, in favore di un momento di tipo quasi maieutico (che porta alla luce), dell’idea progettuale. Il progetto è la sintesi di un complesso di discipline, ma, in questa sede, sarà affrontato dal punto di vista puramente grafico della rappresentazione e del processo ideativo e linguistico.
STRUTTURAZIONE DI UN’IDEA GRAFICA
Da dove si comincia un disegno di progetto?
I principianti, spesso, iniziano un disegno senza avere troppo le idee chiare su cosa debbono fare. Per capire come strutturare un’idea grafica, può essere molto produttivo, prima di partire, rispondere ad alcune domande:
1. Qual è il messaggio che si vuol comunicare?
2. Si tratta di un concetto figurativo o astratto (meglio esprimibile con parole e diagrammi)?
3. Quale sistema grafico sarà più efficace (un'assonometria o una prospettiva)?
Basta un'immagine unica oppure serve un'intera serie di disegni?
LO STUDIO PRELIMINARE DI UN DISEGNO
Dopo aver dato risposta a queste domande, si cercherà di tradurre la sintesi concettuale dell'idea in uno schizzo iniziale, traccia del progetto futuro, che conterrà informazioni relative alla morfologia architettonica e dal rapporto con l'ambiente. Si tratta dell’abbozzo di un disegno e non di un disegno. L’inutile fretta di iniziare un disegno, senza prima eseguire un abbozzo preparatorio, che stabilisca, a grandi linee, la sua composizione, porta, inevitabilmente, ad una serie di difetti:
· l’immagine risulta distorta;
· il disegno risulta troppo grande o troppo piccolo;
ci si blocca davanti ad un foglio dove si deve effettuare un disegno di bella.
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Villa Cook a Boulogne-sur-Seine (Parigi) del grande architetto svizzero-francese Le Corbusier. Piante, Prospetti, Foto. |
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Villa Stein a Garches del grande architetto svizzero-francese Le Corbusier |
In un progetto architettonico, dal punto di vista linguistico, esistono più piani di lettura, assimilabili alla descrizione sistematica di un processo di avvicinamento sequenziale all'oggetto
· Il totale (collegabile alla localizzazione e alle relazioni dell’oggetto con l'ambiente):
a) nella situazione urbana (fatta dalla sovrapposizione di componenti materiche, naturali, culturali e storiche del costruito) prevede un'ambientazione fatta di percorsi, arredo urbano, insegne pubblicitarie, ecc.;
b) nella situazione extraurbana (fatta di una dimensione naturalistico-vegetazionale) prevede un’ambientazione fatta di viste del soggetto e l'utilizzo del verde nella ricomposizione del paesaggio.
· L'insieme (collegabile all’oggetto stesso);
· La parte (collegabile agli elementi significativi che lo compongono);
Il particolare (collegabile all'interno dell'oggetto, alle qualità ed alle soluzioni tecnologiche ).
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