lunedì 16 gennaio 2023

Corso Artisti Internazionali del XX Secolo: Lezione 14 1935 - 1954 Kriester Christo Andre Stella Kleeman Deschamps Baselitz Buren Rückriem Chuck Kawaguchi De Andrea

Kriester 1935








Rainer Kriester (Plauen, 12 giugno 1935 – Vendone, 14 maggio 2002) è stato uno scultore e pittore tedesco. Dopo gli studi di medicina a Lipsia, nel 1958 fuggì dall'ex-RDT e si stabilì a Berlino-Ovest, dove studiò all’Accademia delle Belle Arti. Nel 1970 debutto con le sue prime esposizioni ed iniziò a dedicarsi alla scultura, il cui risultato furono una serie di teste in terracotta con smalti forti e le prime opere in marmo e pietra calcarea. Tra il 1973 e 1975 insegnò arti plastiche all'Accademia delle Belle Arti di Berlino. Nel 1982 scoprì la collina con l'antica torre saracena di Castellaro a Vendone, che diventò, negli anni, il suo principale luogo di lavoro. Su tale collina son, tutt'oggi, esposte 35 delle sue opere, nel Parco museale a lui dedicato. Nel biennio 1996-1997 creò una serie di 140 sculture dal titolo "Viaggio in Africa I" e "Viaggio in Africa II". Nel 1999 ricevette il titolo di "cittadino onorario" dal comune di Vendone.

Christo 1935
















Christo e Jeanne-Claude è il progetto artistico comune dei coniugi Christo Javašev (Gabrovo, 13 giugno 1935 – New York, 31 maggio 2020) e Jeanne-Claude Denat de Guillebon (Casablanca, 13 giugno 1935 – New York, 18 novembre 2009) fra i maggiori rappresentanti della Land art e realizzatori di opere su grande scala. Nasce a Gabrovo, in Bulgaria, il 13 giugno 1935, dall'unione di Vladimir Javašev, imprenditore, e Cveta Dimitrova, segretaria dell'Accademia di Belle Arti di Sofia dove lui studierà dal 1953. Nel 1956 termina gli studi e si trasferisce a Praga da dove, l'anno seguente, riesce a scappare dal regime del blocco comunista raggiungendo l'Austria. Da qui si muoverà prima a Vienna, poi a Ginevra, per poi raggiungere, nel 1958, Parigi. Ivi, considerato apolide, era ai margini della società e si guadagnò da vivere compiendo ritratti, che firmava con il nome della propria famiglia "Javacheff". Le sue prime opere firmate "Christo" sono dei dipinti astratti e degli impacchettamenti di oggetti (bottiglie, bidoni, cartoni, tavoli ecc.) o di modelli viventi nella tela o nella plastica. Questi lavori suscitano interesse negli amici, tra cui vi sono Arman e Yves Klein, con cui si unirà nel movimento Nouveau Réalisme. Infine muore il 31 maggio 2020. Nacque a Casablanca (Marocco) il 13 giugno 1935, dal breve matrimonio della madre, Précilda Feichheimer, con il maggiore francese Léon Denat. Giunsero a Parigi poco dopo il divorzio della madre e lì rimasero fino al 1947. Durante la guerra, la madre si era unita alla resistenza francese e sposata col generale Jacques de Guillebon. A seguito del nuovo matrimonio Jeanne-Claude si spostò prima a Berna (1948-1951) e poi a Tunisi (1952-1957), dove si diploma in latino e filosofia nel 1952. Nel 1957 ritorna a Parigi. I due, nati lo stesso giorno, si incontrano nel 1958 a Parigi quando Jeanne-Claude commissiona a Christo un ritratto della madre. La loro relazione inizia solo più tardi, quando Jeanne-Claude lascia il fidanzato, e poi marito, Philippe Planchon dopo la luna di miele poiché si rese conto di essere incinta dell'artista Christo, il quale frequentava sua sorella, Joyce. L'11 maggio 1960 nasce Cyril. È del 1961, invece la loro prima collaborazione nel porto di Colonia a cui segue l'anno seguente a Parigi la loro prima opera monumentale: Rideau de Fer, un muro di barili d'olio a bloccare rue Visconti, nei pressi della Senna, in segno di protesta al muro di Berlino. Emigrati negli Stati Uniti nel 1964, cominciano a realizzare dei progetti di ampio respiro, intervenendo in maniera diretta quanto effimera su edifici, monumenti o paesaggi interi. Nel 2009, per le complicazioni di un aneurisma cerebrale, Jeanne-Claude muore. Come lei desiderava, il corpo è stato donato alla scienza. Quest'avvenimento ha fatto sì che Christo annunciasse il suo desiderio di completare le opere Over the River e Mastaba. Christo ha vissuto poi a New York nel quartiere di SoHo, nella casa che ha condiviso per anni con la compagna, fino alla sua morte avvenuta il 31 maggio 2020. I due artisti sono artefici della Land art: intervengono sul paesaggio e lo modificano, nel loro caso in maniera provvisoria. Sono noti soprattutto per le opere realizzate con il tessuto, "imballando" monumenti o stendendo lunghi teli in luoghi naturali. Un esempio di questo si ritrova nella loro celebre opera realizzata tra il 1972 e il 1976 denominata Running Fence. Essa consiste in una recinzione continua, tesa da Est a Ovest per quasi quaranta chilometri tra alcuni declivi della campagna californiana, a nord di San Francisco. Si tratta di una serie di ampi teloni di nylon bianco appesi a un cavo d'acciaio sorretto da oltre duemila montanti metallici che, visti dall'alto, si snodano come un serpente e attraversano valli e colline fino a perdersi all'orizzonte. Quest'opera territoriale è volutamente giocata per contrapposizioni poiché la verticalità della recinzione si oppone nettamente all'orizzontalità del paesaggio e l'artificialità del nylon contrasta con la naturalità dell'erba. Infine anche il biancore dei teli si contrappone ai sobri colori del terreno. Questa incredibile muraglia bianca assume un grandissimo valore simbolico. Quando i teli sono gonfiati dal vento, infatti, l'enorme serpente sembra quasi animarsi e per tutta la sua lunghezza risuona di un crepitare secco e sonoro. Per la realizzazione dell'intero impianto furono necessari quattro anni, ma l'opera ebbe una vita estremamente breve essendo durata solamente quattordici giorni. Sulla produzione artistica della coppia hanno anche influito il pensiero e l'arte di Man Ray e Joseph Beuys, con particolare riferimento alle opere l’Enigma di Isidore Ducasse del primo e al Pianoforte con Feltro del secondo. Christo è principalmente l'artista delle opere, mentre Jeanne-Claude è l'organizzatrice («Le opere destinate al pubblico sono firmate da Christo e Jeanne-Claude, i disegni da Christo»). In genere le opere sono interamente finanziate dalla vendita dei disegni preparatori, collage o modellini. Dal 1972 tutti i loro lavori sono fotografati esclusivamente da Wolfgang Volz; mentre per almeno cinque dei loro maggiori lavori è stato prodotto anche un documentario da parte di Albert e David Maysles.

Andre 1935







Carl Andre (Quincy, 16 settembre 1935) è un pittore e scultore statunitense, appartenente alla corrente minimalista. Le sue sculture sono forme semplici ottenute dall'accostamento di unità geometriche elementari di produzione industriale usate senza manipolazioni. Esse sono pensate e realizzate in relazione al luogo espositivo e non hanno nessun intento narrativo o allusivo ma dichiarano semplicemente se stesse come oggetti. Carl Andre riconosce come artisti che hanno influenzato il suo lavoro Frank Stella, Constantin Brâncuși e successivamente il costruttivismo russo. Andre studiò arte alla Philippe Academy di Andover dal 1951 al 1953. Viaggio in Europa soggiornando in Francia e Inghilterra. Nel 1957 si trasferì a New York per lavorare come poeta e scrittore di brevi racconti. In quegli anni realizzò piccole sculture in plexiglas e altri materiali. Nel 1958 conobbe Frank Stella di cui diventò amico e con il quale condivise lo studio. Per Stella quello fu il periodo dei black paintings. Nel 1959 realizzò le sue prime sculture a cui è riconosciuto un certo rilievo, Last Ladder e Pyramid. Nel 1960 Carl Andre produsse una serie di schizzi e disegni per alcune sculture dal titolo Element Seriers. Per questioni economiche l'artista non fu in grado di realizzare le opere se non una decina di anni più tardi selezionandone otto. I progetti per le Element Seriers contenevano già i principali componenti costitutivi del lavoro di Andre. Le sculture furono pensate e successivamente realizzate tramite l'utilizzo di blocchi di legno (poliedri parallelepipedi) prodotti industrialmente e assemblati tramite semplice accostamento o sovrapposizione senza uso di collanti o ancoraggi. Dal 1960 fino al 1964 lavorò presso la ferrovia della Pennsylvania con varie mansioni. Nel 1966 Carl Andre partecipò alla mostra Primary Structures al Jewish Museum di New York dove presentò la sua opera Lever costituita da 137 mattoni (in comune laterizio, in commercio per uso edile) appoggiati al pavimento e accostati l'uno all'altro. Quest'opera segnò, per la produzione dell'artista americano, il rapporto tra l'oggetto artistico e la spazio in cui è assemblato. Lever assunse una specifica qualità dal luogo in cui era inserita e la percezione dello spettatore era determinata oltre che dalla scultura anche dallo spazio, entrambe parteciparono al carattere emozionale dell'opera. Nel 1966 alla Galleria Tibor de Nagy di New York, Carl Andre realizzò Equivalents: otto composizioni di 120 mattoni a due livelli sovrapposti di 60 mattoni ciascuno, accostati secondo le matrici di 3x20, 4x15, 5x12, 6x10 e proposti in due disposizioni diverse. Le sculture sono quindi formate dall'impiego di elementi identici e semplici la cui disposizione e relazione spaziale dà luogo ad un oggetto con propria identità e in cui si può riconoscere la partecipazione ad essa di ogni singolo modulo elementare. La posizione di ogni parte è indifferente e non gerarchica, ogni modulo elementare può essere scambiato senza mutare di importanza e senza far cambiare il risultato dell'opera. Nel 1967 Andre realizzò i Metalplates utilizzando delle sottili lastre di metallo quadrate e disponendole sul pavimento accostate le une alle altre. Lo spettatore in questo caso può camminare sull'opera. L'aura di sacralità dell'arte, già precedentemente messa in discussione e sminuita tramite l'utilizzo di elementi di produzione industriale, utilizzati così come sono acquistati senza un intervento manipolatore, viene qui spinta fino alla dissacrazione diventando calpestabile ed integrata al luogo. Sempre 1967 realizzò l'opera Cuts alla Dwan Gallery di Los Angeles. Il pavimento della galleria fu coperto di uno strato di mattoni con alcuni vuoti i quali riproponevano in negativo e "per assenza" gli stessi volumi dell'opera Elements Series. L'artista considera l'opera come in continua modificazione (a causa dell'interazione con gli agenti atmosferici o con il pubblico che ci cammina sopra) e non come sintesi di una ricerca che giunge ad una perfezione formale statica ed immutabile. Le opere "registrano" ciò che accade con la loro modificazione nel tempo. Andre definì il suo lavoro come ateo, materialista e comunista. Ateo per la mancanza di trascendenza e di qualità spirituali, materialista perché la materia si presenta per sé stessa senza rimandi allusivi ad altro, comunista perché fruibile da qualsiasi essere umano indifferentemente. Nel 2016 il Museo di Arte Contemporanea di Berlino, la Hamburger Bahnhof, ha ospitato una grande retrospettiva di Andre, celebrandolo come scultore e come poeta. Gli spazi considerevoli della ex-stazione hanno potuto celebrare lo spazio quasi architettonico creato dagli oggetti minimi di Andre. Ne ha scritto Andrea Bonavoglia: Sono blocchi di pietra, di cemento e di legno, accostati o raggruppati, disposti in apparente ordine/disordine, ma qui in queste proporzioni grandiose di spazio e di vuoto le scelte di Andre si rivelano con la massima precisione: non è banale ripetizione di oggetti minimali, ma una logica rarefazione di elementi singoli, che si compongono secondo regole spesso casuali. Così dall'artista che sembrava un esponente di idee riduttive e logiche, traspare ed esce invece la natura esplosiva, irrazionale, dell'espressività. Inquadrare Carl Andre nel Minimalismo americano è immediato e, in fondo, corretto. Tuttavia, per seguire ancora Bonavoglia in visita alla grande retrospettiva di Berlino: Possiamo allora guardare Andre con occhi nuovi. Se poteva sembrarci emulo di Judd, dobbiamo in parte ricrederci, a partire dall'aspetto sgretolato o ruvido dei suoi materiali per arrivare alle combinazioni dei suoi oggetti primari. Combinazione è il termine che sembra più adatto, perché richiama quella singolare e modernissima forma di creazione che è data dal mettere insieme in tutte le varianti possibili alcuni, pochi, elementi. Ce lo hanno rivelato e confermato le sue poesie, fatte di frasi corrette inframmezzate a frasi nate da variazioni di parole, secondo quello spirito a caso che tanto condizionò l'arte di inizio Novecento, freudiana all'estremo. Soltanto nel caso c'è la verità.

Stella 1936








Frank Philip Stella (nato il 12 maggio 1936) è un pittore, scultore e incisore americano , noto per il suo lavoro nelle aree del minimalismo e dell'astrazione post-pittorica . Stella vive e lavora a New York City. Frank Stella è nato a Malden, Massachusetts , da genitori di origine italiana . Suo padre era un ginecologo e sua madre era una casalinga con inclinazioni artistiche che frequentò una scuola di moda e in seguito si dedicò alla pittura di paesaggi. Dopo aver frequentato il liceo alla Phillips Academy di Andover, Massachusetts , dove ha conosciuto i modernisti astratti Josef Albers e Hans Hofmann , ha frequentato l'Università di Princeton , dove si è laureato in storia e ha incontrato Darby Bannard e Michael Fried . Le prime visite alle gallerie d'arte di New York favorirono il suo sviluppo artistico e il suo lavoro fu influenzato dall'espressionismo astratto di Jackson Pollock e Franz Kline . Stella si trasferì a New York nel 1958, dopo la laurea. È annunciato per la creazione di dipinti astratti che non portano illusioni pittoriche o riferimenti psicologici o metafisici nella pittura del XX secolo. Nel 2015, Stella vive nel Greenwich Village e vi mantiene un ufficio, ma nei giorni feriali va al suo studio a Rock Tavern, New York . Dopo essersi trasferito a New York City, ha reagito contro l'uso espressivo della pittura da parte della maggior parte dei pittori del movimento espressionista astratto, trovandosi invece attratto dalle superfici "piatte" del lavoro di Barnett Newman e dai dipinti "bersaglio" di Jasper Johns . Ha iniziato a produrre opere che enfatizzano l'immagine come oggetto, piuttosto che l'immagine come rappresentazione di qualcosa, sia esso qualcosa nel mondo fisico o qualcosa nel mondo emotivo dell'artista. Stella sposò Barbara Rose , in seguito un noto critico d'arte, nel 1961. In questo periodo disse che un quadro era "una superficie piatta con vernice su di essa - niente di più". Questo è stato un allontanamento dalla tecnica di creare un dipinto facendo prima uno schizzo. Molte delle opere vengono create utilizzando semplicemente il tracciato della pennellata, molto spesso utilizzando comuni pitture domestiche. Questa nuova estetica trovò espressione in una serie di nuovi dipinti, i Black Paintings (1959) in cui strisce regolari di vernice nera erano separate da strisce molto sottili di tela non dipinta. Die Fahne Hoch! (1959) è uno di questi dipinti. Prende il nome ("The Raised Banner" in inglese) dalla prima riga dell'Horst-Wessel-Lied , l'inno del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei lavoratori , e Stella ha sottolineato che è nelle stesse proporzioni degli striscioni usati da quell'organizzazione. È stato suggerito che il titolo abbia un doppio significato, riferendosi anche ai dipinti di bandiere di Jasper Johns. In ogni caso, la sua freddezza emotiva smentisce la controversia che il suo titolo potrebbe suggerire, riflettendo questa nuova direzione nel lavoro di Stella. L'arte di Stella è stata riconosciuta per le sue innovazioni prima che avesse venticinque anni. Nel 1959, molti dei suoi dipinti furono inclusi in "Three Young Americans" presso l' Allen Memorial Art Museum presso l' Oberlin College , così come in "Sixteen Americans" al Museum of Modern Art di New York (60). Dal 1960 Stella inizia a produrre quadri in vernice alluminio e rame che, nella loro presentazione di linee regolari di colore separate da gessati, sono simili ai suoi quadri neri. Tuttavia usano una gamma più ampia di colori e sono i suoi primi lavori che utilizzano tele sagomate (tele in una forma diversa dal tradizionale rettangolo o quadrato), spesso con forme a L, N, U o T. Questi si sono successivamente sviluppati in progetti più elaborati, ad esempio nella serie Irregular Polygon (67). Sempre negli anni '60, Stella iniziò a utilizzare una gamma più ampia di colori, tipicamente disposti in linee rette o curve. Successivamente ha iniziato la sua serie di dipinti Goniometro (71), in cui archi , a volte sovrapposti, all'interno di bordi quadrati sono disposti fianco a fianco per produrre cerchi pieni e semicerchi dipinti in anelli di colore concentrico. Questi dipinti prendono il nome dalle città circolari che aveva visitato mentre si trovava in Medio Oriente all'inizio degli anni '60. Le tele Irregular Polygon e le serie Goniometro hanno ulteriormente ampliato il concetto di tela sagomata . Stella ha iniziato il suo lungo impegno con la stampa a metà degli anni '60, lavorando prima con il maestro stampatore Kenneth Tyler al Gemini GEL Stella ha prodotto una serie di stampe durante la fine degli anni '60 a partire da una stampa chiamata Quathlamba I nel 1968. Le stampe astratte di Stella usavano litografia , serigrafia , incisione e litografia offset . Nel 1967, ha disegnato la scenografia e i costumi per Scramble, un pezzo di danza di Merce Cunningham . Il Museum of Modern Art di New York ha presentato una retrospettiva del lavoro di Stella nel 1970, rendendolo l'artista più giovane a riceverne una. [ citazione necessaria ] Durante il decennio successivo, Stella introdusse il rilievo nella sua arte, che chiamò pittura "massimalista" per le sue qualità scultoree . Le tele sagomate hanno assunto forme ancora meno regolari nella serie Eccentric Polygon , e sono stati introdotti elementi di collage , ad esempio pezzi di tela incollati su compensato . Il suo lavoro è diventato anche più tridimensionale al punto in cui ha iniziato a produrre grandi pezzi di metallo indipendenti, che, sebbene siano dipinti, potrebbero essere considerati sculture. Dopo aver introdotto il legno e altri materiali nella serie Polish Village (73), realizzata in altorilievo, inizia ad utilizzare l'alluminio come supporto primario per i suoi dipinti. Con il progredire degli anni '70 e '80, questi divennero più elaborati ed esuberanti. In effetti, il suo primo minimalismo [di più] divenne barocco, caratterizzato da forme curve, colori Day-Glo e pennellate scarabocchiate. Allo stesso modo, le sue stampe di questi decenni combinavano varie tecniche di incisione e disegno. Nel 1973, aveva uno studio di stampa installato nella sua casa di New York. Nel 1976, Stella fu incaricata dalla BMW di dipingere una BMW 3.0 CSL per la seconda puntata nel BMW Art Car Project. Ha detto di questo progetto: "Il punto di partenza per le auto d'arte era la livrea da corsa. In passato c'era una tradizione di identificare un'auto con il suo paese in base al colore. Ora ottengono un numero e ottengono pubblicità. È un lavoro di verniciatura, in un modo o nell'altro. L'idea per la mia era che provenga da un disegno su carta millimetrata. La carta millimetrata è quello che è, un grafico, ma quando viene trasformata sulle forme dell'auto diventa interessante, e adattare il disegno per le forme dell'auto da corsa è interessante. Teoricamente è come dipingere su una tela sagomata ". Nel 1969, Stella è stato incaricato di creare un logo per il Metropolitan Museum of Art Centennial . Le medaglie che incorporavano il design sono state coniate per celebrare l'occasione. Dalla metà degli anni 1980 a metà degli anni 1990, Stella ha creato un grande corpo di lavoro che ha risposto in un modo generale di Herman Melville s’ Moby Dick . Durante questo periodo, il rilievo sempre più profondo dei dipinti di Stella cedette il passo alla piena tridimensionalità, con forme scultoree derivate da coni, pilastri, curve francesi, onde ed elementi architettonici decorativi. Per creare queste opere, l'artista ha utilizzato collage o maquettes che sono stati poi ingranditi e ricreati con l'ausilio di assistenti, tagliatori di metalli industriali e tecnologie digitali. La Scienza della pigrizia ( La scienza della pigrizia ), dal 1984, è un esempio della transizione di Stella da bidimensionalità alla tridimensionalità. È fabbricato con pittura ad olio , pittura a smalto e pittura alchidica su tela , magnesio inciso , alluminio e fibra di vetro . Negli anni '90 Stella inizia a realizzare sculture autoportanti per spazi pubblici e a sviluppare progetti architettonici. Nel 1993, ad esempio, ha creato l'intero schema decorativo per il Princess of Wales Theatre di Toronto , che include un murale di 10.000 piedi quadrati . La sua proposta del 1993 per una Kunsthalle e un giardino a Dresda non è stata realizzata. Nel 1997, ha dipinto e supervisionato l'installazione del "Progetto Stella" di 5.000 piedi quadrati che funge da fulcro del teatro e dell'atrio del Teatro dell'Opera di Moores, situato presso la Rebecca and John J. Moores School of Music nel campus. della Università di Houston , a Houston, TX. [9] [10] La sua conchiglia in alluminio, ispirata a un cappello pieghevole brasiliano , è stata costruita nel centro di Miami nel 2001; una monumentale scultura Stella è stata installata all'esterno della National Gallery of Art di Washington, DC La serie Scarlatti K di Stella è stata innescata dalle sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti e dagli scritti del virtuoso e musicologo statunitense del clavicembalo del XX secolo Ralph Kirkpatrick , che ha reso le sonate ampiamente conosciute. (La "K" del titolo si riferisce ai numeri cronologici di Kirkpatrick.) Scarlatti ha scritto più di 500 sonate per tastiera; La serie di Stella comprende oggi circa 150 opere.  Dal 1978 al 2005, Stella ha posseduto l' edificio Van Tassell and Kearney Horse Auction Mart nell'East Village di Manhattan e lo ha utilizzato come suo studio. La sua gestione quasi trentennale dell'edificio ha portato alla pulizia e al restauro della facciata. Dopo una campagna di sei anni della Greenwich Village Society for Historic Preservation , nel 2012 l'edificio storico è stato designato come punto di riferimento di New York City.  Dopo il 2005, Stella ha diviso il suo tempo tra il suo appartamento nel West Village e il suo studio di Newburgh, New York .


Kleeman 1937


Ron Kleemann (24 luglio 1937-30 maggio 2014) è stato un pittore fotorealista americano . Kleemann è stato riconosciuto come uno degli artisti originali del movimento del fotorealismo . Il suo lavoro è solitamente quello di veicoli lucidi e dipinti a colori vivaci a volte concentrandosi solo su alcune parti.  Kleemann iniziò a usare le fotografie come ausili per i suoi dipinti nel 1968. Questi primi dipinti avevano soggetti come camion e automobili. Alcuni dei dipinti erano sovrapposti a parti del corpo maschile e femminile. All'inizio degli anni '70, Kleemann iniziò a dipingere primi piani estremi di auto da corsa e camion. Questa serie di dipinti lo ha reso un'icona del fotorealismo e ha consolidato la sua posizione tra i fotorealisti originali.

Deschamps 1937





Gérard Deschamps (nato nel 1937 a Lione , Francia ) è un artista contemporaneo francese . Deschamps visse a Lione fino al 1944, quando poi si trasferì a Parigi , dove visse fino al 1970. La sua prima mostra si tiene nel 1955 alla Galleria Fachetti di Parigi . In questo momento ha abbandonato la pittura a olio , che a suo dire mancava di flessibilità, e si è rivolto ai collage , incorporando immagini di oggetti dal catalogo Manufrance . Nel 1957 espone, alla Galerie du Haut Pave di Parigi, i suoi primi dipinti fatti di stracci e pieghe che annunciano il Nuovo Realismo . Nel novembre 1957 fu inviato per 27 mesi in Algeria , dove prese parte al famoso contrattacco del 1958 e all'operazione "jumelles". Rilasciato nel 1960, ha incontrato Raymond Hains e Jacques Villeglé e si è unito ufficialmente al gruppo New Realist nel 1961, un anno dopo la sua fondazione ufficiale.Con la pieghettatura, ha voluto rinnovare gli eccessi di tessuto, che ha detto "sono stati i guardiani del respiro dell'arte in Occidente, anche in periodi di decadenza. Anzi, quale sarebbe la vittoria di Samotracia senza il suo sottile mantello bagnato che ha fatto è l'antenato delle auto compresse, l'ultima creazione che mi è stata ispirata dalla mia mancanza di mezzi finanziari ". Si è specializzato in stracci, biancheria intima femminile, trovati in uno straccio chiamato Chatton. Questi panni, poi tessuti industriali giapponesi, stavano invadendo i suoi laboratori a La Châtre e Rue Gambetta a Parigi. Le sue composizioni contenenti biancheria intima femminile - ad esempio "le Rose de la Vie", una miscela di mutandine, corsetti, reggiseni, cinture e giarrettiere prevalentemente rosa - lo hanno portato a essere censurato più volte. Nel 1961, ha trovato una nuova miniera: teloni dell'esercito americano con colori fluorescenti. Ha anche lavorato su stracci della pubblicità giapponese e belga, nonché fogli di patchwork di stoviglie in plastica. Nello stesso periodo utilizza piastre corazzate e involucri metallici che servivano per isolare i motori degli aerei, segnati dal calore iridescente. Nel 1965, sviluppando le sue metafore militari, crea le "banane", in filo metallico piegato e colorato, che possono essere lunghe fino a 8 metri e ricordano le strisce delle decorazioni militari. Ha inventato i modelli moiré sovrapponendo griglie metalliche. Nel 1970, in disaccordo con il mondo artistico parigino, Gerard Deschamps si trasferì a La Châtre, casa dei suoi nonni. La sua attività creativa è in corso, come verrà nuovamente mostrato regolarmente dal 1978 in mostre e gallerie a Parigi e all'estero. Nel 1980, Deschamps ha dato la sua visione di una società del tempo libero, con i suoi abiti giocosi, fatti di assemblaggi di costumi da bagno , palloncini , skateboard e tavole da surf , che potrebbero far venire in mente la Pop Art . Negli anni '90 ha creato miscele colorate per palloni da spiaggia confezionate in reti e poi, nel 2001, skateboard. Infine ha presentato le sue recenti Pneumostrutture, che sono assemblaggi, o meno, di boe , materassi ad aria gonfiabili o altri oggetti legati all'immaginazione di un bambino.


Baselitz 1938


Baselitz ⟨bàaʃëliz⟩, Georg. - Nome d'arte del pittore e scultore tedesco Hans-Georg Kern (n. Deutschbaselitz, Sassonia, 1938). Esponente di spicco della pittura espressionista, la sua ricerca pittorica è stata caratterizzata dalla scelta di colori violenti su quadri dalle grandi dimensioni dove prevalgono soggetti familiari e temi afferenti il disagio e la malattia mentale. Nella scultura e nella grafica, dopo essersi riappropriato della tradizione germanica, ha elaborato una ricerca originale in cui si evidenziano anche spunti desunti dall'arte italiana. Vita e opereEspulso per "immaturità sociopolitica" dalla Hochschule für bildende Künste di Berlino Est, ha completato gli studi (1957-62) alla Hochschule für bildende Künste di Berlino Ovest con H. Trier (1915-1999), esponente della pittura informale tedesca. Fin dalle sue prime opere B. si è espresso attraverso uno stile caratterizzato dall'uso di materie dense, cromaticamente accese, e da una gestualità violenta; con l'isolamento, la frammentazione e, dal 1969, il capovolgimento del soggetto ha superato le forme tradizionali della composizione e della prospettiva in opere di grande formato, nelle quali un ruolo primario giocano ricordi autobiografici di luoghi e di persone, memorie storiche e riferimenti culturali. Dai primi anni Ottanta l'artista ha sperimentato questo suo approccio materico-gestuale anche nel campo dell'incisione e della scultura; in quegli stessi anni, parallelamente all'emergere del neoespressionismo, la sua ricerca ha cominciato a ottenere più ampi riconoscimenti (nel 1986 il Keiserring di Goslar). B. ha insegnato pittura alla Staatliche Akademie der Bildenden Künste a Karlsruhe (dal 1978) e, dal 1983, alla Hochschule der Künste di Berlino. All'opera di B., presente nelle più significative collezioni e rassegne di arte contemporanea, sono state dedicate importanti mostre: nel 1990 alla Nationalgalerie im Alten Museum di Berlino, nel 1992 alla Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung di Monaco, nel 1995 al S. R. Guggenheim Museum di New York, nel 1999 al Deutsche-Guggenheim di Berlino e nel 2018 alla Fondazione Beyeler di Basilea. In Italia, dove B. ha spesso soggiornato e lavorato (a partire dal 1965, anno in cui gli fu assegnata una borsa di studio a Firenze), le sue opere, oltre che alla Biennale di Venezia (1980, 1995), sono state esposte in particolare a Firenze (1988, Palazzo Vecchio), Bologna (1997, Galleria d'arte moderna) Genova (2004,Palazzo della Borsa Nuova), Napoli (2008, Museo Madre) e Roma (2017, Palazzo delle esposizioni). Nel 1989 è stato insignito in Francia dell'onorificenza di Chevalier de l'ordre des arts et des lettres e nel 2002 di Commandeur de l'ordre des arts e des lettres.

Buren 1938










Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 25 marzo 1938) è un pittore e scultore francese. Formatosi all'Ecole des Métiers d'Art ha basato tutta la sua produzione giovanile su una stoffa da tende a righe di 8,7 cm alternativamente bianche e colorate. Negli anni '80 ha abbandonato la pittura in favore delle installazioni architettoniche permanenti su spazi pubblici, tra cui Les Deux Plateaux al Palais-Royal di Parigi. Quasi tutte le sue opere non esistono fuori dal tempo e dallo spazio per i quali sono state concepite: la maggior parte di esse sono dunque state distrutte dopo la loro presentazione. Nel 1986 ha partecipato alla Biennale di Venezia aggiudicandosi il Leone d'Oro per il miglior padiglione. In Italia, a Colle Val d'Elsa, nell'ambito della riqualificazione del centro della città bassa (progetto coordinato dall'Atelier di Jean Nouvel), si è occupato della ripavimentazione della centrale Piazza Arnolfo di Cambio. Nel 2004 crea la decorazione a mosaico del soffitto della grande hall d'ingresso del Museo Fabre di Montpellier. Nel 2005 realizza Partitions colorées nel Nuovo Padiglione di Emodialisi di Pistoia, su invito di Giuliano Gori. Nel 1999 ha partecipato al progetto Luci d'artista a Torino con l'installazione Tappeto Volante in Piazza Palazzo di Città. Nel 2005 ha realizzato La cabane eclatèe aux 4 salles presso la Collezione Gori di Santomato a Pistoia. Il 4 febbraio 2010 la Commissione del Bando di Concorso per la riqualificazione architettonica e artistica di Piazza Verdi a La Spezia ha aggiudicato a Buren la riqualificazione della piazza. La Piazza è stata inaugurata il 30 dicembre 2016. Nel 2011 ha realizzato nel parco di Villa la Magia, a Quarrata, "Muri fontane a tre colori per un esagono". Nel 2015 si è occupato della riqualificazione di una piazza della città di La Spezia. Nel 2016 ha realizzato "La scacchiera arcobaleno ondeggiante", installata sul Palatino in occasione di Par tibi, Roma, nihil.

Rückriem 1938







Ulrich Rückriem (nato il 30 settembre 1938) è uno scultore tedesco noto per le sue sculture monumentali in pietra. Vive e lavora a Colonia e Londra . Le sue opere d'arte astratte sono spesso assegnate allo stile del minimalismo  e alla process art .Nato a Düsseldorf , Rückriem ha lavorato come apprendista scalpellino a Düren , poi ha lavorato come operaio presso i laboratori Dombauhütte della cattedrale di Colonia. Successivamente, a causa della sua stretta collaborazione con la Galleria Konrad Fischer, Düsseldorf, entrò in contatto con artisti e colleghi come Carl Andre , Richard Long , Sol LeWitt , Royden Rabinowitch. Dal 1963 lavora come artista free-lance. Per alcuni anni ha condiviso uno studio con Blinky Palermo , prima di iniziare la sua carriera accademica, alla Hochschule für bildende Künste Hamburg (a partire dal 1974), dal 1984 alla Kunstakademie Düsseldorf , e infine alla Städelschule , Negli anni '60 e '70 Rückriem ha lavorato nella cava di Dolomite ad Anldorf , seguirono il museo Städel di Francoforte sul Meno , lo Stedelijk Museum di Amsterdam e la Neue Nationalgalerie di Berlino. Rückriem è stato invitato a partecipare alla documenta i. Molte delle opere d'arte di Rückriem sono accessibili al pubblico come arte pubblica , principalmente in Germania, ma anche in Spagna, Francia, Inghilterra, Irlanda e altri. Uno di questi è particolarmente impressionante Siglo XX (1995), un'installazione in campo aperto vicino alla località di Abiego (Spagna). Consiste di 20 stele di granito di O Porriño , disposte in modo analogo al puzzle delle otto regine .Un'installazione permanente di circa 100 sculture di Rückriem si trova presso le Sculpture Halls Ulrich Rückriem a Sinsteden, vicino a Colonia. Le sale e la presentazione sono state ideate dall'artista stesso.


Chuck 1940



Close ⟨klóus⟩, Chuck (propr. Charles Thomas). - Pittore statunitense (n. Monroe, Washington, 1940). Si è formato a Seattle (University of Washington) e, dopo aver frequentato i corsi di pittura di P. Guston e di fotografia di W. Evans nella Yale summer school of music and art (1961), ha conseguito il Master of fine arts (1964) nella Yale University; ha poi studiato alla Akademie der bildenden Künste di Vienna (1964-65). Stabilitosi a New York nel 1967, abbandonate le prime esperienze legate alla lezione di J. Pollock e W. de Kooning, usando l'immagine fotografica e l'aerografo come base della sua operazione artistica, incentrata sul tema del ritratto, si è imposto come uno dei più significativi esponenti dell'iperrealismo. Dopo i primi grandi ritratti in bianco e nero nei quali la griglia usata per l'ingrandimento dell'immagine è completamente nascosta (Big self-portrait, 1967-68, Minneapolis, Walker art center; Richard, 1969, Aquisgrana, Ludwig Forum), C. ha lasciato evidente la struttura delle sue opere (dipinti, disegni, incisioni) riempiendone gli spazi con tecniche e materiali diversi (matita, inchiostro, cartapesta, olio, tempera, applicati con le dita, con il pennello, ecc.). Nonostante la paralisi che lo ha colpito nel 1988, C. ha continuato a dipingere, ottenendo dalla complessa tessitura cromatica e segnica immagini caleidoscopiche di grande intensità (Kiki, 1993, Minneapolis, Walker art center; Self-portrait, 1997, coll. privata) e nel 2000 ha realizzato le incisioni Lyle e Self-Portrait/Scribble/Etching Portfolio. Accolta nelle più importanti collezioni e rassegne di arte contemporanea, la sua opera è stata oggetto di grandi mostre: nel 1994 a Baden Baden (Staatliche Kunsthalle) e nel 1998 a New York (Museum of modern art); nel 2001 gli è stata dedicata a San Francisco la personale Chuck Close Self-portraits, 1967-2001 (Fraenkel Gallery) e nel 2002 a Roma (American Academy) la sua prima mostra in Italia, Chuck Close: portraits.

Kawaguchi 1940




Tatsuo Kawaguchi è una pittrice giapponese del XX °  secolo , nato nel 1940 a Kobe .  Studente della Tama University of Fine Arts di Tokyo , si è laureato nel 1962. Ha preso parte a numerosi eventi di gruppo, in particolare nel 1965-1966 in quelli del Gruppo I di cui faceva parte; 1970 Decima Biennale di Tokyo ; 1972 Prima Biennale di Kyoto ; nel 1973, terza Biennale di Parigi ; nel 1974 Arte giapponese oggi al Montreal Museum of Contemporary Art; eccetera. Fa anche mostre personali in Giappone dalla prima a Osaka nel 1962. Nel 1968 e nel 1973, ha ricevuto il Premio JAFA. Insegna all'Università di Akashi . Fin dai suoi inizi, il suo interesse per l'arte concettuale appare nella sua pittura. Quindi usa la luce, il video, la foto, il film, come nuovi media. Realizza assiemi di riferimento, distribuiti nello spazio, alcuni dei quali sono elettricamente eccitati.

De Andrea 1941

John De Andrea (Denver, 24 novembre 1941) è un artista e scultore statunitense. La sua opera è legata alla corrente dell'iperrealismo. De Andrea è conosciuto per i suoi polivinili estremamente realistici. Laureatosi all'università del Colorado in Belle Arti ha studiato all'Università del New Mexico. Vive a Denver. Nel 1972 ha preso parte alla quinta edizione della Documenta di Kassel e nel 1978 alla Biennale di Venezia, dedicata in quell'occasione al rapporto tra l'arte e la natura (l'opera esposta è visibile nel film Dove vai in vacanza? nell'episodio "Le vacanze intelligenti").



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