lunedì 16 gennaio 2023

Corso Artisti Internazionali del XX Secolo: Lezione 11 1924 - 1927 Noland Tinguely Rauschenberg Villeglé Brecht Hansen Kaprow Warhol Agam Indiana LeWitt

Noland 1924









Kenneth Noland (Asheville, 10 aprile 1924 – Port Clyde, 5 gennaio 2010) è stato un pittore statunitense, di stile espressionista astratto. Dal 1948 al 1949 lavora a Parigi con Ossip Zadkine e ritornato in patria si stabilisce a Washington dove insegna all'Institute of Contemporary Art, poi alla Catholic University. Nella capitale incontra Morris Louis Bernstein ed assieme parteciperanno al gruppo artistico dei Color field per il quale diventa un dei maggiori esponenti. Lavora con l'acrilico direttamente sulla tela grezza e volge il suo studio sull'arte della geometria. Infatti nel periodo degli anni '50 compie una serie di studi su delle forme concentriche tipo bersagli che con una sapiente combinazione di colori catturano l'occhio quasi ipnoticamente dando l'impressione di muoversi. Nel 1969 Noland si trasferisce a New York dove cambia motivo eseguendo studi sulla forma della lettera "V" dove, giocando sempre coi colori, crea interazioni tra fulcro e dispersione all'interno. Ha lavorato anche su altre forme come il rombo e linee parallele alla ricerca sempre del gioco della vibrazione ottica. Nel 1964 le opere di Noland furono esposte alla Biennale di Venezia occupando per metà il padiglione dedicato all'America e dal 1965 i suoi lavori sono stati esibiti alla Washington Gallery of Modern Art ed al Museo Giudaico di New York. 

Tinguely 1925






Jean Tinguely (Friburgo, 22 maggio 1925 – Berna, 30 agosto 1991) è stato uno scultore svizzero. Il padre di Jean Tinguely si chiamava Charles Célestin, la madre Jeanne-Louise Tinguely Ruffieux. Pochi mesi dopo la nascita di Jean, la famiglia intera si trasferisce a Basilea, dove il padre lavora e dove Tinguely frequenterà le scuole. Negli anni successivi Tinguely dichiarerà verso la città di Basilea un particolare amore. Come egli stesso racconta, fin dall'adolescenza ama rifugiarsi nei boschi per dare sfogo ai propri sogni: costruisce piccole macchine di legno che si mettono in movimento utilizzando l'energia dell'acqua dei torrenti e si diverte nell'immaginare lo stupore di un escursionista che le scopra. Nel 1940, iniziata da poco la Seconda guerra mondiale, subisce l'esperienza di un violento bombardamento, causato dal fatto che Basilea si trova a cavallo del confine con la Germania. Poco dopo, avendo appreso che le truppe italiane si apprestano ad invadere il territorio greco, tenta di partire, come volontario, in aiuto degli aggrediti. Essendo appena sedicenne, viene fermato alla frontiera e riaffidato ai genitori. In questo periodo inizia il suo apprendistato come decoratore di vetrine, ma due anni dopo viene licenziato per la sua irrequietezza. Alla fine del 1944 inizia a lavorare come artigiano autonomo. Anche in questa veste non rinuncia a suscitare scalpore con le sue iniziative anticonformiste. Intanto frequenta corsi professionali incentrati su pittura e disegno ed entra in contatto con le opere di Schwitters, Klee, e con gli artisti del Bauhaus. Legge testi socialisti e anarchici, incontra rifugiati politici, assume un atteggiamento di violenta ripulsa verso ogni forma di dittatura. Fra il 1945 e il 1950 si interessa in modo sempre più approfondito all'arte d'avanguardia. Per alcuni periodi vive e lavora a Zurigo. Inizia a dipingere opere astratte e si dedica poi alla creazione di sculture con parti metalliche, legno e carta. Il 10 maggio 1951 sposa Eva Aeppli, conosciuta durante i corsi a Basilea. Il 27 gennaio 1950 era nata la loro prima figlia, Miriam. Nel 1952 la coppia va a vivere a Parigi, in un albergo dove Tinguely installa un'esposizione permanente di suoi lavori, utilizzando un locale in disuso. Nel 1954 presso la galleria Arnaud di Parigi viene inaugurata la sua prima mostra. In questo periodo le sue opere sono sculture di piccole dimensioni realizzate con filo metallico. Sperimenta la possibilità di mettere in movimento gli elementi delle sue opere grazie a un motore elettrico. All'inizio del 1955 si trasferisce con la moglie in un atelier nell'Impasse Ronsin. Come vicini hanno Constantin Brancusi e altri artisti. In questo periodo Tinguely stringe amicizia con vari artisti d'avanguardia e inizia a realizzare sculture che producono effetti sonori. Nel 1956 incontra Niki de Saint Phalle, giovane artista figlia di un banchiere francese. Nel 1960 la donna si trasferirà nell'Impasse Ronsin e nel 1971 diventerà la sua seconda moglie. Nel 1958 nella galleria Iris Clert di Parigi Tinguely mette in mostra l'opera Mes étoiles, concert pour sept peintures e realizza con l'amico Yves Klein la mostra Vitesse pure et stabilité monochrome. Subito dopo espone alla Biennale di Parigi e conquista una buona notorietà in Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel giardino del Museo d'Arte Moderna di New York realizza il suo Homage to New York, un'azione provocatoria basata su una macchina-scultura che si autodistrugge (marzo 1960). In questo periodo il critico Pierre Restany conia l'espressione "Nouveau Réalisme" per indicare l'utilizzo, nella creazione dell'opera d'arte, di oggetti di uso quotidiano ai quali si attribuisce una nuova funzione estetica. Precursore del Nouveau Réalisme è Marcel Duchamp. Il 27 ottobre 1960 a Parigi, alcuni artisti si riuniscono nell'abitazione di Yves Klein e, riconoscendosi nell'espressione introdotta da Restany, sottoscrivono il "Manifesto del nuovo realismo". Tinguely fa parte di questo gruppo, e condivide l'intenzione di trovare "nuovi approcci percettivi al reale". Ormai è chiaro il rifiuto, da parte sua, della funzione celebrativa della scultura, così come appare evidente il riferimento alle opere dello statunitense Alexander Calder e dell'italiano Bruno Munari. La fama di Tinguely si consolida e nel 1961 egli partecipa ad importanti mostre di arte cinetica ad Amsterdam, a Stoccolma e a Copenaghen. Nello stesso anno, grazie a Marcel Duchamp, Tinguely e la moglie conoscono Salvador Dalí. Nel mese di agosto essi prendono parte alle celebrazioni in onore dell'artista spagnolo e realizzano un toro in grandezza naturale che esplode producendo fuochi d'artificio durante una festa nell'arena di Figueras. Nel mese di marzo 1962 l'emittente televisiva NBC realizza un documentario sulle opere di Tinguely. Durante l'anno egli espone per la prima volta una fontana-scultura. Nel 1963 costruisce Hannibal I , la prima delle sue macchine gigantesche, alcune delle quali sono oggi visibili nei musei a lui dedicati che si trovano a Basilea e Friburgo. Negli anni successivi Tinguely partecipa a manifestazioni artistiche che si realizzano a Tokyo, Losanna, Houston, San Paolo, Stoccolma. Nel 1967 prepara due importanti lavori per l'Esposizione Universale di Montréal: Requiem pour une feuille morte, che viene esposto nel padiglione svizzero, e Le paradis fantastique (in collaborazione con Niki de Saint Phalle), per il padiglione francese. Nel 1968 si trasferisce a Neyruz, nel Cantone di Friburgo e, insieme all'amico Bernhard Luginbühl, elabora il progetto del "Gigantoleum", un'opera immensa che dovrebbe riunire ogni forma di espressione artistica e contenere inoltre, al suo interno, un teatro, un ristorante, un cinematografo. Nessun mecenate si dichiara disposto a finanziare il progetto e Tinguely ripiega allora sul "Cyclop" un progetto comunque ambizioso, che richiederà quindici anni per essere realizzato e la collaborazione di artisti legati ai principali movimenti di avanguardia. Quest'opera sarà inaugurata solo nel 1994 (tre anni dopo la morte di Tinguely), a Milly-la-Forêt, non lontano da Parigi, dal presidente della repubblica francese François Mitterrand. Nel 1970 organizza di fronte al Duomo di Milano una manifestazione, basata su una "scultura pirotecnica", per festeggiare il decimo anniversario della nascita del Nuovo Realismo. Nello stesso anno una grande esposizione di sue opere è organizzata presso il Centre National d'Art Contemporaine di Parigi.

Rauschenberg 1925
 














Milton Ernest Rauschenberg, conosciuto come Robert Rauschenberg (Port Arthur, 22 ottobre 1925 – Captiva Island, 12 maggio 2008), è stato un fotografo e pittore statunitense, che fu vicino alla pop art senza però mai aderirvi realmente, innescando invece una inedita corrispondenza con l'espressionismo astratto. Nacque come Milton Ernest Rauschenberg a Port Arthur, in Texas, figlio di Dora Carolina Matson ed Ernest R. Rauschenberg, di discendenza tedesca e indiana Cherokee, mentre sua madre era di discendenza anglosassone. I suoi genitori erano cristiani fondamentalisti. Rauschenberg era affetto da dislessia. A 16 anni venne ammesso all'università del Texas, dove iniziò a studiare farmacia. Venne chiamato alle armi nella marina militare degli Stati Uniti nel 1943 in California, dove prestò servizio come tecnico all'ospedale psichiatrico, fino al suo congedo nel 1945. Studiò all'istituto d'arte del Kansas e all'Académie Julian a Parigi, in Francia, dove incontrò la pittrice Susan Weil. Nel 1948 Rauschenberg e Weil decisero di frequentare il Black Mountain College nel North Carolina. Josef Albers, uno dei fondatori della Bauhaus, diventò, al Black Mountain, l'istruttore di pittura di Rauschenberg. I corsi preliminari di Albers facevano affidamento su rigide discipline che non permettevano nessuna “sperimentazione non influenzata”. Dal 1949 al 1952 studiò con Vaclav Vytlacil e Morris Kantor presso l'Art Students League di New York, dove incontrò i colleghi artisti Knox Martin e Cy Twombly. Rauschenberg sposò Susan Weil nel 1950. Il loro unico figlio, Christopher, nacque il 16 luglio 1951. Divorziarono nel 1953. Nel 1987, secondo quanto riferito dal compositore Morton Feldman, dopo la fine del suo matrimonio, Rauschenberg ebbe una relazione romantica con i colleghi artisti Cy Twombly e Jasper Johns. Un articolo di Jonathan D. Katz afferma che la relazione di Rauschenberg con Twombly iniziò durante il suo matrimonio con Susan Weil. Morì di arresto cardiaco dopo la decisione personale di staccare il respiratore. Rauschenberg è sopravvissuto per 25 anni al suo partner, l'artista Darryl Pottorf, che era prima stato suo assistente. Rauschenberg è anche sopravvissuto a suo figlio, il fotografo Christopher Rauschenberg, e a sua sorella, Janet Begneaud. L'approccio di Rauschenberg a volte veniva considerato, “Neo Dadaista”, un'etichetta che condivise con il pittore Jasper Johns. Rauschenberg veniva citato quando affermava di voler lavorare “nel vuoto, tra arte e vita”, suggerendo che contestava la distinzione tra oggetti d'arte ed oggetti quotidiani, rievocativo delle questioni innalzate dall'opera la Fontana del pioniere dadaista, Marcel Duchamp. Allo stesso tempo, i dipinti di Johns di numeri, bandiere, lettere, stavano riprendendo il messaggio di Duchamp del ruolo dell'osservatore in grado di modificare il significato dell'arte. Inoltre, nel 1961, Rauschenberg fece un passo in ciò che poteva essere considerata la direzione opposta dal sostenere il ruolo di creatore nel modificare il significato dell'arte. Rauschenberg fu invitato a partecipare ad una mostra alla galleria Iris Clert, dove alcuni artisti erano chiamati a creare e mostrare un ritratto dello stesso proprietario, Iris Clert. La presentazione di Rauschenberg consisteva in un telegramma inviato alla galleria dichiarando, "Questo è il ritratto di Iris Clert, se io dico così". Dall'autunno del 1952 alla primavera del 1953 viaggiò attraverso l'Europa e il Nord Africa insieme al suo collega artista e compagno Cy Twombly. In Marocco, creò collage e cassette prese dalla spazzatura. Li riportò in Italia e li esibì nelle gallerie di Roma e Firenze. Molti vennero venduti; quelli invenduti li gettò nel fiume Arno. Dal suo soggiorno, 38 collage sopravvissero. In un famoso citato incidente del 1953, Rauschenberg eliminò un disegno di de Kooning, disegno che ottenne dal suo collage per l'espresso obiettivo di eliminarlo come dichiarazione artistica. Il risultato è intitolato "Erased de Kooning Drawing". Dal 1962, i dipinti di Rauschenberg iniziavano ad incorporare non solo oggetti trovati, ma anche immagini trovate: fotografie trasferite sulla tela tramite il processo di serigrafia. Precedentemente usata solo in applicazioni commerciali, la serigrafia permetteva a Rauschenberg di indirizzare la multipla riproducibilità di immagini, ed il conseguente appiattimento che implica l'esperienza. In questo rispetto, il suo lavoro è contemporaneo a quello di Andy Warhol, e sia Rauschenberg che Johns sono frequentemente citati come importanti precursori della Pop Art americana. Nel 1966, Billy Kluever e Rauschenberg lanciarono ufficialmente il progetto, "Esperimenti in Arte e Tecnologia"(E.A.T.), un'organizzazione non-profit creata per promuovere collaborazioni fra artisti e ingegneri. Nel 1969, la NASA invitò Rauschenberg ad assistere al lancio di Apollo 11. In risposta a questo evento storico, Rauschenberg creò il suo progetto di litografie, “Stoned Moon Series”. Il progetto includeva la combinazione di diagrammi a altre immagini dagli archivi della NASA con fotografie da vari organi di stampa. A partire dal 2003 lavorò dalla sua casa e studio a Captiva, in Florida. Il suo primo progetto sull'isola, risale al 1970, e consisteva in una serigrafia lunga 16,5 metri chiamata, “Current”, composta dai quotidiani dei primi due mesi dell'anno, seguita, nel 1971, da “Cardboards”, mentre, tra il 1973 ed il 1974 da “Early Egyptians”, una serie di rilievi murali e sculture costruite da scatole usate. Utilizzando una tecnica di sua creazione chiamata, solvent-transfer, stampò anche su tessuti: con questa tecnica, tra il 1974 ed il 1976, crea, l”Hoarfrosts”, tra il 1975 ed il 1976, "Spreads", e "Jammers", una serie di pareti di seta colorata composta e da varietà di pavimento di metalli riflettenti, come acciaio e alluminio. In aggiunta, per tutti gli anni '90, pur lavorando con tecniche più rudimentali, come il fresco umido, Rauschenberg continuò a utilizzare nuovi materiali. Con la tecnica fresco-umido, crea, nel 1996, la serie "Arcadian Retreat", e, tra il 1995 ed il 2000, con il trasferimento di immagini a mano, gli "Anagrams". Come parte del suo impegno con le ultime innovazioni tecnologiche, iniziò ad eseguire stampe digitali Iris ed ad usare, nei suoi processi di trasferimento, tinte vegetali biodegradabili, sottolineando il suo impegno per la cura dell'ambiente.White paintings, Black paintings, Red paintings. Nel 1951 Rauschenberg creò i cosiddetti "White paintings", nella tradizione del dipinto monocromatico, il cui scopo era di ridurre il dipinto alla sua natura più essenziale, e conseguentemente indurlo alla possibilità di una pura esperienza.[ I “White paintings” vennero esposti a New York, nell'ottobre 1953, presso la Stable Gallery di Eleanor Ward. Appaiono prima per essere essenzialmente neri, su tela bianca. Comunque, un commentatore affermò che “...piuttosto che pensare a loro come riduzioni distruttive, può essere più produttivo vederle come fece John Cage, come schermi ipersensibili – ciò che Cage suggestivamente descriveva come “aeroporti di luci, ombre e particolari”. Di fronte a loro, le più piccole alterazioni nella luce e dell'atmosfera potevano essere registrate e rese visibili sulla loro superficie. Lo stesso Rauschenberg affermò che erano affetti dalle condizioni ambientali, “così puoi almeno dire quante persone ci sono nella stanza”. I "Black Paintings" del 1951 come i "White Paintings" erano realizzati su pannelli multipli: anch'essi erano opere monocromatiche. Qui Rauschenberg incorporò parti di giornale nel dipinto lavorando il foglio nella pittura, così che da una certa angolatura il giornale potesse essere visto, mentre da altre no. Tra il 1953 ed il 1954, Rauschenberg si è mosso dai dipinti monocromatici delle serie "White Painting" e "Black Painting", alle serie, "Red Painting". Questi dipinti erano realizzati utilizzando diversi tipologie di applicazione della pittura rossa, con l'aggiunta di materiali come legno, unghie, carta di giornale e altri, sulle cui tele creavano superfici complesse, precursori delle famose serie “Combines” di Rauschenberg. Combines. Rauschenberg trovava oggetti che lo interessavano per le strade di New York City e le portava al suo studio dove potevano diventare parte integrante del suo lavoro. Reclamò che lui "voleva qualcos'altro di ciò che poteva fare da solo, utilizzando la sorpresa insita negli oggetti raccolti dalla collettività, attraverso i quali vivere il senso generoso della sorpresa. E se all'inizio non fosse stata vissuta come una sorpresa, ci sarebbe stato un momento in cui l'avrebbe raggiunta. Così l'oggetto in sé, essendo estrapolato dal suo contesto, diventava una cosa nuova." Il commento di Rauschenberg riguardante il "vuoto creato fra arte e vita" poteva essere visto come un'affermazione che fornisce un punto di partenza per una comprensione dei suoi contributi come artista. In particolare la sua serie di opere che aveva chiamato "Combines", servivano come esempi per mostrare che i confini delineati fra arte e scultura potevano essere spezzati, così che entrambi potessero essere presenti in una singola opera d'arte. Tecnicamente, per “Combines” si riferisce ai lavori di Rauschenberg realizzati tra il 1954 ed il 1962, ma l'artista aveva iniziato a lavorare con i collage di carta di giornale e materiali fotografici con l'impeto di combinare, sia i materiali da pittura, che oggetti di tutti i giorni, come l'abbigliamento, rottami urbani e animali tassidermici, impeto che si concretizzò nell'opera, "Monogram". Continuò con questa tecnica per tutta la sua vita artistica. Le sue opere transitorie che condussero alla creazione di "Combines" furono "Charlene" e "Collection", entrambe del 1954, dove combinò tecniche di collage. Qui iniziò ad incorporare oggetti come sciarpe, nastri comici e parti di fasulli cornicioni architettonici. Uno dei primi dei "Combines", realizzato nel 1955, dal nome, “Bed” venne creato sgocciolando pittura rossa attraverso un piumino. Il piumino più tardi veniva disteso e mostrato come se fosse un'opera d'arte. Alcuni critici, secondo “The Daily Telegraph” consideravano tale opera come un simbolo della violenza e dello stupro. All'inizio i critici vedevano le "Combines", più in termini di aspetti formali dell'arte, dove la forma, il colore, la struttura e la composizione erano a disposizione di questi. Questa visione degli anni '60 è cambiata nel tempo, così più recentemente i critici e gli storici d'arte vedono le "Combines" come portatrici di messaggi codificati difficili da decifrare, in quanto non esiste un ordine apparente alla presentazione degli oggetti. Per esempio, "Canyon" del 1959, rappresenta la raffigurazione di un'aquila pelata farcita che esprimeva l'ira del governo a causa del “Bald and Golden Eagle Protection Act” del 1940, ma la capra d'Angora farcita con la pittura sul muso nel suo “Monogram” del 1955-1959, non era oggetto di controversia. Spettacolo e danza. Dai primi anni '50 fino al 2007 Rauschenberg disegnò una serie di costumi di danza, sia per Merce Cunningham, Paul Taylor, e Trisha Brown, che per le proprie produzioni. Negli anni '60 venne coinvolto nei radicali esperimenti di danza teatrale alla Judson Memorial Church del Greenwich Village, vicino agli esperimentalisti collegati a Merce Cunningham, come Carolyn Brown, Viola Farber, e Steve Paxton. Raushenberg ha addirittura coreografato se stesso. La collaborazione a tempo pieno di Rauschenberg con la compagnia di Cunningham terminò con il suo tour mondiale del 1964.[15] Nel 1977, Rauschenberg, Cunningham e Cage collaborarono per la prima volta dopo 13 anni, quando la Merce Cunningham Dance Company di New York, inscenò, nel 1977, "Travelogue", per la quale Rauschenberg contribuì con i costumi e i disegni del set. Commissioni. Nel 1965 la rivista Life gli commissionò di realizzare una sorta di "Inferno moderno", per cui Raushenberg non esitò a sfogare la sua rabbia verso la guerra del Vietnam e la sua conseguente gamma di orrori, includendo in tale opera anche la violenza razziale, il neo-nazismo, gli assassini politici e i disastri ecologici. Il 30 dicembre 1979 il Miami Herald stampò in copertina, 650,000 Rauschenberg sulla sua rivista della domenica, Tropic. In sostanza una litografia originale, mostrava immagini della Florida del sud. L'artista né autografò 150. Nel 1983, vince un Grammy Award per il suo design dell'album dei Talking Heads, "Speaking in Tongues". Nel 1986 venne commissionato dalla BMW di dipingere, per l'Art Car Project, un pieno della BMW 635 Csi. Il contributo di Rauschenberg fu per prima includere nel progetto le ruote, così come incorporare nel design sue opere d'arte precedenti. Nel 1998, il Vaticano commissionò, e più tardi rifiutò, una sua opera basata sull'Apocalisse per commemorare Padre Pio di Pietrelcina, il religioso italiano morto nel 1968, venerato per le sue stigmate presso l'omonima chiesa del pellegrinaggio, costruita a Foggia da Renzo Piano. Nel 1951 Rauschenberg realizzò la sua prima mostra personale, presso la galleria Betty Parsons, e, nel 1954 una seconda, alla galleria Charles Egan. Nel 1955, sempre alla galleria Charles Egan, mostrò, "Bed", una delle sue prime, e certamente una delle più famose, "Combines".     La sua prima retrospettiva venne organizzata dal Jewish Museum, a New York, nel 1963, mentre nel 1964 fu il primo artista americano a vincere il Gran Premio alla Biennale di Venezia. Dopo aver ottenuto quel premio, godette di un notevole supporto istituzionale.     Successivamente venne organizzata una retrospettiva alla Collezione Nazionale delle Belle Arti, a Washington D.C., retrospettiva itininerante per tutti gli Stati Uniti tra il 1976 ed il 1978.  Nel 1977 prese avvio a New York, una retrospettiva presso il Solomon R. Guggenheim Museum, per spostarsi poi a Houston, Cologne, ed infine, nel 1999, a Bilbao.     Recentemente, nel 2005, vennero presentate mostre al Metropolitan Museum of Art, a New York, al Museo di Arte Contemporanea, a Los Angeles e al Centre Georges Pompidou, di Parigi, enel 2007, al Moderna Museet di Stoccolma.

Villeglé 1926





Jacques Mahé de la Villeglé (Quimper, 27 marzo 1926) è un artista francese. Al di là delle definizioni (in Francia viene definito un "affichiste"), il suo lavoro artistico si è basato sui manifesti strappati dai muri delle strade, dapprima attraverso la creazione di un personale alfabeto simbolico e successivamente attraverso la tecnica del décollage, tra l'altro usata alcuni anni prima di Mimmo Rotella. Jacques Villegle ha studiato pittura e disegno alla Ecole des Beaux-Arts di Rennes, dove ha incontrato Raymond Hains nel 1945, con il quale inizierà un'amicizia ed una complicità che avrà termine solo con la morte di Hains nel 2005. Dopo aver lavorato per qualche tempo con un architetto ha studiato architettura alla Ecole des Beaux-Arts di Nantes, dal 1947 al 1949, quando decise di abbandonare gli studi per dedicarsi interamente alla creazione artistica. Si può affermare che, anche se ancora non aveva idea di dove la sua arte lo avrebbe portato, egli iniziò raccogliendo fili d'acciaio, oggetti trovati, mattoni caduti dalle mura di contenimento dell'oceano a Saint-Malo che poi assemblava con una vera e propria pratica artistica. Successivamente si concentrò sui manifesti specialmente dopo il trasferimento a Parigi. In quegli anni, i manifesti pubblicitari affissi per le strade erano per lo più soltanto lito-tipografici, o contenenti disegni. Bisognerà aspettare ancora qualche anno perché la fotografia entri prepotentemente nel manifesto. Villeglé strappava il blocco di manifesti che spesso venivano affissi gli uni sugli altri, oppure che stavano cadendo, e attraverso la tecnica del décollage ne strappava a sua volta dei pezzi per mettere in luce ciò che figurava nel poster sottostante. In questo modo egli iniziò a comporre una sorta di "poesia visiva" attraverso le parole, grandi e piccole, che emergevano, cioè una personale forma di collage simbolista e di segni criptici che rappresentano l'archeologia della civiltà contemporanea. Qualche tempo dopo anche le figure, disegni e fotografie, entrarono a far parte delle sue opere di décollage. Nel 1960 aderì al movimento del Nouveau Réalisme, fondato proprio quell'anno da Pierre Restany, cui aderirono nel tempo artisti come Yves Klein, Jean Tinguely, Martial Raysse, César Baldaccini, Daniel Spoerri, Christo, Gerard Deschamps, Mimmo Rotella, Arman, Niki de Saint Phalle. La prima mostra ebbe luogo a Milano, alla Galleria Apollinaire, cui seguirono l'anno dopo Parigi con la mostra A 40° au dessus de dada e nel 1962 New York alla Sidney Janis Gallery con la mostra New Realism. Negli anni '60, i décollage di Villeglé mutarono forma, scegliendo il colore e l'immagine, in particolare con l'avvento della fotografia utilizzata nei poster. Ognuna delle sue opere porta il nome della strada da cui sono stati recuperati i manifesti utilizzati per ognuna delle opere, prevalentemente dalle strade di Parigi. Nel primi anni 2000 ha cessato il lavoro di dècollage per via del peso dell'età che non gli permetteva più il massacrante lavoro di andare a strappare i manifesti. Da allora si dedica alla scrittura e alla pittura e va in giro per il mondo a seguire le sue mostre.

Brecht 1926
George Brecht (Blomkest, 27 agosto 1926 – Colonia, 5 dicembre 2008) è stato un artista, scrittore e compositore statunitense. Artista minimalista, è anche ricercatore chimico ed è considerato tra le personalità determinanti del gruppo originario di Fluxus. Originario del Minnesota, dopo aver compiuto studi a carattere scientifico si laurea in chimica nel 1950 e lavora come ricercatore in alcune importanti laboratori di industrie farmaceutiche di New York e del New Jersey, sviluppando tra il 1950 e il 1965 alcuni importanti brevetti chimici che hanno un buon successo commerciale. Nel frattempo si dedica da autodidatta alla pittura sotto l'influenza dell'Abstract Expressionism e dall'azionismo di Pollock. Venuto a conoscenza dell'opera e del pensiero di John Cage, frequenta i corsi da lui tenuti alla "New School for Social Researches" entrando così in contatto con gli altri fondatori di Fluxus e nel contesto delle ricerche sull'esperienza artistica crea la forma di Event che sarà caratteristica predominante di Fluxus. Gli "Events" vengono definiti da George Brecht "pezzi di teatro brevi ed elementari caratterizzati dalle stesse qualità alogiche dei dettagli degli happening (...). Gli 'events' non sono compartimenti, ma formalmente, se non espressivamente, equivalgono a singoli compartimenti di happening". Nel 1962-1963 vennero tenuti in Europa dei "Festival Fluxorum" organizzati da George Maciunas e numerosi pezzi di Brecht vennero eseguiti anche se l'autore non vi partecipò personalmente. Nel maggio del 1963 Brecht, in collaborazione con Robert Watts organizza una grande manifestazione negli Stati Uniti, lo "Yam Festival" e nello stesso tempo pubblica la rivista "V TRE", il cui titolo deriva da un'insegna luminosa con alcune lettere fulminate che Brecht aveva per caso osservato. Quando nel '63 Manciunas fa ritorno dall'Europa , i due iniziano a collaborare strettamente. Per le edizioni Fluxus, sempre in quell'anno, Brecht pubblica "Water Yam" che consiste di una scatola che contiene una serie di piccoli spartiti di Events. Nel 1964 la rivista "V TRE" diventa l'organo ufficiale di Fluxus che cambia ad ogni numero il titolo pur lasciando come base le lettere originarie che derivano dal metodo ideato da Maciunas per la catalogazione delle edizioni Fluxus che si basava sull'attribuire una lettera dell'alfabeto ad ogni autore. Nel 1965 Brecht lascia però gli Stati Uniti e si trasferisce in Europa a Villefrance-sur-Mer, in Costa Azzurra, dove apre un piccolo negozio dalle caratteristiche particolari insieme al poeta francese Robert Filliou. Il negozio, che vuole essere un piccolo centro-culturale, si chiama "La Cédille que Sourit" nel quale si vendono opere d'arte, giocattoli, bigiotteria, libri e "qualunque cosa che abbia o non abbia una cediglia nel suo nome francese". Nel 1968, per mancanza di fondi, la "Cédille" è costretta a chiudere e Brecht si recherà dapprima in Inghilterra e, nel 1972, a Colonia dove risiederà fino alla sua morte, avvenuta il 5 dicembre 2008. L'interesse dimostrato da Brecht fin dall'inizio si concentra sulle problematiche emerse dall'Action Painting per quanto riguarda la componente automatica e casuale. Questo particolare interesse si deve alla sua formazione scientifica essendo l'uso della legge sulla probabilità e sulla casualità comune alla sperimentazione chimica. Nel saggio "Chance Imagery" che Brecht scrisse nel 1957 vengono recensiti i vari metodi aleatori e tutte le possibilità di applicazione alla creatività artistica. Secondo Brecht si possono distinguere due tipi di chance, una automatica e una di tipo meccanicistico nel duplice significato del termine inglese che si riferisce sia al caso fortuito che alla probabilità. L'inclusione dell'automatismo all'interno delle procedure aleatorie è in un certo senso arbitraria, perché l'automatismo non esclude necessariamente una motivazione soggettiva anche se a livello inconscio come accade, ad esempio, nell'automatismo surrealista. L'automatismo surrealista si fonda infatti sull'importanza dell'inconscio come espressione individuale creando così una particolare visione dell'aleatorietà, intesa come materiale di partenza per tutte le interpretazioni dell'autore o come stimolo alle sue reazioni inconsce. L'artista è quindi, in ogni caso, il protagonista assoluto dell'esperienza artistica e ciò ha avuto una fondamentale importanza nella sperimentazione delle avanguardie storiche Brecht parla quindi di "automatismo alogico" facendo riferimento alle improvvisazioni astratte di Kandinskij e alla tecnica del collage di Picasso e fa partire da questo momento la tradizione di aleatorietà che dal secondo Surrealismo, all'Informale e all'Espressionismo astratto arriva fino a Cage e a Brecht stesso. Brecht, nel suo saggio, fa riferimento al movimento Dada e alla poetica del surrealismo che si basa sul capovolgimento dei concetti tradizionali di logica, di cultura e di arte e quindi sull'importanza fondamentale che essa dà all'inconscio. Vengono citate da Brecht le metodologie usate dagli artisti appartenenti a questi movimenti che hanno contribuito al rilancio delle tecniche aleatorie nell'ambiente delle seconde avanguardie. Brecht cita come esempi di pura aleatorietà i collage di Jean Arp e le poesie che Tristan Tzara componeva estraendo da un cappello il materiale. Un altro esempio preso in esame nel saggio, di quelli chiamati dall'autore "irrivelant process" è il frottage di Max Ernst che ordina gli elementi interni della composizione in modo rigido ma non significativo ai fini dell'opera, procedimento utilizzato da Cage collocando le note a seconda delle piccole imperfezioni della musica e dallo stesso Brecht che compone 7-57 su uno schema grafico che ottiene dopo aver fatto rotolare delle biglie passate nell'inchiostro sopra una superficie irregolare. Gli stessi monotopi di Ernest, che si servono di una tecnica simile alle macchie di Rorschach, vengono utilizzati da Brecht nelle sue prime esperienze aleatorie che consistono in dipinti informali che egli realizza ripiegando la tela su se stessa dopo avere versato il colore liquido. Brecht cita poi Marcel Duchamp, senza dubbio la figura più importante nel campo della sperimentazione delle tecniche aleatorie, e riporta come esempio tre sue opere: l'"Erratum Musicale" del 1913 dove l'autore tira a sorte le note, "3 stoppage étalon" dello stesso anno dove l'artista utilizza come strumento espressivo la forza di gravità e il "Grande Vetro" che è configurata da tre quadrati di garza esposti a una corrente d'aria e il lancio, con un piccolo cannone giocattolo, di fiammiferi intinti nella vernice verso un punto preciso. Una sezione del saggio è infine dedicata all'arte di Jackson Pollock e alla procedura del dripping che si può ricondurre, da un punto di vista tecnico all'ambito dell'aleatorietà. Brecht interpreta il processo di interazione tra il metodo e la materia propria di Pollock, il suo "essere nel quadro" come "allegoria del processo di lettura dell'opera da parte del fruitore". Il concetto espresso da Brecht di "change-imagery" comprende tutti i tipi di formazione di immagini, sia fisiche che mentali, che avvengono casualmente in natura con un riferimento alle dottrine Zen e al concetto di Natura che con la sua aleatorietà e irrazionalità trascende la logica umana.

Hansen 1927
 
Al Hansen (5 ottobre 1927 - 22 giugno 1995) è stato un artista americano. Era un membro di Fluxus , un movimento che ha avuto origine da un collettivo di artisti attorno a George Maciunas . Era il padre di Andy Warhol protettore di Bibbe Hansen e il nonno e mentore artistico del musicista rock Beck e dell'artista Channing Hansen. Bibbe e Channing continuano la sua eredità eseguendo alcune delle sue opere più iconiche. Nato a New York City, Al Hansen era amico di Yoko Ono e John Cage . Mentre prestava servizio in Germania durante la seconda guerra mondiale, Hansen spinse un pianoforte dal tetto di un edificio di cinque piani. Questo atto è diventato la base di uno dei suoi pezzi più riconosciuti, lo Yoko Ono Piano Drop. Molti artisti hanno anche distrutto o alterato pianoforti tra cui John Cage , Joseph Beuys , Nam June Paik e Raphael Montañez Ortiz .Hansen ha studiato con il compositore John Cage all'ormai famoso corso di composizione del 1958 presso la New School for Social Research di New York City insieme ad altri studenti, Dick Higgins , George Brecht e Allan Kaprow, tra gli altri. Hansen era un assiduo frequentatore di The Factory , lo studio di Andy Warhol a New York.  Hansen era forse meglio conosciuto per i suoi pezzi di performance, la sua partecipazione a Happenings e per i suoi collage in cui spesso utilizzava mozziconi di sigarette e involucri di caramelle come materie prime, tra cui numerose variazioni di una scultura che si riferiva alla Venere di Willendorf .Ha scritto un libro importante sulla performance art, A Primer of Happenings and Time Space Art pubblicato da Something Else Press nel 1965.Nel 1966 ha partecipato al Destruction in Art Symposium a Londra organizzato da Gustav Metzger, dove ha incontrato e stretto amicizia con molti degli Action Artist viennesi. Nell'ottobre 1966 Otto Muhl organizzò a Vienna un evento chiamato "Concerto d'azione per Al Hansen". È stato professore d'arte al Rutgers College di Newark, New Jersey, negli anni '70.Nel 1977 Hansen ha diretto i gruppi punk di Los Angeles, i Controllers e gli Screamers a Hollywood. Negli anni '80 Hansen si trasferì a Colonia, in Germania, dove fondò una scuola d'arte, la Ultimate Akademie . Ispirato tra gli altri dalla Final Academy of Genesis P-Orridge, è diventato un punto di incontro per artisti locali e internazionali delle arti basate sul tempo.Morì a Colonia , in Germania , nel 1995, con alcuni amici che celebravano un funerale fluxus secondo il suo piano.

Kaprow 1927
Kaprow ‹kèiprou›, Allan. - Pittore statunitense (Atlantic City 1927 - Encinitas, San Diego, 2006). Allievo di M. Shapiro alla Columbia University, e di J. Cage, K. passò da una fase iniziale di espressionismo astratto a una produzione che, impiegando più materiali, fece uso di varie tecniche, dal collage all'assemblage. Teorico dell'arte pop, dal 1958 è stato anche tra i primi ideatori di happening, environment e performance intese come strutture teatrali non verbali, ambientati in luoghi inusuali, grandi magazzini o parcheggi (Yard, 1961). Tra i suoi scritti: Assemblage environments and happenings (1966), Essays on the Blurring of Art and Life (1993). Tra i suoi film: Routine (1974), Warm-ups (1975).

Warhol 1928









Warhol, Andy (propriam. Andrew Warhola). - Pittore, grafico e regista statunitense (Pittsburgh 1928 - New York 1987). Personalità ossessiva ed eccentrica, fu tra i più significativi esponenti della pop art imponendosi, anche come personaggio, nella scena artistica internazionale. Notissime le sue serie serigrafiche dedicate al concetto della riproducibilità e della commercializzazione dell'arte. Figlio di immigrati slovacchi, dopo gli studi al Carnegie institute of technology nel 1949 si stabilì a New York, dove cominciò a lavorare come grafico pubblicitario ottenendo numerosi riconoscimenti. Nel 1961 eseguì le sue prime serigrafie ispirate ai fumetti, ai prodotti commerciali e alle immagini tratte dai mass media che elaborò in serie, portando alle estreme conseguenze il principio della riproducibilità dell'opera d'arte e dell'arte come prodotto commerciale (Campbell's soup, ritratti di Marilyn Monroe, ecc.). Nel suo studio, luogo d'incontro per artisti e intellettuali, promosse eventi multimediali registrati in filmati, preludio al suo vivo interesse per la fotografia e la cinematografia. OpereW. realizzò sia lungometraggi di monotona staticità (Sleep, 1963) sia filmati con una certa tendenza al racconto (Chelsea Girls, 1966, proiezione contemporanea di due pellicole su schermi differenti; Lonesome Cowboys, 1967; L'Amour, 1972; Andy Warhol's Bad, 1977). Dal 1970 si dedicò prevalentemente ai ritratti elaborati con tecnica fotoserigrafica e manipolati con pesanti segni, chiazze di colore e larghe pennellate. Tra i suoi scritti: Andy Warhol index book (1967); The philosophy of Andy Warhol (form A to B and back/">back again) (1975; trad. it. 1983); Andy Warhol's party book (1988). Pittsburgh ospita un museo a lui dedicato (1994). Nel 2009 è stato pubblicato in lingua italiana America (1985), viaggio nella terra della cultura pop e lettura critica di vezzi e trasgressioni dell'America reaganiana. 

Agam 1928








Yaacov Agam, pseudonimo di Yaacov Gipstein (Rishon LeZion, 11 maggio 1928), è uno scultore e artista israeliano, appartenente alla corrente artistica dell'Op art e dell'arte cinetica. Nato a Rishon LeZion (all'epoca sotto il mandato governativo degli inglesi) da una famiglia religiosa, studia all'Accademia delle Arti e Design Bezalel a Gerusalemme. Dopodiché si trasferì a Zurigo, e poi a Parigi, dove si stabilì. La sua prima personale ebbe luogo nel 1953 a Parigi, alla Galleria Graven. Nel 1955 viene riconosciuto come uno dei più importanti esponenti del neonato movimento artistico dell'Op art, e partecipa alla mostra "La Mouvement" insieme a Jesús Rafael Soto, Carlos Cruz-Díez, Paul Bury, Alexander Calder, Jean Tinguely e Victor Vasarely. Nel 1964 partecipa alla mostra Documenta 3 a Kassel in Germania. I lavori di Agam sono, solitamente, astratti con caratteristiche cinetiche; questo artista inoltre predilige l'uso di luci e suoni nelle sue installazioni. I suoi pezzi più conosciuti includono: Double Metamorphosis III, 1965; La fontana di La Défense, 1975; La fontana nel viale Dizengoff di Tel Aviv, 1986; Visual Music Orchestration, 1989. 
È anche molto conosciuto per aver inventato una nuova tecnica di stampa, l'agamografia. Nel 1996 è stato insignito dall'UNESCO della Medaglia Jan Amos Comenius per aver ideato il "Metodo Agam", un sistema per l'educazione visiva dei bambini.

Indiana 1928







Robert Indiana, all'anagrafe Robert Clark (New Castle, 13 settembre 1928 – Vinalhaven, 19 maggio 2018), è stato un artista, scenografo e costumista statunitense, associato al movimento della Pop Art. Indiana si trasferì a New York nel 1954 e si unì al movimento della Pop Art, usando caratteristici disegni di immagini per realizzare approcci di arte commerciale mescolati con l'esistenzialismo, che evolsero gradualmente verso ciò che Indiana chiama "poesie scultoree". L'opera di Indiana spesso consiste di immagini audaci, semplici, iconiche, in particolare numeri e parole brevi come "EAT", "HUG" e "LOVE". È noto anche per aver dipinto lo straordinario campo da pallacanestro un tempo usato dai Milwaukee Bucks nel palazzetto dello sport di quella città, lo U.S. Cellular Arena, con una grande forma ad M che occupa le due metà del campo. La sua scultura nell'atrio del grattacielo Taipei 101, chiamata 1-0 (2002, alluminio), usa numeri multicolori per suggerire la conduzione del commercio mondiale e i modelli della vita umana. Indiana è stato scenografo e costumista teatrale, come nella produzione realizzata nel 1976 dalla Santa Fe Opera de La madre di tutti noi (The Mother of Us All) di Virgil Thomson, basata sulla vita della suffragetta statunitense Susan B. Anthony. Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, Indiana produsse una serie di Dipinti della pace (Peace Paintings), che furono esposti a New York nel 2004. Indiana visse come residente nella città isola di Vinalhaven, Maine, dal 1978. Apparve nel film Eat (1964) di Andy Warhol, che consiste in un'unica ripresa da 45 minuti di Indiana che mangia un fungo.

LeWitt 1928






















Solomon "Sol" LeWitt; Hartford, 9 settembre 1928 – New York, 8 aprile 2007) è stato un artista statunitense. Nato nella capitale del Connecticut, è stato un artista legato a vari movimenti tra cui l'arte concettuale e il minimalismo. È famoso per i suoi Wall drawings e le sue strutture, basate su semplici forme geometriche, che non di rado dialogano con l'architettura. Viveva a Chester ma in Italia aveva una seconda casa: negli anni settanta lavorava a Spoleto in uno studio in centro storico e abitava sulle pendici di Monteluco, dapprima in un eremo di proprietà di Marilena Bonomo, poi in una casa torre acquistata nei pressi della chiesa di San Pietro.

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