La comunicazione visiva
Tutti coloro che lavorano con le immagini (e i nostri allievi rientrano, a pieno titolo, tra questi operatori), volgono sempre di più la loro attenzione alla comprensione del processo di percezione visiva ed ai suoi effetti indotti.
Si tratta di una tipica materia di confine, in cui, alla grafica, si sommano apporti di anatomia, fisiologia, psicologia, semiologia, sociologia, diversamente definita, a seconda del versante verso il quale sbocca. Noi la chiameremo, e questo è il nome che sempre più si va affermando, comunicazione visiva.
Senza entrare in una trattazione troppo specialistica, occorre, comunque, affrontarla con sistematicità, perché, spesso, la causa dei nostri insuccessi grafici e delle nostre difficoltà progettuali, ha proprio origine nelle gravi carenze conoscitive ed operative che abbiamo in questo settore.
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Meccanismo di rovesciamento dell'immagine retinica. |
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Rapporto tra le immagini retiniche e la corteccia visiva. Si noti l’incrocio del chiasma ottico. |
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Anatomia dell'occhio. Solo in una parte ridotta della retina, la fovea, si ha la visione distinta. Ciò costringe ad una rotazione continua dei globi oculari. Talvolta questo movimento si svolge automaticamente ma sempre secondo prestabilite strategie cognitive |
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Meccanismo della visione binoculare. L’estremo A e quello B del segmento sono collocati a distanza diversa dai due globi oculari. L’immagine retinica dell’occhio sinistro differisce da quella dell’occhio destro. Il processo di percezione cerebrale ricostruisce una visione scorciata prospettica. |
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Meccanismo di funzionamento della visione in rilevo. L'occhio destro vede la porzione ab della sfera, mentre l'occhio sinistro ne vede la porzione cd. I due occhi vedono la porzione acbd, superiore al diametro della sfera (vedono anche una porzione retrostante dell’oggetto). Da qui la visione in rilievo
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.La conoscenza visiva
L'immagine retinica costituisce lo stimolo che viene inviato al cervello. Le vie nervose, colleganti le due retine con il cervello, sono incrociate (chiasma ottico, per analogia colla forma della lettera greca chi), e suddivise, in modo tale che, la parte destra, viene inviata all'emisfero sinistro del cervello e viceversa, mentre le due cortecce visive, di sinistra e di destra, comunicano tra loro attraverso il corpo calloso.
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Traiettoria dei movimenti oculari secondo la quale viene percorsa un'immagine. Si noti l'insistenza sui margini delle figure e sul punto di interesse focalizzato costituito dalla figura umana.
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Itinerari del movimento oculare. Si noti il doppio triangolo costituito dai margini del viso e dalla triade occhi e bocca. |
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Effetto Gestalt. Pur costituiti da elementi differenti (cerchi, segmenti, stelline) le tre figure non vengono percepite come somma di parti ma come la lettera A maiuscola. Il tutto assume un significato diverso dalla somma delle parti. |
Pensare visivamenteLa selezione, l'astrazione, il confronto, la distinzione e la contestualizzazione, rendono la percezione visiva un atto fondamentale per la comprensione e l’organizzazione del pensiero, tanto che possiamo dire, con le parole del grande psicologo tedesco Rudolf Arnheim, che «percepire visivamente è pensare visivamente» e con quelle del grande filosofo greco Aristotele (V sec. a.C.) che «l'anima non pensa mai senza un’immagine».
Psicologia della forma
In campo psicologico, si è cercato di spiegare il modo di reagire dell'apparato visivo di fronte a determinate forme e alle loro aggregazioni. La scuola che si è occupata maggiormente dell’argomento è quella della Gestaltpsychologie (dal termine tedesco Gestalt, che significa forma), che ha individuato leggi base costitutive e principi fondamentali.
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Il prisma a sinistra pare che si allarghi verso il fondo. Solo il disegno prospettico crea l'illusione del parallelismo |
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Effetto di Muller-Lyer. Segmenti eguali appaiono di diversa lunghezza. |
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Effetto di Zollner. Fasci di rette parallele appaiono convergenti o divergenti |
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Effetto di Kundt. I due segmenti anche se perfettamente identici appaiono di diversa lunghezza |
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Effetto di Hering. Il quadrato ed il cerchio appaiono deformati. |
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La corrugazione della superficie appare con la concavità solcata dalle tre ellissi. Se si rovescia la figura le tre ellissi solcheranno la convessità. |
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Nella prima illustrazione la figura a non è vista come la somma delle due figure b, ma come la somma di un segmento ed un semicerchio, forme elementari di più semplice aggregazione. |
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Effetto di Kanizsa. La figura evidenzia in modo coercitivo la presenza di un triangolo, non tracciato, dello stesso colore dello sfondo, come se coprisse tre cerchi ed un triangolo. Nella realtà sono state tracciate tre coppie di segmenti e tre porzioni di cerchio. |
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Le figure vengono lette in base ad aggregazioni per somiglianza di forma, di colore, di dimensione, di vicinanza. Ad esempio (da sinistra a destra, dall’alto in basso): due coppie di cerchi di diverso colore, due coppie di cerchi e quadrati, tre coppie di quadrati, due terne di cerchi di diversa dimensione. |
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Effetto di Rubin. La figura può essere interpretata come un vaso o due facce contrapposte. |
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Effetto di Hering. Le coppie di rette parallele appaiono ora schiacciate verso l’interno (sinistra), ora deformate verso l’esterno (destra). |
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Triangolo impossibile di Penrose. Percepito come somma di tratti può esistere, nella sua globalità è impossibile |
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Effetto di Kundt. Due circonferenze identiche appaiono di diversa dimensione. L’anello grande di destra contiene esattamente l’anello piccolo di sinistra |
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Effetto di Jastrow. Due barrette di diversa dimensione appaiono eguali. |
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Effetto di Schröder. Per effetto della reversibilità le due facce contrassegnate con retino possono appartenere ad uno o due gradini. Lo stesso discorso vale per le tre facce del cubo che possono appartenere ad un cubo o a tre cubi differenti |
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