LA NASCITA DI UN NUOVO STILE
Fino alla pestilenza del 1348, lo sviluppo economico europeo continua ad aumentare e, con esso, il tenore di vita. La crescita demografica sposta la popolazione dalle campagne alle città. Si richiede una maggior varietà di tipi edilizi: la produzione edilizia aumenta. Agli albori del XII sec., Parigi e la circostante regione dell'lle-de-France, hanno assunto il ruolo di centro culturale, universitario, artistico e politico d'Europa.
I motori di questo primato sono tre:
I motori di questo primato sono tre:
- una borghesia urbana in pieno sviluppo;
- un clero colto ed intellettuale;
- una nuova classe di tecnici e artigiani.
L’opera sinergica di queste tre componenti è il terreno di coltura ideale per nuovi importanti evoluzioni architettoniche.
Pagina del Taccuino di Villard de Honnecourt, in cui sono schematizzati e commentati in maniera precisa alcuni particolari della Cattedrale di Reims. |
GLI ESORDI DEL GOTICO
L’avvenimento scatenante, per quello che è destinato a diventare uno dei più originali momenti della storia dell’architettura, avviene nel 1136, anno di inizio dei lavori di ricostruzione di alcune parti della Basilica di Saint Denis, sotto la direzione dell’abate Suger, potente consigliere di due re di Francia.
Presso la biblioteca dell’Abbazia di Saint-Denis sono conservati alcuni scritti di un filosofo plotiniano, oggi definito lo Pseudo-Dionigi l’Areopagita, sulla metafisica della luce, considerata un aspetto della divinità e dotata, quindi, di qualità sovrannaturali.
All’epoca si credeva che questi scritti rispecchiassero il pensiero del santo martire Dionigi, titolare stesso della chiesa, grande evangelizzatore della Francia settentrionale. Suger, suggestionato dalla problematica della luce, cercò di tradurre questa metafisica in architettura, riuscendo a dare una nuova luminosità alle parti ricostruite dell'antica chiesa: nartece (1140), e deambulatorio del coro (1144).
Per riuscire nella sua impresa, Suger, dovette attingere, a piene mani, al repertorio costruttivo in auge alla sua epoca (crociera ogivale, già usata in Normandia, arco acuto derivato dalle costruzioni arabe spagnole, nuova distribuzione dei carichi, ampliamento delle finestre per ottenere maggiore luminosità). I tempi strettissimi di realizzazione ne sono chiara testimonianza. Ma fu uno spirito decisamente nuovo ad imperniare tutte le fasi esecutive, per cui possiamo affermare che, chiunque sia stato il progettista del coro di St. Denis, fu lui l'inventore di un nuovo stile, che fu denominato, in epoca rinascimentale, gotico.
Esistono pochi edifici così rivoluzionari nella concezione, immediati e conseguenti nella realizzazione, per cui lo schema acquista, subito, forma compiuta: le volte acute delle crociere (alte 22 m.) si appoggiano su di una complessa ossatura di articolati pilastri polilobati (architettura di linee di forza intersecantisi), che sostituiscono le murature compatte (architettura di masse).
IL SIGNIFICATO DEL TERMINE GOTICO
La netta rottura che l’arte gotica compie colla tradizione classica, condiziona la sua fortuna nelle epoche successive.
Vasari, il grande architetto e trattatista rinascimentale italiano, ne parla in senso negativo, per indicare un’architettura conseguente alle invasioni barbariche ed al crollo della civiltà romana definendola alla maniera dei goti. Il ‘500 ed il ‘600, non sono più teneri. Solo con l’Illuminismo (che ne apprezza l’indubbia genialità costruttiva) ed il romanticismo (che ne apprezza la sublimità spaziale, luministica e fantastica), si comincia e completa un processo di revisione critica, che ne cancella qualsiasi implicazione negativa.
PECULIARITÀ REALI E PRESUNTE DELLO STILE GOTICO
Nessuna di quelle che sono comunemente credute le principali caratteristiche dello stile gotico (l'arco acuto, l'arco rampante e la volta a nervature), è un'invenzione gotica. L’originalità del gotico sta nello sviluppare i vantaggi tecnici di questi motivi (come sottolineato da Viollet le Duc, grande architetto francese dell’800) per una nuova intenzione estetica.
Nervature e leggerezza sono due conquiste tecnico-estetiche, avvenute con gradualità:
- la volta a botte, esercita una pressione per tutta la lunghezza dei due muri su cui è impostata;
- la volta a crociera su campata quadrata (con quattro archi a tutto tondo e solo due a sesto moderatamente ribassato), esercita, una pressione eguale su quattro soli punti;
- la volta a crociera su campata rettangolare (con due soli archi a tuttotondo, solitamente i trasversali, ed altri archi fortemente ribassati), diventa, strutturalmente, più rischiosa (vale la regola, sicurezza massima = spinta verticale, rischio massimo = spinta orizzontale);
- la volta nervata a crociera ogivale anche su campata rettangolare, permette di avvicinarsi maggiormente alla verticalità, con il grande vantaggio estetico di rendere meno percettibili le diverse variazioni delle corde degli archi della volta;
- sostituendo i contrafforti pieni con archi rampanti, si riducono i pesi della massa muraria e si può aumentare le superfici vetrate.
DAL CAPOMASTRO ALL'ARCHITETTO
Chi fu il genio creatore di St. Denis? Non certo l’abate Suger.
Il gotico è sintesi di qualità estetiche e tecniche, solo uno specialista con grandi cognizioni costruttive poteva farlo.
Nel cantiere gotico lavorano nuove figure professionali, altamente specializzate, coordinate da un mastro costruttore, che ha compiti diversi:
Il gotico è sintesi di qualità estetiche e tecniche, solo uno specialista con grandi cognizioni costruttive poteva farlo.
Nel cantiere gotico lavorano nuove figure professionali, altamente specializzate, coordinate da un mastro costruttore, che ha compiti diversi:
- conosce tutte le fasi dell’opera;
- si assume la responsabilità tecnica e artistica del lavoro;
- media fra il committente ed gli esecutori.
Ma questo maestro, che anticipa la figura professionale dell’architetto rinascimentale libero professionista, è anonimo. Il nome di questi uomini, per quanto la loro opera apparisse immortale, e di ciò ne fossero tutti (committenti, progettisti, esecutori e fruitori) chiaramente consapevoli, ancora non conta.
VILLARD DE HONNECOURT
Per farci un’idea più precisa della personalità professionale di questi geniali e poliedrici maestri costruttori gotici, un po’ architetti, un po’ ingegneri ed un po’ artisti, possediamo una approfondita testimonianza autografa di un tipico esponente della categoria, Villard de Honnecourt, originario della Francia settentrionale.
In un libro di appunti di viaggio di istruzione (1235), strutturato in forma di manuale per degli ipotetici allievi, fornisce indicazioni preziose, con esempi disegnati e incisive descrizioni, sulle principali tecniche costruttive e figurative (muratura, carpenteria, macchine, porzioni di edifici, particolari architettonici, elementi figurativi, schemi geometrici).
Interno ed esterno della cattedrale di Amiens. |
Sezioni. Le spinte laterali sono assorbite da poderosi contrafforti. |
Cattedrale di Chartres. |
L’EVOLUZIONE E L’AFFERMAZIONE DEL GOTICO
Con St. Denis, si compie il definitivo passaggio dal romanico al gotico. Tutte le nuove chiese importanti nascono secondo la nuova concezione di uno spazio unitario, sostenuto dal rigore di regole costruttive universali. Non vi è più l’assemblaggio delle diverse parti costituenti della chiesa, secondo le labilissime regole romaniche, condizionate da cento varianti regionali diverse. L’abilità dei mastri costruttori francesi, egemonicamente, percorre le principali rotte commerciali europee. La successione nei tipi gotici è, quindi, quella di nuove conquiste tecnico-espressive, su di un consolidato impianto.
LA CATTEDRALE RICAPITOLAZIONE DEL MONDO UMANO E DIVINO
Nel sec. XIII, appaiono le prime ricapitolazioni di tutta la scienza profana e sacra (la Summa di san Tommaso d'Aquino, lo Speculum di Vincenzo di Beauvais, il De proprietatibus rerum del di Bartolomeo Anglico). La cattedrale è, anch’essa, per certi aspetti, una grande ricapitolazione dello spirito del proprio tempo, quasi un riassunto scolpito nell’architettura e nella pietra.
La simbologia, contenuta in ogni particolare costruttivo dell’edificio gotico, è così profonda, che possiamo, quasi, parlare di una teologia architettonica. Basta citare la formula della malta, così come riportata nel manuale di Guglielmus Durandus, fatta di calce (l’amore che lega), di sabbia (il travaglio umano che l'amore si è assunto) e di acqua (che unisce l'amore celeste ed il nostro mondo terreno).
SCHEMA DEL GOTICO
Resta da chiedersi: quanto possiamo, realmente, comprendere, oggi, di questa cattedrale, fatta per testimoniare che nulla esiste al mondo che non deriva da Dio e che nulla ha senso ed interesse, fuori da un significato divino?
Nonostante questo più che legittimo dubbio, proviamo, egualmente a tentare una sua schematizzazione.
IL GOTICO FRANCESE
Nôtre-Dame di Parigi. |
Cattedrale di Reims. |
IL GOTICO INGLESE
Sono i monasteri cistercensi ad usare, per primi, in Inghilterra, l'arco acuto (introdotto da Guglielmo di Sens a Canterbury). Ma fondono, questo spirito nuovo, che l’ogiva contiene in sé, con elementi datati, di origine cluniacense: doppio transetto, impianti absidati, torre in corrispondenza dell'incrocio fra navata e transetto (come si può vedere nelle Cattedrali a Canterbury, Lincoln, Wells, Salisbury 1220-58 ed in molte altre). Il gotico inglese infatti, a differenza di quello francese, non opera una rottura netta con il passato. Permangono, ancora, atteggiamenti tipicamente romanici, come quello di procedere per somma di unità aggiunte, rifuggire la concentrazione e scegliere la tranquilla dilatazione. Si tratta, comunque, di un’architettura originale e raffinata, conosciuta col nome di protoinglese (Early English)
Cattedrale di Salisbury. |
IL GOTICO IN ITALIA
Sono le abbazie cistercensi (Piemonte, Lombardia, Emilia, Marche, Toscana, Lazio, Campania) a diffondere il gotico in Italia, secondo la rigida regola del tipo monastico, fissata dall'ordine, che prevede: chiesa, chiostro, sale capitolari, dimore, foresterie, laboratori.
La funzionalità detta la planimetria della chiesa:
- coro profondo e rettangolare, che prolunga la navata oltre l'altare;
- transetto con braccia a croce latina;
- navate minori basse ed oscure;
- navata centrale alta ed illuminata da finestre laterali e rosoni;
- gli archi trasversali si innestano su mensole sui pilastri;
- i contrafforti pronunciati marcano la forte geometria dei volumi;
- sull'incrocio tra nave e transetto si innalza un tiburio ottagonale.
Come si può subito constatare, siamo assai lontani dal grande gotico francese dell’Ile-de-France. Ciò ha portato taluni critici a ritenere che, il gotico, sfiora appena l’Italia, e qui, resta dipendente e dimesso. Più che di gotico si tratta di assonanze gotiche.
La considerazione è solo in parte vera.
L’unica costruzione italiana di grande respiro di questo periodo, è il Duomo di Milano (iniziato nel 1386, consacrato nel 1577, terminato all'inizio del 1800), poco originale e privo della verticalità delle cattedrali francesi. Più che un impianto gotico, sono presenti, solo, delle assonanze gotiche nel Duomo di Siena (1226-1380), nel Duomo di Firenze (1296) con il campanile di Giotto (1334-1359), nel Duomo di Orvieto (1290-1330) e in San Francesco ad Assisi (1228-53), decorata dal celeberrimo ciclo di affreschi giotteschi.
Schema delle proporzioni della facciata del Duomo di Milano dal taccuino di Villard de Honnecourt. |
Duomo di Milano |
Basilica di S. Croce a Firenze. |
Campanile di Giotto della cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore (dove fiore vuol dire di Firenze) |
Duomo di Siena |
Duomo di Orvieto. Cominciato nel 1290 da Frà Bevignate da Perugina. |
ARCHITETTURA CIVILE GOTICA
Pur nato nei monasteri, il gotico porta con sé una nuova modalità progettuale, che possiamo definire laica, regolata, economicamente e creativamente, attraverso le corporazioni cittadine.
Accanto alle chiese, acquistano sempre maggiore importanza altre tipologie di edificio: quelli che ospitano il governo della città, le logge dei mercanti, le aule dei mercati.
Gli esempi, notissimi, sono: Palazzo Ducale a Venezia (che fonde gotico e bizantino) 1340; Palazzo Vecchio, Firenze, 1299; Mercato delle stoffe, Ypres, 1202-1304; Municipio di Lovanio, 1348-63. In questi edifici, Piazza del Campo, Siena il disegno, specie quelli italici, si integra con quello urbanistico, grazie anche, all’evoluzione delle abitazioni nobiliari, che abbandonano progressivamente, lo schema di residenza fortificata, in favore di quella di palazzo.
Palazzo Vecchio a Firenze. Ideato da Arnolfo di Cambio verso il 1300, è un blocco squadrato, sormontato da un'alta torre, chiusi, entrambi, da un giro di merli |
Palazzo Ducale, in piazza S. Marco a Venezia. Particolare del loggiato visto dal mare |
IL DECORATED STYLE
E’ nella Cattedrale di Ely che, un nuovo sentimento spaziale, trova una forma adeguata, quando (1322-1342), il transetto della cattedrale viene ricostruito in forma ottagonale, con il proposito di spezzare la disciplinata ortogonalità del sec. XIII.
Si genera un effetto di sorpresa ed ambiguità piena di fascino. Tutto sembra scorrere ed ondeggiare, sopra superfici ondulate di ogive a tre dimensioni, lontane dalla immediata chiarezza di un secolo prima. Le nervature trasversali ed assiali non si distinguono più dai tiercerons (nervature che uniscono i capitelli dei pilastri con punti della nervatura di colmo) e dai liernes (nervature che non partono dai pilastri, né conducono ad alcun nodo principale).
La volta, nella sua apparente complessità, è solo una volta a botte solidamente costruita, con abbondanza di decorazione, che giustifica pienamente la definizione di Decorated Style, per sottolineare come l’interesse si sposta, dalla struttura, alla decorazione degli elementi strutturali (vedi Exeter, York, Lichfield, Gloucester).
LA FINE DEL GOTICO
Questa tendenza si estende anche all'Europa continentale, fondendosi con apporti nazionali diversi (flamboyant in Francia, Sondergotik in Germania, mudéjar in Spagna, manuelino in Portogallo).
E’ un bagliore di forme, che porta con sé la fine del gotico.
Ma, altrove, un nuovo potente rivolgimento sta manifestandosi nell’architettura. Il suo epicentro è a Firenze, dove, verso la fine del ‘300, fa la sua trionfale comparsa lo stile rinascimentale.
LE GHOST-TOWNS E LE CITTÀ RETRATTE
Città medioevale. |
Anche se l’impero romano non si dissolve in maniera catastrofica, rispetto agli standards civili e culturali da lui stabiliti, la sua caduta costituisce un trauma profondo per la cultura urbana.
L'abbandono di intere città (specie in Gallia e Germania), è spiegabile solo con un mutamento dell'orientamento della civiltà.
Nell'Alto Medioevo, collo spopolamento, i vecchi centri, sembrano ghost-towns (città fantasma), di cui si perdono, progressivamente, tracce e memoria, oppure, si comprimono, verso i gusci più interni del proprio centro originale e diventano città retratte.
Si pensi a Nîmes, dove l'arena diventa una cittadella di 2.000 abitanti, o ad Alessandria ridotta, in qualche secolo, a 6.000 abitanti.
Nascono così, in un primo tempo, i teorici della fine della città, quindi, coloro che ipotizzano un nuovo grande ordine (magnus ordo).
DALLA FINE DELLA CITTA’ (V-X sec.) AL MAGNUS ORDO | ||
tipologia | personaggi | predicazione |
fine della città | San Girolamo | dopo l’invasione di Alarico (410) sostiene che la capitale del mondo sta per divenire la tomba dell'impero romano |
Ammiano Marcellino | chiama i barbari odiatori di città e popoli senza città, mentre si verifica una saldatura sociale fra proletariato esterno ed interno | |
San Cipriano | l’invasione dei barbari è la prova di una senescenza cosmica e della rinascita verso un magnus ordo | |
le città sono contemporaneamente il terreno di caccia dell'anticristo e la difesa estrema della civiltà dal caos (Gog e Magog) | ||
magnus ordo | Sant'Agostino e i Padri della Chiesa | ricomposizione della società |
confronto tra la città celeste e la città terrena | ||
la storia della città celeste è scoordinata dalla storia della città dell'uomo | ||
Cristo ha il compito di portare a termine la storia | ||
c’è un piano armonico della storia | ||
l’uomo è pellegrino, la città è una tenda, un transito: il patrimonio culturale esistente è visto in prospettiva nuova | ||
Isidoro di Siviglia | Urbs ipsa moenia sunt (le mura stesse sono la città) | |
l’iconografia delle città medievali mostra nuclei ridotti all'essenziale, col deserto attorno alle mura |
Ricostruzione dell’Abbazia di Cluny (1157). |
Pisa medioevale |
ROMA MEDIOEVALE
Come esempio della mutazione della città medioevale, possiamo prendere Roma. La metamorfosi è sostanziale.
1. La città si articola in una nuova struttura, tramite l'inversione di vuoti e di pieni. I luoghi pubblici, abbandonati, (vuoti), sono colmati da case, mentre la vecchia struttura declassata (pieni), diviene infrastruttura viaria, per una nuova articolazione.
2. La città si adegua a diventare tappa dei nuovi itinerari religiosi dei pellegrini cristiani, in visita ai luoghi sacri dei primi martiri.
Sacro e profano, mito e realtà, storia ed anacronismo si mescolano. Così, Noè è il fondatore di Roma, per spiegare la predestinazione dell'Urbe sede del cristianesimo; Virgilio è l’autore del Colosseo; Petrarca crede che la piramide presso S. Pietro sia la tomba di Romolo e che, nella sfera di bronzo sull'obelisco vaticano, vi siano le ceneri di Cesare.
La Roma medioevale: la città leoniana (IX sec.). |
LA CINTA, LA BASILICA, LA VIA CRUCIS E LA CITTA'
Il nuovo spazio, che si crea dopo la perdita dei tracciati urbani, è spontaneo, contingente, modificabile con l'uso, sovrapponibile al tessuto antico senza tener conto delle preesistenze.
I mercanti e gli artigiani, che non possono essere accolti nella città fortificata dell’alto medioevo, si insediano davanti alle porte (sobborghi) e, quando una nuova cinta li includerà, diventeranno la maggioranza della popolazione, i borghesi. Con essi matura l’idea di un affrancamento dal sistema feudale. Questo sarà il comune, dotato di nuovi organi di autogoverno.
Il fulcro della città medioevale è la cattedrale, le cui pietre sono i fedeli e le cui colonne sono gli apostoli. Essa, simbolo della comunità urbana, include nelle proprie vetrate o nei propri affreschi, le insegne delle sue corporazioni e le immagini stesse della città (al cui centro è sempre presente la cattedrale), che la contiene.
Partendo dalla cattedrale, elemento unificatore del sistema urbano, la gerarchia ecclesiastica, costituisce il sottosistema urbano delle parrocchie cittadine e delle pievi rurali, talvolta, localizzate simbolicamente, a croce, nei quattro punti cardinali, per porre la città sotto il segno di Cristo (ad es. a Paderborn, Fulda, Bamberg, Utrecht, ecc.). Ed, infine, a ricucire socioculturalmente la trama urbana, vi è la processione della Via Crucis, con le sue stazioni, forte connettivo simbolico e spaziale.
L'ICONOGRAFIA DELLA CITTA' MEDIEVALE
Nella città medioevale tutto è simbolico. Ciò vale, anche, per la sua iconografia, che viene rappresentata raramente in termini realistici. Vedendo i disegni delle città medioevali, si comprende che l’immaginazione prevale sul documento:
- rappresentazioni di città legate all’idea del viaggio (itinerari di pellegrinaggi santi);
- uno stesso disegno serve a indicare più città (ad esempio con lo stesso disegno vengono raffigurate Troia, Pisa, Tolosa e Ravenna; con un altro Bologna, Napoli e Lione; con un altro, ancora, Parigi e Treviso);
- la differenziazione avviene variando solo il numero delle basiliche incluse nelle mura (Juda, Bethleem e Nazaret);
- si assemblano monumenti celebri (ad esempio in Francia, dentro Gerusalemme, compare Nôtre Dame).
CITTA' ANTICA E MEDIEVALE A CONFRONTO
La cultura medioevale (a differenza dell’antica), non stabilisce modelli formali di città, per cui, le città medioevali hanno tutte le forme possibili. Per capire la città antica basta descrivere le grandi città (Atene, Roma, Costantinopoli), ma, nel Medioevo, una supercittà non esiste, nessuna supera le capitali dei regni arabi in Europa (Palermo 300.000 abitanti, Cordoba 500.000 abitanti) e, tutte, restano lontanissime dalle metropoli orientali (Costantinopoli e Baghdad 1.000.000 abitanti).
ESTENSIONE DELLE 10 PRIME CITTÀ DEL MEDIOEVO | |||
città | epoca | ettari entro la cinta | popolazione |
Venezia | città ed isole | 600 | 150.000 |
Milano | sec. XV | 580 | 200.000 |
Gand | sec. XIV | 570 | 80.000 |
Colonia | 1180 | 560 | |
Firenze | 1284 | 480 | 100.000 |
Padova | sec. XV | 450 | |
Parigi | 1370 | 440 | 200.000 |
Bruxelles | 1357 | 415 | |
Bologna | sec. XIII | 400 | |
Lovanio | 1357 | 395 |
Vista aerea di Monteriggioni |
LA FORMA DELLA CITTA' MEDIEVALE
Tuttavia, verso il ‘200, la comunità urbana, ricca di una popolazione assai eterogenea, comincia a disciplinare, anche se in modo non ancora sistematico, l’aspetto della città in cui vive, per cui si possono individuare alcuni capisaldi comuni a molte città.
CARATTERISTICHE DELLA CITTA’ MEDIOEVALE | |||
elemento | caratteristica | ||
cinta di mura | cresce concentricamente secondo le necessità | ||
si adegua ai nuovi mezzi di offesa (bastioni, camminamenti, casseri, torri, porte munite) | |||
deve incutere timore al nemico, che deve pensarla inespugnabile | |||
rete stradale | si sovrappone alla eventuale scacchiera romana con irregolarità | ||
esiste solo una gradazione di arterie principali e secondarie | |||
piazze | dipendenti dalle strade (gli slarghi sono legati alle strade che vi confluiscono) | ||
case | spesso sono a molti piani | ||
la facciata sullo spazio pubblico forma l'ambiente stradale | |||
centro | è abitato dalle classi più agiate (le più povere stanno in periferia) | ||
è segnalato, da distante, con le strutture alte (torri, campanili, guglie) | |||
luoghi deputati del potere | religiosi | cattedrale | guglie altissime |
meraviglia per stupire il forestiero | |||
è misura delle capacità tecniche del suo artigianato | |||
è misura della ricchezza dei suoi commerci | |||
è misura della cultura dei suoi studiosi | |||
è misura della potenza del suo clero | |||
palazzo vescovile | |||
conventi di ordini religiosi | |||
civili | palazzo | è sede del governo municipale | |
comunale | è pensato come un'architettura fortificata | ||
è circondato da case turrite (le fazioni sono sempre in lotta tra loro) | |||
corporazioni | centri commerciali con logge | ||
palazzi delle associazioni mercantili |
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