lunedì 10 giugno 2024

Corso di storia dell'architettura: Lezione 8 RINASCENZA CAROLINGIA E OTTONIANA


LA RINASCENZA CAROLINGIA

Solo verso l’VIII sec., nella zona fra la Senna e il Reno, si comincia a pensare secondo un disegno politico unitario statale, che comprende aristocrazia e clero. Il merito di questa decisiva intuizione è della dinastia carolingia. Carlo Magno (diventato re nel 771 ed incoronato dal papa a Roma imperatore di un nuovo Sacro Romano Impero, il giorno di Natale dell'800), unitamente ai suoi diretti successori, comprende come, questa idea politica, deve avere per presupposto un immenso sforzo culturale, volto a ripercorrere le tappe della grandezza classica di Roma. Diventa, allora, promotore di un fenomeno artistico così importante che è destinato, per un secolo, ad influenzare l'Europa occidentale, ed a cui viene attribuito il nome di rinascenza carolingia.

LA CAPPELLA PALATINA DI AQUISGRANA

Carlo Magno fissa ad Aquisgrana la propria residenza, avvia nel 794 la costruzione del palazzo di corte e chiama alla direzione delle Scuole Palatine i più eminenti intellettuali dell’epoca (Alcuino, Pietro di Pisa, Paolo Diacono, Teodolfo, Eginardo). Di esso oggi non c’è più traccia, fatta salva la ottagonale Cappella Palatina (realizzata da Eude di Metz a partire dal 790 e consacrata nel 805), costruita ad imitazione della ravennate San Vitale. 

CHIESE CAROLINGE

Le chiese carolinge sono, in gran parte, scomparse o grandemente rimaneggiate. Di esse ne restano tracce in descrizioni, mappe, spunti progettuali riutilizzati per chiese successive.
Sappiamo, comunque, che, le chiese abbaziali di St. Denis e Fulda hanno una pianta con transetto, di derivazione basilicale protocristiana romana. Quella di Germigny-des-Prés (presso Orléans, consacrata nell'806) ha una pianta bizantina a croce greca di probabile derivazione spagnola. Quella di Centula (costruita nel 790-799 dal genero di Carlo Magno, abate Angilberto) ha un’articolazione più originale, che lascia intravedere le importanti innovazioni (Westwerk), che troveremo meglio documentate in edifici successivi.



Pianta. Interno. Spaccato della Cappella Palatina di Aquisgrana La cappella è cinta da deambulatorio, con spalti riservati al re e alla corte, è sormontata da una cupola di pietra coperta di mosaici. Alla pesantezza del piano terreno, si contrappone la trasparenza e la fluenza degli spazi dei piani superiori.

LA RINASCENZA OTTONIANA

Dopo la morte di Carlo Magno, seguono anni travagliati, di lotte, che culminano con la divisione dell'Impero: Francia e Germania prendono strade architettoniche diverse.
E’ l’epoca della sovranità degli imperatori della casa di Sassonia, che comincia con Ottone I (936), raggiunge la piena stabilità politica con Ottone il Grande (incoronato a Roma nel 962) e termina con Enrico II (1024).
Gli spunti della rinascenza carolingia trovano un ulteriore sviluppo ed un primo definitivo assestamento. Si è soliti attribuire, a questo complesso fenomeno evolutivo, il nome di rinascenza ottoniana.

CHIESE OTTONIANE

Le chiese ottoniane non sono più cappelle di palazzo. L’edificio religioso si qualifica come tipicamente urbano, diventa duomo e già, nella sua forma, testimonia la più completa integrazione fra potere temporale e spi­rituale (San Michele, Hildesheim 1010-33; Cattedrale di Spira, 1030)
Questi sono gli elementi innovatori:
  • il Westwerk, possente costruzione pluripiano addossata all’estremità occidentale, coronata da tre torri (la centrale, sormonta la tribuna, le laterali contengono le scale);
  • nell’interno, l’atrio a tre navate, è sormontato da una tribuna imperiale a pianta centrale, aperta all’interno sulla navata principale (all'estremità opposta del presbiterio e dell'altare) e circondata da un deambulatorio
  • a due piani, che ha funzione di cappella imperiale, da cui, il sovrano assiste alle cerimonie religiose e, talvolta, di aula di tribunale.
  • il Westwerk impedisce l’assialità processionale dei fedeli, che accedono da un'entrata laterale;
  • la doppia abside, orientale ed occidentale, dà vita ad un doppio coro.



Esterno, interno e sezione di San Michele a Hildesheim, chiesa benedettina, fatta costruire dal vescovo Bernward (1010-33). Doppio coro,(molto allungato il primo, più contenuto il secondo), doppio transetto e doppio tiburio (all’incrocio delle navate con i transetti si alzano due corpi di fabbrica a forma di parallelepipedo coperti con tetti a quattro falde). Quattro torrette scalari, alle testate dei transetti. Le reliquie dei martiri sono poste sotto i pilastri, a sostenere idealmente l'edificio. Di particolare importanza è il transetto ad ovest (westwerk) che si innalza come una tribuna destinata al sovrano. Da essa talvolta avviene l’amministrazione della giustizia con la navata trasformata in sala delle udienze (a ricordare il modello basilicale romano). Appare chiara la dicotomia del potere religioso (l’altare) e politico (il westwerk). Il re, tale per volere di dio, è l’autorità in terra. Il popolo sta a suoi piedi nelle navate.

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