domenica 9 giugno 2024

Corso di storia dell'architettura: Lezione 7 Paleocristiana

 


ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA

Le risposte sino ad allora date sono cambiamenti profondi, ma non decisivi.
Decisivo sarà, invece, l’inizio ufficiale dell'attività edilizia del cristianesimo. L'architettura dei primi secoli dell'età cristiana (convenzionalmente estesa sino al 601, data della morte di Gregorio Magno), situata nell'orbita di Roma imperiale, viene detta paleocristiana (che significa del cristianesimo remoto).

LE CATACOMBE

In epoca in cui la pratica del culto cristiano è vietata, essa si svolge, in maniera celata, nelle catacombe, vero e proprio labirinto sotterraneo, rifugio e sepolcro. Sorgono nell'area centrale e nelle zone suburbane della Roma tardo-imperiale, per più di 100 km., articolandosi in corridoi, cunicoli, sale, cripte, scale, soste, snodi (catacombe di Domitilla, di Panfilo, di San Callisto).
Processione nella catacomba di San Callisto.
Ricostruzione della basilica nuova di San Crisogono a Roma nel XVI secolo

L’AFFERMARSI DELL’ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA

L'architettura pagana è al culmine delle sue possibilità tecniche (Basilica di Massenzio). Gli edifici cristiani partono, necessariamente, da questa eredità costruttiva. Vi è, tuttavia, una sostanziale differenza. La religione cristiana è un movimento popolare, che si contrappone alla cultura della classe dominante, così, la scelta architettonica, va verso modelli della tradizione domestica e li trasporta sul piano aulico. Così facendo, nega l'ideale antico della conservazione dell'integrità formale degli ambienti e varca uno spartiacque importantissimo nella storia della cultura architettonica.

L’ETÀ PRECOSTANTINIANA: LUOGHI DI CULTO E DI SEPOLTURA

Nei primi tempi, le richieste di base della comunità cristiana comprendono:
  • l'attrezzatura per il battesimo con immersione;
  • una sala per riunioni col tavolo per un pasto rituale;
  • sepolture separate dai pagani.
Come si vede si tratta di esigenze modeste. Se uniamo a ciò, le scarsissime disponibilità economiche del ceto sociale che costituisce, inizialmente, la comunità cristiana (proletariato urbano e piccola borghesia), si spiega come mai, per molti anni, il culto si svolge in abitazioni private e la sepoltura avviene in aree private (oikoi ekklesias, domus ecclesiae, tituli).

Antica e nuova Basilica di San Crisogono a Roma 

ETÀ DI COSTANTINO

Le chiese cristiane primitive (si pernsi a San Crisogono a Roma), appaiono dimesse. Non così dopo l’editto di Costantino. L'evoluzione della liturgia e l’enorme aumento della popolazione cristiana (60% degli abitanti in Asia Minore, 50.000 persone a Roma), fanno sì che, sotto Costantino, nascono le prime basiliche cristiane, in gran parte scomparse o trasformate.
Le necessità per il culto diventano adesso più impegnative:
  • spazi diversificati per il clero, i catecumeni (i convertiti non ancora battezzati,che ricevono una formazione,detta catechesi), e i fedeli;
  • rispecchiamento simbolico e distributivo dell'organizzazione della messa, solenne cerimonia di una comunità presenziata dal vescovo.
I modelli classici sono evidenti:
  • la basilica romana, per la basilica cristiana, intesa come vano rettangolare absidato, spartito in navate dai colonnati;
  • il ninfeo per il battistero;
  • il mausoleo per il martyrion.
I risultati sono, però, ancora influenzati dalle tradizioni locali:
  • basiliche con o senza transetto (Roma);
  • chiese cruciformi (Milano);
  • cattedrali doppie (Treviri e Aquileia);
  • chiese a navata unica (Istria);
  • chiese a forma ellittica (martyrion di S. Gedeone a Colonia).
Ricostruzione della basilica Costantiniana a Roma.

EDIFICI A PIANTA BASILICALE


Il prototipo della grande basilica, destinato a determinare i canoni futuri, è la grande Basilia Costantiniana a Roma (314-335), (oggi, dopo aver subito moltissime trasformazioni, San Giovanni in Laterano), con simbolico impianto planimetrico cruciforme, sviluppo longitudinale a cinque navate, transetto e grande abside sporgente.
Altri importanti edifici romani sono:
  • Santa Maria Maggiore (352-366), con le sue tre navate e l'abside semplice;
  • Santa Sabina (425);
  • Sant'Agnese (ricostruita nel 625-638);
  • Santa Maria in Trastevere (sec. V).

Santa Maria Maggiore.
Santa Sabina.
Santa Maria in Trastevere
 A Ravenna ricordiamo:
  • Sant'Apollinare Nuovo (490), con pareti ricoperte da splendidi mosaici di scuola bizantina;
  • Sant'Apollinare in Classe (532), affiancata da campanile cilindrico. 

Sant'Apollinare Nuovo
Sant'Apollinare in Classe. 


EDIFICI A PIANTA CENTRALE

Parallelamente alla pianta allungata basilicale, si affermano i tipi architettonici a pianta centrale (circolari, quadrati, ottagonali):
  • con interno a nicchie (San Lorenzo a Milano);
  • con ambulacro a colonne (Battistero ottagonale del Laterano);
  • misti (mausoleo di Santa Costanza a Roma) 

Interno ed esterno di San Lorenzo a Milano. L’impianto è quadrato, quadrilobato, il cosiddetto tetraconco, maestoso vano cubico con esedre, matronei e cupola, dove è chiaramente avvertita la memoria dei ninfei e degli impianti termali con volte a crociera.


Pianta ed interno di Santa Costanza a Roma. Costanza, figlia di Costantino, morì durante la costruzione, iniziata nel 345. Presenta atrio a forcipe; doppia struttura concentrica, anello esterno costituito di un muro compatto, con nicchie e archi; deambulatorio anulare coperto da una volta a botte; anello interno fatto da dodici coppie di colonne radiali che reggono gli archi, su cui poggia il tamburo finestrato della cupola, che copre il vano centrale, in cui è posto il sarcofago


Cupola e pianta del Battistero Ottagonale del Laterano.

PECULIARITÀ DELL’EDIFICIO PALEOCRISTIANO

La progettazione dell’edificio della chiesa cristiana pone, contemporaneamente, notevoli vincoli ideologici, costruttivi e funzionali, in quanto deve contenere, al proprio interno, centinaia di fedeli, pur trattandosi di un edificio rappresentativo.
Nell’epoca paleocristiana questi vincoli vengono così risolti:
  • ingresso al fondo della navata, in asse con l'abside;
  • strada porticata, che conduce all'altare per i fedeli;
  • presbiterio, riservato al clero e agli offïcianti;
  • matronei, sopra le navate laterali (San Lorenzo fuori le mura, sec. IV-V);
  • transetto, che separa le navate dall'abside e accenna ai bracci trasversali di una croce;
  • cupola, sopra l’incrocio di navata e transetto;
  • copertura dei grandi ambienti, con tetto a capriate lignee;
  • riduzione degli spessori delle murature;
  • colonne e trabeazioni che non tengono più conto degli ordini architettonici;
  • le proporzioni del vano non sono deducibili dalle pareti (continue e dipinte), ma possono essere ricostruite solo nella percorrenza della terza dimensione;
  • equiparazione della durata e dell’incidenza economica dell’edificio alle costruzioni comuni (gli edifici, testimonianza della realtà umana contingente e deperibile, non hanno sacralità in sé, ma solo strumentalità);
  • diffidenza per la bellezza e la perfezione sensibile (le chiese cristiane dovevano apparire, ai contemporanei, come grandi capannoni, privi di dignità aulica);

LA PERCEZIONE DELL’EDIFICIO PALEOCRISTIANO

Se proviamo a sommare tutti questi nuovi elementi, ricaviamo un edificio notevolmente differente dal coevo edificio classico pagano-romano. Per comprenderlo è necessaria una diversa modalità percettiva.
La conoscenza di un ambiente pagano-romano si effettua, grazie al paragone di pochi semplici caposaldi, con uno sguardo d'insieme, da lontano, e con una visione ravvicinata degli elementi plastici.
Ciò non è possibile in una chiesa cristiana delle origini, priva di una gerarchia di elementi che permetta di rappresentarla, a priori, senza averla percorsa. Essa appare come un grande collage, fatto coi frammenti dell'architettura antica, lasciando in vista tutti i giunti:
• i singoli elementi (colonne, trabeazioni, archi, intarsi, mosaici) sono, spesso, pezzi di recupero di edifici pagani, accostati senza raccordo;
• la parete, piatta, è l’ultimo stadio di trasformazione della parete antica, che ha sostituito i rilievi con campiture cromatiche;
• le pareti e il soffitto si tagliano bruscamente, lungo gli spigoli del vano, senza alcuna preparazione degli attacchi.
Ma il miracolo, quasi inspiegabile, della suggestione di questo nuovo edificio si compie lo stesso. Al di là del risultato immediato, si stabiliscono le premesse di un ciclo di esperienze completamente nuovo, che si estenderà a livello europeo.

 

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