martedì 2 aprile 2024

Storia dell'Architettura: La Scuola di Chicago



https://youtu.be/exnjcHEj8D0?si=9KWwpNdahpJpW0-Q

La Scuola di Chicago

Si tratta di un movimento architettonico che ha avuto origine nella città statunitense nel tardo XIX secolo, noto per le sue innovazioni nel design e nella pratica architettonica. Questo movimento ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo dell'architettura moderna negli Stati Uniti ma non solo. 

Lo spunto che dà vita a questo movimento è il tremendo incendio che nel 1871 aveva devastato Chicago. In particolare la ricostruzione investe le pregiate aree centrali, quelle del cosiddetto loop. Il desiderio di concentrare molte attività su una superficie edificabile relativamente modesta pone la necessità di creare strutture che si sviluppino in altezza. Le condizioni urbane affollate e la necessità di massimizzare lo spazio del centro città portano ad una spinta verso l'alto, con edifici di decine di piani.

Ma per fare ciò sono necessarie nuove modalità costruttive delle strutture e nuove modalità distributive dei singoli piani.

Le risposte date dai progettisti costituiscono alcuni dei principali elementi distintivi della nascente corrente architettonica che sarà definita Scuola di Chicago.


Vediamo le innovazioni strutturali e tecnologiche.

Principalmente esse sono: un uso ottimizzato del cemento armato ed un rivoluzionario sistema di incastro delle colonne in acciaio, che rendono possibile la costruzione di edifici più alti e più sicuri. 

In particolare l'uso del telaio in acciaio, permetterà la costruzione di edifici altissimi per l’epoca, che furono scherzosamente denominati skyscrapers cioè “grattacieli”. 

Innovazioni distributive interne.

Gli architetti della Scuola di Chicago introducono l'idea dei piani aperti, gli antenati dell’open space moderno, che permettono una maggiore flessibilità nello spazio interno degli edifici. Questo concetto influenza profondamente il design di uffici e grandi magazzini, consentendo una maggiore adattabilità e una migliore illuminazione naturale. In particolare la possibilità di usufruire di finestre con ampie vetrate orizzontale crea un nuovo modello di infisso, la cosiddetta finestra di Chicago, costituta da tre ante, due laterali più piccole apribili per l’areazione ed una centrale grandissima fissa per l’illuminazione.

La Scuola di Chicago ha lasciato un'eredità duratura nell'architettura moderna, influenzando molti degli stili e delle pratiche che caratterizzano ancora il design degli edifici di oggi.


Ecco alcuni dei principali architetti esponenti della Scuola di Chicago:


William Le Baron Jenney


William Le Baron Jenney (1832-1907). Il suo lavoro ha avuto un impatto duraturo sull'architettura americana, influenzando il design dei grattacieli e contribuendo allo sviluppo della moderna architettura urbana.

È considerato il "padre del grattacielo" per il suo contributo fondamentale alla tecnologia che ha reso possibile la costruzione di edifici alti.


Uno dei suoi progetti più famosi è l'Home Insurance Building a Chicago, completato nel 1885. Questo edificio è generalmente considerato il primo vero grattacielo del mondo. Jenney ha utilizzato una struttura di acciaio leggera e resistente per supportare la struttura dell'edificio, consentendo di superare le limitazioni delle costruzioni in muratura e di raggiungere altezze senza precedenti.

L'Home Insurance Building ha stabilito un nuovo standard per l'architettura urbana e ha ispirato numerosi altri grattacieli in tutto il mondo. Il lavoro di Jenney ha avuto un impatto duraturo sull'architettura americana e ha contribuito a definire il paesaggio urbano delle città moderne. 

Oltre all'Home Insurance Building, William Le Baron Jenney ha lavorato su diversi altri progetti significativi durante la sua carriera. Ecco alcuni esempi:



Manhattan Building (1889) situato a Chicago, che è stato uno dei primi grattacieli a utilizzare una struttura in acciaio rivestita però ancora da una facciata in terracotta. 


Second Leiter Building (1891) un edificio commerciale a Chicago, che utilizza un telaio in acciaio a vista. La struttura in acciaio è stata esposta all'esterno dell'edificio anziché essere nascosta dietro una facciata in muratura, dimostrando la sua efficacia e la sua estetica rivoluzionaria.

Fair Store (1893) è un grande magazzino a Chicago, noto per la sua facciata in ghisa decorativa. Questo edificio ha dimostrato l'uso creativo di materiali moderni e ha contribuito a definire l'aspetto commerciale della città.


Daniel Hudson Burnham

Daniel Hudson Burnham (1846 – 1912) si forma nello studio di William Le Baron Jenney, e ben presto riesce ad accedere ad importanti incarichi svolgendo un ruolo importante nell'evoluzione della cosiddetta "Scuola di Chicago", realizzando alcune opere rilevanti per la sperimentazione delle nuove tecniche costruttive.


Tra il 1889 ed il 1891 realizza a Chicago il Monadnock Building una curiosa inversione di tendenza in quanto è un edificio non più costruito con una gabbia metallica ma con una struttura portante in muratura, cosa che portò il piano terreno ad avere dei setti dello spessore di ben 2,40 metri. 


Nel 1891, Burnham si dedica all'urbanistica aderendo allo stile neoclassicista europeo dell'École des Beaux-Arts divenendo uno dei principali esponenti del movimento americano City Beautiful. Nel 1909 guidò la Commissione per la pianificazione di Chicago, che produsse un celebre Piano Urbanistico. Il Piano ebbe un impatto significativo sulla forma urbana di Chicago e successivamente venne imitato in molte altre città negli Stati Uniti.


Nel 1902 realizza a New York il celeberrimo Flat Iron Building. Questo grattacielo, fra le prime strutture in acciaio e vetro realizzate, all'epoca risultava essere uno fra i più alti del mondo ed era molto caratteristico nella forma planimetrica triangolare, che si adattava al lotto del terreno a disposizione, conferendogli la tipica volumetria di un "flat-iron", un ferro da stiro per l'appunto. 

William Holabird e Martin Roche

William Holabird (1854 - 1923) e Martin Roche (1853–1927) sono stati due importanti architetti americani. Formatisi anch’essi nello studio di William Le Baron Jenney, nel 1883, fondano la Holabird & Roche. Insieme hanno contribuito con molte innovazioni all'architettura dell'epoca, specialmente in quella che oggi viene chiamata Chicago School. 

Hanno progettato diversi edifici importanti, tra cui il nel 1899 il Marquette Building e il Gage Building. 

Quest'ultimo includeva una facciata progettata da Louis Sullivan destinata a diventare punto di riferimento architettonico di Chicago. 

Louis Henry Sullivan

Louis Henry Sullivan (1856 – 1924) è considerato unanimemente il padre del Movimento Moderno negli Stati Uniti d'America. Da molti è ritenuto il primo vero caposcuola dei moderni grattacieli, anche per l'influenza teorica e pratica che egli esercitò sulla Scuola di Chicago dove appunto nacquero questi nuovi edifici alla fine dell'Ottocento. Nel suo studio, che egli divise con Dankmar Adler, si formò Frank Lloyd Wright, il futuro padre dell’architettura organica. Louis Sullivan era nativo di Boston, e studiò architettura al Massachusetts Institute of Technology (MIT). Ma si trasferì a Chicago nel 1873 prendendo parte al boom edilizio creatosi in quella città dopo l'incendio del 1871. Qui lavorò dapprima nello studio di William LeBaron Jenney, che era la personalità più influente della nascente Scuola di Chicago. Dopo aver studiato due anni a Parigi all'École des Beaux-Arts, nel 1880 tornato negli USA divenne socio a Chicago di Dankmar Adler, con il quale ebbe inizio il periodo più produttivo della sua vita di progettista. 

Nel 1896 realizzano il Guaranty Building a Buffalo. 

Nel 1889 realizzano il loro capolavoro l'Auditorium di Chicago (dove Adler e Sullivan riservarono l'ultimo piano al loro studio).

Del 1891 è il Wainwright Building a St. Louis nello stato del Missouri.

Del 1899 i magazzini Carson Pirie Scott, altra opera eccezionale, che ”fa di Sullivan” - come dice il grande critico Bruno Zevi - ”il profeta dell'architettura moderna”. 
La struttura d'acciaio permette edifici più alti con larghe finestre, il che significa più luce interna e più superficie di piano, più spazio architettonico agibile. I limiti tecnici delle strutture murarie tradizionali erano sempre stati un impedimento a più affrancate espressioni, ma adesso improvvisamente quegli ostacoli erano spariti e, i precedenti storici e gli stili, che avevano guidato fino ad allora l'architettura, erano posti in crisi da questa nuova libertà creativa legata a soluzioni tecnologiche prima sconosciute. 

Di fatto l’architettura dell’epoca era centrata su una struttura muraria, magari anche molto articolata nella sua volumetria, ricoperta di elementi decorativi che si rifacevano agli stili storici del passato.
Sullivan abbracciò per primo il cambiamento che derivava dall'uso della struttura d'acciaio, creando un linguaggio di forme che si adattavano alle nuove altezze, semplificando l'apparenza degli edifici attraverso l'uso di una decorazione semplificata ed eliminando gli stili storici. Introdusse solo un ornamento floreale inserito in bande verticali che enfatizzavano la verticalità delle costruzioni e pose in relazione la loro forma al loro scopo. È il famoso detto “la forma segue la funzione” che sarà uno dei basamenti teorici del futuro movimento del cosiddetto Funzionalismo e, di riflesso, del cosiddetto Movimento Moderno. Tutto ciò era rivoluzionario, architettonicamente affascinante, ma anche commercialmente affidabile e di successo.
Sullivan è il primo architetto moderno americano. La composizione architettonica dei suoi edifici, semplificata, guidata dalla natura funzionale del tema e dalla tecnologia, anticipa temi e soluzioni del Movimento Moderno. Un'architettura regolata da necessità oggettive, che abbandoni l'ornamento.
L'architettura di Sullivan ha comunque un grande fascino visivo ed un disegno attento e "selezionato" che va dal particolare architettonico all'insieme. 

Tutto ciò è ben evidenziato nelle bande verticali del Wainwright Building, nell'esplosione Art Nouveau di ferro lavorato sull'entrata d'angolo dei magazzini Carson Pirie Scott, 

nell'eleganza complessiva delle tre parti in cui Sullivan divide il grattacielo (zona basamentale, parte intermedia e attico), così magistralmente esemplificati nel  Guaranty Building di Buffalo.



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