Durante la visita ad un edificio particolarmente significativo, abbiamo la possibilità di ammirare la facciata, gli elementi che la compongono, le finestre, il tetto, l’ingresso, i materiali ed i colori. Entrati, quindi, al suo interno, percorriamo le scale, i diversi piani, la successione degli ambienti, valutiamo la loro dimensione ed altezza, le funzioni a cui sono destinati, gli arredi.
Sono questi i segni dell’architettura (cioè il prodotto di un’opera coordinata, dal termine greco architecton=capo dei lavoratori)
Cominciamo, allora, a riflettere sulla complessità dell’edificio.
Cerchiamo di capire quanti aspetti sia necessario valutare e come, la risoluzione di ognuno di essi, se non è riuscita al meglio, faccia sorgere gravi problemi, che si estendono al funzionamento complessivo dell’edificio.
Ad esempio, potremo valutare:
Aspetti dimensionali e relazionali:
• Quale è il volume che occupa?
• Quanto spazio libero lo circonda?
• Cosa vediamo dalle sue finestre?
• Che aspetto hanno gli edifici limitrofi? Che dimensione? Che età?
Aspetti tecnologici e strutturali:
• Quali sono i sistemi strutturali che lo sorreggono?
• Quali sono gli impianti che lo attraversano (elettrici, idraulici, termici, ecc.)?
• Quali sono i materiali utilizzati per la sua edificazione?
Anche in questo caso, se il fascino della scoperta avrà assunto, per noi, un significato del tutto speciale, cominceremo a documentarci meglio, attraverso riviste, libri o video specifici, sui diversi modi di pensare l’architettura, nelle diverse epoche e località. Sarà allora che penseremo ad una di quelle professioni legate alla progettazione architettonica ed all’arredamento, colpiti dalle numerosissime variabili dell’organizzazione dell’edificio architettonico.
Cominciamo, allora, a riflettere sulla complessità dell’edificio.
Cerchiamo di capire quanti aspetti sia necessario valutare e come, la risoluzione di ognuno di essi, se non è riuscita al meglio, faccia sorgere gravi problemi, che si estendono al funzionamento complessivo dell’edificio.
Ad esempio, potremo valutare:
Aspetti dimensionali e relazionali:
• Quale è il volume che occupa?
• Quanto spazio libero lo circonda?
• Cosa vediamo dalle sue finestre?
• Che aspetto hanno gli edifici limitrofi? Che dimensione? Che età?
Aspetti tecnologici e strutturali:
• Quali sono i sistemi strutturali che lo sorreggono?
• Quali sono gli impianti che lo attraversano (elettrici, idraulici, termici, ecc.)?
• Quali sono i materiali utilizzati per la sua edificazione?
Anche in questo caso, se il fascino della scoperta avrà assunto, per noi, un significato del tutto speciale, cominceremo a documentarci meglio, attraverso riviste, libri o video specifici, sui diversi modi di pensare l’architettura, nelle diverse epoche e località. Sarà allora che penseremo ad una di quelle professioni legate alla progettazione architettonica ed all’arredamento, colpiti dalle numerosissime variabili dell’organizzazione dell’edificio architettonico.
Questo aspetto, tipico degli interessi professionali della figura del geometra, è solitamente definito analisi degli elementi costitutivi di un edificio. Il nostro scopo è indagare sull’aspetto formale, in cui si presentano le diverse parti dell’edificio, così come si sono andate storicamente definendo, in relazione alle proprietà dei materiali, dei principi statici e delle concezioni estetiche secondo cui sono stati realizzati.
Palazzo Farnese a Roma progettato da Antonio da San Gallo il Giovane a partire dal 1514. Attacco a terra con ampio sedile che raccorda l’edificio col suolo
Per quanto concerne gli attacchi a terra si deve analizzare in quale delle seguenti categorie ci troviamo:
• l’inserimento di un raccordo tra edificio e suolo;
• l’accentuazione delle dimensioni della parete nella zona a contatto con il suolo;
• l’attacco diretto;
• l’inserimento di pilastri che sollevano l’edificio dal suolo.
• l’accentuazione delle dimensioni della parete nella zona a contatto con il suolo;
• l’attacco diretto;
• l’inserimento di pilastri che sollevano l’edificio dal suolo.
Per quanto concerne i tetti e le terrazze, occorre analizzare il rapporto di continuita o discontinuità che si instaura con la parete sottostante. Si deve analizzare in quale delle seguenti categorie ci troviamo:
• collegamenti continui semplici;
• collegamenti continui degradanti;
• collegamenti discontinui con aggetti semplici;
• collegamenti discontinui con aggetti marcati.
• collegamenti continui degradanti;
• collegamenti discontinui con aggetti semplici;
• collegamenti discontinui con aggetti marcati.
Esemplificazione dell’elemento di copertura con o senza aggetto. |
Per quanto concerne le soluzioni d’angolo si deve analizzare in quale delle seguenti modalità ci troviamo:
• spigolo vivo;
• inserimento di un elemento di rinforzo (parasta, bugnato, torre angolare);
• raccordo concavo;
• apertura verticale in prossimità dell'angolo;
• angolo trasparente;
• raccordo convesso.
• inserimento di un elemento di rinforzo (parasta, bugnato, torre angolare);
• raccordo concavo;
• apertura verticale in prossimità dell'angolo;
• angolo trasparente;
• raccordo convesso.
Classificazione tipologica delle soluzioni d’angolo. |
Per quanto concerne le soluzioni di tamponamento laterale si devono analizzare:
• forature della scatola muraria (rapporto vuoti/pieni);
• finestrature (forma, orizzontalità, verticalità);
• rientranze (logge, nicchie);
• aggetti (balconi);
• schermature con elementi diversi (frangisole, curtain-wall).
• finestrature (forma, orizzontalità, verticalità);
• rientranze (logge, nicchie);
• aggetti (balconi);
• schermature con elementi diversi (frangisole, curtain-wall).
Per quanto concerne gli ingressi e gli atri, si deve analizzare le diverse componenti, poste, idealmente, in successione tra loro:
• elementi di approccio (elementi di pre-limite): scalinate, portici, portali, protiri, tettoie, ecc.;
• elementi di passaggio (elementi limite): portone, porta;
• elementi di aggregazione (elementi post-limite): atrii, vestiboli, ingressi.
• elementi di passaggio (elementi limite): portone, porta;
• elementi di aggregazione (elementi post-limite): atrii, vestiboli, ingressi.
Tipologie dell’elemento di collegamento esterno-interno. |
Per quanto concerne le scale e le rampe, si può suddividerle:
• in relazione all’uso;
• in relazione al sito;
• in relazione alla forma.
• in relazione al sito;
• in relazione alla forma.
1. In relazione all’uso possiamo distinguere scale:
• puro collegamento;
• spazio significativo.
• puro collegamento;
• spazio significativo.
2. In relazione al sito possiamo distinguere scale:
• completamente interne all'edificio;
• sul perimetro dell'edificio;
• completamente esterna all'edificio;
• a cerniera tra più corpi di fabbrica.
• completamente interne all'edificio;
• sul perimetro dell'edificio;
• completamente esterna all'edificio;
• a cerniera tra più corpi di fabbrica.
3. In relazione alla forma possiamo distinguere scale:
• ad asse centrale: circolari, a chiocciola, a pozzo;
• a prevalente sviluppo lineare: a una o due rampe, a tenaglia, lineari, ecc.;
• cordonate: rampe a lieve pendenza, cordonate, piani inclinati.
• ad asse centrale: circolari, a chiocciola, a pozzo;
• a prevalente sviluppo lineare: a una o due rampe, a tenaglia, lineari, ecc.;
• cordonate: rampe a lieve pendenza, cordonate, piani inclinati.
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