IL PAZIENTE LAVORO DI RIFUSIONE PLANIMETRICA
Dati gli ambienti ed i criteri della loro distribuzione (che posso essere tradotti in schema), possiamo procedere alla definizione della pianta complessiva dell’edificio.
Che forma deve avere la pianta di un edificio?
E’ prassi consolidata degli allievi, presentare piante eccessivamente articolate ed irregolari, che rifuggono, sistematicamente, dagli allineamenti interni, moltiplicano le riseghe perimetrali e presentano alcune stravaganti soluzioni sulle aperture esterne ed interne. Viene addotto, come motivo principale di queste scelte, il bisogno di originalità e di non omologazione all’architettura corrente.
Anche se questa esigenza, è realmente sentita, ed infatti gli allievi riportano input registrati sia a livello familiare che amicale, in realtà, queste piante, sono il frutto di un poco meditato lavoro di rifusione, tra ambienti e percorsi.
Che forma deve avere la pianta di un edificio?
E’ prassi consolidata degli allievi, presentare piante eccessivamente articolate ed irregolari, che rifuggono, sistematicamente, dagli allineamenti interni, moltiplicano le riseghe perimetrali e presentano alcune stravaganti soluzioni sulle aperture esterne ed interne. Viene addotto, come motivo principale di queste scelte, il bisogno di originalità e di non omologazione all’architettura corrente.
Anche se questa esigenza, è realmente sentita, ed infatti gli allievi riportano input registrati sia a livello familiare che amicale, in realtà, queste piante, sono il frutto di un poco meditato lavoro di rifusione, tra ambienti e percorsi.
Il disegno della pianta richiede molto impegno, molte rielaborazioni ed ingegnose semplificazioni, per giungere ad una sintesi efficace. Il risultato, per molti versi, è una riprova dell’abilità del progettista.
Più in generale, è bene comprendere che, se non sussistono motivazioni reali, raramente la forza espressiva scaturisce da un eccesso di complessità, mentre risulta molto più proficua la strada della semplificazione progressiva e della riduzione a forme riconducibili ad una tradizione edificatoria consolidatasi in alcuni millenni (ed è un salto di maturità progettuale comprenderlo).
Più in generale, è bene comprendere che, se non sussistono motivazioni reali, raramente la forza espressiva scaturisce da un eccesso di complessità, mentre risulta molto più proficua la strada della semplificazione progressiva e della riduzione a forme riconducibili ad una tradizione edificatoria consolidatasi in alcuni millenni (ed è un salto di maturità progettuale comprenderlo).
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