venerdì 6 gennaio 2023

Corso di storia dell'architettura moderna: Lezione 16/16 Tendenze

 Googie









Lo stile Googie, conosciuto anche come populuxe o doo-wop, è un genere dell'architettura futuristica influenzato dalla cultura dell'automobile, dell'era spaziale e dell'era atomica, originaria del sud della California alla fine degli anni 1940 e che perdurò fino alla metà degli anni 1960. Il termine Googie viene da un caffè ormai estinto costruito a West Hollywood. Caratterizzata da tetti affilati, dalla presenza di forme geometriche e dall'uso massiccio del cristallo e del neon, decorò molti motel, caffetterie e bowling tra il 1950 e il 1970. Esemplifica lo spirito di ciò che chiedeva una generazione entusiasta davanti alla prospettiva di un futuro brillante e altamente tecnologico. Via via che divenne chiaro che il futuro non avrebbe avuto l'aspetto profetizzato, lo stile cominciò a perdere le sue caratteristiche futuriste per assumere connotazioni atemporali. Quando passò lo stile Art Déco del decennio 1930, è rimasto svalutato, e infine molti dei suoi migliori esempi sono stati distrutti. Ciononostante, questo stile ha rappresentato una fase importante della moderna architettura degli Stati Uniti, la cui influenza è visibile in parte ancora oggi. Secondo l'autore Alan Hess nel suo libro Googie: Fifties Coffee Shop Architecture, l'origine del nome Googie si può far risalire al 1949, quando l'architetto John Lautner progettò una caffetteria con il nome di "Googie's", che aveva alcune caratteristiche architettoniche distintive. Il nome "Googie" era un soprannome familiare di Lillian K. Burton, la moglie del proprietario originale, Mortimer C. Burton.[4][5] Questa caffetteria era all'angolo di Sunset Boulevard e Crescent Heights a Los Angeles, ma fu demolita negli anni 1980.[6] Secondo Hess, il nome Googie passò ad indicare uno stile architettonico un giorno in cui il professor Douglas Haskell di Yale e il fotografo architettonico Julius Shulman stavano guidando per Los Angeles. Huskell insisté per fermare l'auto dopo aver visto Googie's, e proclamò: "Questa è l'architettura Googie". Rese poi il nome popolare dopo aver scritto un artícolo in una edizione del 1952 della rivista House and Home. Strutture a sbalzo, angoli acuti, pannelli plastici illuminati, forme libere e ritagli con boomerang e tavolozze d'artista e pinne caudali di automobile sugli edifici contrassegnavano l'architettura Googie, il che era disprezzabile per gli architetti più influenti, seguaci del Modernismo, ma ebbe difensori durante il periodo postmodernista alla fine del XX secolo. Gli elementi comuni che generalmente distinguono Googie da altre forme di architettura sono:

Tetti inclinati con un angolo verso l'alto: è quel particolare elemento con il quale gli architetti stavano creando una struttura esclusiva. Molte caffetterie nello stile Googie e altre strutture, hanno un tetto che sembra essere 2/3 di un angolo ottuso inverso. Un ottimo esempio di questo è il famoso, ma ormai chiuso, Johnie's Coffee Shop sul Wilshire Boulevard a Los Angeles.

Strutture a raggiera: le raggiere (starbursts, letteralmente "esplosioni stellari") sono un ornamento comune nello stile Googie, che mostra le sue influenze dell'era spaziale o di tipo capriccioso. Forse the il più notevole esempio della raggiera appare sul cartello "Welcome to Fabulous Las Vegas", che ora è diventata famosa. Il motivo ornamentale è, come scrive Hess, a forma di "un'esplosione ad alta energia".[9] Questa forma è un esempio di motivo non utilitario in quanto la forma a stella non ha una funzione effettiva ma serve esclusivamente come elemento decorativo.

Il boomerang era un altro elemento decorativo che catturava il movimento. Era usato strutturalmente al posto di un pilastro o esteticamente come una freccia stilizzata. Hess scrive che il boomerang era una resa stilistica di un campo di energia direzionale.

Il redattore Douglas Haskell descrisse lo stile astratto di Googie, dicendo che "Se assomiglia a un uccello, questo deve essere un uccello geometrico." Inoltre, deve sembrare che gli edifici sfidino la gravità, come notava Haskell: "...ogni volta che è possibile, l'edificio deve pendere dal cielo". Il terzo principio di Haskell per Googie era che avesse più di un tema – più di un sistema strutturale. A causa del suo bisogno di farsi notare dalle automobili che passavano lungo il corso commerciale, Googie non era uno stile famoso per la sua sottigliezza.

L'architettura Googie si sviluppò dall'architettura futuristica dello Streamline Moderno, estendendo e reinterpretando i temi tecnologici alla luce delle nuove condizioni degli anni 1950. Mentre l'architettura degli anni 1930 era relativamente semplice, Googie abbracciò l'opulenza. Hess sostiene che la ragione di questo era che la visione del futuro degli anni 1930 era ormai diventata obsoleta verso gli anni 1950 e così l'architettura si evolse di conseguenza. Durante gli anni 1930 i treni e le automobili Lincoln Zephyr avevano rappresentato la tecnologia più avanzata, e lo Streamline Moderno riprendeva le loro forme esteriori di tipo aerodinamico, levigate e semplificate. Questa semplicità potrebbe essere il simbolo della frugalità forzata degli anni della depressione. Il Googie influenzò fortemente il Retro-futurismo. Lo stile, simile ai cartoni animati, è esemplificato correttamente nei cartoni animati de I Pronipoti (The Jetsons), e a Disneyland di Anaheim (California), si trova il Googie Tomorrowland. Googie fu anche l'ispirazione per lo stile decorativo del set del film della Pixar Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi (The Incredibles) e la serie televisiva animata Jimmy Neutron. Le tre zone classiche del Googie furono Miami Beach, dove le strutture commerciali si ispirarono al resort di Morris Lapidus e altri progettisti di hotel, la prima fase di Las Vegas, e il sud della California, dove Richard Neutra costruì una chiesa a Garden Groove nella quale si poteva entrare in automobile.

Architettura complementare







L'architettura complementare è un movimento nell'architettura contemporanea che promuove la pratica architettonica radicata nella comprensione globale del contesto, con l'obiettivo di contribuire all'ambiente in modo tale da continuare e migliorare o enfatizzare le sue qualità preesistenti. Le caratteristiche indispensabili dell'architettura complementare includono la sostenibilità, l'altruismo, il contestualismo, l'endemismo e la continuità del linguaggio di design regionale specifico. L'architettura complementare si verifica all'intersezione di pattern locali e linguaggi di progettazione. Un pattern language rappresenta un insieme di regole più o meno formalizzate di interazione umana con forme costruite, risultanti da soluzioni pratiche sviluppate nel tempo secondo la cultura locale e le condizioni naturali. Un linguaggio di progettazione in architettura è un insieme di standard geometrici (formali) e materiali utilizzati negli edifici e in altre strutture artificiali, tradizionalmente derivanti dai materiali locali e dalle loro proprietà fisiche. L'architettura complementare interpreta la triade vitruviana per l'uso contemporaneo, mappando la durabilità (firmitas) contro aspetti di sostenibilità più ampia, l'utilità (utilitas) contro l'altruismo e il servizio alla società e la bellezza individuale (venustas) contro l'armonia con un contesto più ampio, l'identità regionale e lo spirito di posto. Il termine è stato coniato dall'architetto australiano Jiri Lev in Manifesto of Complementary Architecture, formulato per la prima volta nel 2015,in risposta al crescente impatto delle tendenze del design globalizzato e alla loro mancanza di sensibilità locale. La parola complemento ha radici nel latino complementum, da complēre a riempire, completare e rimane fedele a quell'origine nella sua ortografia e nei suoi significati che hanno a che fare con il completamento o l'adempimento. Storicamente, gli ambienti degli edifici sono stati prodotti in modo continuo ed evolutivo piuttosto che come singoli eventi rivoluzionari L'architettura complementare implica un'analisi sistematica delle tecniche tradizionali nel contesto di ambienti urbani vivaci, con l'obiettivo di riscoprire soluzioni sostenibili, stratificate, sfumate, contestuali e rispettose dell'ambiente per il tempo presente.Praticamente tutta l'architettura vernacolare e formale tradizionale prodotta prima del XX secolo è un'architettura complementare a causa di vincoli materiali e culturali intrinseci, così come molte opere ispirate da alcuni movimenti contemporanei come l'architettura contestuale, l'architettura indigena, l'architettura organica o la nuova urbanistica. La metodologia dell'architettura complementare è particolarmente utile laddove lo sviluppo contemporaneo penetra nel tessuto urbano storico compatto Il design complementare rispetta il contesto architettonico introducendo con cura elementi di design contemporaneo.Il movimento rifiuta specificamente la tendenza degli architetti contemporanei a costruire edifici piuttosto che città, trascurando il fatto che il valore di un edificio rimane nell'insieme architettonico, così come il contrasto del modernismo con la natura o il contesto per amore dell'innovazione come espediente e inevitabilmente distruttivo. Gli aderenti affermano che nel XX secolo si pensava che l'abdicazione degli elementi decorativi e delle forme tradizionali fosse un segno della ritrovata semplicità, solidarietà e sacrificio da parte dei socialisti e convenientemente conveniente dal lato capitalista della scena politica. Per estensione, che "quasi tutti gli edifici completati prima del XX secolo erano belli" e che la questione della bellezza nell'architettura contemporanea e futura è semplicemente una questione di "recupero delle vecchie abitudini.

Architettura neo-futurista







Il neo-futurismo (scritto talvolta neofuturismo) è un movimento artistico diffusosi tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo nelle arti, nel design e {nell'architettura che utilizza, riadattando in chiave contemporanea e attuale, alcuni elementi del futurismo. Fondatore del neofuturismo è considerato Daniel Schinasi, che nel 1969 redasse il Manifesto del Neofuturismo.Questo movimento potrebbe essere visto come un allontanamento dall'atteggiamento del post-modernismo e raffigura la credenza idealistica in un futuro migliore e "un bisogno di periodizzare il rapporto moderno con la tecnologia".Questo movimento d'avanguardia è un ripensamento futuristico dell'estetica e della funzionalità delle città che sono in rapida crescita. L'industrializzazione iniziata in tutto il mondo dopo la fine della seconda guerra mondiale ha dato il via a nuovi flussi di pensiero nella vita, nell'arte e nell'architettura, portando al postmodernismo, al neo-modernismo e poi al neo-futurismo. Nei paesi occidentali, l'architettura futurista si è evoluta in Art Deco, nel movimento Googie e nell'architettura high-tech e infine nel neo-futurismo. In Italia, infine, come espressioni del neofuturismo si segnalano, a partire dal secondo novecento: la rivista Futurismo Oggi curata da uno degli ultimi futuristi storici, Enzo Benedetto, attiva dagli anni 60 fino agli anni novanta, lo storico dell'arte Luigi Tallarico e a partire dal duemila i cosiddetti neofuturisti Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Roberto Guerra e il futurologo Riccardo Campa, tra gli autori nel 2014, di "Marinetti 70. Sintesi della critica futurista" (Armando editore) con gli stessi Giordano Bruno Guerri, Gunther Berghaus, Giorgio Di Genova e altri.

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