venerdì 12 gennaio 2024

Corso di Architettura contemporanea: Lezione 11 ICONORREA MINIMALISMO BLURRING





https://youtu.be/NqJmf-pYvJI

Nel 1999 Leach pubblica "The Anaesthetics of Architecture", un testo contro l'elettronica, la società della simulazione e delle immagini, viste come responsabili della deprivazione sensoriale e della riduzione delle dimensioni della corporeità. Le tesi sostenute sono l’estremo controcanto al razionalismo critico della Scuola di Francoforte. Secondo il testo, la società e’ saturata dalle immagini, che hanno ormai, per il nostro sistema nervoso, il valore di una droga. Nate inizialmente da un positivo desiderio informativo, le immagini producono un eccesso di informazione che distrugge la comunicazione, finendo per intorpidire i sensi più che a risvegliarli (iconorrea). Avremmo bisogno di meno dati e di più concetti. In questo clima oggi l’architettura registra lo scollamento tra forma e contenuto, porta al perseguimento dell’immagine indipendentemente dal programma funzionale. L’architetto si trasforma in un manipolatore pubblicitario che lavora sul succedersi delle mode ed impone al proprio committente modi di vita fondati su imperativi formali. Ma c’e’ chi replica a Leach con durezza: e’ compito dell'architettura una compromissione con il divenire della vita e dei suoi valori. Cosi’ l’opera, da un unicum indipendente dall'artista che lo produce e dal fruitore che lo intende, si trasforma in una macchina evocatrice di infiniti usi e significati. E' questa la grande lezione di Duchamp. I media, e le riviste di architettura sposano le ricerche degli architetti d'avanguardia. Se scorriamo le principali riviste mondiali a cavallo della fine del millennio troviamo: L’architecture d’aujourd'hui propone progettisti proiettati sul versante dell'innovazione: Gehry, Coop Himmelb(l)au, Libeskind. The Architectural Review titola Emerging Architecture; Architectural Record titola: The Millennium. Future to come e presenta progetti visionari di Asymptote, Sorkin, Hariri &Hariri; Casabella dedica il numero al tema USA, architettura come spettacolo che propone Gehry, Garofalo, Lynn, Mcinturf, NBBJ, Diller + Scofidio e Asymptote; Domus dedica il numero alle architetture bloboidali di Lynn, Mac Donald, , OCEAN, NOX, Chu. Hadid nel MAXXI (Museo Arti XXI secolo) il Nuovo Museo di Arte Contemporanea a Roma, propone un edificio privo di prospetti, ma fatto da flussi. Ciò vuol dire che non può essere contemplato da uno o più punti di vista privilegiati, ma deve essere usato. Ma se lo spazio si trasforma in un insieme di interrelazioni, ha ancora senso parlare di forma nel senso classico? Come muta la concezione dell'oggetto estetico, strutturato come momento di opposizione -monumento perenne, direbbe Orazio - rispetto alla provvisorietà del divenire? Secondo questi architetti l'architettura ha il dovere di esprimere attraverso simboli di immediata comprensione il mondo che ci circonda. L'universo è complesso? Tali saranno gli spazi di un edificio. Gli scienziati lavorano sulla teoria del caos? Le articolazioni saranno sghembe, oblique, frattali. Si orecchiano cambiamenti nelle discipline filosofiche? Immagini inquietanti materializzeranno l’assenza di punti di riferimento. Va di moda il pensiero debole o il poststrutturalismo? Si decostruiscono gli spazi come fossero concetti. L’uso dei CAD ha reso possibile questo. Ma siamo al vertice della parabola. Toccata la vetta della complessità, in architettura inizia il lento ritorno alla semplicità. Si comincia dalla smaterializzazione dei contenitori: i muri da stabili, immobili, sordi a qualsiasi stimolo diventano membrane. Perdono peso, guadagnano in leggerezza, acquistano, esattamente come un sistema nervoso, intelligenza. E, grazie al loro complesso apparato di sensori, si proiettano verso la natura e il contesto circostante di cui, finalmente, riescono a captare creativamente le luci, i suoni, gli odori. L'edificio, in altre parole, diventa parte integrante del sistema naturale con il quale può interrelazionarsi. Cessa la distinzione tra architettura e natura, tra città e campagna. E l'ecologia, da prassi fondata su divieti e privazioni e, soprattutto, su rigide contrapposizioni (costruito/non costruito, verde/cemento) diventa una disciplina propositiva di nuovi equilibri, in cui artificiale e naturale coesistono, blurring, si confondono l'uno con l'altro. Blurring sarà la parola chiave del terzo millennio

11 VI RACCONTO LA STORIA DELL'ARCHITETTURA 1

  

Vi racconto la Storia dell’Architettura 1 raccoglie in maniera divulgativa e narrativa le lezioni tenute nel corso di molti anni d’insegnamento superiore ed universitario e pubblicate nel blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/). L’opera completa si compone di 3 volumi.

12 VI RACCONTO LA STORIA DELL'ARCHITETTURA 2


 
Vi racconto la Storia dell’Architettura 2. In questo secondo volume sono raccolte le biografie e le opere degli architetti della generazione prebellica ed interbellica pubblicate nel blog  “Homo ludens” (
https://nonmirompereitabu.blogspot.com/). L’opera completa si compone di 3 volumi.



13 VI RACCONTO LA STORIA DELL'ARCHITETTURA 3


 
Vi racconto la Storia dell’Architettura 3
. In questo terzo volume sono raccolte le biografie e le opere degli architetti della generazione postbellica pubblicate nel blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/) L’opera completa si compone di 3 volumi.

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