martedì 26 marzo 2024

Architetti internazionali del XX Secolo: Mies van der Rohe 1886

Mies van der Rohe 1886










Ludwig Mies van der Rohe (Aquisgrana, 27 marzo 1886 – Chicago, 17 agosto 1969) è stato un architetto e designer tedesco. Viene ricordato - assieme a Le Corbusier, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto - come maestro del Movimento Moderno.
Villa Tugendhat a Brno, tra le opere più note di Mies van der Rohe in Europa
 

«Less is more!» «Il meno è il più!» (Ludwig Mies van der Rohe)
Nato ad Aachen (Aquisgrana), 27 marzo 1886 con il nome di Maria Ludwig Michael Mies, è il più giovane di cinque fratelli. Il padre Michael Mies è uno scalpellino con un proprio laboratorio dove produce principalmente monumenti funerari, aiutato dal figlio maggiore Ewald. Aiuta a gestire la bottega di famiglia e frequenta la Domschule, per un periodo che va dai sei ai tredici anni, anche se non prende mai il diploma; cambia indirizzo di studi e va nel corso di arti e mestieri, la Spenratschule, ma visto la sua modesta condizione economica, lavora anche per Max Fischer, specialista in decorazione a stucco d'interni. Durante questo periodo Mies sviluppa una grande capacità di disegno a mano libera, inoltre frequenta il mondo dei cantieri, che lo porta a conoscere gli architetti locali; temporaneamente collabora come mastro apprendista (a titolo gratuito) per un costruttore locale. Passerà per lo studio Goebbles come disegnatore, quindi da Albert Schneider dove avrà modo di leggere la rivista Die Zukunft, che lo porta a conoscere la filosofia e la spiritualità. In questo periodo conosce l'architetto Dülow che lo sprona ad andare a Berlino a cercare lavoro.
Berlino
Padiglione di Barcellona
Il Padiglione di Barcellona fu progettato da Ludwig Mies van der Rohe nel 1929 per l'Esposizione Universale di Barcellona del 1929. Demolito dopo l'esposizione, è stato ricostruito fra il 1983 e il 1989.
 L'esterno del Padiglione dallo specchio d'acqua
Interno del Padiglione con le celebri poltrone Barcelona
Nel 1905 si trasferisce a Berlino, dove lavora senza salario in vari cantieri della città. Questo fino a quando non entra nello studio di Bruno Paul, come disegnatore di mobili, dove inizia ad apprendere i primi rudimenti di architettura. Qui riceve il suo primo incarico, Casa Riehl a Neubabelsberg, nel Potsdam-Babelsberg, (1906). Dal 1906 al 1908 frequenta sia la Kunstgewerbeschule che la Hochschule für Bildende Künste, accademie di belle arti.
La Poltrona Barcelona, un'icona del design industriale realizzata da Mies van der Rohe per l'esposizione universale del 1929.
Nel 1907 Peter Behrens entra nel Deutscher Werkbund e lo stesso anno Mies entra nello studio di Behrens dove rimane fino al 1912, lavorando al fianco di Gropius e per breve tempo anche di Le Corbusier. In questo periodo Behrens era il consulente artistico della ditta AEG per cui realizza, con i suoi collaboratori Mies, Walter Gropius e Adolf Meyer la Fabbrica di turbine AEG; inoltre collabora anche per l'Ambasciata tedesca a San Pietroburgo, dove nascono dei dissapori tra il capostudio e il venticinquenne Mies. La rottura tra i due avviene poco dopo, quando i coniugi olandesi Kröller nel 1911 incaricano lo studio di Behrens per una casa; il progetto neoclassico rappresentato su tele in situ viene rifiutato e i due invitano il giovane Mies a farne uno tutto suo, anch'esso rifiutato
Nel 1911 all'età di 25 anni, Mies s'iscrive a una loggia massonica olandese, Nicolas Flamel, che lo aiuta ad ottenere una certa notorietà.
Sotto l'influenza di Behrens, Mies sviluppa un approccio stilistico basato sulle nuove tecniche strutturali. Sviluppa anche una simpatia per il "credo" estetico sia del costruttivismo Russo che del gruppo del De Stijl olandese. Prende grande ispirazione dalle opere neoclassiche di Karl Friedrich Schinkel, il cui rigore delle forme permetteranno a Mies di creare un proprio linguaggio architettonico. In questo periodo ha anche la fortuna di conoscere due protagonisti dell'architettura del suo secolo: Frank Lloyd Wright durante una sua mostra di disegni nel 1910 e Hendrik Petrus Berlage durante un soggiorno nei Paesi Bassi avvenuto nel 1912.
Nel 1910 Mies torna nella città natale e partecipa assieme al fratello Ewald al concorso per il Monumento commemorativo a Bismarck. Nello stesso anno progetta Casa Perls a Berlino. È in questo periodo che Mies decide di aggiungere il cognome della madre, Amalia Rohe, aggiungendo van der" e diventando Ludwig Mies van der Rohe, nome più suggestivo e altisonante che meglio suonava nelle orecchie dei clienti di alto livello a cui Mies voleva rivolgere il suo lavoro. Come primo incarico in proprio ha la costruzione di Casa Riehl dove per l'occasione conosce Adele Auguste Bruhn, figlia di un industriale. Il 10 aprile 1913 si sposa con Ada Bruhn, dalla quale avrà tre figlie: Dorothea, Marianne e Waltraut.
Nel 1912 lascia lo studio di Behrens e l'anno successivo apre il proprio studio a Berlino presso la propria abitazione. La famiglia decide di trasferirsi a Berlino: Am Karlsbad 24 diventa l'indirizzo anche del suo studio. Con lo scoppio della Grande Guerra la sua carriera ha un brusco rallentamento, si dedica soprattutto agli studi visto le poche commesse che gli vengono offerte; Mies non partecipa attivamente agli scontri poiché la sua età glielo impedisce.
L'età matura
«I miei pensieri guidano la mano e la mano dimostra se il pensiero è giusto.»
(Ludwig Mies van der Rohe)
Il Seagram Building a New York, progettato insieme a Philip Johnson (1958)
Nel 1921 partecipa al concorso per un grattacielo sulla Friedrichstraße, che con la sua pianta cristalliforme, può richiamare il sogno espressionista dell'architettura del vetro, primo di una serie di progetti mai realizzati, a cui si aggiungono Grattacielo in vetro (1922), Edificio in cemento armato per uffici, Casa in campagna in cemento armato (1923), Casa in campagna in mattoni (1924). Quest'ultimo materiale viene tuttavia sperimentato da Mies nella costruzione di Casa Wolf nel 1927, il Monumento a Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg a Berlino nel 1926, oltre che a Casa Lange e Casa Esters a Krefeld rispettivamente del 1927 e nel 1930, opere in cui la proporzione e la costruzione sono correlate al modulo del singolo mattone.
Mies lavora con la rivista G. Material fur elementare Gestaltung, che nasce nel luglio 1923 e uscirà solo per sei numeri fino al 1926; in questa rivista si incontrano le filosofie dei dadaisti, neoplasticisti, costruttivisti e surrealisti. Questi nuovi linguaggi in ambito architettonico, portano Mies ad avere una sua opinione, la quale verrà esposta a Walter Rietzler, direttore della rivista del Deutscher Werkbund Die Form:
«La forma è davvero uno scopo? Non è piuttosto il risultato del processo del dare forma? Non è il processo essenziale? Una piccola modifica delle condizioni non ha come conseguenza un altro risultato? Un'altra forma? Io non mi oppongo alla forma, ma soltanto alla forma come scopo. Lo faccio sulla base di una serie di esperienze e di convinzioni da queste derivate. La forma come scopo porta sempre al formalismo.»
Con queste parole Mies intende dire che la forma non è il punto da cui partire ma solo il risultato finale del processo progettuale, in cui però è essenziale il procedimento. I suoi contributi maggiori alla filosofia architettonica dei tardi anni venti e trenta li dà come direttore artistico del Weissenhof, sponsorizzato dal Deutscher Werkbund e come direttore della Bauhaus. Solo con la partecipazione all'Expo 1929 come rappresentante della Germania, Mies riesce ad esprimere in pieno le sue idee, poiché l'edificio non doveva avere una funzione se non quella di rappresentare la cultura architettonica tedesca; il suo padiglione di Barcellona offre la possibilità di sperimentare quegli elementi che caratterizzarono la sua architettura futura, come il pilastro in acciaio e il telaio in acciaio e vetro. Tuttavia la ricerca sul telaio in acciaio era già in corso nel laboratorio architettonico di Stoccarda del weissenhofsiedlung del 1927, difatti sotto l'intonacatura è presente uno scheletro in acciaio con tamponature in mattoni per consentire un'ampia vetratura dei prospetti.
Chicago e gli USA
«Nella sua forma più semplice l'architettura è ancorata a considerazioni assolutamente funzionali, ma può ascendere attraverso tutti i livelli di considerazione fino alla più alta sfera di esistenza spirituale, nel regno della pura arte»
(Ludwig Mies van der Rohe)
La sede dell'Illinois Institute of Technology a Chicago (1956)
Nei tardi anni trenta dovette lasciare il paese, amareggiato, per l'ascesa del potere nazista. Quando arrivò negli Stati Uniti, la sua influenza come designer era già notevole: era stato il direttore della scuola del Bauhaus per molti anni e aveva vinto numerosi e importanti concorsi per la progettazione di opere architettoniche.
Famoso per i suoi motti "il meno è più" (less is more) e "Dio è nei dettagli" (God is in the details), Mies cercò di creare spazi contemplativi, neutrali, attraverso un'architettura basata su un'onestà materiale e integrità strutturale, con uno studio esemplare del particolare architettonico.
Negli ultimi vent'anni di vita, Mies van der Rohe giunse alla visione di un'architettura monumentale "pelle e ossa" ("skin and bone"). I suoi ultimi lavori offrono la visione di una vita dedicata all'idea di un'architettura universale semplificata ed essenziale.
Mies van der Rohe si stabilì a Chicago, dove divenne il preside della scuola di architettura al Chicago's Armour Institute of Technology (più tardi rinominato Illinois Institute of Technology - IIT). La sua condizione, accettando il posto, fu che gli fosse concesso di ridisegnare il campus. Alcuni dei suoi più famosi edifici si trovano ancora qui, come la Crown Hall, la sede dell'istituto.
Dal 1946 al 1950, Mies van der Rohe costruì la Casa Farnsworth per Edith Farnsworth, un ricco medico di Chicago. Fu la prima casa costruita da Mies van der Rohe negli USA. La casa è rettangolare, con otto colonne d'acciaio divise in due file parallele. Sospeso tra le colonne si trovano due superfici (il pavimento e il tetto) e un semplice spazio abitabile racchiuso da pareti di vetro. Tutti i muri esterni sono di vetro, e l'interno è interamente aperto, fatta eccezione per un'area racchiusa da pannelli di legno contenente due bagni, la cucina e camere di servizio. L'aspetto generale della casa, oltre ai vetri, è di un bianco splendente.
Nel 1958, costruì quella che è considerata l'espressione massima dell'International Style dell'architettura, il Seagram Building, a New York. È un grande edificio di vetro, ma controversialmente Mies van der Rohe scelse di inserire una grande piazza con fontana davanti alla struttura, creando uno spazio aperto a Park Avenue.
La Neue Nationalgalerie di Berlino (1968)
Mies van der Rohe disegnò e costruì molti edifici di notevole altezza a Chicago e in altri luoghi. Tra queste opere figurano il Federal Building (1959), l'IBM Building (1966) e la 860-880 Lake Shore Drive (1948-52).
Nel 1962, ormai anziano e malato, è incaricato di realizzare il museo di arte contemporanea a Berlino. La Neue Nationalgalerie è l'opera più grandiosa e tragica di Mies: un'aula quadrata di quasi sessantacinque metri di lato con un tetto che poggia solo su otto pilastri in acciaio. L'ultimo edificio realizzato da Mies van der Rohe ne consacra la figura ad un'architettura classica senza tempo, paragonabile a quella dei templi greci.
Nel 1963 ha ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente Kennedy.
La morte
Negli ultimi venti anni della sua vita Mies sviluppò e costruì la sua visione dell'architettura pelle e ossa, che rifletteva la sua idea di dare all'individuo un posto dove stare nell'epoca moderna. Mies ha cercato di creare degli spazi aperti e liberi, rinchiusi dalla parte strutturale che è solo minimamente presente.
Morì il 17 agosto 1969.
Dopo la cremazione, le sue ceneri furono sepolte vicino a Chicago, come altri architetti, nel Graceland Cemetery. La sua tomba è composta da una semplice lastra di granito nero e da un albero di spino di Giuda.

Nessun commento:

Posta un commento