venerdì 13 gennaio 2023

Corso di disegno e tecnologia: lezione 16/16 L'edificio nel suo complesso

Visione sintetica e visione analitica dell’edificio
La composizione architettonica e gli aspetti procedurali, sino adesso affrontati, forniscono una visione d’insieme dell’edificio, una visione sintetica.
Questo è, essenzialmente, il risultato a cui tende la progettazione di massima.
La futura realizzazione dell’edificio, ci costringe, però, ad un approfondimento di tutte le sue parti, ad una visione di dettaglio maggiore, una visione analitica.
Questo è, essenzialmente, il risultato che si propone la progettazione esecutiva.
Le parti di un edificio
Occorre, quindi, passare in rassegna quelli che sono gli elementi costitutivi della costruzione, secondo una logica sequenziale.
Esistono più approcci per far ciò.
La metodologia da noi scelta è quella di ripercorrere idealmente, le fasi edificatorie dell’edificio e, di volta in volta, rivolgere l’attenzione a quanto viene realizzato in ognuna di esse.
L’economia operativa di un cantiere edile reale è assai complessa, poichè deve tenere contemporaneamente conto di molti parametri.
Infatti, dobbiamo immaginare l’edificio, realizzato, non solo, secondo una successione lineare di eventi (idealmente dal basso verso l’alto), ma anche secondo una successione circolare di eventi (cicli di lavorazione che ritornano sugli elementi stessi in più riprese, per completarli).
In virtù di una migliore suddivisione del lavoro tra impresa principale e imprese collaboratrici subappaltanti e del cash flow, cioè il flusso finanziario che serve ad alimentare la costruzione (ad esempio, prestiti bancari, prevendite di porzioni di edificio sulla carta con rateizzazioni collegate al completamento parziale, ecc.), è prassi comune suddividere i lavori e le partizioni di un edificio in due grandi aree:
  1. al rustico;
  2. al finito.

Nelle tavole sinottiche successive abbiamo provato ad organizzare tali concetti in un quadro sistematico.
 
Preparazione terreno
Terrazzamenti
Lavori preparatori di movimentazione del terreno.
La creazione di un piano per l’edificazione comporta, sempre, una marcata modificazione dell’area naturale, che occorrerà gestire opportunamente, per ripristinare un nuovo equilibrio geologico, vegetazionale ed ambientale. Ogni intervento di movimentazione del terreno va attentamente meditato. La compensazione tra lo scavo ed il riporto del terreno, deve sempre essere perseguita, per evitare di dovere ricorrere a cave di prestito (carenza di terreno) o a discariche (eccesso di terreno).
A - Quota del ripiano da creare artificialmente per rendere possibile ed agevole l’edificazione.
B – Perimetro dell’area dell’intervento.
C – Profilo del terreno, sezionato con un piano ideale, per evidenziarne meglio l’acclività (pendenza).
D – Sbancamenti: zona da cui asportare il materiale scavato.
E – Riporti: zona in cui collocare il materiale.

Lavori preparatori di contenimento del terreno.
Le opere di sostegno, murarie ed in terra, portano con sé un forte impatto visivo, che può essere mitigato con la messa a dimora di piante, a basso e medio fusto.
A – Muro di sostegno del terreno superiore rispetto al piano di edificazione.
B – Muro di sostegno del terreno laterale rispetto al piano di edificazione.
C – Muro di sostegno del terreno del piano di edificazione rispetto al terreno laterale.
D – Mitigazione dell’impatto visivo attraverso la messa a dimora di piante.
E – Scarpata di contenimento del piano di edificazione.
F – Lieve pendenza del terreno per favorire il deflusso delle acque meteoriche (cioè derivate dalla pioggia).
G – Muro di sostegno della scarpata di contenimento del piano di edificazione rispetto al terreno inferiore.
H – Canali di irregimentazione delle acque meteoriche.
I – Organizzazione di difesa della scarpata dall’erosione prodotta dal dilavamento della pioggia, attraverso viminate e piante


Lavori preparatori di scavo per l’allocazione degli impianti.
La rete fognaria delle acque nere va predisposta per l’allacciamento del collettore secondario a quello principale. La rete fognaria delle acque bianche (cioè meteoriche) può, in parte, essere gestita con canalizzazioni a perdere nel terreno, in parte, con l’opportuna raccolta in collettori collegati a quello principale. Anche l’erogazione di energia elettrica, gas, acqua potabile, linea telefonica, richiede una apposita predisposizione.
 A – Condotto per lo scarico fognario delle acque nere.
 B – Allacciamento al collettore principale.
 C – Allacciamento per la erogazione.
 D – Allacciamento al collettore principale.
 E – Rete gas.
 F – Rete idrica.
 G – Rete tecnica.
 H – Rete elettrica.
 I ed L – Pozzo



 







 
Strutture portanti di fondazione.
Il peso dell’edificio che grava sul terreno, necessita di una apposita distribuzione altrimenti sprofonderebbe. Sono queste le opere di fondazione. La loro dimensione può essere più o meno ampia a seconda della capacità del terreno di sopportare le sollecitazioni a compressione dell’edificio.
 A – Plinto.
 B – Cordolo di collegamento.





Strutture in elevazione
Strutture portanti di elevazione.
Lo scheletro portante dell’edificio è costituito da un reticolo di pilastri collegato da travi principali, secondarie e di bordo, cui sono collegate le solette dei vari piani. La copertura a falde richiede una trave di colmo e travi inclinate di displuvio (cantonali).
A – Pianerottolo.
B – Rampa.
C – Trave di colmo.
D – Trave inclinata di displuvio (cantonale).
E – Trave principale.
F – Trave di bordo.
G – Pilastro.
H – Soletta.
I – Trave di gronda.



Strutture in elevazione
Strutture portanti di elevazione.
Lo scheletro portante dell’edificio è costituito da un reticolo di pilastri collegato da travi principali, secondarie e di bordo, cui sono collegate le solette dei vari piani. La copertura a falde richiede una trave di colmo e travi inclinate di displuvio (cantonali).
A – Pianerottolo.
B – Rampa.
C – Trave di colmo.
D – Trave inclinata di displuvio (cantonale).
E – Trave principale.
F – Trave di bordo.
G – Pilastro.
H – Soletta.
I – Trave di gronda.



Chiusure esterne

Chiusure verticali, interne ed esterne, e coperture.
L’edificio viene completato con i muri di tamponamento esterni (in cui si aprono porte/finestre e finestre), i muri divisori interni (in cui si aprono porte) e la soletta di copertura.
A – Soletta di copertura.
B – Finestra.
C – Muri esterni di tamponamento.
D – Porta finestra.
E – Muri divisori interni.
F – Porta interna.


Rendering esemplificativo di differenti tipologie di lavori di finitura interna
Rendering interni

  

Rendering di esterni dall'alto
Rendering dal basso di lavori di finitura esterna. Un angolo in cui il giardino confina colla casa, rende bene l’idea della grande varietà di lavori di rifinitura esterna necessari: pavimentazioni, marciapiede, soglie di porte, serramenti esterni, raccolta acque, erogazione luce, sistemazioni a verde, ecc…

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