Visione sintetica e visione analitica dell’edificio
La composizione architettonica e gli aspetti procedurali, sino adesso affrontati, forniscono una visione d’insieme dell’edificio, una visione sintetica.
Questo è, essenzialmente, il risultato a cui tende la progettazione di massima.
La futura realizzazione dell’edificio, ci costringe, però, ad un approfondimento di tutte le sue parti, ad una visione di dettaglio maggiore, una visione analitica.
Questo è, essenzialmente, il risultato che si propone la progettazione esecutiva.
Le parti di un edificio
Occorre, quindi, passare in rassegna quelli che sono gli elementi costitutivi della costruzione, secondo una logica sequenziale.
Esistono più approcci per far ciò.
La metodologia da noi scelta è quella di ripercorrere idealmente, le fasi edificatorie dell’edificio e, di volta in volta, rivolgere l’attenzione a quanto viene realizzato in ognuna di esse.
L’economia operativa di un cantiere edile reale è assai complessa, poichè deve tenere contemporaneamente conto di molti parametri.
Infatti, dobbiamo immaginare l’edificio, realizzato, non solo, secondo una successione lineare di eventi (idealmente dal basso verso l’alto), ma anche secondo una successione circolare di eventi (cicli di lavorazione che ritornano sugli elementi stessi in più riprese, per completarli).
In virtù di una migliore suddivisione del lavoro tra impresa principale e imprese collaboratrici subappaltanti e del cash flow, cioè il flusso finanziario che serve ad alimentare la costruzione (ad esempio, prestiti bancari, prevendite di porzioni di edificio sulla carta con rateizzazioni collegate al completamento parziale, ecc.), è prassi comune suddividere i lavori e le partizioni di un edificio in due grandi aree:
- al rustico;
- al finito.
Nelle tavole sinottiche successive abbiamo provato ad organizzare tali concetti in un quadro sistematico.
Preparazione terreno |
Terrazzamenti |
Lavori preparatori di scavo per l’allocazione degli impianti. La rete fognaria delle acque nere va predisposta per l’allacciamento del collettore secondario a quello principale. La rete fognaria delle acque bianche (cioè meteoriche) può, in parte, essere gestita con canalizzazioni a perdere nel terreno, in parte, con l’opportuna raccolta in collettori collegati a quello principale. Anche l’erogazione di energia elettrica, gas, acqua potabile, linea telefonica, richiede una apposita predisposizione. A – Condotto per lo scarico fognario delle acque nere. B – Allacciamento al collettore principale. C – Allacciamento per la erogazione. D – Allacciamento al collettore principale. E – Rete gas. F – Rete idrica. G – Rete tecnica. H – Rete elettrica. I ed L – Pozzo |
Strutture portanti di fondazione. Il peso dell’edificio che grava sul terreno, necessita di una apposita distribuzione altrimenti sprofonderebbe. Sono queste le opere di fondazione. La loro dimensione può essere più o meno ampia a seconda della capacità del terreno di sopportare le sollecitazioni a compressione dell’edificio. A – Plinto. B – Cordolo di collegamento. |
Strutture in elevazione |
Strutture portanti di elevazione. Lo scheletro portante dell’edificio è costituito da un reticolo di pilastri collegato da travi principali, secondarie e di bordo, cui sono collegate le solette dei vari piani. La copertura a falde richiede una trave di colmo e travi inclinate di displuvio (cantonali). A – Pianerottolo. B – Rampa. C – Trave di colmo. D – Trave inclinata di displuvio (cantonale). E – Trave principale. F – Trave di bordo. G – Pilastro. H – Soletta. I – Trave di gronda. |
Strutture in elevazione |
Strutture portanti di elevazione. Lo scheletro portante dell’edificio è costituito da un reticolo di pilastri collegato da travi principali, secondarie e di bordo, cui sono collegate le solette dei vari piani. La copertura a falde richiede una trave di colmo e travi inclinate di displuvio (cantonali). A – Pianerottolo. B – Rampa. C – Trave di colmo. D – Trave inclinata di displuvio (cantonale). E – Trave principale. F – Trave di bordo. G – Pilastro. H – Soletta. I – Trave di gronda. |
Chiusure esterne |
Chiusure verticali, interne ed esterne, e coperture. L’edificio viene completato con i muri di tamponamento esterni (in cui si aprono porte/finestre e finestre), i muri divisori interni (in cui si aprono porte) e la soletta di copertura. A – Soletta di copertura. B – Finestra. C – Muri esterni di tamponamento. D – Porta finestra. E – Muri divisori interni. F – Porta interna. |
Rendering esemplificativo di differenti tipologie di lavori di finitura interna |
Rendering interni |
Rendering di esterni dall'alto |
Rendering dal basso di lavori di finitura esterna. Un angolo in cui il giardino confina colla casa, rende bene l’idea della grande varietà di lavori di rifinitura esterna necessari: pavimentazioni, marciapiede, soglie di porte, serramenti esterni, raccolta acque, erogazione luce, sistemazioni a verde, ecc… |
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