venerdì 13 gennaio 2023

Corso di disegno e tecnologia: lezione 14 Muri di sostegno e fondazioni


Passiamo, adesso, all'opera di protezione statica del terreno per antonomasia: il muro di sostegno.
Esistono diverse maniere per classificarli:
  1. in base al tipo di materiale che li costituisce;
  2. in base alla forma
  3. in base al comportamento statico.

In base al tipo di materiale impiegato possiamo avere:
  1. muri in pietra;
    1. pietrame a secco;
    2. pietra squadrata;
    3. a filaretto;
    4. opus incertum;
    5. a blocchi di tufo;
  2. muri misti in pietra e laterizio;
  3. muri misti in pietra e calcestruzzo;
  4. muri in calcestruzzo;
    1. calcestruzzo semplice;
    2. calcestruzzo armato;
    3. muri prefabbricati.
Pietrame a secco
Filaretto

Opus incertum
Blocco di tufo
Pietra e laterizio
Pietra e calcestruzzo
Calcestruzzo semplice

Calcestruzzo armato
CLASSIFICAZIONE DEI MURI DI SOSTEGNO PER FORMA
Un’altra metodologia di classificazione dei muri di sostegno è quella basata sulla forma della sezione del muro.
Individuiamo allora:
  1. muri a sezione rettangolare;
  2. muri a sezione trapezia;
  3. muri a T rovescia;
  4. muri a L;
  5. muri a suola multipla;
  6. muri con scarpa inclinata;
  7. muri con contrafforti;
  8. muri con suola a dente;
  9. muri a gradoni.

Classificazione dei muri per forma.
Programma informatizzato per muro di sostegno.
CLASSIFICAZIONE DEI MURI DI SOSTEGNO PER COMPORTAMENTO STATICO
E, infine, possiamo classificare i muri di sostegno secondo il loro comportamento statico
Individuiamo, allora:
  1. muri a gravità;
  2. muri elastici.
Tipologie di muri di sostegno in base al diverso comportamento statico.



Interventi sul terreno.

SCELTA DELLE FONDAZIONI E LE OPERE A CONTATTO CON IL TERRENO
Di fronte ad una offerta tipologica così vasta, per forma, materiale e comportamento statico, appare frequente, nell’allievo, una certa confusione o, quanto meno, una grande incertezza nella scelta da compiere.
Non potendosi, per ovvie ragioni, dare un consiglio univoco, abbiamo provato a creare un percorso di riflessione guidato, attraverso le cui tappe, farlo transitare, offrendogli, ad ogni snodo, una serie di opzioni.
Abbiamo, quindi, creato due diagrammi di flusso:
1. OPERE DI SOSTEGNO
2. OPERE DI FONDAZIONE
Le variabili sono molteplici, le opzioni altrettante. Nelle zone di incerta valutazione, si potrà utilizzare un metodo di scelta analogica, rispetto a quelle che sono state le soluzioni che hanno avuto migliore efficacia, in passato, in zone similari.
Nei terreni, l’esperienza consolidata vale moltissimo, quanto è più di ogni teoria.
 
CASO ESEMPLIFICATIVO
Ci troviamo in una situazione di altimetria del terreno in lieve acclività.
Il tipo di intervento necessario supponiamo che sia misto con scavo e riporto.
Questo intervento porta a tre sottocasi:
  1. spianamento (che non richiede nessuna opera di protezione definitiva),
  2. scarpata a valle (che supponiamo di media entità, ma con una scadente meccanica del terreno, ciò porterà a scegliere un muro di sostegno a gravità),
  3. scarpata a monte (che supponiamo di grande entità e con una scadente meccanica del terreno, ciò porterà alla realizzazione di un muro di sostegno elastico, con l’uso di opere di protezione provvisorie, durante la sua realizzazione).


CASO ESEMPLIFICATIVO
Supponiamo di dover realizzare la fondazione di un edificio con struttura portante puntiforme.
Dovrà essere usata una fondazione discontinua.
Supponiamo che l’entità dei carichi sia media.
Supponiamo inoltre che la qualità meccanica del terreno sia media.


La fondazione più indicata è il plinto armato.

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