https://youtu.be/HnWdxnXkoyA
La pratica del culture jamming consiste nella
decostruzione dei testi e delle immagini dell'industria dei media attraverso la
tecnica dello straniamento e del détournement, cioè lo spostamento di immagini
e oggetti dalla loro collocazione abituale per inserirli in un diverso contesto
semantico dove il loro significato risulti mutato, se non capovolto. Il
risultato è in genere la trasmissione di un messaggio di critica radicale del
sistema economico che avviene per mezzo dello stravolgimento del suo apparato
ideologico-pubblicitario, nel tentativo di liberare l'individuo dal ruolo di
ricevente passivo e indurlo a un consumo critico e consapevole del linguaggio
dei media.
Le pratiche del culture jamming affondano le proprie
origini nelle azioni di "disturbo culturale" messe in atto dai
situazionisti sin dalla fine degli anni cinquanta e in seguito adottate da
altre correnti culturali come i neoisti e i plagiaristi. Il termine culture
jamming fu coniato dalla rock band statunitense dei Negativland, che a partire
dal 1983 creò alcuni cut-up musicali che comprendevano frammenti di jingle
pubblicitari, notiziari televisivi e talk-show allo scopo di conferire loro un
nuovo significato paradossale.
Oggi alcune forme comuni di culture jamming si
sviluppano attraverso i flash mob, il graffitismo, il teatro di strada,
l'hacking (o "cybersquatting"), la "design anarchy" (cui
prendono parte numerosi pubblicitari "pentiti").
Nel 1989 nasce in Canada la rivista Adbusters,
considerata "la Bibbia del culture jamming" per le sue provocatorie
campagne che si scagliano contro le grandi corporation attraverso l'uso
distorto del linguaggio della pubblicità e per iniziative come il Buy Nothing
Day, la giornata di sciopero contro il consumo nata negli Stati Uniti e
replicata in numerosi paesi, tra cui l'Italia. Del culture jamming si sono
avvalsi alcuni collettivi di mediattivisti europei e nordamericani come RTMark,
Luther Blissett, etoy, le telestreet, Ermes Maiolica e molti altri gruppi che
hanno agito sulla scena cyberculturale internazionale degli ultimi due decenni.
11 VI RACCONTO LA STORIA DELL'ARCHITETTURA 1
Vi racconto la Storia dell’Architettura 1 raccoglie in maniera divulgativa e narrativa le lezioni tenute nel corso di molti anni d’insegnamento superiore ed universitario e pubblicate nel blog HOMO LUDENS
(https://nonmirompereitabu.blogspot.com/)
L’opera completa si compone di 3 volumi.
Vi racconto la Storia dell’Architettura 2. In questo secondo volume sono raccolte le biografie e le opere degli architetti della generazione prebellica ed interbellica pubblicate nel blog
HOMO LUDENS
(https://nonmirompereitabu.blogspot.com/).
L’opera completa si compone di 3 volumi.
Vi racconto la Storia dell’Architettura 3. In questo terzo volume sono raccolte le biografie e le opere degli architetti della generazione postbellica pubblicate nel blog HOMO LUDENS
(https://nonmirompereitabu.blogspot.com/)
L’opera completa si compone di 3 volumi.
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