martedì 2 aprile 2024

Storia dell'Architettura: Costruttivismo


https://youtu.be/sH-z8kLcYIg?si=OhkhWg2VAobF1HY9

COSTRUTTIVISMO RUSSO

Il costruttivismo russo è stato un movimento artistico e architettonico che emerse in Russia dopo la Rivoluzione del 1917 e si sviluppò fino agli anni '30. Era caratterizzato da un approccio razionale e funzionale alla progettazione, con una forte enfasi sull'uso di materiali industriali e sulla creazione di opere d'arte e architettoniche che servissero gli ideali della nuova società socialista.

Il costruttivismo russo era guidato da principi di razionalità, funzionalità e produzione industriale. Arte costruttivista

Gli artisti costruttivisti cercavano di creare opere d'arte che fossero utilitarie e integrate nella vita quotidiana. Spesso utilizzavano tecniche di collage e assemblaggio per creare opere d'arte tridimensionali che incorporassero materiali industriali come metallo, vetro e plastica. Esplorarono il concetto di arte cinetica, creando opere che cambiavano nel tempo attraverso il movimento o l'interazione dell'osservatore. 

Molti artisti costruttivisti erano attivamente coinvolti nella propaganda politica, creando manifesti, opere d'arte pubbliche e opere teatrali che promuovevano gli ideali socialisti e la rivoluzione.

Ecco alcuni dei principali esponenti artistici del costruttivismo russo.

Vladimir Tatlin (1885-1953):

Tatlin è considerato uno dei fondatori del costruttivismo russo. 

È noto soprattutto per il suo progetto per la Monumento alla Terza Internazionale, una struttura monumentale che simboleggiava l'ideologia rivoluzionaria.

Liubov Popova (1889-1924):

Popova era una pittrice e designer che ha contribuito allo sviluppo del costruttivismo attraverso il suo lavoro nel design tessile, nella grafica e nella pittura. 

Era nota per la sua abilità nell'uso del colore e della forma geometrica.

El Lissitzky (1890-1941):

Lissitzky era un artista poliedrico che ha lavorato in vari media, tra cui pittura, fotografia, design grafico e architettura. 

È noto per il suo concetto di "dispositivo per la visione", che incorporava elementi geometrici e astratti.

Naum Gabo (1890-1977):

Gabo era uno scultore e teorico dell'arte che ha sperimentato con materiali moderni come il vetro e il metallo per creare opere d'arte astratte e geometriche.

Ha contribuito allo sviluppo della scultura cinetica e alla teorizzazione dell'arte cinetica.

Alexander Rodchenko (1891-1956):

Rodchenko era un pittore, fotografo e designer che ha svolto un ruolo significativo nel movimento costruttivista. 

È conosciuto per le sue fotografie dinamiche e sperimentali, così come per i suoi lavori di design grafico, inclusi manifesti e libri.

Varvara Stepanova (1894-1958):

Stepanova era una pittrice, designer e fotografa che ha lavorato a stretto contatto con Rodchenko.

È nota per il suo lavoro nell'ambito del design tessile e della produzione di abbigliamento costruttivista.

Architettura Costruttivista

L'architettura costruttivista si concentrava sull'idea di "comunità intellettuale" e sulla creazione di spazi che potessero soddisfare le esigenze pratiche della società socialista. Gli edifici dovevano essere progettati in modo razionale e funzionale, con un'attenzione particolare alla pianificazione urbana e alla creazione di abitazioni collettive.

Gli architetti costruttivisti spesso utilizzavano forme geometriche semplici come cubi, cilindri e parallelepipedi, evitando ornamenti superflui e decorazioni.

Come nell'arte costruttivista, anche nell'architettura venivano utilizzati materiali industriali come acciaio, vetro e cemento armato per creare edifici robusti ed efficienti.

Gli architetti costruttivisti si interessavano anche alla pianificazione urbana e alla creazione di spazi pubblici che favorissero l'interazione sociale e la vita comunitaria.

Alcuni dei progetti più iconici dell'architettura costruttivista includevano edifici monumentali come la Casa del Sindacato di Mosca e il Palazzo dei Soviet, che riflettevano l'ambizione e la grandiosità dell'ideologia socialista.

Architetti esponenti del costruttivismo russo

Nel movimento del costruttivismo russo, numerosi architetti hanno contribuito a sviluppare e diffondere le idee fondamentali di questo movimento artistico e architettonico. Ecco alcuni dei principali architetti esponenti del costruttivismo russo:

Vladimir Shukhov (1853-1939):

Anche se non sempre classificato come costruttivista, Shukhov è stato un ingegnere e architetto visionario che ha influenzato il movimento. 

È famoso per le sue strutture iperboloidi, tra cui la Torre Shukhov a Mosca, che anticipa i principi del costruttivismo con il suo uso innovativo del metallo e la sua forma geometrica.

Leonid Vesnin (1880-1933) Viktor Vesnin (1882-1950) Aleksandr Vesnin (1883-1959):

Sono stati pionieri nell'uso di materiali industriali e nella sperimentazione con nuove forme architettoniche. 

Sono noti per opere come la Narkomtiazhprom Building a Mosca, una delle prime icone del costruttivismo architettonico.

Ivan Golosov (1883-1945) 

Fu un membro attivo del movimento costruttivista, noto per la sua combinazione di elementi del costruttivismo con influenze dell'architettura tradizionale russa. 

Golosov contribuì a numerosi progetti innovativi, tra cui il Club Zuev di Mosca, e partecipò al dibattito architettonico dell'epoca. La sua eredità continua a influenzare gli architetti contemporanei, e viene considerato uno dei principali esponenti dell'architettura costruttivista in Russia.

Konstantin Melnikov (1890-1974): 

È celebre per opere come la Casa Melnikov a Mosca, 

un esempio iconico di architettura costruttivista caratterizzata da forme geometriche audaci e l'uso innovativo del cemento armato.

Moisei Ginzburg (1892-1946): 

Ginzburg è stato un architetto e teorico dell'architettura che ha contribuito alla teorizzazione e alla pratica del costruttivismo russo. 

È noto per il suo lavoro sulle abitazioni collettive, come il Narkomfin Building a Mosca, che ha integrato principi funzionalisti e costruttivisti.

Ivan Leonidov (1902-1959): 

Leonidov è stato un architetto che ha sviluppato una visione futuristica dell'architettura costruttivista. È famoso per i suoi progetti visionari, tra cui la Casa Narkomtyazhprom

che combinavano forme geometriche audaci con idee utopiche sulla vita urbana.

Questi architetti hanno contribuito in modo significativo alla definizione e all'evoluzione del costruttivismo russo, attraverso la loro pratica architettonica innovativa e la loro teorizzazione dell'architettura moderna. Il loro contributo all’innovazione architettonica è stato notevolissimo.






Il costruttivismo è un movimento culturale nato in Russia nel 1913, di poco precedente alla rivoluzione del 1917, che rifiutava il culto dell'"arte per l'arte" a favore dell'arte come pratica diretta verso scopi sociali. Il Costruttivismo come forza attiva durò fino a circa il 1934, esercitando grande influsso sulle esperienze artistiche della Repubblica di Weimar e altrove, prima di essere rimpiazzato dal Realismo Socialista. Spunti e suggestioni costruttivisti si ritrovano sporadicamente in altri movimenti artistici dell'epoca e successivi. Il Costruttivismo può essere riconducibile a due approcci sintetizzati da due primi manifesti pubblicati nel 1920: quello maggiormente estetizzante e astratto del Manifesto Realista di Naum Gabo e quello più impegnato nella produzione e nella politica presente nel Programma del gruppo produttivista, firmato da Rodčenko e dalla moglie Varvara Stepanova (1894-1958), considerato il primo manifesto costruttivista. Aleksej Gan usò questa parola come titolo per il suo libro "Costruttivismo", edito nel 1922. Il Costruttivismo rappresenta uno sviluppo, posteriore alla Prima Guerra Mondiale, del Futurismo russo, e particolarmente dei Controrilievi di Vladimir Tatlin, che erano stati esibiti nel 1915. Nel 1914, Tatlin era stato a Parigi, dove aveva conosciuto, tra gli altri, anche Picasso ed era entrato in contatto con gli ambienti dei Futuristi, e sicuramente sotto la sua influenza maturò l'idea di assemblare ingegnosamente più materiali, quasi applicando le teorie di Boccioni per cui l'arte nuova significava anche uso di materiali nuovi, insoliti, mai utilizzati finora dagli artisti. I nuovi artisti, cioè, per raccontare e riprodurre creativamente il mondo nuovo che stava sorgendo, dovevano usare nuovi mezzi espressivi e soprattutto i 'pezzi' concreti del nuovo mondo stesso. Ecco quindi le sculture di Tatlin, fatti di fogli d'alluminio, di legno e di cavi - l'essenza, secondo lui, della modernità che avanzava inesorabile e vittoriosa. Gli spunti di Tatlin furono sviluppati poi da Aleksandr Rodčenko che realizzò opere simili, integrandosi nel clima di entusiasmo e di fermento della Rivoluzione d'Ottobre del 1917: il mondo nuovo sembrava davvero possibile, anzi si stava realizzando sotto gli occhi degli uomini che avevano lottato contro un regime legato a un passato di torpore e di asservimento - la modernità sembrava portare con sé le promesse di una società migliore e proprio le conquiste tecnologiche sembravano potenti alleate nella costruzione della nuova realtà. Celebrare l'industria, quindi, riutilizzare i suoi elementi base, significava cantare la vita che potentemente riprendeva a scorrere nella storia dell'umanità, il lavoro delle masse che realizzavano concretamente gli ideali politici che avevano animato la Rivoluzione. L'arte tradizionale fu considerata morta e le opere realizzate con materiali da costruzione di Tatlin divennero simbolo dell'arte nascente, rivoluzionaria, proletaria e bolscevica. Già intorno al 1925, così, troviamo la parola Costruttivismo riferita all'arredamento, al design tessile, alle porcellane, alla scenografia teatrale. Il termine in sé sarebbe stato coniato dagli scultori Antoine Pevsner e Naum Gabo, che avevano sviluppato un approccio industriale e "angolare" ai propri lavori, mentre il suo carattere di astrazione geometrica doveva qualcosa al Suprematismo di Kazimir Malevič, anche se del Suprematismo non condivideva l'idea che l'arte dovesse restare chiusa nel proprio contesto intellettuale, senza contaminarsi con un'azione pratica nella realtà concreta. Le basi educative del nuovo movimento furono gettate dal Commissariato dell'Illuminazione (o Narkompros), il ministero della cultura e dell'istruzione bolscevico, guidato da Anatolij Vasil'evič Lunačarskij, il quale soppresse la vecchia Accademia di Belle Arti di Pietrogrado e la Scuola di Pittura, Scultura e Architettura di Mosca nel 1918. L'IZO, l'ufficio artistico del Commissariato, fu guidato durante la guerra civile russa principalmente dai Futuristi che pubblicavano il giornale Arte della Comune. Il centro del Costruttivismo moscovita era VChUTEMAS, la scuola di arte e design fondata nel 1919. Gabo in seguito dichiarò che l'insegnamento in quella scuola era concentrato più su discussioni politiche e ideologiche che sul fare arte; ma ciononostante Gabo stesso disegnò una radio nel 1920 (progetto che poi avrebbe presentato al Palazzo delle Competizioni del Soviet nel 1930). Mentre si dedicavano al design industriale, i Costruttivisti lavoravano anche per il governo bolscevico del dopo-Rivoluzione d'Ottobre, ideando le festività pubbliche e le parate di strada. Forse il più famoso di questi interventi fu a Vicebsk, dove il Gruppo UNOVIS di Malevič dipinse i manifesti della propaganda e le facciate dei palazzi (memorabile rimase il manifesto di El Lissitzky Spezza i Bianchi col cuneo rosso, del 1919). Ispirati al proclama di Vladimir Majakovskij: «le strade siano i nostri pennelli, le piazze le nostre tele», gli artisti e i designer parteciparono attivamente alla vita pubblica per tutta la Guerra Civile. Un esempio della loro attività fu il progetto pensato per un festival per il Congresso del Comintern del 1921, fatta da Aleksandr Vesnin e Ljubov' Popova, che ricordava le strutture dell'esibizione del OBMOKhU e i loro lavori teatrali. In questo periodo si riscontrano molti punti in comune tra il Costruttivismo e la Proletkult, le cui idee riguardavano il bisogno di creare una cultura completamente nuova, in linea in questo con le esigenze del Costruttivismo. Per di più, alcuni Costruttivisti erano pesantemente coinvolti nelle 'Finestre ROSTA', la campagna bolscevica di pubblica informazione del 1920: alcuni dei più famosi di questi artisti furono il poeta-pittore Vladimir Majakovskij e Vladimir Lebedev. Come parte dei primi movimenti giovanili Sovietici, i Costruttivisti ritenevano di dover assumere uno sguardo creativo sull'attività cognitiva, su quella materiale e su ogni aspetto della spiritualità umana. Gli artisti cercavano di creare opere che potessero portare il pubblico oltre le strutture tradizionali, rendendolo parte attiva del processo artistico. In questo riecheggiavano la teoria dello straniamento dei Formalisti, tanto che spesso, secondo il loro principale teorico Viktor Šklovskij i due gruppi lavoravano spesso fianco a fianco, come del resto facevano altri Formalisti come Osip Brik. Le loro teorie venivano poi messe alla prova a teatro, in particolare da Vsevolod Mejerchol'd, che si dedicava a ciò che lui chiamava La Rivoluzione d'Ottobre del Teatro. Mejerchol'd sviluppò il concetto della recitazione "biomeccanica", influenzata sia dal circo sia dalle teorie del "gestione scientifica" di Frederick Winslow Taylor. Contemporaneamente, le scenografie di Meanwhile Vesnin, Popova e Stepanova applicavano le idee costruttiviste sullo spazio in forme sceniche. Una versione più populista di queste teorie fu sviluppata da Aleksandr Tairov, con le scenografie di Aleksandra Ėkster e dei fratelli Stenberg. Queste idee avrebbero poi influenzato registi tedeschi come Bertolt Brecht e Erwin Piscator, come pure il primo cinema sovietico. Evoluzione dell'arte che esalta una nuova classe sociale fondata sul proletariato, destinata a ricostruire il paese, e la cultura su basi socialiste, superando non solo i canoni borghesi dell'arte ottocentesca celebrativa e rappresentativa ma attuando una partecipazione attiva assieme "alla pressione organizzativa della classe operaia"; non si limita a riguardare l'architettura ma incide anche – in modo radicale – sulle trasformazioni che riscontriamo nella scultura e nella pittura con influssi che si estesero ad altri Paesi europei ed in particolare con ibridazioni formali che trovano nella Bauhaus tedesca un fertile terreno di sviluppo nelle arti grafiche e nella fotografia sperimentale. Per quanto riguarda la letteratura i teorici del movimento, come Kornelij Zelinskij, propugnarono l'introduzione di tematiche contemporanee atte a mediare i rapporti tra costruzione, rivoluzione ed intelligencija, tenendo conto del "peso" della parola e del suo uso. Nell'architettura il costruttivismo tese a identificarsi con il "realismo costruttivo" e venne ripreso, successivamente, da vari maestri delle correnti funzionaliste e razionaliste. Come accadde in altri Movimenti ed "ismi" delle Avanguardie del Novecento, l'irruzione progressiva ed inarrestabile delle tecnologie elettro-meccaniche venne metabolizzata e piegata alle forme d'arte caratterizzandole con un approccio rinnovato e più immerso nel flusso delle trasformazioni della realtà. Apparentemente in contraddizione con quanto enunciato, il movimento costruttivista apporta nelle opere d'arte quelle astrazioni che prendono spunto dalle forme che l'industria di ogni livello porta con sé; altro fenomeno, con radici molto diverse ma con esiti che si possono considerare contigui, fu il Futurismo che durante la prima metà del "secolo breve" incrocerà molti degli altri Movimenti dei primi decenni, snodatisi in un continuo rimando esplicito e volontario ma più spesso frutto di quell'humus geograficamente europeo che vide coinvolte in particolare l'Italia, la Francia e la Germania. La fotografia risentirà del fenomeno costruttivista sul piano formale sia per le inquadrature che per le prospettive che amplificano i tratti della realtà senza esserne pura didascalia, a conferma di quell'intento iniziale di essere "arte diffusa" senza scelte elitarie, in linea con lo spirito proletario. I suoi punti di forza sono: l'ottimismo progressista, il progresso tecnologico, la macchina e l'industria. L'obiettivo finale era un'arte in funzione sociale. Se il costruttivismo raggiunse un certo successo grazie all'accostamento con l'esaltazione della tecnica, coincidente dal punto di vista storico con l'introduzione del primo piano quinquennale, non appena furono evidenti il suo deviazionismo politico e le sue basi formali, la sua importanza e fortuna scemarono.

Storia dell'Architettura: La Scuola di Chicago



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La Scuola di Chicago

Si tratta di un movimento architettonico che ha avuto origine nella città statunitense nel tardo XIX secolo, noto per le sue innovazioni nel design e nella pratica architettonica. Questo movimento ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo dell'architettura moderna negli Stati Uniti ma non solo. 

Lo spunto che dà vita a questo movimento è il tremendo incendio che nel 1871 aveva devastato Chicago. In particolare la ricostruzione investe le pregiate aree centrali, quelle del cosiddetto loop. Il desiderio di concentrare molte attività su una superficie edificabile relativamente modesta pone la necessità di creare strutture che si sviluppino in altezza. Le condizioni urbane affollate e la necessità di massimizzare lo spazio del centro città portano ad una spinta verso l'alto, con edifici di decine di piani.

Ma per fare ciò sono necessarie nuove modalità costruttive delle strutture e nuove modalità distributive dei singoli piani.

Le risposte date dai progettisti costituiscono alcuni dei principali elementi distintivi della nascente corrente architettonica che sarà definita Scuola di Chicago.


Vediamo le innovazioni strutturali e tecnologiche.

Principalmente esse sono: un uso ottimizzato del cemento armato ed un rivoluzionario sistema di incastro delle colonne in acciaio, che rendono possibile la costruzione di edifici più alti e più sicuri. 

In particolare l'uso del telaio in acciaio, permetterà la costruzione di edifici altissimi per l’epoca, che furono scherzosamente denominati skyscrapers cioè “grattacieli”. 

Innovazioni distributive interne.

Gli architetti della Scuola di Chicago introducono l'idea dei piani aperti, gli antenati dell’open space moderno, che permettono una maggiore flessibilità nello spazio interno degli edifici. Questo concetto influenza profondamente il design di uffici e grandi magazzini, consentendo una maggiore adattabilità e una migliore illuminazione naturale. In particolare la possibilità di usufruire di finestre con ampie vetrate orizzontale crea un nuovo modello di infisso, la cosiddetta finestra di Chicago, costituta da tre ante, due laterali più piccole apribili per l’areazione ed una centrale grandissima fissa per l’illuminazione.

La Scuola di Chicago ha lasciato un'eredità duratura nell'architettura moderna, influenzando molti degli stili e delle pratiche che caratterizzano ancora il design degli edifici di oggi.


Ecco alcuni dei principali architetti esponenti della Scuola di Chicago:


William Le Baron Jenney


William Le Baron Jenney (1832-1907). Il suo lavoro ha avuto un impatto duraturo sull'architettura americana, influenzando il design dei grattacieli e contribuendo allo sviluppo della moderna architettura urbana.

È considerato il "padre del grattacielo" per il suo contributo fondamentale alla tecnologia che ha reso possibile la costruzione di edifici alti.


Uno dei suoi progetti più famosi è l'Home Insurance Building a Chicago, completato nel 1885. Questo edificio è generalmente considerato il primo vero grattacielo del mondo. Jenney ha utilizzato una struttura di acciaio leggera e resistente per supportare la struttura dell'edificio, consentendo di superare le limitazioni delle costruzioni in muratura e di raggiungere altezze senza precedenti.

L'Home Insurance Building ha stabilito un nuovo standard per l'architettura urbana e ha ispirato numerosi altri grattacieli in tutto il mondo. Il lavoro di Jenney ha avuto un impatto duraturo sull'architettura americana e ha contribuito a definire il paesaggio urbano delle città moderne. 

Oltre all'Home Insurance Building, William Le Baron Jenney ha lavorato su diversi altri progetti significativi durante la sua carriera. Ecco alcuni esempi:



Manhattan Building (1889) situato a Chicago, che è stato uno dei primi grattacieli a utilizzare una struttura in acciaio rivestita però ancora da una facciata in terracotta. 


Second Leiter Building (1891) un edificio commerciale a Chicago, che utilizza un telaio in acciaio a vista. La struttura in acciaio è stata esposta all'esterno dell'edificio anziché essere nascosta dietro una facciata in muratura, dimostrando la sua efficacia e la sua estetica rivoluzionaria.

Fair Store (1893) è un grande magazzino a Chicago, noto per la sua facciata in ghisa decorativa. Questo edificio ha dimostrato l'uso creativo di materiali moderni e ha contribuito a definire l'aspetto commerciale della città.


Daniel Hudson Burnham

Daniel Hudson Burnham (1846 – 1912) si forma nello studio di William Le Baron Jenney, e ben presto riesce ad accedere ad importanti incarichi svolgendo un ruolo importante nell'evoluzione della cosiddetta "Scuola di Chicago", realizzando alcune opere rilevanti per la sperimentazione delle nuove tecniche costruttive.


Tra il 1889 ed il 1891 realizza a Chicago il Monadnock Building una curiosa inversione di tendenza in quanto è un edificio non più costruito con una gabbia metallica ma con una struttura portante in muratura, cosa che portò il piano terreno ad avere dei setti dello spessore di ben 2,40 metri. 


Nel 1891, Burnham si dedica all'urbanistica aderendo allo stile neoclassicista europeo dell'École des Beaux-Arts divenendo uno dei principali esponenti del movimento americano City Beautiful. Nel 1909 guidò la Commissione per la pianificazione di Chicago, che produsse un celebre Piano Urbanistico. Il Piano ebbe un impatto significativo sulla forma urbana di Chicago e successivamente venne imitato in molte altre città negli Stati Uniti.


Nel 1902 realizza a New York il celeberrimo Flat Iron Building. Questo grattacielo, fra le prime strutture in acciaio e vetro realizzate, all'epoca risultava essere uno fra i più alti del mondo ed era molto caratteristico nella forma planimetrica triangolare, che si adattava al lotto del terreno a disposizione, conferendogli la tipica volumetria di un "flat-iron", un ferro da stiro per l'appunto. 

William Holabird e Martin Roche

William Holabird (1854 - 1923) e Martin Roche (1853–1927) sono stati due importanti architetti americani. Formatisi anch’essi nello studio di William Le Baron Jenney, nel 1883, fondano la Holabird & Roche. Insieme hanno contribuito con molte innovazioni all'architettura dell'epoca, specialmente in quella che oggi viene chiamata Chicago School. 

Hanno progettato diversi edifici importanti, tra cui il nel 1899 il Marquette Building e il Gage Building. 

Quest'ultimo includeva una facciata progettata da Louis Sullivan destinata a diventare punto di riferimento architettonico di Chicago. 

Louis Henry Sullivan

Louis Henry Sullivan (1856 – 1924) è considerato unanimemente il padre del Movimento Moderno negli Stati Uniti d'America. Da molti è ritenuto il primo vero caposcuola dei moderni grattacieli, anche per l'influenza teorica e pratica che egli esercitò sulla Scuola di Chicago dove appunto nacquero questi nuovi edifici alla fine dell'Ottocento. Nel suo studio, che egli divise con Dankmar Adler, si formò Frank Lloyd Wright, il futuro padre dell’architettura organica. Louis Sullivan era nativo di Boston, e studiò architettura al Massachusetts Institute of Technology (MIT). Ma si trasferì a Chicago nel 1873 prendendo parte al boom edilizio creatosi in quella città dopo l'incendio del 1871. Qui lavorò dapprima nello studio di William LeBaron Jenney, che era la personalità più influente della nascente Scuola di Chicago. Dopo aver studiato due anni a Parigi all'École des Beaux-Arts, nel 1880 tornato negli USA divenne socio a Chicago di Dankmar Adler, con il quale ebbe inizio il periodo più produttivo della sua vita di progettista. 

Nel 1896 realizzano il Guaranty Building a Buffalo. 

Nel 1889 realizzano il loro capolavoro l'Auditorium di Chicago (dove Adler e Sullivan riservarono l'ultimo piano al loro studio).

Del 1891 è il Wainwright Building a St. Louis nello stato del Missouri.

Del 1899 i magazzini Carson Pirie Scott, altra opera eccezionale, che ”fa di Sullivan” - come dice il grande critico Bruno Zevi - ”il profeta dell'architettura moderna”. 
La struttura d'acciaio permette edifici più alti con larghe finestre, il che significa più luce interna e più superficie di piano, più spazio architettonico agibile. I limiti tecnici delle strutture murarie tradizionali erano sempre stati un impedimento a più affrancate espressioni, ma adesso improvvisamente quegli ostacoli erano spariti e, i precedenti storici e gli stili, che avevano guidato fino ad allora l'architettura, erano posti in crisi da questa nuova libertà creativa legata a soluzioni tecnologiche prima sconosciute. 

Di fatto l’architettura dell’epoca era centrata su una struttura muraria, magari anche molto articolata nella sua volumetria, ricoperta di elementi decorativi che si rifacevano agli stili storici del passato.
Sullivan abbracciò per primo il cambiamento che derivava dall'uso della struttura d'acciaio, creando un linguaggio di forme che si adattavano alle nuove altezze, semplificando l'apparenza degli edifici attraverso l'uso di una decorazione semplificata ed eliminando gli stili storici. Introdusse solo un ornamento floreale inserito in bande verticali che enfatizzavano la verticalità delle costruzioni e pose in relazione la loro forma al loro scopo. È il famoso detto “la forma segue la funzione” che sarà uno dei basamenti teorici del futuro movimento del cosiddetto Funzionalismo e, di riflesso, del cosiddetto Movimento Moderno. Tutto ciò era rivoluzionario, architettonicamente affascinante, ma anche commercialmente affidabile e di successo.
Sullivan è il primo architetto moderno americano. La composizione architettonica dei suoi edifici, semplificata, guidata dalla natura funzionale del tema e dalla tecnologia, anticipa temi e soluzioni del Movimento Moderno. Un'architettura regolata da necessità oggettive, che abbandoni l'ornamento.
L'architettura di Sullivan ha comunque un grande fascino visivo ed un disegno attento e "selezionato" che va dal particolare architettonico all'insieme. 

Tutto ciò è ben evidenziato nelle bande verticali del Wainwright Building, nell'esplosione Art Nouveau di ferro lavorato sull'entrata d'angolo dei magazzini Carson Pirie Scott, 

nell'eleganza complessiva delle tre parti in cui Sullivan divide il grattacielo (zona basamentale, parte intermedia e attico), così magistralmente esemplificati nel  Guaranty Building di Buffalo.